martedì 31 maggio 2016

Recensione: "La stella dell'Eire" (II parte della saga "La Croce della Vita") di Valentina Marcone (Nativi Digitali Edizioni)

Cari astronauti,
come vi avevo preannunciato ieri, avevo questa recensione in programma, e ora ho finalmente l'occasione per scriverla!
Ho scelto questo libro per partecipare alla #SecretBookChallenge di Maggio, iniziativa del blog My Secret Diary; oggi è l'ultimo giorno utile per partecipare al giveaway del mese, quindi ora o mai più!




Titolo: La Stella dell'Eire
Autrice: Valentina Marcone
Editore: Nativi Digitali Edizioni
Data di uscita:  18 novembre 2015
Genere: Urban Fantasy, Paranormal Romance
Collana: Fantasy
Prezzo: 3.99€ 
Formato: ebook e cartaceo
Lunghezza:  280 pagine (circa)
Link per acquisto: amazon


Sinossi: 
Niente ti prepara al dolore. Quello reale, quello profondo, quello che ti spezza il fiato. Puoi passare tutta la vita a cercare di comprenderlo, ma niente ti preparerà mai alla sensazione terribile di perdita, vuoto e disperazione che provai io quel giorno. Diventi irragionevole, pazzo, saresti disposto a tutto pur di fermare quella sofferenza, uccideresti per spegnere il fuoco che ti brucia la carne. Credevo di morire, invece la Furia mi ha salvata.
Io sono una Furia, e ora ricomincio da capo. Giorno uno.

Dopo "La Croce della Vita", "La Stella dell'Eire" ci racconta la prosecuzione della storia di Deva e dei vampiri Sincore, tra atmosfere sempre più gotiche e tenebrose, ma senza rinunciare a sfumature umoristiche e romantiche.


Le recensioni e gli articoli di Universi Incantati


Dopo aver amato il primo volume "La Croce della Vita" (la recensione a cinque stelle qui) ero ansiosa di leggere il seguito, specie per il modo in cui ci lascia sul finale: la bambina che abbiamo visto crescere tra i vampiri, Deva, ora ragazza perdutamente innamorata di Gabriel, pazza di gelosia si trasforma prematuramente in una Furia, abbandonando tutti i suoi cari, volando letteralmente via, sola, a combattere con una nuova condizione fisica e con l'animo turbato.
Questo secondo volume inizia proprio dove l'altro terminava, con Deva che è tornata in umane sembianze, ma le basta ripensare brevemente all'ultima occasione in cui ha visto Gabriel perché la Furia prenda di nuovo il sopravvento. Nei tormenti, trascorrono veloci tre anni.


La trasformazione aveva cambiato tutto, quello che era successo aveva mutato tutto dentro di me e quei cambiamenti si vedevano chiaramente, dalla durezza dello sguardo, alla linea severa e imbronciata della bocca, allo sguardo disilluso e scettico, anche se gli occhi avevano conservato il colore, quelli della ragazza che vedevo nelle mie immagini erano sorridenti, spensierati, pieni di gioia e di speranza. Adesso, dopo tanto tempo passato a evitare ogni
emozione, non sarei mai potuta essere di nuovo quella ragazza.
Ero una persona peggiore.
L'odio rende le persone peggiori.




Nelle prime pagine assistiamo alla lotta della ragazza con il controllo del proprio corpo, oltre alla lotta per la sopravvivenza; la Furia sarà pure immortale e forte, ma da ragazza ha bisogno di riparo dal freddo e dalla notte, necessita di vestiti e di cibo. Questa prima parte l'ho trovata avventurosa e interessante, poiché poco alla volta Deva impara a gestire la Furia che c'è in lei, mettendosi alla pova anche emotivamente (il suo punto debole sono le emozioni), e allenandosi riesce a trasformare solo alcune parti del suo corpo, ad esempio, riesce ad estrarre solo le ali.

La storia si fa avvincente quando, trasferitasi in una città, Deva incontra un branco di licantropi: da sempre acerrimi nemici dei vampiri, è costretta ad affrontarli, e a seguito di questo evento sarà braccata dalla loro specie per tutto il romanzo, solo che la loro presenza resterà un mero sottofondo, un'ombra minacciosa che incombe su di lei e la sua storia d'amore con Gabriel ma che resta "congelata", perché il centro della storia è appunto il ricongiungimento di Deva col vampiro (e gli altri fratelli Sincore) che dopo averla convinta a tornare alla sua vecchia casa tenterà di dimostrarle che il suo è un amore corrisposto.

Ed è così che l'urban fantasy diventa paranormal romnace, se non addirittura "normal" romance! Una storia rosa di quelle classiche, per intenderci. Superati i primi capitoli dove s'incatenano eventi continui, il ritmo rallenta quasi bruscamente, mostrandoci la vita di Deva giorno dopo giorno, in casa Sincore, alle prese con la sua prima avventura amorosa fatta di tenerezze e sessualità, d'incomprensioni e chiarimenti. Se non fosse per qualche sporadico allenamento e qualche morso da vampiro, sembrerebbe la storia di una qualunque di noi. Probabilmente non mancherebbe di emozionare e coinvolgere un pubblico (femminile) più giovane, e non nascondo d'aver provato qualche brivido anch'io, ma neanche lontanamente paragonabile all'immersione provata col primo volume che davvero mi aveva fatto tornare un'adolescente! Mi aveva coinvolta anche dal profilo materno grazie al punto di vista di Michele che qui è invece un grande assente, purtroppo.

In generale sono rimasta delusa per la mancanza d'azione, specie dopo un evento come quello in cui Deva salva un amico a costo di rimetterci lei stessa: c'era pathos, adrenalina e passione. Mi ha trasmesso così tanto che stavo sempre sull'attenti aspettando che da un momento all'altro accadesse qualcosa d'imprevedibile; tra l'altro, c'è pure una visita delle tre furie! Tra il debutto, il matrimonio di Clara, il viaggio in moto con un tipo che giudicherei sospettoso, e il ballo con un tipo altrettanto indecifrabile, ero convinta che l'imprevisto fosse dietro ogni angolo, vedevo minacce ovunque, invece, tutto scorre tranquillo e fin troppo lineare per essere una famiglia di vampiri che convive con una Furia minacciata dai licantropi!
Verso il finale tornano a muoversi le acque, ma ancora una volta è un episodio talmente breve che il ritmo non fa in tempo a decollare; sembra che tutto venga messo da parte e conservato per un'epica battaglia che avverrà forse nel terzo volume.
Io continuo a sperarci!

Dal punto di vista stilistico, anche questo volume è narrato in prima persona, ma come accennato, solo dal punto di vista di Deva. Il linguaggio è semplice e diretto, schietto, come se la protagonista ci raccontasse la sua storia a tu per tu, e descrittivo quanto basta, con particolare attenzione alle descrizioni riguardo l'aspetto fisico da ragazza a furia: sembra quasi di vederla.
Devo però aggiungere che purtroppo non ho potuto fare a meno di notare una dozzina di refusi nel testo.

In conclusione, questo volume della saga sembra più che altro un episodio riempitivo, un passaggio obbligatorio prima di affrontare la vera sfida.
Vi saprò confermare o smentire questa teoria dopo aver letto "L'uccello del Tuono", uscito giusto oggi e già tra le mia mani.
Sono ancora curiosa di conoscere gli sviluppi nella storia di questa Furia!


Il voto di Universi Incantati:




6 commenti:

  1. Ma vogliamo parlare di quanto belle siano queste copertine? no, perché, davvero! Sono stupende! Vedo che c'è stato un calo netto nella valutazione rispetto al primo libro, e dalla tua recensione capisco il perché :( Un peccato!

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    1. Spero che torneranno a splendere più stelline nei volumi 3 re 4! Le trame promettono bene ;)

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  2. Aaaaaaah, non ho resistito D: in questi giorni ho continuato a ripensare alla recensione del primo volume e ... non so gestire la curiosità T_T e ammetto che nonostante il calo di stelline, rimango attratta da questa saga, continua a incuriosirmi il fatto di veder crescere la protagonista, con tutte le difficoltà che questo comporta nella vita. E adoro le tue recensioni :3

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    1. Ma grazie! <3 Sono felice che le mie parole ti abbiano incuriosita e "ti perseguitino" a distanza di giorni! XD Secondo me è una saga che merita, indipendentemente dal giudizio su questo libro "di mezzo"... del resto, ne sono stati scritti quattro e pare uscirà anche il quinto (mi sono informata ^^)!

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  3. Vero è un libro di passaggio ma anche di maturazione per Deva

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    1. Esatto: sono romanzi di formazione travestiti da urban fantasy... almeno i primi due volumi (poi ti saprò dire per gli altri!)

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