domenica 31 luglio 2016

Domino Letterario #1: Recensione "1984" di George Orwell (Oscar Mondadori)

Carissimi astronauti,
eccomi con il secondo post di oggi!
Come vi avevo accennato, la seconda iniziativa che mi vede coinvolta in questa afosa domenica è il Domino Letterario, giunto al secondo mese ma a cui partecipo per la prima volta: che emozione! *__*




L'iniziativa s'ispira al classico gioco del domino, con la differenza che le tessere sono costituite dai libri! Ogni mese ci si organizza per un massimo di 20 blog partecipanti dove ognuno sceglie un libro da recensire, a patto che sia in qualche modo attinente al libro scelto dal precedente partecipante (l'ordine corrisponde all'ordine delle adesioni; chi primo risponde, prima comincia, a partire dal 26 del mese). L'accostamento può essere fatto per autore, casa editrice, genere, colore della cover o altri elementi della copertina, insomma, la scelta è ampia e aperta, così che ognuno può leggere ciò che vuole.

In questo mese mi collego alla scelta di Giuseppina Vitale del blog Il Mondo tra le Pagine, quindi, dal libro "Prova ad amarmi ancora" di Sylvia Kant mi collego allo sfondo nero della copertina (e volendo, anche alla forma geometrica del diamante) con "1984" di George Orwell!




Titolo: 1984
Autore: George Orwell
Editore: Mondadori
Collana: Oscar classici moderni
Genere: Distopico
Data di uscita: 1950
Formato: cartaceo ed ebook
Pagine: 322
ISBN: 9788804507451
Prezzo: 10 € cartaceo / 6,99 € ebook
Link per l'acquisto: amazon


Sinossi:
1984. Il mondo è diviso in tre immensi superstati in perenne guerra fra loro: Oceania, Eurasia ed Estasia. In Oceania, la cui capitale è Londra, la società è governata dal Grande Fratello, che tutto vede e tutto sa. I suoi occhi sono le telecamere che spiano di continuo nelle case, il suo braccio la psicopolizia che interviene al minimo sospetto. Tutto è permesso, non c'è legge scritta. Niente, apparentemente, è proibito. Tranne pensare. Tranne amare. Tranne divertirsi. Tranne vivere, insomma, se non secondo gli usi e costumi imposti dall'infallibile e onnisciente Grande Fratello, che nessuno ha mai visto di persona. Dal loro rifugio, in uno scenario desolante da Medioevo postnucleare, solo Winston Smith e Julia lottano disperatamente per conservare un granello di umanità.


Le recensioni e gli articoli di Universi Incantati

Negli ultimi anni mi è capitato tantissime volte d'imbattermi in questo titolo: la prima volta è stato perché associato da un lettore al primo volume del mio romanzo ("Eleinda - Una leggenda dal futuro"), mentre una delle ultime è avvenuto quando ho letto "1Q84" di Haruki Murakami: avendo amato la trilogia dell'autore giapponese e sapendo che aveva attinto proprio da qui, era un anno che desideravo leggere questo classico del '900, e le mie aspettative erano altissime.

Premesso che quest'opera ha in comune giusto il titolo con la trilogia di Murakami, devo confessare che l'opera giapponese mi è piaciuta molto di più per un semplice gusto personale: preferisco le storie dove l'amore vince su ogni cosa. La storia che invece racconta l'inglese Orwell è, esattamente come appurato dalla recente lettura de "La fattoria degli animali" (la recensione qui), una malinconica, amarissima, e crudelmente spiattellata disillusione. Fino all'ultimo si spera, si sogna, ci si illude, ma ogni resistenza umana è stata inutile perché vince il male.
C'è crudeltà, ma diversamente da "La fattoria degli animali" non è satira: l'uomo non è personificato dalle creature animali, qui il totalitarismo spezza l'individuo, lo viviseziona, e dopo una lentissima agonia lo distrugge, non solo nel corpo ma soprattutto nella mente, nell'anima, nella natura della sua essenza.
Penso che sia una delle prime e uniche opere dove non si riesce a vedere nemmeno un briciolo di umanità. Il non riuscire a identificare il responsabile di quanto accade è inoltre frustrante, perché come si può combattere il male se non si sa chi ne fa le veci? Chi diavolo è il Grande Fratello? Una figura astratta, un dio del male irraggiungibile, ma che al tempo stesso è ovunque, perché controlla ogni singolo individuo della Terra ed pronto a punirlo per... la pace? Ma no, si tratta di puro e semplice potere.




Prima la sottomissione, poi l'umiliazione, infine la resa totale e incondizionata. Qual'è l'altra parola che solitamente si associa all'aggettivo "incondizionato"? Esatto, è l'amore, il sentimento più forte di tutti. E' terribile ma il Grande Fratello riesce a ottenere anche quello...
Dimenticate le gesta di sottomissione perpetuate da personaggi come Christian Grey o le sadiche, crudeli torture inflitte da Ramsey Bolton a Theon Greyjoy e Sansa Stark, la tecnica del Partito è astuta, paziente, e non ha niente di eclatante (se non nella "stanza 101") e il manifesto è folle solo in apparenza: con le spiegazioni diventa di una logica disarmante! Distorta, ma comunque logica. La cosa per me più inquietante è il pensiero che questa si applichi silenziosamente anche nella realtà di chi ci governa.


LA GUERRA È PACE
LA LIBERTÀ È SCHIAVITÙ
L'IGNORANZA È FORZA


Al di là degli ingiustificabili comportamenti umani, penso che davvero televisione e mass media non facciano altro che alimentare odio e malcontento: i "Due Minuti d'Odio" nella nostra realtà, purtroppo, durano almeno mezz'ora quando passano i telegiornali, e si ripetono più volte al giorno...
Un'altra similitudine l'ho notata quando si fa riferimento alla Lotteria: i "prolet" siamo noi a tutti gli effetti:



La Lotteria, con le enormi cifre che corrispondeva settimanalmente, era il solo avvenimento pubblico per il quale i prolet nutrissero un serio interesse. In tutta probabilità, vi erano milioni di prolet per i quali la Lotteria costituiva la principale, se non unica, ragione di vita. Per loro era una delizia, una felice follia, un conforto, uno stimolante. Quando era in ballo la Lotteria, anche persone che sapevano a malapena leggere e scrivere dimostravano di riuscire a fare calcoli complicatissimi e di possedere una memoria stupefacente. Vi era poi tutta una cricca di persone che si guadagnavano da vivere vendendo amuleti, sistemi per vincere e pronostici. Winston non aveva
nulla a che fare con l'organizzazione della Lotteria, che era gestita dal Ministero
dell'Abbondanza, a sapeva, come del resto sapevano tutti i membri del Partito, che
i premi erano per la gran parte immaginari. A essere pagate veramente erano
soltanto somme esigue, mentre i grossi premi erano attribuiti a persone inesistenti




Mi sono permessa di classificare il libro nel genere distopico: pur riferendosi a un anno ormai passato per noi, va considerato che l'autore l'aveva scritto nel 1949, per cui si potrebbe davvero etichettare come uno dei primi distopici della storia della letteratura; nessuno vorrebbe vivere in un mondo simile che, tra l'altro, omologa le persone e le spinge a tradirsi l'uno con l'altro; persino i figli sono pronti a segnalare i propri genitori alle autorità.
Non c'è più spazio per le emozioni o i sentimenti.



Era soprattutto questo che voleva sentirle dire. Non il semplice amore per una persona, ma l'istinto animale, il desiderio indifferenziato, nudo e crudo. Era questa la forza che avrebbe mandato il Partito in pezzi.
[...]
Quel corpo giovane e forte, ora indifeso nel sonno, destò in lui un sentimento di protezione, di compassione, ma quella tenerezza incondizionata, che aveva provato sotto il nocciolo mentre il tordo cantava, non l'aveva più sentita. Spostò la tuta e restò a guardare attentamente i suoi fianchi morbidi e bianchi. Una volta, pensò Winston, un uomo
guardava il corpo di una ragazza, lo desiderava, e questo era tutto; ora non vi era
spazio né per il puro amore né per la pura lussuria. Non esistevano emozioni allo
stato puro, perché tutto si mescolava alla paura e all'odio. Il loro amplesso era stato una battaglia, l'orgasmo una vittoria. Era un colpo inferto al Partito.
Era un atto politico.



"1984" vede protagonisti Winston e Julia; un uomo di trentanove anni e una ragazza poco più che ventenne. Entrambi si ribellano alla legge, ma la loro è una lotta personale, intima, e non estesa all'intera società: Winston scrive di nascosto su un quaderno e la libertina Julia col suo atteggiamento affronta (sempre di nascosto) la Lega Antisesso, di cui è apparentemente una sostenitrice. Si tratta di atti di ribellione alquanto miseri che certamente hanno un grande valore personale, ma bere un vero caffè o passare delle ore in un appartamento arredato di monili di un passato che il Partito si ostina a cancellare non cambia la realtà delle cose e, piuttosto, è un tentativo di fuga, una magra (ed effimera) consolazione.
Con l'improvviso coinvolgimento di O'Brien e la fantomatica organizzazione di Goldstein ero pronta a un rovesciamento: pensavo davvero che il libro avrebbe preso una piega in stile "Ghiandaia Imitatrice contro Presidente Snow" ed ero piena d'entusiasmo, ma ripeto, qui una vera figura antagonista non c'è, nessuno ha super poteri e men che meno armi! In fin dei conti sarebbe stato scontato e banale, mentre l'opera di Orwell vuole essere originale, e soprattutto, vuole dare un chiaro messaggio, indipendente dall'intrattenimento. Per dare questo messaggio, Orwell dev'essere duro, fare ciò che il lettore non vorrebbe che facesse. Da qui, l'aspetto che più mi ha affascinato di questo libro: i buoni vengono catturati e non hanno scampo. Non ci sono eroi, ma persone comuni.

Un altro punto a favore del romanzo è la descrizione della società: non si è liberi di pensare altrimenti si commette uno "psicoreato", occorre stare attenti alle espressioni involontarie del viso altrimenti si cade nel "voltoreato", fondamentale è dimenticare tutto ciò che concerne il passato e i ricordi, perché il "bipensiero" non accetta altra verità se non quella imposta dal Partito, e se il Partito dice che si è in guerra con l'Eurasia da sempre, quando fino al giorno prima si era da sempre in guerra con l'Estasia, quella diventa la nuova verità.
Trovo inoltre affascinanti i giochi di parole e come Orwell si destreggi tra sinonimi e contrari per creare enormi contraddizioni.
La creazione della Neolingua è per me più intrigante dell'incomprensibile lingua degli elfi di Tolkien o della lingua Dothraki di Martin, perché interessa la nostra lingua, quella vera, e l'appendice finale intitolata "i principi della neolingua" assottiglia quel già fragile confine tra finzione e realtà; sul serio, per come è trattata seriamente, così ricca di argomentazioni, credevo esistesse davvero, o che ne avessero fatto uso in un passato remoto visto che anche quest'opera di Orwell (come "La fattoria degli animali") si ispira al regime di Stalin.

Pur essendo scritto in un linguaggio abbastanza semplice e diretto è stata una lettura a volte un po' pesante per il tipo di argomenti trattati (il libro di Goldstein su tutti) e a tratti avvincente, soprattutto per l'intera terza e ultima parte.
L'epilogo è moralmente ed emotivamente distruttivo, ma capisco che l'intento dell'opera è quello di far riflettere per cui lo giustifico ampiamente.
Anche se non sono solita amare libri che non hanno il lieto fine né messaggi positivi, il valore di quest'opera è fuori da ogni dubbio.
Un libro che sarà difficile dimenticare.


Il voto di Universi Incantati:




Blogathon #2: Harry Potter and the Cursed Child - I Gadget della serie (ufficiali e non)

Buona domenica, cari astronauti!
Oggi è una giornata molto intensa per il blog, perché mi vede coinvolta in ben due iniziative!
La prima è proprio questo Blogathon, la seconda la pubblicherò nel tardo pomeriggio e riguarda il Domino Letterario.

Questo è il secondo mese che si svolge il Blogathon, e dopo il primo appuntamento dedicato ai Migliori Film tratti dai Libri, stavolta, in occasione dell'uscita dell'ottavo libro della serie Harry Potter, abbiamo deciso d'immergerci nel mondo di Hogwarts! E' stato il blog Over the Hills and Far Away a proporre il tema, e nel corso di questa domenica noi blog partecipanti approfondiremo vari elementi della serie; non so voi, ma io non vedo l'ora di leggere tutti i post!
V'invito a cliccare qui per leggere il regolamento e altre info utili riguardo al Blogathon, assieme all'elenco dei blog partecipanti.




Tra i vari argomenti proposti, stavolta ho scelto di sfogare il mio lato collezionista dedicandomi ai Gadget della serie (attenzione al portafoglio!).


Gadget di Harry Potter ufficiali


Cominciamo con gli oggetti che probabilmente sono i più richiesti: le bacchette magiche!
Ci sono addirittura quattro versioni: quella standard, quella con confezione Olivander (confezione con interno in velluto così come la vediamo nel famoso negozio di Olivander a Diagon Alley), quella con la luce situata sulla punta per simulare l'effetto della bacchetta in funzione (per attivarla/disattivarla basta semplicemente agitarla! Ed è dotata di un bottoncino potenziometro che permette di aumentare l'intensità della luce), oppure ancora, quelle produzioni speciali che comprendono espositore in legno in linea con la personalità del personaggio più accessori extra (come quella di Bellatrix che, ad esempio, contiene la replica in miniatura della sua maschera da Mangiamorte)
Le ufficiali sono realizzate in resina e dipinte a mano.
Immancabili poi il bastone di Lucius Malfoy (con bacchetta nascosta all'interno) e il bastone di Malocchio Moody.



 


Le bacchette dei personaggi principali sono disponibili anche nella versione penna più segnalibro, e persino nell'alternativa (variante unica) penna/telecomando!


 


Altri articoli che vedo di frequente nelle fiere del gioco e del fumetto riguardano il vestiario: cravatte, magliette e cardigan (prodotti dalla stessa azienda che ha realizzato quelli del film!), sciarpe, guanti, calzini, e addirittura le toghe.


  



C'è poi l'imbarazzo della scelta tra t-shirt, felpe e canotte, sia per l'uomo, la donna e il bambino! Così come altrettanto numerose sono le proposte di borse e zainetti.
Come altri accessori da indossare ho poi trovato persino il cappello parlante e la maschera di Dobby!


 


Vista la varietà di oggetti disponibili di questo tipo, tratto i gioielli in una categoria a parte; non si tratta di bigiotteria ma di preziosi in oro o argento, come ad esempio l'anello Horcrux di Orvoloson Gaunt che contiene la pietra della resurrezione (realizzato in metallo placcato oro 24k), il braccialetto con boccini d'oro (realizzato in argento 925 placcato oro 24k), la collana Giratempo, poi ancora ciondoli, orecchini e collane vari (compresa quella a fiore indossata da Hermione), gemelli e orologi.


 



Mi sono poi imbattuta in questa collezione di gioielli dove parte del ricavato dalla vendita andrà alla fondazione per bambini orfani Lumos no-profit, dove presidente e fondatrice è la stessa J.K. Rowling. Si tratta di braccialetti "Charm" finemente lavorati, placcati in oro con cristalli e con tre ciondoli esclusivi. Eccovi un esempio:




A questo punto non resta che trattare i puri e semplici gadget da collezione!
Per gli amanti delle riproduzioni fedelissime ci sono le action figures super realistiche dei personaggi (con articolazioni, dipinte a mano, complete di cambio d'abito e accessori!), e quella di Fanny la fenice, poi le repliche del calice di cristallo, della coppa di silente o del calice di fuoco (quest'ultima è un'edizione limitata a 5000 pezzi!), mezzibusti dei personaggi e altre repliche come il Mangiamorte meccanico in miniatura o l'Hugwarts Express.


 


Se invece preferite le action figure in stile caricature, la casa Funko Pop! non poteva di certo dimenticare i personaggi di Harry Potter tra le sue riproduzioni; persino Lord Vortemort diventa puccettoso!
In alternativa c'è tutta la serie di LEGO, che oltre alle statuette in miniatura propone set e ambientazioni (come il castello di Hogwarts).


 


Ci sono articoli particolari come gli "Artefact Box" dei personaggi principali (Harry, Hermione e Ron), una sorta di cofanetto contenente tutto ciò che riguarda un certo personaggio; ad esempio, nel caso di Harry Potter, il box contiene la lettera di accettazione ad Hogwarts, il poster da ricercato di Sirius Black, il biglietto della Coppa del Mondo di Quidditch, la lettera di Lily Potter a Sirius Black, l'etichetta per i bagagli dell' Hogwarts Express...
Tra i gadget ufficiali troviamo anche collezioni complete come quella delle spillette delle case di Hogwarts, delle monete Gringott (placcati in oro, argento e rame), di segnalibri che riproducono gli Horcrux, o delle maschere Mangiamorte.





Non sapete come tenere ordinati i sette (e oltre ;)) libri della serie di Harry Potter? Se la risposta è sì, potrebbero tornarvi utili i fermalibri dell'Hogwarts Express, di Dobby, oppure ancora del Basilisco, e per stare in tema c'è pure il fermaporta!


 


Per i veri fanatici sono inoltre disponibili i seguenti articoli: la fiaschetta di Malocchio, la daga di Bellatrix, la penna d'oca della professoressa Umbridge, il coltello di Silente, la lavagna delle proclamazionila mappa del Malandrino, il diario di Tom Riddle (con pagine bianche all'interno ;)) ed elementi di arredo come lo specchio delle brame, la Sfera dei Dementor, la scacchiera dei maghi. e la Sfera della Profezia.


  


Tra i gadget originali ci sono anche sottobicchieri e, addirittura, le etichette per bagagli casomai partiste col treno verso Hogwarts, perché se avete seguito questo post avete ormai tutto l'occorrente!

Anzi no, ora che ci penso vi mancano giusto un paio di cosine ancora: le autentiche e dettagliate repliche a grandezza naturale della Firebolt e della Nimbus 2001! Con quello che costano (superano i 300 euro) dovrebbero davvero far volare ;)


 


Non starò a elencare la traboccante varietà di magneti, tazze, e boccini d'oro riproposti in tutte le salse, perché come dulcis in fundo ho conservato per voi questa incredibile scultura del Castello di Hogwarts raffinatamente scolpita e dipinta a mano, che misura 30x30x33 (ovviamente supera i 340 euro -_-')



Stavo scartando tutta la tipologia di giochi (videogiochi o da tavolo come puzzle, puzzle in 3D, carte da gioco, trivial pursuit...) ma poi mi sono imbattuta in questo gioco interattivo e mi sono detta che poteva essere incluso nei gadget anche questo! XD Si chiama "Battaglia Harry contro Voldemort" e si compone di una bacchetta a infrarossi con busto animato ed effetti sonori. Il gioco consiste nel lanciare incantesimi contro Lord Voldemort, al che il busto cambia espressione e parla, insomma, reagisce ai colpi! Per bambini o per chi ce l'ha a morte con questo villain XD
Come giochi hanno realizzato inoltre la dama che ha come pedine le monete della banca Gringott e la scacchiera dei maghi.


  


Gadget non ufficiali


Più abbordabili come prezzo, tra gli articoli di questo tipo abbondano magliette, tazze mug, poster, spille, magneti, collanine, orecchini, borse... ma non è solo una questione di prezzo. Alcuni oggetti come portafogli e portachiavi esistono solo in veste non ufficialmente griffata, così come le cover per smartphone e tablet, i tappetini per i mouse... e ho trovato questo carinissimo cuscino!






Ho deciso di fermare qui le mie ricerche; del resto mi sono servita di 4 ore per realizzare questo post!
Dite che ne ho trovati abbastanza? 
Spero di aver soddisfatto la vostra curiosità; ora tutti su amazon a fare acquisti! XD Vi lascio il link della mia ricerca Harry Potter Gadgets.


Cosa ne pensate di questo Blogathon e di questa tappa?
V'invito a seguire le altre consultando l'elenco dei blog partecipanti qui!


sabato 30 luglio 2016

Segnalazione raccolta di racconti: "Trame tra le Mura" di AA. VV. (Nativi Digitali Edizioni)

Cari astronauti,
buon sabato! Mi sono ridotta a quest'ora perché ho preparato un post per domani (e per fortuna l'ho fatto oggi perché ci ho messo quattro ore)! Il fatto è che mi sono ritrovata coinvolta in due diverse iniziative lo stesso giorno: un Blogathon (speciale su Harry Potter) e un Domino Letterario (recensione in elaborazione); domani vi voglio tutti qui, eh? ^^
Ma non potevo mancare di pubblicare qualcosa anche oggi, così ecco una nuova segnalazione per voi!


Rubrica dedicata alle segnalazioni
di autori emergenti e case editrici
(per la tua segnalazione, scrivimi)

Forse vi ricorderete che vi avevo parlato del concorso letterario di racconti a tema "Trame tra le Mura" di Nativi Digitali Edizioni: vi avevo partecipato e avevo passato la prima fase (potete leggere il mio abstract con l'annuncio qui), purtroppo però non sono arrivata in finale!
In attesa di rimettermi al lavoro su quel racconto (per cui il limite di caratteri mi è andato molto stretto - voglio approfondire!) intanto vi mostro la raccolta ora pubblicata con la selezione dei migliori racconti sul tema degli "appartamenti condivisi".




Titolo: Trame tra le Mura
Autori: Marco Zangari, Rossana Bergamini, Germano Chiaverini, Rosanna Ferro, Antonio Michele Paladino
Editore: Nativi Digitali Edizioni
Collana: Storie
Genere: Raccolta di racconti
Data di uscita: 28 luglio 2016
Pagine: 100
Formato: cartaceo ed ebook
ISBN: 8898754647
Prezzo:  10,00 € cartaceo / 2,99 € ebook
Link per l'acquisto: amazon


Cinque storie, tra l'umoristico, il romantico e il thriller, per tutti i gusti letterari e dedicati  a chi ha vissuto l'esperienza di una casa in condivisione con sconosciuti, oppure vuole viverla.


Sinossi:
Condividere un appartamento con altre persone è sempre un azzardo: le storie che nasceranno potranno essere comiche, romantiche, surreali, drammatiche... oppure (si spera di no) horror! Non è quindi un caso se oltre sessanta autori hanno deciso di mettersi in gioco e partecipare a “Trame tra le Mura”, contest letterario con una sola regola: la storia deve essere ambientata interamente in un appartamento condiviso. In questa raccolta troverete i cinque racconti vincitori del contest, “trame” per tutti i gusti che abbiamo selezionato pensando proprio a chi ha vissuto l'esperienza di un appartamento condiviso... anche solo con la fantasia!

I racconti:
“La volta che vissi con l'Anarchico” - Marco Zangari
“La Lettera” - Rossana Bergamini
“La Stanza Segreta” - Germano Chiaverini
“Tutta colpa di S.” - Rosanna Ferro
“Onora il padre” - Antonio Michele Paladino




Il fatto che abbia partecipato a questo concorso mi rende ancor più curiosa di conoscere le storie dei racconti selezionati, e di qualcuno mi ricordo il titolo (il primo e l'ultimo) poiché avevo letto tutti gli abstract e questi in particolare mi erano rimasti impressi.
Voi cosa ne pensate?



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