lunedì 31 ottobre 2016

Domino Letterario #3: Recensione "I rami del Tempo" di Luca Rossi (Self-Publishing)

Carissimi astronauti,
come premesso stamattina, eccomi di ritorno con la seconda iniziativa di oggi: il Domino Letterario!
La mia tessera è l'ultimo libro a cadere ^^




L'iniziativa s'ispira al classico gioco del domino, con la differenza che le tessere sono costituite dai libri. Ogni mese ci si organizza per un massimo di 20 blog partecipanti dove ognuno sceglie un libro da recensire, a patto che sia in qualche modo attinente al libro scelto dal precedente partecipante (l'ordine corrisponde all'ordine delle adesioni; chi primo risponde, prima comincia, a partire dal 26 del mese). L'accostamento può essere fatto per autore, casa editrice, genere, colore della cover o altri elementi della copertina, insomma, la scelta è ampia e aperta, così che ognuno può leggere ciò che vuole.

Questo mese mi collego alla scelta da Hanna del blog La Tana dei Libri Sconosciuti, quindi, dal libro "See who I am" di Silvia Castellano mi collego al Made in Italy e persino ai rami raffigurati nella copertina perché appaiono anche nel libro "I Rami del Tempo" di Luca Rossi!
Ecco allora la mia tessera-libro:




Titolo: I Rami del Tempo
Autore: Luca Rossi
Editore: Self-publishing
Genere: Fantasy/Sci-Fi
Data di uscita: 21 luglio 2014
Formato: ebook
Pagine: 158
Prezzo: 0,99 euro
Link per l'acquisto: amazon


Sinossi:
Una pioggia di schegge stermina il popolo dell’isola di Turios. Si salvano Bashinoir, gravemente ferito, sua moglie Lil e la sacerdotessa Miril. Vorrebbero dare degna sepoltura ai propri cari, ma i cadaveri sono scomparsi. L’unica speranza di salvezza risiede nelle protezioni magiche del Tempio. Tuttavia devono far fronte a minacce oscure. Un’ombra infesta i loro cuori per dividerli e distruggerli. I loro corpi sembrano perdere sempre più consistenza. Alla vicinanza tra le due donne si contrappone il sempre più marcato isolamento di Bashinoir.
Nel regno di Isk, maghi e consiglieri devono sottostare all’insaziabile ingordigia di sesso, guerra e potere di re Beanor. L’ultima delle sue giovani mogli, tuttavia, non si dà pace per la libertà e l’amore perduti. Potranno i giochi e gli inganni sotto le lenzuola essere la chiave di svolta di una guerra millenaria?

Le recensioni e gli articoli di Universi Incantati

Questo libro è stata una piacevole scoperta: credo che un cenno alle astronavi non basti a definirlo sci-fi (genere che sembra meglio abbracciato nel diretto seguito) perciò direi piuttosto che si tratta di un fantasy dalla parvenza classica per via della componente magica costituita da templi, maghi e incantesimi, ma l'ingarbugliato intreccio tra i protagonisti e gli intrighi di corte, uniti all'erotismo spinto e ad alcune scene di violenza splatter mi hanno fatto pensare all'epica creatura di George R.R. Martin. Potrei dunque definire questo libro un mix tra "Harry Potter", "il Trono di Spade" e... "Ritorno al futuro"! Da un certo punto in poi, infatti, scopriremo l'esistenza dei rami temporali. Mi rendo conto che è assai difficile trattare la trama senza il rischio di cadere in qualche fastidiosa anticipazione: il libro di Luca Rossi si svela lentamente, e i collegamenti tra le vicende non sono affatto immediati, ma s'incastrano magicamente in quelle contate rivelazioni. A lettura ultimata non è ancora possibile avere un quadro preciso dell'insieme: restano dei misteri che sembrano le tessere fondamentali di questo puzzle che ha origini duemila anni prima delle vicende raccontate all'inizio, senza considerare che potrebbe esserci addirittura un'altra origine, forse ultraterrena, se ripenso ai due ragazzini che sembrano giocare dall'alto con le vite dei protagonisti.

Come potete immaginare, la trama è molto complessa, eppure, nonostante la difficoltà iniziale nell'immergersi in questo mondo fatto di tanti protagonisti dai nomi simili, un inicpit "da bomba" che ci fa entrare subito nel vivo dell'azione, ci troviamo poi sbalzati tra l'isola di Turios e il regno di Isk oltre che a saltare dal presente al passato di duemila anni prima, senza schemi organizzati e senza preavviso; s'ingurgitano avidamente tutte le informazioni, all'inizio in preda alla confusione, ma da un certo punto in poi si cominciano a intravedere gli incastri.
La mancanza di uno schema potrebbe essere un difetto del libro, ma d'altra parte abbiamo un'avventura fortemente dinamica e in continua evoluzione; non può annoiare ma solo incuriosire, costantemente, persino oltre l'ultima pagina! Bisogna perciò avvicinarsi a questo libro avendo fiducia che l'autore svelerà poco alla volta le sue carte.

Per dare un'idea della trama mi spiego meglio: da una parte abbiamo l'isola di Turios vittima di una pioggia di schegge; sopravvivono Bashinoir e Lil, marito e moglie, e la sacerdotessa Miril. Sull'altro fronte c'è il regno di Isk con il sovrano Beanor, le sue tante mogli, il consigliere, e infine i maghi, che da Aldin a Obolil e Ilis eseguono gli ordini di sua maestà nel tentativo di abbattere la barriera magica e invisibile che, sul mare, impedisce alle barche del regno di raggiungere la costa dell'isola di Turios. Non si sa perché il re faccia guerra all'isola e ai suoi abitanti, né perché gli isolani si costringano a questo esilio volontario ergendo barriere di protezione, fatto sta che entrambe le fazioni desiderano la libertà di poter lasciare il posto in cui vivono per emigrare nell'altro; persino gli isolani! Tutti a parte la sacerdotessa Miril, l'unica a conoscere la verità sul loro passato.
Tra un intervallo e l'altro di queste due trame assistiamo ad alcuni sipari di duemila anni prima, alternati a qualche brevissimo capitolo sui due misteriosi ragazzini (Nal e Ili), citati poco prima, la cui importanza del ruolo è evidente, ma di difficile collocazione nella storia.

Entrambe le fazioni riservano delle continue sorprese, ed è interessante seguire l'evolversi delle situazioni così come i rapporti tra i personaggi, in equilibrio precario. Purtroppo, però, uno dei protagonisti principali mi è sembrato avere una caratterizzazione scostante: il re Beanor. E' presentato come un sovrano senza pietà e un porco insaziabile, facilmente alterabile, e di cui è nota la furia omicida. Siccome perde il controllo di se stesso così facilmente, non mi è sembrato un "cattivo" degno di nota, il che potrebbe anche essere voluto, ma unire tutta la precedente descrizione a quella di un uomo che si commuove davanti a un bel faccino in lacrime (cosa che non aveva fatto prima d'allora e mi sembra difficile credere che lui possa cambiare, viste le premesse) mi ha fatto pensare a una grave pecca nel background della sua costruzione. Né i suoi pensieri né i suoi discorsi sono in linea con il carattere mostrato. Non mi è sembrato convincente, ad esempio, in questa frase da lui pronunciata: "Voi sapete che l'unico motivo per cui vi risparmio la vita è la promessa fatta a mio padre. Andate a prendere quel lurido merdoso. Se qualcosa andrà storto, neppure lo spirito di papà riuscirà a salvarvi la vita". Minacce e insulti di bassa lega, poi la parola "papà"; non mi sembra un linguaggio da re, e nemmeno di un re spietato!
Un altro personaggio che ancora non sono riuscita bene a inquadrare è la sacerdotessa Miril, ma penso che sia volutamente enigmatica.

Lo stile di Luca Rossi prevede poche parti descrittive riguardo l'ambientazione preferendo concentrarsi sui dialoghi e le emozioni, anche se l'intensità di queste ultime sono altalenanti: ho ricontrato che l'esultanza è resa meglio rispetto agli episodi drammatici, spesso liquidati in poche righe. Personalmente credo che gli eventi drammatici abbiano bisogno di un maggiore respiro: il personaggio deve mostrare di subire il trauma su di sé, altrimenti non può crearsi l'empatia col lettore.




Si diressero verso il Tempio. Lui zoppicava. Passarono vicino a una sagoma informe, chiusa in un vestito verde inzuppato di sangue. Bashinoir strinse la fanciulla ancora più forte. Raggiunsero l'edificio sacro. Dallo stipite della porta, la sacerdotessa Miril osservava la strage.
"La magia nera ha colpito la nostra isola" disse. "Entrate."
"Ci sono altri...?" chiese Bashinoir, con un filo di voce.
"No, solo voi."
I tre si raccolsero attorno al fuoco sacro. Erano gli ultimi abitanti sulla gelida
isola di Turios.



Nonostante questi aspetti negativi ho deciso di dare un voto alto perché nel complesso il libro mi è piaciuto e mi ha colpito molto. Un fantasy fresco, originale e interessante, che stimola continuamente la curiosità. Imperdibile se siete lettori in cerca di novità, azione e sorprese! Un fantasy che dimostra quanto ancora questo genere sia in grado di offrire.
Il libro si conclude con più di un cliffhanger, uno per ogni "fazione": non posso aspettare troppo dalla lettura del seguito!


Il voto di Universi Incantati:





Cosa ne pensate della mia recensione? Vi ho incuriosito?
Non mi resta che salutarvi e ricordarvi tutti gli appuntamenti di questo fantastico Domino Letterario!





20 commenti:

  1. L'ho letto un po' di tempo fa e sono assolutamente d'accordo con te. Aspetto il terzo capitolo da una vita ^^

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  2. È nel mio ereader ormai da tempo, appena riesco...

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    1. Anch'io l'ho tenuto in sospeso per circa un anno... ho fatto un grave errore! Mi è piaciuto molto :)

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  3. La trama sembra molto interessante!

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  4. Non sono appassionata del genere ma grazie per la tua bella recensione che ho letto con piacere!!!

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    1. Grazie a te per il commento! Sono felice che la mia recensione ti sia piaciuta :)

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  5. Lo iniziai a leggere, ma mi annoiavo mentre continuavo con la lettura. Non so se riprenderlo, magari un giorno...

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    1. Mi dispiace... io invece non riuscivo a smettere di leggere! Più andavo avanti e più ero curiosa.

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  6. Non è esattamente il mio genere! Però ho letto volentieri la tua recensione, mi è piaciuta! :)

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  7. Questo mi incuriosisce ^_^ Bella recensione!

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  8. Non l'ho letto ma è in lista **


    -Hanna McHonnor

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  9. Ultimamente non vado molto dietro i fantasy, ma questo sembra interessante

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