stavolta sono in tempo per pubblicare la recensione al libro che ho letto per sfida del blog Le Parole Segrete di Gaia!
Per Marzo era prevista la lettura di una raccolta di racconti, così ho colto l'occasione di leggere un libro che aspettava da tempo nella mia TBR.
Titolo: Trame tra le Mura
Autori: Marco Zangari, Rossana Bergamini, Germano Chiaverini, Rosanna Ferro, Antonio Michele Paladino
Editore: Nativi Digitali Edizioni
Editore: Nativi Digitali Edizioni
Collana: Storie
Genere: Raccolta di racconti
Genere: Raccolta di racconti
Data di uscita: 28 luglio 2016
Pagine: 100
Formato: cartaceo ed ebook
ISBN: 8898754647
Prezzo: 10,00 € cartaceo / 2,99 € ebook
ISBN: 8898754647
Prezzo: 10,00 € cartaceo / 2,99 € ebook
Sinossi:
Condividere un appartamento con altre persone è sempre un azzardo: le storie che nasceranno potranno essere comiche, romantiche, surreali, drammatiche... oppure (si spera di no) horror! Non è quindi un caso se oltre sessanta autori hanno deciso di mettersi in gioco e partecipare a “Trame tra le Mura”, contest letterario con una sola regola: la storia deve essere ambientata interamente in un appartamento condiviso. In questa raccolta troverete i cinque racconti vincitori del contest, “trame” per tutti i gusti che abbiamo selezionato pensando proprio a chi ha vissuto l'esperienza di un appartamento condiviso... anche solo con la fantasia!
I racconti:
“La volta che vissi con l'Anarchico” - Marco Zangari
“La Lettera” - Rossana Bergamini
“La Stanza Segreta” - Germano Chiaverini
“Tutta colpa di S.” - Rosanna Ferro
“Onora il padre” - Antonio Michele Paladino
I racconti:
“La volta che vissi con l'Anarchico” - Marco Zangari
“La Lettera” - Rossana Bergamini
“La Stanza Segreta” - Germano Chiaverini
“Tutta colpa di S.” - Rosanna Ferro
“Onora il padre” - Antonio Michele Paladino
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Per la maggior parte dei racconti regnano sovrane la superficialità, la banalità, e un'ironia forzata, senza contare che il ruolo della donna è quasi sempre quello di amante, o stupida, o frivola, o tutte queste caratteristiche messe insieme; in poche parole, una donna oggetto.
Mi aspettavo una certa varietà di temi, invece queste storie le ho trovate molto simili tra loro, con personaggi che di più ordinari non ce n'è, e con vicende che sembrano prese direttamente da fatti personali, da telenovela, o dai format televisivi.
Ma prima di continuare con una valutazione generica, mi soffermo su ogni singolo racconto nel dettaglio:
- “La volta che vissi con l'Anarchico” di Marco Zangari è un racconto pieno di volgarità che non nego sia riuscito comunque a strapparmi qualche risata, ma ritengo che sia scritto con un linguaggio eccessivo, da scaricatore di porto senza riserve. Le parole più in voga sono "merda", "cesso" e "stronzo", e con questi tre termini ridondanti si costruisce l'intera trama.
Tutto sommato, alla fine si salva per una certa filosofia, che, tuttavia, non è nemmeno l'ombra della vera satira politica.
Non potrei votarlo più di due stelline su cinque.
- “La Lettera” di Rossana Bergamini è l'unico racconto che mi è piaciuto.
Mistero, giallo, l'accenno a una saga familiare che tocca anche la realtà storica, e due sorelle molto diverse tra loro come protagoniste.
Mi sarebbe piaciuto leggerne di più e scoprire ulteriori dettagli; si sente che è stato troncato per rispettare il limite dei caratteri imposto dal concorso, ma il racconto riesce comunque nel suo intento di sorprendere, dall'inizio all'epilogo finale, velato di pungente ironia.
Quattro meritatissime stelle su cinque.
- “La Stanza Segreta” di Germano Chiaverini è invece il racconto che mi è piaciuto di meno.
La trama è confusionaria: ci sono tanti personaggi ognuno preso a fare qualcosa di diverso, per cui sembra narrare la quotidianità di una convivenza tra ragazzi, ma la vita di questi personaggi non ha veramente alcun senso! Si muovono come particelle d'atomo impazzite; girano l'appartamento senza farsi domande sull'unico coinquilino che sta sempre rinchiuso nella sua stanza, e passano addirittura mesi prima che si decidano a fare irruzione per scoprire cosa questi sta combinando! Nel contempo, dilaga un'ironia da sit-com che si possono quasi sentire le risate finte in sottofondo... solo che non fa ridere affatto.
La cosa peggiore è che il mistero dell'uomo nella stanza segreta è da far cadere le braccia... Di certo non me lo aspettavo, ma ciò non significa che sia originale, per non parlare di tutto il seguito al limite della banalità.
Una stella.
- “Tutta colpa di S.” di Rosanna Ferro aveva delle potenzialità, invece anche la sua trama, alla fine, è caduta nel banale.
L'idea di base è intrigante e riesce a catturare subito l'attenzione, ma si perde tra una Santina che fa irruzione nell'appartamento, e un'inaspettata dichiarazione resa frettolosa e semplicistica da parte di uno dei protagonisti, facendolo dunque cadere nei soliti cliché.
L'autrice avrebbe potuto comunque salvare la storia se, alla fine, non avesse scelto la soluzione del personaggio che rappresenta la figura più scontata possibile.
Come posso darle più di due stelle?
- “Onora il padre” di Antonio Michele Paladino è il racconto più difficile da giudicare: è capace di differenziarsi soprattutto perché è l'unico torbido, vagamente thriller, anche se rivela di esserlo man mano che ci si avvicina al finale. Di contro, i cambi improvvisi di POV spezzano il pathos della lettura, inoltre la risposta appare subito scontata visto il carattere con cui si presentano i protagonisti.
Il finale non riesce a soddisfare, e ancora una volta si sente il peso dei limiti di carattere imposti dal concorso, ma non sono sicura di avere apprezzato l'esito; mi è sembrato semplicistico che nessuno abbia fiatato o abbia agito di conseguenza.
Tre stelle su cinque.
In conclusione, solamente tre racconti avevano un'idea forte di base ("La Lettera", "Tutta colpa di S." e "Onora il Padre"), e tra i tre, solamente due avevano qualcosa d'interessante da raccontare ("La Lettera" e "Onora il Padre"). Alla fine, soltanto uno è riuscito nell'impresa di coinvolgermi, persino al punto di desiderare che ci fosse un'intero romanzo ("La Lettera").
Secondo me, vale la pena leggere questa raccolta solo per il racconto di Rossana Bergamini, poi quelli di Rosanna Ferro e Antonio Michele Paladino sono abbastanza curiosi; gli altri due, purtroppo, non incontrano i miei gusti.
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