ormai un anno fa vi avevo presentato il primo volume della serie "Homeron Etark" ("Lunete, il corrotto e l'Oltreoceano" QUI) e qualche tempo dopo una raccolta di racconti gratis dal titolo "Cora: Oltre Homeron Etark" (la trovate QUI); adesso anche un altro volume della serie è riproposto in versione gratuita! :D
Segnalazioni di Ebook legalmente scaricabili gratuitamente per un periodo di tempo limitato: affrettatevi! |
Si tratta di un epic fantasy che narra le origini di Catlyn, la protagonista di Homeron Etark.
La novella si presenta gratuitamente in formato ebook, ma per chi lo preferisse c'è anche il formato cartaceo; trovate maggiori info qui di seguito.
Titolo: Ragazza d'Oltreoceano
Autore: Francesco Giuffrida
Editore: Self-Publishing
Editore: Self-Publishing
Genere: Epic Fantasy
Tipologia: Novella per ragazzi
Tipologia: Novella per ragazzi
Data di uscita: 14 agosto 2016
Pagine: 102
Formato: cartaceo ed ebook
ISBN: 9781536938142
Prezzo: 5,72 € cartaceo / 0,99 € ebook (ora GRATIS QUI)
ISBN: 9781536938142
Prezzo: 5,72 € cartaceo / 0,99 € ebook (ora GRATIS QUI)
Link per l'acquisto: amazon per il cartaceo
Ragazza d’Oltreoceano è un libro fantasy che racconta alcuni episodi dell’infanzia e dell’adolescenza della giovane etark Catlyn, protagonista del libro Homeron Etark.
Ragazza d'Oltreoceano è disponibile gratuitamente in versione integrale sul blog Capo Nerd.
Sinossi:
L’Oltreoceano è la mitica terra che sbuca su dal mare a ovest delle Colonne d’Ercole. È abitato dagli etark, popolo fratellastro degli umani e prediletto delle Divinità. Un giorno, tra etark e umani, scoppierà la guerra. L’olimpico Zeus saettatore tenterà di sopraffarli e schiacciarli. Un giorno, in futuro, una paladina diverrà leggenda fra gli etark e forse riuscirà a salvarli dalle brame del Dio. Catlyn, Wanakti degli etark, diverrà la salvatrice d’Oltreoceano. Ma questa non è la storia della Catlyn giovane donna. È il racconto di alcuni momenti della sua crescita. Perché l’eroina etark, prima di divenire tale, è stata una comune ragazza, una fanciulla dagli occhi diversi e col cuore avido di battiti e sogni. Questo è il racconto di alcuni episodi della sua infanzia e adolescenza…
Hanno detto di Homeron Etark:
“È il primo romanzo di una trilogia a metà tra il genere fantasy ed epico nata dalla creatività e dall’ingegno di Francesco Giuffrida […] davvero una buona base di partenza per realizzare una trilogia che non ha veramente nulla da invidiare ai colossi del genere epico e fantasy”
La Stamberga dei Lettori
"La tecnica dell’entrelacement – cioè prendere un personaggio, fargli vivere una serie di avventure fermandolo sul più bello, poi passare ad un altro facendo la stessa cosa e così via – alza i livelli di suspense a manetta e fa venir voglia di leggere, leggere e leggere ancora […] ora c’è solo da attendere che anche gli altri capitoli della saga vengano scritti e pubblicati. Francesco, fai presto."
Mangialibri.com
"[...]
Catlyn balzò sulle scale di casa con passo felpato. Non che volesse evitare di far rumore: quello era il suo passo e basta. Il sesto ditino del piede sinistro chiamava a gran voce ‘stivali!’ ‘metti gli stivali, prima di andare a lavorare nel campo del bel Tylon!’. Scherzetto delle Divinità, sminuiva sempre sua madre. Come no! Il suo sesto ditino lei non lo sopportava proprio, e, in giornate durante le quali era per lei possibile cadere sotto lo sguardo di qualche ragazzo, gli stivali di cuoio erano molto più graditi che i sandali. Per fortuna, quel dì, era un giorno di primo inverno: non avrebbe avuto il problema di dover spiegare alla madre la scelta del vestiario.
Giunta in cima alle scale aprì la porta della camera e guardò all'interno. Con sorpresa vide che non era vuota. Per un attimo stette immobile, con la bocca socchiusa. Era la prima volta che le si presentava una vista simile, quindi ebbe bisogno di tempo per pensare. Crebbe di spirito in quei pochi istanti, molto più che in tutti i cicli di Luna precedenti messi insieme.
Di scatto richiuse l’anta, chinando il capo e farfugliando delle scuse che probabilmente solo lei udì. Stette ferma, col respiro pesante. Suoni di cuscini, coperte, cinte e tuniche giunsero alle sue orecchie ovattati dal legno. Qualche borbottio sussurrato concluse tutto quel piccolo riverbero di rumori, quindi la porta si aprì.
Hero sbirciò fuori con un occhio soltanto, senza fissare nulla in particolare. Non incrociarono lo sguardo.
“Catlyn… scusa, pensavo fossi dagli Howklas. Ti serve qualcosa?”
Lei sorrise imbarazzata. Balbettò: “G-gli stivali, fratello, se puoi passarmeli prometto che non torno a disturbarvi.”
La porta fu richiusa. Poi aperta nuovamente, con le dita di suo fratello a fare capolino sorreggendo gli stivali.
Lei li afferrò. “Grazie, me ne vado ora. Saluta… saluta Lunete.”
Corse giù dalle scale, rossa in volto, maledicendo il proprio passo felpato.
Quando fu fuori casa, però, all’aria aperta, il suo cuore sorrise. Diretta al campo degli Howklas, morsicò le labbra ed ebbe di che sognare. Erano due stagioni che Hero e Lunete erano diventati intimi, non avevano impiegato molto a darsi il primo bacio. E neppure a finire a letto insieme. Grazie a me. Lei, invece, quando avrebbe trovato qualcuno? Tylon? Fuori portata. Dopo che Lunete aveva scelto Hero come primo amore, egli s’era dedicato ad altre ragazze, il tutto senza troppi pensieri. Itok? Forse, ma fra la sua timidezza e quella di lei, un’eventuale prima carezza amorosa fra loro sarebbe arrivata nella prossima era del mondo.
Catlyn levò in alto lo sguardo e ammirò la sfera celeste tinta di bianco. La neve era vicina.
Ma, purtroppo, non soltanto quella: le Divinità, solitamente contente in sua presenza, scrutarono meditabonde l’orizzonte.
[...]" - da Ragazza d'Oltreoceano © 2016 Francesco Giuffrida
Catlyn balzò sulle scale di casa con passo felpato. Non che volesse evitare di far rumore: quello era il suo passo e basta. Il sesto ditino del piede sinistro chiamava a gran voce ‘stivali!’ ‘metti gli stivali, prima di andare a lavorare nel campo del bel Tylon!’. Scherzetto delle Divinità, sminuiva sempre sua madre. Come no! Il suo sesto ditino lei non lo sopportava proprio, e, in giornate durante le quali era per lei possibile cadere sotto lo sguardo di qualche ragazzo, gli stivali di cuoio erano molto più graditi che i sandali. Per fortuna, quel dì, era un giorno di primo inverno: non avrebbe avuto il problema di dover spiegare alla madre la scelta del vestiario.
Giunta in cima alle scale aprì la porta della camera e guardò all'interno. Con sorpresa vide che non era vuota. Per un attimo stette immobile, con la bocca socchiusa. Era la prima volta che le si presentava una vista simile, quindi ebbe bisogno di tempo per pensare. Crebbe di spirito in quei pochi istanti, molto più che in tutti i cicli di Luna precedenti messi insieme.
Di scatto richiuse l’anta, chinando il capo e farfugliando delle scuse che probabilmente solo lei udì. Stette ferma, col respiro pesante. Suoni di cuscini, coperte, cinte e tuniche giunsero alle sue orecchie ovattati dal legno. Qualche borbottio sussurrato concluse tutto quel piccolo riverbero di rumori, quindi la porta si aprì.
Hero sbirciò fuori con un occhio soltanto, senza fissare nulla in particolare. Non incrociarono lo sguardo.
“Catlyn… scusa, pensavo fossi dagli Howklas. Ti serve qualcosa?”
Lei sorrise imbarazzata. Balbettò: “G-gli stivali, fratello, se puoi passarmeli prometto che non torno a disturbarvi.”
La porta fu richiusa. Poi aperta nuovamente, con le dita di suo fratello a fare capolino sorreggendo gli stivali.
Lei li afferrò. “Grazie, me ne vado ora. Saluta… saluta Lunete.”
Corse giù dalle scale, rossa in volto, maledicendo il proprio passo felpato.
Quando fu fuori casa, però, all’aria aperta, il suo cuore sorrise. Diretta al campo degli Howklas, morsicò le labbra ed ebbe di che sognare. Erano due stagioni che Hero e Lunete erano diventati intimi, non avevano impiegato molto a darsi il primo bacio. E neppure a finire a letto insieme. Grazie a me. Lei, invece, quando avrebbe trovato qualcuno? Tylon? Fuori portata. Dopo che Lunete aveva scelto Hero come primo amore, egli s’era dedicato ad altre ragazze, il tutto senza troppi pensieri. Itok? Forse, ma fra la sua timidezza e quella di lei, un’eventuale prima carezza amorosa fra loro sarebbe arrivata nella prossima era del mondo.
Catlyn levò in alto lo sguardo e ammirò la sfera celeste tinta di bianco. La neve era vicina.
Ma, purtroppo, non soltanto quella: le Divinità, solitamente contente in sua presenza, scrutarono meditabonde l’orizzonte.
[...]" - da Ragazza d'Oltreoceano © 2016 Francesco Giuffrida
“È il primo romanzo di una trilogia a metà tra il genere fantasy ed epico nata dalla creatività e dall’ingegno di Francesco Giuffrida […] davvero una buona base di partenza per realizzare una trilogia che non ha veramente nulla da invidiare ai colossi del genere epico e fantasy”
La Stamberga dei Lettori
"La tecnica dell’entrelacement – cioè prendere un personaggio, fargli vivere una serie di avventure fermandolo sul più bello, poi passare ad un altro facendo la stessa cosa e così via – alza i livelli di suspense a manetta e fa venir voglia di leggere, leggere e leggere ancora […] ora c’è solo da attendere che anche gli altri capitoli della saga vengano scritti e pubblicati. Francesco, fai presto."
Mangialibri.com
L'autore:
Sono un introverso studente universitario di Informatica, diplomato in Scienze Umane,
fondatore di uno dei blog di tecnologia più visitati di Altervista, Caponerd.it. Ho scritto Homeron Etark, il mio esordio, in tre anni (…il 50% nell’ultimo anno). I contenuti grafici li ho realizzati con i software open source Krita e Blender 3D. Homeron Etark, come ho scritto, è il mio esordio… ed Eleonora l’amica che l’ha reso leggibile (e con la quale sto scrivendo il Libro Secondo). Diego “XYZ Ron” Bertolotti ne ha fatto una ulteriore e formale revisione, oltreché sarà il curatore del probabile audiolibro e una possibile, futura, edizione in lingua inglese (progetti ancora a stadio embrionale).
Penso che ho imparato molto scrivendo questo romanzo. Molto ossia il minimo indispensabile per scrivere un secondo libro che possa essere ancora migliore.
Sono un introverso studente universitario di Informatica, diplomato in Scienze Umane,
fondatore di uno dei blog di tecnologia più visitati di Altervista, Caponerd.it. Ho scritto Homeron Etark, il mio esordio, in tre anni (…il 50% nell’ultimo anno). I contenuti grafici li ho realizzati con i software open source Krita e Blender 3D. Homeron Etark, come ho scritto, è il mio esordio… ed Eleonora l’amica che l’ha reso leggibile (e con la quale sto scrivendo il Libro Secondo). Diego “XYZ Ron” Bertolotti ne ha fatto una ulteriore e formale revisione, oltreché sarà il curatore del probabile audiolibro e una possibile, futura, edizione in lingua inglese (progetti ancora a stadio embrionale).
Penso che ho imparato molto scrivendo questo romanzo. Molto ossia il minimo indispensabile per scrivere un secondo libro che possa essere ancora migliore.
Il primo volume è nella mia lista di libri da leggere, mentre questo romanzo breve è graficamente irresistibile... per sapere se lo è anche il contenuto basterà leggerlo online!
E' un'ottima opportunità per avere un assaggio della serie, dunque, siete pronti a catturare questa stella? ;)
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