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martedì 28 febbraio 2017

Recensione: "L'erede della luce" (I rami del tempo Vol. 2) di Luca Rossi - Made in Italy Books Challenge

Carissimi astronauti,
questo mese temevo di non riucire a partecipare alla sfida di lettura che ho ideato io stessa, ma ce l'ho fatta! :D
Mi riferisco alla la Made in Italy Books Challenge, che ha come esclusivo obiettivo quello di leggere libri scritti dagli autori nostrani; se volete partecipare siete sempre in tempo. Trovate QUI il regolamento!




Per il mese di Febbraio era prevista la lettura del libro di un autore italiano self-published, e guardando la mia lista di letture in attesa avevo davvero l'imbarazzo della scelta... ma non ho impiegato molto per decidere: ho scelto il primo della lista, il libro che ha atteso più a lungo e di cui avevo letto il primo volume di recente (ehm, ho visto ora che è stato lo scorso ottobre; come vola il tempo!), perciò ero anche ansiosa di conoscere il seguito!

Si tratta di una serie fantasy/sci-fi intitolata "I Rami del Tempo"; trovate la recensione al primo volume QUI.




Titolo: L'Erede della Luce (I Rami del Tempo Vol. II)
Autore: Luca Rossi
Editore: Self-publishing
Genere: Fantasy/Sci-Fi
Data di uscita: 15 dicembre 2014
Formato: ebook
Pagine: 166
Prezzo: 2,99 euro
Link per l'acquisto: amazon


Sinossi:
Dopo essere tornata indietro nel tempo per salvare l’isola di Turios e ricucire il tessuto temporale, Lil, in fin di vita, viene curata nell’antico villaggio dei suoi avi, la cui ribellione scatena la pesante rappresaglia dell’esercito reale. Rimasta sola e separata dalla sacerdotessa Miril, sua guida e compagna, si trova di fronte a una scelta impossibile: rinunciare alla propria vita e a quella di tutti gli abitanti del suo mondo salvando i rivoltosi o assistere impassibile al loro sterminio.

Intanto Miril è tenuta prigioniera nel Palazzo Reale dei nemici, dove tutti i suoi poteri sono inefficaci contro una magia ben più antica e potente della sua, e dove, per riguadagnarsi la libertà, dovrà superare una serie di prove mortali nelle quali il pericolo maggiore è rappresentato da se stessa.

Nel futuro, la bellissima regicida Milia attende mestamente la sua esecuzione nel regno stravolto dai cambiamenti della regina Aleia, capace in poco tempo di ridare lustro e importanza al trono e conquistare il popolo. La nuova Isk, però, è minacciata dagli sconvolgimenti messi in moto dal mago Aldin, tanto da costringere la sovrana a guidare una pericolosa spedizione nel passato.

Le modifiche temporali scatenano tuttavia degli effetti sempre diversi, portando Lil a spingersi ben oltre il limite nell’utilizzo dei suoi poteri magici, al punto da abusarne e attirare persino l’attenzione di chi detiene il potere assoluto sull’evoluzione dei pianeti. Nel nucleo centrale del governo della Federazione dei Mondi, il Presidente Molov non perde tempo a decretare la più grave delle punizioni per chi si è reso colpevole dell’uso di un potere che si credeva scomparso da millenni.


Le recensioni e gli articoli di Universi Incantati

Se il primo libro mi era piaciuto molto ma avevo avuto delle riserve, ho trovato questo secondo romanzo più convincente, un po' perché si sviluppa su di una trama già tracciata, dunque non ci si sente più spaesati come all'inizio, ma soprattutto perché l'ho trovato molto più ordinato, lineare e accessibile; meno complicato da seguire. Mi spiego meglio: ne "I rami del tempo" si sviluppavano quattro situazioni e quattro trame diverse che pian piano andavano a incrociarsi; ne "L'erede della luce" la storia si limita alle due principali fazioni (Regno di Isk / Isolani) senza quell'alternarsi tra passato e presente che disorientava e costringeva il lettore ad arrovellarsi.

Il primo volume ci aveva lasciato con un finale aperto, e il secondo riprende l'azione esattamente dove l'altro si era fermato: con la curiosità di conoscere le sorti della sacerdotessa Miril, intanto seguiamo Lil avventurarsi nel Regno di Isk di duemila anni prima, disorientata e sola. Le sue ferite sono in via di guarigione, tuttavia non si può fidare delle persone che la circondano, perché i suoi antenati sono mossi da torbide e violente intenzioni. Nonostante ciò, Lil, combattuta tra la volontà di salvarli dal futuro che li attende e la responsabilità di non alterarlo, agisce d'istinto sfoderando un potere per cui nemmeno la sacerdotessa Miril l'aveva addestrata; l'evoluzione della sua dote straordinaria è solo all'inizio...




L'orrore che avrebbe avuto luogo di lì a poco non sarebbe mai più stato dimenticato dalla sua gente. Ma ora che Miril e Bashinoir non c'erano più e lei era l'unica superstite, aveva senso lasciare che quegli eventi si realizzassero? Non sarebbe stato meglio cercare di salvare quelle persone? Era pur vero che, in quel caso, lei stessa avrebbe creato un nuovo ramo temporale, ma almeno non ci sarebbe stato nessun eccidio e i suoi avi sarebbero stati salvi. Nessuno dei loro discendenti sarebbe mai
nato - lei compresa - ma avrebbe risparmiato a quella gente pene indicibili. L'idea le parve tanto incredibile quanto interessante. In presenza di Miril non avrebbe mai nemmeno osato formulare un simile pensiero.




In linea con il primo volume, questo seguito presenta nei primi capitoli le stesse atmosfere di magia fantasy, la stessa violenza bruta e le scene di sesso, ma con l'avanzare della storia diventa sempre più evidente la mescolanza con un altro grande genere del fantastico: la fantascienza!
Il passaggio avviene in modo abbastanza delicato per poi esplodere verso i capitoli finali, dove il fantasy sembra cedere del tutto allo sci-fi. Secondo me, giocare con i generi è il maggiore pregio di questo libro: lo rende originale e, oso dire, geniale.
L'autore ci mostra come due mondi così opposti come la magia e la tecnlogia possano convivere, e la chiave che permette il passaggio da una società medioevale e barbara a quella estremamente avanzata ma fredda è costituita da un altro affascinante genere: il travel-time.
Questi tre generi (fantasy, sci-fi e travel-time) sono i miei preferiti in assoluto; l'autore li tratta con massimo rispetto, mantenendo le loro caratteristiche senza forzarne l'insieme.

Un altro elemento a favore di questo libro sono, com'era per il primo volume, le tante, incredibili e inaspettate sorprese. Ci si presenta un nuovo personaggio, ci si fa un'idea su di lui, ci s'immagina di vederlo muoversi in un certo modo, con dei risvolti nel futuro, e invece "zac!" l'autore lo ammazza! Ancora una volta lo paragono alle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George R.R. Martin, perché nessuno dei protagonisti è al sicuro, per non parlare delle esplicite scene erotiche.
In questo volume, però, assistiamo a un cambiamento fondamentale ed epocale: le donne non sono più destinate a subire abusi, e da esseri privi di diritti ottengono potere e alte cariche. Col precedente re di Isk vigeva la tirannia e una società maschilista; con il regno della regina Aleia se ne fonda una quasi femminista, in ogni caso, più serena e giusta. Questo è un libro sulla rivincita delle donne: donne che si scoprono più grandi di come esse stesse credevano; donne che si mettono alla prova; donne che riescono a cambiare il mondo davvero in meglio; donne che amano, e spesso si tratta di altre donne. Per questo motivo, a differenza del primo volume così crudo, questo seguito è più delicato e nient'affatto sadico. Di certo non mancano i tradimenti, ma nella società delle donne non sono implicate le oscure macchinazioni, anzi, avviene tutto alla luce del sole: le donne sono probabilmente le uniche capaci di stringere alleanze anche con coloro che prima consideravano nemiche; mettono da parte le divergenze per il bene comune.





E' mia intenzione usare il potere che mi è stato concesso dagli dei per condurre questo paese su un cammino di progresso e civiltà, nel rispetto di chi ci vive e lavora. Non ci saranno più esecuzioni sommarie, crudeltà e sopraffazioni ingiustificate. Ma allo stesso tempo non saranno tollerati il
crimine e l'insubordinazione. Regnerò su di voi e imporrò il rispetto per ognuno di
voi, ma pretenderò in cambio la devozione che si deve alla sovrana. Questo sarà il
mio regno.





Riguardo ai personaggi, senza rivelare nulla della storia, posso dire che Lil è la mia preferita in assoluto, perché tra cedimenti e potere, tra ripensamenti e decisioni tra umiltà e riflessioni, dimostra d'essere una vera eroina, ed è appagante vederla crescere ed evolversi, arrivando a superare di gran lunga la sacerdotessa Miril, che invece non mi ha ancora conquistato e rimane un personaggio che non mi piace! Interessanti invece la regina Aleia e le incongruenze della giovane Milia, così pure il mago Obolil, quest'ultimo pur non avendo avuto tanto spazio in questo volume. Anche il mago Ilis resta gran parte in ombra, passando addirittura inosservato, mentre l'ombra del mago Aldin è più vivida e interessante che mai, persino con maggiore spessore rispetto al primo libro!

Come scrivevo all'inizio, ho notato un miglioramento nello stile narrativo, tuttavia, verso i capitoli finali, più che altro nelle scene movimentate, ho trovato che gli eventi si susseguono di punto in bianco senza cura: lo stile frettoloso rischia di bruciare l'effetto sorpresa che anzi, senza una breve frase introduttiva come può essere, ad esempio, scrivere semplicemente "all'improvviso (eccetera eccetera)", amalgama una svolta al resto della scena, rendendola indistinguibile. Manca di chiarezza anche la parte in cui Miril e Lil sono entrambe catturate, sopratutto quella sorta di doppio gioco; credo che anche qui sarebbe stata necessaria qualche frase in più. Buone invece le descrizioni (essenziali, ma tanto basta), dove mi ha particolarmente colpito la prigionia di Milia e il trattamento nei suoi confronti.

Ancora una volta il finale è aperto, e molto più enigmatico del precedente: sembra aprire uno spazio infinito sui possibili sviluppi della storia.
Ho letto il libro in un paio di giorni e non vedo l'ora che esca il terzo volume; gli appassionati del fantastico non dovrebbero perdersi una serie così originale!





Il voto di Universi Incantati:








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