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martedì 28 marzo 2017

Segnalazione romanzo: "Chiaro di Venere" di Claudio Demurtas (Edizioni EventualMente)

Cari astronauti,
in attesa di scrivere almeno un paio di quelle recensioni che bollono nella mia pentola, vi propongo la segnalazione di una novità editoriale.

Rubrica dedicata alle segnalazioni
di autori emergenti e case editrici
(per la tua segnalazione, scrivimi)

Oggi abbiamo un romanzo ambientato negli anni ’60 che, come cita il comunicato stampa "per la particolare qualità narrativa e il virtuosismo stilistico, parteciperà alla 55a Edizione del Premio Campiello".
Curiosi di scoprirlo?




Titolo: Chiaro di Venere
Autore: Claudio Demurtas
Editore: Edizioni EventualMente
Collana: Fiore di Loto
Genere: Narrativa contemporanea
Data di uscita: 3 Gennaio 2017
Formato: cartaceo
Pagine: 192
ISBN: 978-8896840412
Prezzo: € 15,00
Link per l'acquisto: amazon


In una Sardegna onirica degli anni Sessanta, un giovane trova l’amore e scopre che il mondo è più grande di quello che credeva


Sinossi:
Il libro narra la storia di Federico Nemis, uno studente universitario di giurisprudenza, debole e titubante, insoddisfatto della vita, spesso invischiato in amori complicati, indifferente alle contraddizioni e alle problematiche di un’epoca che contesta idee, valori e comportamenti del passato, ma fanatico del mondo calcistico, l’unica sua vera passione giovanile.

La nomina di insegnante di lettere in una scuola media di uno sperduto paesino della Sardegna si rivela tuttavia provvidenziale. Fare il professore gli permette di acquistare una certa autonomia economica e dalla famiglia d’origine, ma soprattutto di comprare la sua prima Seicento, un grande vanto per quegli anni. Diventa pertanto il punto di riferimento di molti alunni, che lo apprezzano per la sua passione istintiva.

L’iniziale indifferenza a tematiche politiche, sociali e religiose lascia così finalmente spazio a un percorso di formazione e di crescita anche grazie all’incontro con Luisella, una matricola della facoltà di giurisprudenza che proviene da un ambiente sociale operaio molto diverso da quello di Federico, con cui sosterrà pian piano accese discussioni politiche. È il 1963, in piena guerra del Vietnam con tutte le sue atrocità, ma altre saranno le occasioni di dibattito, tra cui l’elezione in Cile di Salvador Allende nel 1970 e il golpe dell’11 settembre 1973 che porta al potere Pinochet.

Caduti i pregiudizi che l’hanno condizionato profondamente e negativamente, e in seguito agli incontri con don Marino, un prete contestatore, Federico trova infine se stesso e gli altri, l’amore tanto agognato e la vita.


Dicono del libro:
"Con questo romanzo d’esordio Demurtas filma una condizione umana più vasta con descrizioni puntuali, personaggi che si incontrano, si perdono e si ritrovano, emozioni, digressioni ragionate su liberalismo e comunismo, religione e religiosità, excursus antropologici, geopolitici e sociologici. Il tutto usando la parola in modo talentuoso, tessendo metafore e un fraseggiare classico e moderno allo stesso tempo."


L'autore:
Claudio Demurtas nasce a Mores, in provincia di Sassari nel 1942, ma vive tra Palermo e Carbonia, dove viene a contatto con culture portatrici di diversi valori fondamentali nella sua formazione e attività di scrittore. Trasferitosi a Cagliari, si laurea in Giurisprudenza e accetta l’incarico di assistente volontario del professore di Istituzioni di Diritto Romano. Ben presto diventa docente nella scuola media, attirato dalle problematiche giovanili conosciute durante gli studi universitari, dove insegna Diritto ed Economia Politica per più di 40 anni. 
Chiaro di Venere è il suo primo romanzo.





Un romanzo che tocca la Storia e sembra essere anche un romanzo di formazione.
C'è molta carne al fuoco!
Voi cosa ne pensate?



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