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giovedì 26 luglio 2018

Segnalazione Libri Thriller e Gialli di Cesario Picca (Self-Publishing)

Cari astronauti,
torno dopo ben dodici giorni di assenza non perché sono stata in ferie, ma perché il mio piccolo sta mettendo su gli altri dentini e sono state giornate di 0 riposo per lui, e di conseguenza anche per me!
Torno ora operativa con questa "corposa" segnalazione ;)

Rubrica dedicata alle segnalazioni
di autori emergenti e case editrici
(per la tua segnalazione, scrivimi)

Si tratta di ben 5 libri di genere Thriller / Giallo scritti da Cesario Picca, una serie di indagini con protagonista il cronista salentino Rosario Saru Santacroce; l'ultimo libro è uscito lo scorso giugno.
Ve li presento in ordine di uscita, ma tenete presente che i libri non sono collegati tra loro, per cui potete leggerli indipendentemente.




Titolo: Tremiti Di Paura
Autore: Cesario Picca
Editore: Self-Publishing
Genere: Giallo / Thriller
Data di uscita: 7 Settembre 2014
Pagine: 338
Formato: cartaceo ed ebook
ISBN: 978-1501079139
Prezzo: € 10,30 cartaceo / € 1,05 ebook
Link per l'acquisto: amazon

Lei, l’altro e la morte…

Sinossi:
Le Isole Tremiti fanno da scenario a un cruento femminicidio che vede come vittima una facoltosa turista bolognese. Il cronista salentino, Saru Santacroce, in vacanza nelle Perle dell'Adriatico, segue le indagini sul delitto per conto del suo giornale. Una storia intrisa di colpi di scena e suspense, ma anche di colori, odori e sapori tipici del Salento che compongono una sorta di inno alla vita. Il protagonista è un cronista quarantenne salentino che vive a Bologna e lavora per un quotidiano locale. Un uomo rude e razionale, loquace e carismatico, amante di tutto ciò che può essere assaporato in ogni istante dell’esistenza come se fosse sempre l’ultimo ad essere vissuto. Soprannominato Saru (è il nomignolo che nel Salento danno a quelli che si chiamano come lui) segue i casi di nera che accadono in città. Come spesso accade, qualche volta il lavoro lo segue anche in ferie perché il vero cronista maledetto non stacca (quasi) mai la spina. Ed è probabilmente per questo che si trova invischiato in questo delitto. Il romanzo è colorato di citazioni dialettali salentine, denota cura e attenzione per la gastronomia, i gusti e gli usi di quella parte d’Italia baciata dai due mari e contiene il giusto mix di erotismo e suspense. L'autore racconta al lettore i dispetti e le relazioni tra colleghi, gli fa leggere veri articoli di cronaca e di colore e gli riserva colpi di scena nelle indagini fino all’imprevedibile epilogo finale.







Titolo: Gioco Mortale: Delitto Nel Mondo Della Trasgressione
Autore: Cesario Picca
Editore: Self-Publishing
Genere: Giallo / Thriller
Data di uscita: 10 Febbraio 2016
Pagine: 212
Formato: cartaceo ed ebook
ISBN: 978-1523914630
Prezzo: € 8,58 cartaceo / € 2,99 ebook
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Perché trasgredire vuol dire anche morire…

Sinossi:
Un ricco libertino, un avvocato gaudente e due donne apparentemente miti e sottomesse. In mezzo il cronista salentino Rosario (Saru) Santacroce che segue le indagini sull’ennesimo omicidio. È l’incipit del nuovo giallo Gioco mortale – delitto nel mondo della trasgressione, il secondo episodio della saga inventata da Cesario Picca, già autore di Tremiti di paura. Stavolta il simpatico giornalista Saru segue un assassinio che ha come sfondo il mondo della licenziosità, dell’esibizionismo e della carnalità sfrenata. E svela tutti i retroscena di una realtà che il pensiero unico massificato, voyeur e pruriginoso, definisce corrotto, perverso e malato. E se trasgredire vuol dire anche morire, si tratta comunque di un mondo che è solo l’immagine riflessa di ciò che siamo e di ciò che probabilmente sogniamo ma senza avere il coraggio di viverlo per davvero. Perché, come spiega Saru, parafrasando Jung, la libido non è solo una pulsione sessuale come la definiva Freud, ma una forma di energia psichica che costituisce per l'uomo una spinta vitale che va al di là dell'ambito esclusivamente sessuale acquistando il valore di una vera e propria trasformazione spirituale. Perché la stagnazione della libido, tanto quanto una diga che accumula senza una valvola di sfogo, può essere distruttiva per il soggetto dando luogo a nevrosi, isteria, ansia, depressione, ossessione, fobia e psicosi. Ancora una volta Saru infarcisce il racconto con citazioni salentine ed esalta la vita in tutte le sue sfaccettature. E siccome il sesso ne è una costante importante vive la propria intimità con spettacolare teatralità e con naturalezza tanto da farla sembrare facilmente realizzabile. Da qui il messaggio: meno sovrastrutture, meno tabù e più consapevolezza di se stessi e delle proprie emozioni probabilmente aiuterebbero a creare un mondo migliore. Il romanzo ha contenuti forti per cui è molto probabile che Zia Concezione non vi permetterebbe di leggerlo…







Titolo: Il Dio Danzante: Delitto Nel Salento
Autore: Cesario Picca
Editore: Self-Publishing
Genere: Giallo / Thriller
Data di uscita: 25 Ottobre 2016
Pagine: 194
Formato: cartaceo ed ebook
ISBN: 978-1539588214
Prezzo: € 6,63 cartaceo / € 2,99 ebook
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Difficile fare i conti con le proprie certezze…

Sinossi:
La fuga di un pericoloso ergastolano dall’ospedale Vito Fazzi di Lecce accende la miccia, ma poi il nuovo giallo di Cesario Picca, Il dio danzante – delitto nel Salento, (dal famoso sciamano neolitico che domina nella Grotta dei Cervi) si autoalimenta e tiene attaccato il lettore dalla prima all’ultima pagina. Le serrate indagini per catturare l’evaso si intrecceranno con quelle per recuperare un ingente bottino di lingotti d’oro, frutto di una sanguinosa rapina ai danni di un furgone portavalori, e con le storie dei personaggi di questo thriller serrato. Sullo sfondo, stavolta, c’è il Salento con la sue storie di sangue che riemergono dai tempi lontani della Scu, con le sue ricchezze, con i giochi di potere e con la sua magia. Il protagonista è ancora una volta il cronista salentino Rosario Saru Santacroce, già conosciuto in Tremiti di paura e in Gioco mortale – delitto nel mondo della trasgressione. Saru svela ai lettori i meccanismi dell’informazione, fa leggere loro veri articoli di cronaca e riporta alla luce fatti realmente accaduti. È un personaggio esplosivo, razionale, qualche volta rude e politicamente non corretto. È genuino, schietto e sincero. Va dritto alla sostanza anche se non disdegna la forma; ama la vita, odia la falsità, l’ipocrisia e il finto buonismo. Il suo amore per il Salento traspare attraverso il gusto per la buona tavola, i prodotti e i piatti tipici, i modi di pensare e di dire, i luoghi e i ricordi. Come nelle precedenti due avventure anche qui si intrecciano fantasia e realtà, cronaca e racconto, storia e attualità. Con le sue riflessioni e con il colpo di scena finale sarà inevitabile constatare quanto sia difficile o quanto meno problematico fare i conti con le proprie certezze e con le proprie convinzioni. 






Titolo: Vite spezzate
Autore: Cesario Picca
Editore: Self-Publishing
Genere: Giallo / Thriller
Data di uscita: 3 Ottobre 2017
Pagine: 164
Formato: cartaceo ed ebook
ISBN: 978-1977800534
Prezzo: € 8,56 cartaceo / € 2,99 ebook
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I mostri del passato annientano il futuro…

Sinossi:
Un mostro del passato riemerge nel presente spezzando la vita a tre giovani studenti e ingaggiando una lotta contro il tempo con il bravo e promettente detective di Scotland Yard, Sonny D’Amato, incaricato di risolvere il difficile caso. La sofferenza di chi da bambino non conosce amore e affetto ma subisce solo abusi può trasformarsi nel peggiore degli incubi quando si innesca quel pericoloso fattore di stress che scatena l’ira spingendo una persona a varcare l’infernale soglia del non ritorno. Grazie anche al prezioso aiuto della coroner July Pence, il detective Sonny D’Amato scava nel passato alla ricerca del filo logico che gli permetterà di risolvere l’intricato enigma. Con molta probabilità otterrà quella promozione che sentiva di meritarsi senza però riuscire a gioirne. Il suo animo, infatti, sarà preso in ostaggio dal dolore che trasuda abbondantemente da quest’indagine triste e infausta che gli farà perdere di vista la differenza tra la vittima e il carnefice. Perché, come ha scritto Aleksandr Solgenitsin, «la linea che separa il bene dal male attraversa il cuore di ognuno». È ambientato a Londra Vite spezzate, il nuovo giallo psicologico di Cesario Picca che vede ancora una volta il cronista salentino Rosario Saru Santacroce a caccia di notizie per informare i lettori su questi truci delitti che stanno allarmando una città già fortemente provata dagli attentati terroristici. 






Titolo: L'intrigo: Guanti puri e senza macchia
Autore: Cesario Picca / Doriana De Simone
Editore: Self-Publishing
Genere: Giallo / Thriller
Data di uscita: 21 Giugno 2018
Pagine: 174
Formato: cartaceo ed ebook
ISBN: 978-1717070982
Prezzo: € 6,14 cartaceo / € 2,99 ebook
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La luce della saggezza illumina gli onesti…

Sinossi:
La morte di un importante e coraggioso banchiere in un incidente stradale tra Soverato e Catanzaro si intreccia con un’offensiva politica, mediatica, giudiziaria e clericale contro la Massoneria. Le obbedienze italiane, e in particolare gli iniziati siciliani e calabresi, devono difendersi dalle infamanti accuse di collusione con le organizzazioni criminali da parte della commissione Antimafia. Eppure non sono loro ad arricchirsi con il gigantesco flusso di risorse pubbliche destinato all’accoglienza dei migranti. Al contrario, i massoni tentano di impedire che quel denaro si disperda in infiniti rivoli che sembrano condurre verso uno stretto connubio tra clericalismo, politica e criminalità organizzata.
C’è molta cronaca in questa ennesima avventura gialla del cronista salentino Rosario “Saru” Santacroce alle prese con una pericolosa indagine che parte dalla Calabria e coinvolge l’intera penisola. Sullo sfondo c’è il mondo dell’esoterismo, un universo poco conosciuto e, forse proprio per questo, tanto chiacchierato. Un modo originale per conoscere i simboli massonici e il loro significato, i personaggi, la loro storia e il loro prezioso contributo al bene e al progresso dell’umanità.
L’impegno e l’abnegazione di una pm in prima linea e di una determinata poliziotta, già scampata a un agguato, permetteranno di svelare l’intrigo che si cela dietro un mortale intreccio di falsi dossier, giornalisti prezzolati, interessi economici, politici corrotti e clerici poco propensi alla carità cristiana. Compagne di vita, con la complicità di Saru, le due donne faranno scattare le manette ai polsi di onorevoli, imprenditori, uomini di chiesa e boss mafiosi che vedono nella Massoneria l’unico ostacolo ai loro progetti di arricchimento personale. E quando l’azione di inquirenti e investigatori si rivelerà insufficiente, ci penserà il caso a impedire che il sonno della ragione generi un nuovo mostro spingendo una labile mente, obnubilata da campagne di odio, a mettere a segno il proprio disperato disegno di morte.

Il professor Matano espose alla Cota e alla pm De Paolis le sue impressioni, enunciò i suoi dubbi, manifestò loro le sue supposizioni e spiegò quelli che considerava i potenziali nessi logici. Nella stanza del magistrato c’erano solo loro tre. Le due donne non vollero nessun’altra persona nell’ufficio perché molto diffidenti. Lavoravano in una terra complessa e l’esperienza aveva fatto comprendere loro quanto fosse difficile fidarsi degli altri in certi ambienti e in particolare in quelli giudiziari. Si erano scontrate parecchie volte con colleghi e superiori e in più di un’occasione avevano avuto la sgradevole sensazione di essere spiate; non si erano sentite circondate da un clima di fiducia e collaborazione ancora più importante in quella parte dell’Italia dove l’eterna lotta tra legalità e illegalità si svolgeva su un filo talmente sottile da rendere complicato capire da che parte fossero i protagonisti in campo.
In quel particolare momento c’erano in ballo tanti soldi e quelli avevano sempre avuto l’estremo potere di aggrovigliare le matasse, di infittire le trame, di cambiare le persone e, soprattutto, di corromperle. Un anno prima era stata proprio la Cota ad arrestare il suo vice. Volle farlo personalmente perché desiderava guardare negli occhi quel bastardo mentre gli metteva le manette ai polsi davanti alla moglie e ai figli. Aveva voluto dargli una lezione di legalità proprio davanti a loro, affinché comprendessero quanto è difficile fare i conti con la realtà laddove non c’è da fidarsi neppure di chi ci sta a fianco. Desiderava che quei piccoli capissero che, se anche l’onestà qualche volta non paga, resta sempre un valore per il quale vale la pena combattere. E pertanto non aveva voluto sentire ragioni quando qualcuno degli anziani le aveva proposto di aspettare che il collega si presentasse in ufficio. E perché mai avrebbe dovuto risparmiargli quell’affronto? Non vedeva alcun motivo per cui avrebbe dovuto avere pietà per quell’essere spregevole che per almeno un paio d’anni era riuscito a ingannarla. Proprio non riusciva a capire perché mai avrebbe dovuto provare compassione dal momento che lui non ne aveva avuta quando aveva vanificato il lavoro investigativo dei suoi stessi uomini facendo le soffiate.
Lui non aveva avuto alcuna pietà per chi aveva sacrificato vita privata e affetti per far trionfare la legalità. L’ufficio non avrebbe ricavato vantaggio da quel gesto di cortesia e, soprattutto, avrebbe fatto un torto enorme all’ispettore Massimiliano Bianco che aveva perso la vita in un’operazione proprio per colpa di quella mela marcia. Era stato quel poliziotto corrotto a informare due pericolosi latitanti che la squadra mobile era sulle loro tracce. Non erano riusciti a scappare perché, per problemi organizzativi, il blitz era stato anticipato e lui non aveva avuto il tempo di avvertirli. Ma era stata colpa sua se il collega Bianco aveva perso la vita. Perché quando si erano trovati faccia a faccia con quell’assassino della ’ndrina, braccato nel bosco per alcune centinaia di metri, pronto a reagire furiosamente come un animale ferito, lui non aveva sparato permettendo così a quel delinquente di ammazzare l’ispettore. E si era guardato bene dal rispondere al fuoco, prezzolato e corrotto qual era.
Dopo quell’omicidio, Maria Cota aveva riflettuto per mesi, aveva ripercorso a ritroso molte volte i vari passaggi che avevano caratterizzato gli ultimi anni dell’ufficio che dirigeva; era convinta che ci fosse qualcosa che non quadrava e che le stesse sfuggendo di mano un elemento fondamentale. Ma non riusciva a credere che ci potesse essere una talpa tra i suoi uomini e, soprattutto, che il suo fiuto da mastino fosse stato abilmente raggirato da chi sapeva vendersi per colui che non era.
E ogni volta che giungeva a una conclusione logica finiva per imbattersi nel suo braccio destro. C’era sempre lui quando in un’indagine andava storta qualche cosa. Per parecchio tempo aveva finto di non capire perché non riusciva ad accettare l’idea che il traditore potesse essere davvero lui. Pertanto avvertiva ancora un senso di colpa per la morte di Bianco che forse avrebbe potuto evitare se solo avesse aperto gli occhi un po’ prima davanti all’impietosa evidenza dei fatti.


L'autore:
Cesario Picca è salentino di origine e bolognese d’adozione. Per oltre vent’anni si è occupato di cronaca nera e giudiziaria. La strada è stata la sua casa, le lancette dell’orologio la sua schiavitù, i fatti da raccontare il suo dio, il pubblico e i lettori i suoi unici padroni. Non c’erano né feriali, né festivi; né vita privata, né sociale. Né caldo, né freddo; né pioggia, né vento; né neve, né tempesta che potessero fermarlo nella folle corsa alla ricerca di una storia da raccontare. Quando organizzava una serata al cinema o al teatro immancabilmente un episodio di cronaca gli sconvolgeva i programmi. Tanti i sabati sera trascorsi al pronto soccorso o davanti a una caserma dei carabinieri o sotto gli uffici della Questura. Tante le giornate a ‘pascolare’ in Procura o in Tribunale. Però gli piaceva, amava il suo lavoro, ne avvertiva quasi l’essenza stupefacente.
Ora Cesario Picca scrive gialli. Ha inventato il personaggio Rosario (Saru) Santacroce, un cronista salentino che vive e lavora a Bologna. Saru fa conoscere ai lettori i meccanismi dell’informazione. Fa leggere loro veri articoli di cronaca e riporta alla luce fatti realmente accaduti. È un personaggio esplosivo, razionale, qualche volta rude e politicamente non corretto. È genuino, schietto e sincero. Va dritto alla sostanza anche se non disdegna la forma; ama la vita, odia la falsità, l’ipocrisia e il finto buonismo. Il suo amore per il Salento traspare attraverso il gusto per la buona tavola, i prodotti e i piatti tipici, i modi di pensare e di dire, i luoghi e i ricordi.
Nel 2005 ha pubblicato il saggio giuridico Senza bavaglio – L’evoluzione del concetto di libertà di stampa. Nel 2002 è stato insignito del premio ‘Piero Passetti - cronista dell’anno’ grazie a un’inchiesta giornalistica con la quale ha svelato una mega truffa. È relatore o moderatore in numerosi convegni e partecipa a molte trasmissioni radiotelevisive.

Tremiti di paura è la prima avventura di Saru Santacroce, si svolge nelle Perle dell’Adriatico e al centro vi è un femminicidio. Gioco mortale è ambientato a Bologna e si sviluppa nel mondo della trasgressione mettendo a nudo, spesso a tinte forti, contorni e sfumature della licenziosità e svelando misteri e retroscena. La terza avventura Il dio danzante – delitto nel Salento dimostra come sia spesso difficile fare i conti con le proprie certezze. Vite spezzate è un thriller psicologico, è ambientato a Londra, è dedicato alle vittime di abusi ed è ispirato dalla serie tv Criminal Minds. L’intrigo – guanti puri e senza macchia è un giallo impregnato di esoterismo che prende spunto dagli attacchi alla Massoneria dei mesi scorsi e dalla politica dell’immigrazione.


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Cosa ne pensate delle trame di questi gialli?
Li conoscevate già?
Fatemi sapere nei commenti!


2 commenti:

  1. Ringrazio Valentina per avermi ospitato e per trovato del tempo da dedicare ai miei gialli nonostante la gioia di un bambino appena nato sia un impegno a tempo pieno.

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