sabato 15 settembre 2018

Segnalazione Narrativa: "Radici d'infanzia - Ali di vita" di Mirca Ferri (Eracle Edizioni)

Cari astronauti, buon sabato!
oggi ho corso tutto il giorno, ma una visitina qui sul blog per proporvi una nuova segnalazione non può mancare ;)

Rubrica dedicata alle segnalazioni
di autori emergenti e case editrici
(per la tua segnalazione, scrivimi)

Si tratta di un racconto di Narrativa autobiografico che l'autrice propone sia a un pubblico di pre adolescenti sia a un pubblico più adulto (dai 35 ai 50 anni) in quanto può riconoscersi per gli avvenimenti, gli ambienti e le avventure..




Titolo: Radici d'infanzia - Ali di vita
Autrice: Mirca Ferri
Editore: Eracle Edizioni
Genere: Narrativa
Data di uscita: Agosto 2018
Formato: cartaceo ed ebook
Pagine: 80
ISBN: 978-88-6743-290-5
Prezzo: € 13,00 cartaceo / € 5,00 ebook
Link per l'acquisto: amazon


Sinossi:
Questo libro parla di un luogo speciale dove ho trascorso la mia infanzia e dove, da giovane, ho mosso i primi passi lavorativi.
Le vicende narrate all’interno di esso sono tutte realmente avvenute e di talune, ancora oggi, non si hanno delle vere risposte.
E’ un luogo antico che porta dentro se stesso misteri, magia e figure leggendarie che prendono vita, alimentando la fantasia e talvolta la paura di chi vi ha vissuto.
E’ la storia di diverse realtà familiari, del mutamento di un Paese in perpetuo evolversi che si scontrava con le lotte per i diritti civili dei più deboli e le rigide regole contadine che vigevano allora.
Nel mezzo di tutto ciò, in questo contesto bucolico e rurale, vi era un gruppo di ragazzi che con la loro complicità e le loro avventure hanno saputo abbattere ogni barriera sociale, consolidando nell’amicizia il più onorevole dei valori.


CAPITOLO 3
Il nostro villaggio
Durante il periodo estivo avevamo la possibilità di stare tutti insieme fin dal mattino permettendo alla nostra creatività di espandersi. Negli anni ’80 la televisione trasmetteva programmi per bambini soltanto al pomeriggio quindi trascorrevamo la maggior parte del tempo sempre fuori casa.
In Azienda vi era una  zona precisa, subito a ridosso dell’ uscita posteriore del mulino, adibita allo stoccaggio di rottami. Mio padre era un fanatico della ricerca di oggetti che ritenesse utili durante le aste fallimentari. Comprava  interi lotti di materiale, anche se spesso la maggior parte di questo veniva poi lasciato nella zona di cui sopra, in attesa di un suo nuovo, possibile, uso.
Ripensandoci adesso trovo poetico immaginare che un oggetto non nasca con una sola finalità di utilizzo, ma che quand’essa diventi obsoleta, gli sia offerta l’ opportunità di trasformarsi e rinascere a nuova vita , nuovo uso e nuovo consumo.
Noi ragazze rispetto ai maschi, avevamo più fantasia e le iniziative di gioco e divertimento iniziavano sempre da una nostra idea; quell’estate sentivamo il desiderio di crearci un nostro rifugio dove poterci raccontare i pettegolezzi giocare a carte  e bere di nascosto la Coca cola.
Trovammo l’edifico apposito per il nostro scopo proprio nella zona dei rottami, sulla parte destra.
Era un pezzo di lamiera metallica che fu probabilmente la base di un vecchio silos, con due aperture grandi ai lati e due rotonde più piccole. Non aveva il tetto, e questo permetteva sia l’ingresso della luce che dell’aria.
Era color rosso mattone, o meglio era completamente arrugginito ma a noi piacque subito. Per renderlo esteticamente gradevole avevamo appeso delle tendine bianche con fiori azzurri a quelle che definivamo le finestre ( cioè i fori del silos) e per rendere più comodo il nostro soggiorno all’interno di esso avevamo portato dei piccoli sgabelli per sederci.
Passavamo ore a sistemarla, decorarla e pulirla .
Con un  paio di pallet di legno avevamo realizzato il tavolo e ogni giorno mettevamo dei fiorellini nel vaso che stava al centro di esso.
Essendo così indaffarate nel nostro proposito, ignorammo per giorni il resto del gruppo composto per lo più dai ragazzi. Tra di loro la maggior parte erano filarini , come si diceva allora, di mia sorella e della nostra amica più grande, perciò iniziarono a seguire i nostri vari spostamenti perché non accettavano di sentirsi esclusi.
I rottami erano una zona pericolosa data l’ elevata presenza di oggetti di varia natura, per cui avevamo cercato di non farci scoprire dai nostri genitori per timore che ci impedissero di andarvi. Escogitavamo dei veri e propri percorsi alternativi per raggiungerlo, spesso allungando il tragitto, attraversando la zona degli orti, nascondendoci  appena avvertivamo un rumore sospetto ma era fondamentale essere il più discrete possibile.
I ragazzi lo sapevano e con questa scusa cercarono di convincerci ad ospitare anche loro nel nostro rifugio. Ma la grandezza del silos era limitata ed era impossibile star dentro tutti quanti assieme, così i ragazzi,  piuttosto risentiti, decisero che avrebbero scelto un loro rifugio, sempre nei rottami.
Nacque così il nostro villaggio immaginario : noi ragazze eravamo nella casetta rossa con le tendine , i ragazzi avevano ricavato una specie di condominio , a forma piramidale, di colore verde , con tantissimi fori rotondi abbastanza larghi da poterci infilare la testa e vedere fuori. 

[estratto ritagliato del capitolo 3, riportato esattamente come nel libro]


L'autrice:
Mi chiamo Mirca Ferri, ho 41 anni e vivo a Sassuolo (Mo) con mio marito e nostro figlio di 10 anni.
Sono diplomata al Liceo Scientifico e fin da ragazza scrivevo dei brevi componimenti per il giornale locale della biblioteca. Attualmente frequento l' Università Domenicana Internazionale.
Per 15 anni ho lavorato presso uno studio di commercialisti poi a causa di gravi problemi di salute  che tuttora mi pervadono ho sospeso ogni attività lavorativa a tempo indeterminato.
Recentemente ho pubblicato, con buon successo, una raccolta di testi in prosa, che è stata recensita dalla Gazzetta locale.
Oggi desidero sottoporre alla Vostra cortese attenzione un breve romanzo di narrativa.




Cosa ne pensate, carissimi?
Avete letto l'estratto? A me ha subito fatto riaffiorare i ricordi...
Fatemi sapere la vostra opinione nei commenti!




2 commenti:

  1. Ho letto e regalato questo libro a tutti i miei figli e nipoti affinché ricordassero le loro origini. Personalmente l'ho trovato magnifico e degno di un premio letterario

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