(Recensione dell'opera completa)
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Quando gli angeli sono demoniaci e i demoni angelici: pronti a mettere tutto in discussione?
“Angel Sanctuary” è la storia di Setsuna Mudo, sedicenne che soffre di un amore impossibile, quello per la sorella Sara. “Angel Sanctuary” è la storia di Alexiel, un’angelo femminile che un tempo si ribellò a Dio, e che per questo fu condannata a un ciclo di vite sulla Terra, tutte segnate da un amore tormentato e una tragica fine. Setsuna è l’ultima reincarnazione di Alexiel. Il giovane lo scopre quando due demoni, Cry e Arakune, giungono sulla Terra con l’intento di risvegliare il suo vero io; contemporaneamente, un cherubino di nome Catan risveglia l’angelo Rosiel (sigillato sulla Terra), gemello di Alexiel e suo opposto, che ossessionato dalla sorella desidera anch’egli risvegliarla, possibilità realizzabile solo con la morte di Setsuna.
Il ragazzo, intanto, non crede alla storia raccontata dai due demoni e nega il suo coinvolgimento, decisione ancor più ferma quando scopre che Sara ricambia i suoi sentimenti. Nella battaglia contro la madre, contro i compagni di scuola, e contro la società, l’unico a restargli vicino e ad incoraggiarlo è il senpai Sakuya Kira, il quale però nasconde un grande segreto... Nel quarto volume la svolta narrativa, dove a seguito di un evento particolare, in Setsuna si risvegliano parte dei poteri spirituali di Alexiel, cosa che rischia di provocare l’armageddon. La tragedia sarà sventata grazie all’intervento del santo eremita Adam
Kadamon che congelerà il tempo sulla Terra e indurrà Setsuna a compiere un viaggio dall’Inferno al Paradiso fino all’Etenamenki, perché lui è il Salvatore destinato a porre fine alla guerra nel Cielo...
Diciamolo subito: “Angel Sanctuary” o lo si odia, o lo si ama. Non è un manga per tutti, non solo perché è consigliato ad un pubblico adulto, ma perché tratta temi piuttosto pesanti e contorti, dove i personaggi agiscono d’istinto, spesso mossi da sentimenti egoistici e passionali; soprattutto, ribalta completamente i concetti di Inferno e Paradiso così come la definizione stessa di Angeli e Demoni, per non parlare di come finisce per dipingere Dio.
“Angel Sanctuary” è blasfemo? Personalmente ci ho riflettuto nel corso della lettura, specie la prima volta dove mi sembrava di leggere continue bestemmie: la mia risposta è no, e lo dico da cristiana. Certo è che i più sensibili non sopporteranno di vedere degli Angeli crudeli compiere atti orribili quali stupri e abusi di potere, e sarà altrettanto difficile accettare l’amore incestuoso tra Setsuna e Sara, ma occorre pensare che l’universo di “Angel Sanctuary”, per quanto ci assomigli, non è il nostro, pertanto ha un altro dio. Per comprendere al meglio questa tesi occorre arrivare alla fine della storia, soffermarsi sulle immagini di quel dio e il discorso che pronuncia: ci si renderà conto che quell’essere ha ben poco di divino e soprannaturale... ma eviterò di fare spoiler. Non dimentichiamo poi, che l’opera prende spunto da riferimenti biblici, ma si basa anche sulla
mitologia nordica, la cabala, e soprattutto sul tema della reincarnazione. “Angel Sanctuary” gioca con tutto: ciò che entrato nell’immaginario comune, per certi versi lo conferma, per altri lo mette in discussione, e non solo, gioca anche con la sessualità, confondendoci su certi personaggi che prima sembrano maschi poi si rivelano essere femmine, e viceversa. Ambiguo potrebbe essere lo stesso Setsuna che, in quanto reincarnazione dell’angelo Alexiel, una donna, dovrà spesso fare i conti con la sua vita precedente e i vecchi amori, uomini che guardando lui continuano a vedere lei, e in generale lo paragonano (specie all’inizio); Setsuna ama incondizionatamente chi fa parte del suo presente (Sara), ma mostra un profondo affetto anche verso chi era stato vicino ad Alexiel, perché, combinazione, sono persone che fanno parte anche del suo presente. Insomma, è proprio vero che i sentimenti non muoiono mai.
Senza dubbio shōjo, quindi incentrato sui sentimenti, “Angel Sanctuary” è anche classificato come fantasy, fantascienza, e genere gotico, tuttavia la definizione più azzeccata mi sembra quella di steampunk. In primis, tutto comincia con un videogioco, “Angel Sanctuary” appunto, che distribuito sulla Terra dal cherubino
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Molto marcato è anche il tema della discriminazione femminile, dove specie tra gli angeli, la donna è vista come tentatrice perché ha un corpo le cui forme rendono “osceno” (quindi l’uomo non ha colpa se cede), tesi avvalorata dalla questione delle suore, che in “Angel Sanctuary” sono a tutti gli effetti delle schiave, scelte tra le donne meno intelligenti appunto perché sia più facile che obbediscano agli ordini.
C’è anche discriminazione razziale. La vicenda degli Improper Child, sempre nel contesto paradiso, ricorda molto da vicino la realtà del nazismo, perché si basa proprio su quell’assurda idea che è la ricerca della perfezione; esperimenti genetici, creature Grighol, la scelta di quel dio di creare gemelli (Alexiel e Rosiel prima, Metatron e Sandalphon poi) sono tutti aspetti che pongono al centro questo tema.
Come accennato, il luogo dove si svolge tutto questo è il paradiso; non che l’inferno sia roseo, tutt’altro, ma il paradiso è decisamente peggiore, il vero inferno! Si regge sulla meschinità e sull’arrivismo; gli angeli sono suddivisi in gerarchie e sono corrotti, vogliono potere e ne abusano. Il peggiore è Sevoftarta, che fa a gara con Rosiel nel ruolo dell’antagonista, tuttavia non dimentichiamo che tra i nemici di Setsuna ci sono anche l’ambiguo Belial, Lucifero, e Sandalphon; tuttavia nessuno di questi è il vero cattivo, né il boss finale.
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La psicologia dei personaggi è affrontata anche attraverso i sogni, visti come rifugio dalla realtà, come proiezione del subconscio, o come pura illusione quando si tratta di incubi creati da Sandalphon per confondere le menti.
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Il desiderio di scrivere una recensione il più esaudiente possibile, testimonia che “Angel Sanctuary” mi è piaciuto. Molto. Nonostante l’ambiguità, nonostante la difficoltà, nonostante il peso dei temi trattati, nonostante la crudeltà, e anche se all’inizio sembrava andare contro ai miei principi; ho cercato di capirlo, ho aperto la mente, ho imparato ad accettarlo.
Ho trovato tanti messaggi nascosti, delle verità sull’amore, sull'etica, sul fatto che i giovani si trovino costretti ad affrontare grandi cose tutto da soli perché la società non li aiuta. E ho imparato qualcosa.“Angel Sanctuary” lascia il segno, che lo vogliate o meno. C’è chi si è appena reso conto d’esser stato conquistato.
Articolo pubblicato anche su TrueFantasy per la rubrica Jappo W!
Bellissima serie!
RispondiEliminaDifficile, contorta, intensa... ma è bella proprio per questo! :D
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