Recensione "Moby Dick 5" di Tetsuo Imazawa (distribuzione Yamato Video)
E' una grande balena spaziale, luccicante astronave nel sole...
Come iniziare questa recensione se non citando la prima strofa della sigla cantata da "I Cavalieri del Re" con quella ritmica incalzante e un testo che s'imprime nella mente quasi fosse una filastrocca? Impossibile non canticchiarla: "è un vascello ma senza le vele la Moby Dick 5... Moby Dick!" Ma non lasciatevi ingannare (com'è successo a me!): questa storia non ha nulla a che fare con il celebre romanzo di Herman Melville, poiché tra le due opere c'è in comune semplicemente la presenza di una balena bianca (e forse lo stesso messaggio ecologico-ambientalista, che però in "Moby Dick 5" è accennato), infatti il titolo originale dell'opera è "Mu no Hakugei", ossia "la Balena Bianca di Mu".
Mu è un continente sommerso nel Pacifico, e pur essendo finito nelle profondità marine ha conservato la sua dimensione fatta di terra e cielo, persino d'ecosistema, tuttavia sembra che conti la presenza di un solo abitante, una misteriosa ragazza di nome Madora. Mentre diversi fenomeni catastrofici sconvolgono la Terra, Madora si precipita per trovare e riunire cinque ragazzi terrestri sull'isola di Pasqua. Ken, Jo, Rei, Shin e Marabù (sembra siano tutti giapponesi tranne Jo, sudamericano) non sanno che Madora li ha riuniti per il preciso compito di salvare la Terra combattendo al fianco della maestosa Balena Bianca di Mu una guerra cominciata trentamila anni prima contro il malvagio impero di Atlantide.
Esatto, Atlantide: il mitico continente sommerso!
Ma com'è che qui il continente sommerso si chiama Mu mentre Atlantide la vediamo come un'isola che fluttua nello spazio? Ebbene, Mu è un altro mito, di certo meno conosciuto rispetto a quello di Atlantide per cui rimando i curiosi a questa pagina di wikipedia. Per rispondere alla domanda, invece, ci pensano gli autori stessi nel 4° episodio, quando mostrano come trentamila anni prima Ra-Mù (il re di Mu nonché padre di Madora) concluse la guerra contro Zarkon, l'imperatore di Atlantide, utilizzando la pietra dei nemici stessi, l'Olyhalcon: questo minerale dall'enorme potere provocò la sparizione di entrambi i continenti dalla Terra (l'uno finì sott'acqua, l'altro lontano nello spazio), e se lo spirito di Ra-Mù si fuse e si conservò nel corso dei millenni nella Balena Bianca, Zarkon invece rimase ibernato nella sua Atlantide.
Nel presente, gli Atlantidi sono capitanati dalla malvagia consorte dell'imperatore, la regina Condra, e il loro obiettivo è quello di ritornare sulla Terra per rintracciare l'Olyhalcon e risvegliare quindi Zarkon, dopodiché "riappropriarsi" della Terra riportando il continente nel luogo d'origine e conquistare l'intero pianeta con la forza; dalla loro hanno armi micidiali e una tecnologia avanzata il cui punto di forza è chiaramente l'Olyhalcon.
Uno degli elementi che mi ha subito colpito in questa storia, è che i cinque eroi riuniti da Madora e il padre Ra-Mù, non sono dei prescelti tra i terrestri (non credo di anticipare troppo visto che lo si scopre nel secondo episodio) bensì sono gli stessi abitanti di Mu; si tratta delle reincarnazioni di cinque eroi del passato, scelti perché il loro spirito si risvegliasse dopo trentamila anni a concludere la guerra per la salvezza della Terra.Fantastico; vado matta per queste cose. Se poi si aggiunge un amore che trascende il tempo... Madora infatti, specie all'inizio, chiama Ken come Kein, la vecchia reincarnazione del ragazzo; in quel passato, tra i due c'era una storia. Ma come può, Madora, essere sopravvissuta per trentamila anni? Ecco, nonostante abbia notato che quest'importante rivelazione è svelata già dalla trama in diversi siti, io conserverò il mistero limitandomi a dire che la natura di Madora è fantascienza allo stato puro; ci voleva per una storia ambientata tra navicelle spaziali (anche se i protagonisti indossano abiti della mitologia greca)!
L'anime si compone di 26 episodi, tutti concentrati sullo sviluppo della trama. I combattimenti tra i caccia degli atlantidi e i Mecha in stile "barchetta" dei nostri eroi (che tanto mi ricordano la serie di videogiochi - guarda caso - "Atlantis", della Cryo Interactive) sono spesso noiosi, ma in un episodio di venti minuti circa si riesce a bilanciare con una controparte narrativa appassionante, questo perché svela sempre qualcosa di nuovo che è poi un continuo colpo di scena. Tra i tanti spicca la verità su Ra-Male, la rossa guerriera atlantide innamorata del principe Platos. La vicenda di Ra-Male mi ha tenuta incollata allo schermo, dal confronto con Madora (forte e determinata l'una, dolce e fragile l'altra), al conflitto interiore (provocato dall'avere legami con l'impero di Atlantide come con Mu) dall'accettare la verità (la rivelazione), all'amore per Platos che la porta a prendere scelte rischiose (affrontate di petto anche se si tratta di sacrificare se stessa); ho apprezzato anche l'epilogo della loro storia d'amore perché è una scelta ricercata, nient'affatto scontata.
Riguardo a Platos, invece, è senz'altro uno dei personaggi che attira subito l'attenzione dello spettatore: col suo animo dedito ai sentimenti e alla giustizia è l'esatto contrario degli altri atlantidi, spietati oltre ogni dire; ne abbiamo esempio diretto nella madre, la regina Condra, e nel padre, l'imperatore Zarkon, che infatti non si fanno remore di alcun tipo quando si tratta di potere e dominio. Ma proprio nessuna.
E' in queste occasioni che emerge il lato "materiale" degli atlantidi, mentre per gli abitanti di Mu la filosofia è una sola: amore e pace.
Come si evincerà nella battuta finale, infatti, "Moby Dick 5" non è tanto la storia di una lotta tra il bene e il male, ma la più complessa, tra spirito e materia. Basti pensare al semplice fatto che se l'imperatore Zarkon viene risvegliato, re Ra-Mu non è corpo, ma sotto forma di spirito nella Balena Bianca; la Balena Bianca patisce più volte le ferite nel corpo, ma il suo spirito ogni volta si rinnova, e si evolve anche nell'aspetto (fino a diventare una vera e propria astronave). E come combattono i nostri eroi a bordo dei loro Mecha? Attraverso un comando telepatico! Ciò avviene anche all'interno della Balena Bianca, dove le menti dei cinque eroi si amalgamano per sferrare attacchi di potenza maggiore (il classico: l'unione fa la forza).
C'è da dire, però, che questa caratteristica dei combattimenti, la telepatia, non è spiegata affatto, la si presume, e qui veniamo alle note dolenti! Perché se da un lato la trama appassiona, dall'altro si nega. Prima cosa: da un episodio in poi troveremo sempre Miyu, una sorta di cupido, ma chi è Miyu? Quel che sappiamo è quel che vediamo, ossia un personaggio che probabilmente ha il ruolo di pura mascotte, che per via dell'aspetto (e della voce) dovrebbe suscitare tenerezza e ilarità, invece è solo una lagna. Seconda: per tutti gli eroi ci sarà uno spazio per raccontare il loro passato, di tutti meno che Rei! La ragazza si adopera nella preveggenza e noi restiamo allibiti perché non capiamo da dove derivi questa importante dote; al pubblico non piace sentirsi stupido (^.^). Terza e ultima cosa, ma così importante che spero sia sfuggita a me la spiegazione: se Madora ha trentamila anni e sapremo poi il perché, e se c'è un motivo anche per Condra e Zarkon se sono ancora in vita dopo tanto tempo, cosa dobbiamo pensare di Platos, suo fratello e Ra-Male? Sono anche loro come Madora e Condra? Oppure erano "congelati" come Zarkon? Qui a qualcuno è sfuggito qualcosa...
E' per via di questi aspetti che ho abbassato la media del giudizio; ad essere obiettivi avrei dovuto dare tre stelle, solo che la storia mi ha emozionato in più di un'occasione, complice la magia del romanticismo. Mi è inoltre piaciuto come all'inizio si presentino i vari luoghi che sono un mistero da secoli, tipo le piramidi dell'Egitto o il "triangolo delle Bermuda", che gli autori risolvono in modo originale e in linea con l'opera (tipo il costante scenario dell'isola di Pasqua con i caratteristici Moai), ma di contro c'è l'aspetto tecnico, con i personaggi che quando camminano sembrano tronchi, e con alcune scene di combattimento riciclate, ma almeno le immagini sono luminose e nitide, il sonoro è buono così come le musiche, infine il doppiaggio è davvero ben fatto.
L'opera si regge in equilibrio sulla bilancia; se l'esito sarà positivo o negativo dipende solo da come (e cosa) lascia allo spettatore quando cala il sipario. Nel mio caso, applausi.
"se Madora ha trecento anni e sapremo poi il perché"
RispondiEliminaIn realtà Madora à 30'000 anni.
Giusto; errore di battitura :P
RispondiEliminaGrazie per la segnalazione!
Ho visto questo cartoon quando avevo 11 anni e mi è piaciuto tanto. Forse il più bello che ho visto ... per la sua morale e il suo romanticismo.
RispondiEliminaQuesta è la cosa che ho apprezzato di più: due persone possono rinascere mille volte, ma se fra loro c'è vero amore si innamoreranno sempre. E' quello che è avvenuto a Ken e Madora. Nella recenzione sopra poco è stato detto sul mio personaggio precedente ovvero Ken, un ragazzo che all'inizio sembra avere un carateraccio ma che si rivela il migliore in tutto: il più buono, il più saggio, il più coraggioso, il più tenace, il leader che trascina un gruppo fatto di tante chiacchere e poca sostanza. E' anche un fidanzato perfetto, dolce, affettuoso, comprensivo e protettivo.
Per quanto riguarda il dubbio si sopra ... molto è spiegato da Ra-mu e dalla storia:
I personaggi di Mu erano destinati a morire, ecco il perchè delle reincarnazioni, della cybor e della strana essenza di Ramu. Gli atlanti vivevano in un'altra dimensione dove il tempo era diverso: 30000 anni per loro erano pochi mesi. Condra non si trasformo in cybor per sopravvivere ma per combattere meglio.
L'unico dubbio e Zarcon ... perchè lui invece si è addormentato?
E' vero, Ken all'inizio è scontroso e persino un po' antipatico, poi cambia...
EliminaPer il resto, non avevo considerato che il tempo della loro dimensione trascorresse in maniera diversa; grazie per il tuo commento!