domenica 1 ottobre 2017

5 Cose Che... #77: 5 Libri che hanno cambiato il mio modo di vedere le cose

Carissimi astronauti,
causa problemi di connessione (ho cambiato operatore e ho avuto due giorni di stallo) eccoci a un nuovo appuntamento con la rubrica ideata dal blog Twins Book Lovers.
L'iniziativa si svolge ogni venerdì, e ogni volta si tratta un argomento diverso; dai libri ai fumetti, dai telefilm ai film, talvolta anche canzoni e locations!
Vi ricordo che la partecipazione è libera e aperta a tutti; basta iscriversi QUI.





5 Libri che hanno cambiato il mio modo di vedere le cose
sono molti più di cinque! Ma l'istinto mi ha subito portato alla mente questi titoli


1. "Il Piccolo Principe" di Antoine de Saint-Exupéry


Non a caso il tema di Universi Incantati è ispirato a lui: per me "Il Piccolo Principe" è come una Bibbia, letto più volte nel corso della mia vita. E' capace di rimettermi in contatto col mio bimbo interiore, mi fa riscoprire la genuinità delle emozioni e dei legami. Ho imparato da questa piccola grande opera che "non si vede che con il cuore, l'essenziale è invisibile agli occhi", un mantra che mi echeggia dentro e guida ogni mia azione. Se sono una persona sensibile ed empatica, se do più importanza ai legami e alle persone piuttosto che alle cose materiali, probabilmente lo devo anche a questo libro.

Sinossi: Il "Piccolo Principe" è la storia dell'incontro in mezzo al deserto tra un aviatore e un buffo ometto vestito da principe che è arrivato sulla Terra dallo spazio. Ma c'è molto di più di una semplice amicizia in questo libro surreale, filosofico e magico. C'è la saggezza di chi guarda le cose con occhi puri, la voce dei sentimenti che parla la lingua universale, e una sincera e naturale voglia di autenticità. Perché la bellezza, quando non è filtrata dai pregiudizi, riesce ad arrivare fino al cuore dei bambini, ma anche a quello degli adulti che hanno perso la capacità di ascoltare davvero


2. "Momo" di Michael Ende


Letto diversi anni fa su consiglio di mia zia, non immaginavo che questo libro si focalizzasse su un tema che spesso diamo per scontato: l'uso del nostro tempo. Mi ha aperto gli occhi su quanto quotidianamente corriamo, e che per far fronte ai nostri spesso futili impegni, tralasciamo ciò, nonché chi, è veramente importante per ognuno di noi. A tal proposito mi è rimasto impressa la vicenda dell'uomo che vende il suo pappagallo e non va più a trovare la mamma in ospizio perché tutto questo portava via del tempo prezioso (in questo libro più che mai il tempo è moneta, oro) col risultato che lo ritroviamo "svuotato", apatico; lobotomizzato. E' compito di una bambina orfana e povera, Momo, simbolo di genuinità e purezza, salvare l'umanità da se stessa.

Sinossi: Tra le rovine di un anfiteatro, ai margini di una grande città, trova rifugio una strana bambina, che, fuggita dall'orfanotrofio non conosce nemmeno la propria età. Agli abitanti dei dintorni, che la guardano incuriositi, dice di chiamarsi Momo. Non passa molto tempo che la bambina si conquista la fiducia e la simpatia di tutti, chiunque abbia un problema va da Momo che non dà consigli e non esprime opinioni, si limita ad ascoltare con un'intensità tale che l'interlocutore trova da solo la risposta ai suoi quesiti. Un giorno gli agenti di una sedicente Cassa di Risparmio del Tempo si presentano anche nel microcosmo costituito da Momo e dai suoi amici. Tutti cadono nella trappola dei "Signori Grigi", e Momo deve affrontare da sola la situazione...


3. "Fahrenheit 451" di Ray Bradbury


Questo è stato il mio primo distopico negli anni in cui nemmeno sapevo che esistesse un genere simile. E' uno di quei libri che mi ha aperto gli occhi sulla società attuale, perché quella che immaginava Bradbury negli anni '50 è frenetica, concentrata sulla produttività e sul consumismo, nemica dell'informazione e della cultura al punto che i libri sono proibiti ed è molto preferibile la televisione, soprattutto perché interattiva. Nel corso della storia sorge la domanda spontanea che in tutto questo noi ci stiamo perdendo qualcosa d'importante: la natura, noi stessi. E' un libro che mi ha fatto riflettere tanto, e che per tutto ciò che mi ha lasciato, rientra nei miei preferiti.
Trovate la mia recensione QUI.

Sinossi: In un'allucinante società del futuro si cercano, per bruciarli, gli ultimi libri scampati a una distruzione sistematica e conservati illegalmente. Il romanzo più riuscito del celeberrimo scrittore americano di fantascienza.


4. "La fattoria degli animali" di George Orwell


Il mio primo libro di Orwell, letto un paio d'anni fa, è stato un pugno nello stomaco. Anche qui ho ritrovato l'attualità, stavolta in termini di politica. Penso che il comunismo di questi anni sia una dittatura a tutti gli effetti e che la casta si stia comportando esattamente come i maiali in questo libro: prima professa una cosa, poi corregge/scambia due parole e il concetto diventa completamente opposto; noi popolo (gli animali della fattoria) siamo costantemente raggirati, più o meno coscientemente, e ciò nonostante restiamo fermi senza agire, aspettando il rivoluzionario di turno per poi accodarci all'opinione pubblica quando questo viene screditato o peggio, fatto fuori. Questo libro mi ha fatto ribollire dentro; vorrei che lo leggessero tutti per aprire gli occhi...
La mia recensione QUI.

Sinossi: Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni animali sono più uguali degli altri. Stanchi dei soprusi, gli animali di una fattoria decidono di ribellarsi agli umani e, cacciato il proprietario, danno vita a un nuovo ordine fondato sull'uguaglianza. Ben presto, però, emerge tra loro una nuova classe di burocrati, i maiali, che con astuzia, cupidigia e prepotenza si impongono sugli altri animali. L'acuta satira orwelliana contro il totalitarismo è unita in questo apologo a una felicità inventiva e a un'energia stilistica che pongono "La fattoria degli animali" tra le opere più celebri della narrativa del Novecento.


5. "1984" di Orwell e "The Giver - Il donatore" di Lois Lowry


Ovviamente non posso fare a meno di citare il secondo libro di Orwell che ho letto. I motivi sono piuttosto simili a quelli di cui sopra, con la differenza che in "1984" il potere è ancora più opprimente e la società ridotta a dei manichini talmente concentrati nelle attività a loro imposte da non usare più la propria testa per pensare e, di conseguenza, ribellarsi.
Ho deciso di affiancare questo libro a "The Giver - Il donatore" perché segue la stessa filosofia, solo più incentrata sulla riscoperta delle emozioni altrimenti soffocate dal "sistema", e quella voglia incredibile che sorge di tornare ad affidarsi alle proprie passioni, così come la ricerca di quei legami umani sinceri (non più accontentarsi di quei surrogati di famiglia).
Sono due letture, secondo me, volte a sensibilizzare: nel primo caso mi ha sconvolto e dato l'ennesimo pugno allo stomaco perché in "1984" i sentimenti sono stati soffocati al punto tale da non riuscire più a farli riemergere (quello che il protagonista prova sembra un'emozione illusoria; la sua è più una voglia di trasgredire), nel secondo mi ha aperto il cuore mostrandomi, attraverso scene precise, l'essenza dell'umanità, che se vogliamo possiamo ritrovare in noi stessi. Due letture che mi hanno suscitato emozioni opposte (1984 arrabbiare, The Giver sperare) ma che sono le due facce di una stessa medaglia.
Recensione a "1984" QUI.
Recensione a "The Giver - Il donatore" QUI.

Sinossi "1984": 1984. Il mondo è diviso in tre immensi superstati in perenne guerra fra loro: Oceania, Eurasia ed Estasia. In Oceania, la cui capitale è Londra, la società è governata dal Grande Fratello, che tutto vede e tutto sa. I suoi occhi sono le telecamere che spiano di continuo nelle case, il suo braccio la psicopolizia che interviene al minimo sospetto. Tutto è permesso, non c'è legge scritta. Niente, apparentemente, è proibito. Tranne pensare. Tranne amare. Tranne divertirsi. Tranne vivere, insomma, se non secondo gli usi e costumi imposti dall'infallibile e onnisciente Grande Fratello, che nessuno ha mai visto di persona. Dal loro rifugio, in uno scenario desolante da Medioevo postnucleare, solo Winston Smith e Julia lottano disperatamente per conservare un granello di umanità.

Sinossi "The Giver - Il donatore": Jonas ha dodici anni e vive in un mondo perfetto. Nella sua Comunità non esistono più guerre, differenze sociali o sofferenze. Tutto quello che può causare dolore o disturbo è stato abolito, compresi gli impulsi sessuali, le stagioni e i colori. Le regole da rispettare sono ferree ma tutti i membri della Comunità si adeguano al modello di controllo governativo che non lascia spazio a scelte o profondità emotive, ma neppure a incertezze o rischi. Ogni unità familiare è formata da un uomo e una donna a cui vengono assegnati un figlio maschio e una femmina. Ogni membro della Comunità svolge la professione che gli viene affidata dal Consiglio degli Anziani nella Cerimonia annuale di dicembre. E per Jonas quel momento sta arrivando...




Sì, lo so, ho fatto la furba: sono 5 +1, ma andrà bene lo stesso, no? ;)
Cosa ne pensate dei libri che ho scelto? Li conoscete? li avete letti?
E quali sono, per voi, i cinque libri che hanno cambiato il vostro modo di vedere le cose?
Sono curiosissima e mi preparo già a salvare nuovi titoli nella mia lunghissima Wishlist.
Lasciate nei commenti le vostre opinioni in proposito e le vostre eventuali 5 scelte; se poi siete tra i blog partecipanti all'iniziativa, passo volentieri a curiosare! ;)

Nel gruppo di discussione Facebook "Blogger: 5 Cose Che " stiamo decidendo gli argomenti di Ottobre... quali saranno? Partecipate al gruppo e potrete deciderli anche voi!






8 commenti:

  1. Devo ammettere che non ho mai letto nulla di Orwell, ma ovviamente ne ho sentito parlare.
    Non mi sono mai decisa a leggere i suoi libri perché mi sembra trattino argomenti molto seri e non ho ancora trovato lo stato mentale adatto ad affrontare queste letture.
    Momo non sapevo fosse un libro, da piccola avevo visto il cartone animato e ricordo che mi era piaciuto, perciò magari prima o poi riesco anche a recuperarmi il libro :)

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    1. Ciao Emili! Recupera assolutamente Momo: te lo consiglio!
      Riguardo Orwell, ti garantisco che la lettura non è affatto pesante, nonostante i temi trattati; soprattutto "La fattoria degli animali" si legge molto bene, quasi fosse una favola... ma in realtà è satira.

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  2. Li ho letti tutto tranne The giver e Momo (quest'ultimo devo assolutamente recuperarlo!). Sono molto d'accordo con te sull'analisi che hai fatto dei libri di Orwell, molto profonda e razionale. Farenheit 451 l'ho letto da poco anche io e mi ha molto colpita. Un abbraccio!

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  3. The Giver mi è piaciuto alla follia, forse l'ultimo della saga più di tutti gli altri, ma anche il primo è molto bello! 1984 invece mi ha lasciata molto inquieta, come quando finisci di vedere un film horror! Fahreneit 451 e Momo invece li voglio proprio leggere, prima o poi!

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    1. Oh sì, 1984 ha lasciato inquieta anche me! Pur essendo ormai preparata all'assenza del lieto fine (come insegnatomi da La fattoria degli animali) non ero comunque pronta a uno scossone del genere :O
      Devo recuperare i libri successivi della saga The Giver! *__*

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  4. Ciao :) appartecl'autore del piccolo principe poi non conosco nessun altro !! Grazie per queste nuove scoperte😊

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    1. Ciao! Grazie a te per il tuo commento; spero di averti dato buoni consigli (secondo me sono ottimi XD)!

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