giovedì 7 ottobre 2010

Recensione "Buio" di Elena P. Melodia

Recensione "Buio" di Elena P. Melodia (ediz. Fazi)





Buio come il mistero


"Buio" è il primo volume della trilogia "My land" di Elena P. Melodia, scrittrice esordiente dallo stile scorrevole e di facile lettura, con l'evidente passione per le metafore (tocchi di classe che una romanticona come me non può che apprezzare).
Il romanzo, più che un fantasy lo definirei un thriller: piuttosto che trovare creature soprannaturali (salvo rivelazioni future), la protagonista è alle prese con la quotidianità (famiglia, amicizie ristrette, e ragazzi) e a seguito dell'acquisto di un misterioso quaderno di pelle viola, si troverà ad affrontare omicidi e sette; oltre alla scuola, uno dei luoghi che visiterà spesso sarà il commissariato, ed ecco spiegato un altro dei motivi per cui lo reputo un giallo.
Il romanzo è all'insegna del mistero e della suspance, e riesce benissimo nel suo intento perché dopo aver letto più della metà, nulla è svelato e niente si risolve, inoltre, l'ho terminato in un paio di giorni, talmente ero presa e assetata di risposte.
Il fattore mistero lo si può percepire anche se si pensa al passato della protagonista ed il suo incidente, inoltre, il mistero è impersonato da diversi personaggi: Il professor K (che non si capisce quale sia il suo ruolo in tutta la vicenda), Morgan (che non riesco proprio a catalogarlo tra il buono e il cattivo... non me la dice tutta quello lì!), e la piccola sorellina non è da meno (muta, sembra capire/sapere tutto...).
"Buio" da il meglio di sé verso la fine, quando la matassa si scioglie un po' (assieme alla "fredda" protagonista) e l'atmosfera è carica di tensione: la scena riuscita meglio, a parer mio, è quella della "casa di cochiglie", dove l'amica Agatha nasconde un terribile segreto, oltre alla scena della rivelazione di Alma ed i suoi pensieri all'interno della palestra che è anche la sala prove di un musicista... Questo pezzo in particolare mi ha esaltato; è un colpo di scena che rende la protagonista interessante.
E' proprio da quel momento che Alma comincia a piacermi: per la maggior parte del romanzo, oltre al suo freddo carattere e l'indole da leader di un gruppo di bullette, è evidenziata la sua bellezza, che - a parte che non penso sia fondamentale - siccome lo pensa lei stessa l'ho trovata presuntuosa e antipatica; in realtà, tutto questo è stato fatto per evidenziare un carattere sicuro e determinato, destinato a mutare completamente a causa della catena di eventi a cui è inspiegabilmente collegata.
Un'altra cosa su cui vorrei porre attenzione, è che parte del romanzo tratta anche di un problema alimentare fortemente attuale e che riguarda molti giovani; può apparentemente "stonare" con il resto del libro, ma appoggio il fatto che se ne parli, e forse, leggendo, mi sono resa conto che sia ancora un argomento tabù; per questo, complimenti all'autrice.
Sono giorni che ho terminato la lettura, ormai, però ci sto ancora pensando... diciamo che mi sono fatta un'idea sullo sviluppo della storia, in particolare su Alma e quegli strani tizi pelati, quindi, ciò significa che la storia RIMANE, il che rende il romanzo una carta vincente.
Aspetto il seguito per confrontare le mie ipotesi!

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