Vorrei adottare questi sei angeli
Premetto che il mio voto è condizionato dal fatto che lo abbia letto "a singhiozzo" in un periodo zeppo d'impegni.
E' un vero peccato perché si tratta di un ottimo prodotto, e qui di seguito cercherò di spiegare il perché.
Anzitutto, questo primo volume di "Maximum Ride" ossia, "L'esperimento Angel", non è un capitolo introduttivo, bensì, è un romanzo ricco d'azione, cambiamento, e in continua evoluzione; ci tengo a precisarlo perché ultimamente ho letto diverse saghe, il cui primo libro non fa che gettare esclusivamente le basi, come se si trattasse di una preparazione alla storia, mentre preferirei nient'altro che la storia vera e propria (e non è così che dovrebbe essere, del resto?).
Insomma, ecco il primo punto a favore: è un romanzo che sta in piedi da solo e permette di vivere la storia.
Anzi, dirò di più, già dall'inizio si entra nel vivo dell'azione: dentro un incubo, Max (novantotto percento umana, due percento aviaria - insomma, ha le ali) è inseguita dagli Eliminatori (mutanti che da umani si trasformano in lupi), poi, nel capitolo successivo, Max è a casa, alle prese con altri cinque ragazzi, orfani e mutanti come lei; cosa ci sia di tanto movimentato in quest'ultimo caso? Be', la scena ci mostra una combriccola di bambini e adolescenti (sei in totale) durante la colazione; caspita, c'è quasi più azione rispetto all'inseguimento! Senza contare i tanti nomi da memorizzare e da associare a personaggi che già mostrano un bel caratterino, ognuno diverso dall'altro.
Fang, Iggy, Nudge, Gasman, Angel e Max.
Facilissimo confonderli all'inizio, comprensibile rimanere spaesati; questi nomi acquisteranno corpo, anima e identità, solo man mano che si familiarizza con la storia.
Allora si scoprirà che Fang è il taciturno, nonché spalla della protagonista quando si tratta d'agire per il gruppo; Iggy è il cieco dalle abilità manuali, prezioso perché ha tutti gli altri sensi più sviluppati (udito, tatto e pure percezione); Nudge è la bambina chiacchierona che più di tutti desidera trovare i veri genitori... in seguito svilupperà abilità esclusive; Gasman è il fratello di Angel, un impensabile stratega sul campo di battaglia, specie quando si tratta di fabbricare... bombe!; Angel è la piccolina del gruppo, legge nel pensiero (chi non lo fa, ormai? Intendo nei romanzi :P) e ha anche qualche altra dote nascosta. Infine c'è Max, la capo-gruppo, il cui ruolo è anche quello di "mamma", nonostante abbia solo quattordici anni e il suo bisogno di una figura materna è al pari (e forse superiore, visto le responsabilità premature) degli altri. Un altro piccolo particolare: Max deve salvare il mondo.
Come? Perché?
In questo libro non otteremo alcuna risposta, però c'è un indizio, dato da una misteriosa Voce, che dice più o meno così: "il mondo non può essere salvato dai grandi, Max. Sono loro che lo stanno rovinando".
Credo che questa frase dica già molto se si pensa che "i grandi" sono gli Eliminatori e i Camici Bianchi, ossia coloro che vogliono ripetere gli esperimenti su Angel e desiderano "riappropriarsi delle proprie creature", i sei ragazzi.
Su "i grandi", è inoltre fermamente collegato il tema ricorrente di questo romanzo: gli adulti identificabili come famiglia, e l'abbandono.
C'era un adulto nella vita dei sei orfani, si chiamava Jeb, ed era stato lui a portarli in salvo, via dai laboratori. Jeb era come un padre per loro, tuttavia è scomparso, e da anni non si hanno più sue notizie.
In seguito, ci saranno diversi colpi di scena legati alla sua figura, e una certa ambiguità, un mistero che tormenterà il lettore dato che non ha la possibilità di leggere degli anni in cui lui stava con i ragazzi; ciò che si conosce di Jeb, lo si apprende solo attraverso i ricordi di Max.
Il tema della famiglia si manifesta anche nell'episodio di Ella e sua madre; una piccola parentesi nella vita di Max, davvero significativa e commovente.
I sei ragazzi, inoltre, si considerano parte della stessa famiglia, e l'elemento che lo enfatizza è il rapporto tra Angel e Max: è tenerissimo e struggente quando Max pensa a Angel come "la mia piccola, la mia bambina", e questa bambina viene rapita subito nei primi capitoli; ecco che si manifesta la sensazione dell'abbandono.
Non solo, considerando che i nostri "eroi" sono alla ricerca dei propri genitori, è amaro il pensiero che possano rischiare di separarsi da un momento all'altro, una volta ritrovati; già, di nuovo, abbandonarsi.
Combattuti tra il dubbio che siano stati proprio gli stessi genitori a cederli per gli esperimenti o che siano stati sottratti con l'inganno, consapevoli che una volta ritrovati, potrebbero non essere desiderati dai familiari dato che non sono ragazzi "normali", loro viaggiano gli States a questo scopo: risalire alle proprie origini, ritrovare i genitori, e infine, scoprire il perché di tutto questo.
Tra gl'inseguimenti dei camici bianchi e degli Eliminatori, tra l'interrogarsi su quanto possa durare la vita di questi esperimenti (Eliminatori e gli stessi protagonisti) e la trasformazione, per qualcuno, dell'amicizia in un sentimento d'amore, un'altra situazione che mi ha entusiasmato è il volo: come li descrive bene, James Patterson, le virate, e i piegamenti delle ali al fine di compiere un certo movimento...! Qui c'è da imparare qualcosa, e visto che scrivo, comincio a prendere appunti!
In conclusione, come si evince dalla lunghezza di questa recensione, è un romanzo che offre diversi spunti e non si finerebbe mai di discutere; sul tema degli esperimenti genetici, ad esempio, e sulla religione... poi sul modo in cui è scritto, i capitoli brevi e incisivi... insomma, questo romanzo garantisce il piacere della lettura. E scusate se è poco.
Premetto che il mio voto è condizionato dal fatto che lo abbia letto "a singhiozzo" in un periodo zeppo d'impegni.
E' un vero peccato perché si tratta di un ottimo prodotto, e qui di seguito cercherò di spiegare il perché.
Anzitutto, questo primo volume di "Maximum Ride" ossia, "L'esperimento Angel", non è un capitolo introduttivo, bensì, è un romanzo ricco d'azione, cambiamento, e in continua evoluzione; ci tengo a precisarlo perché ultimamente ho letto diverse saghe, il cui primo libro non fa che gettare esclusivamente le basi, come se si trattasse di una preparazione alla storia, mentre preferirei nient'altro che la storia vera e propria (e non è così che dovrebbe essere, del resto?).
Insomma, ecco il primo punto a favore: è un romanzo che sta in piedi da solo e permette di vivere la storia.
Anzi, dirò di più, già dall'inizio si entra nel vivo dell'azione: dentro un incubo, Max (novantotto percento umana, due percento aviaria - insomma, ha le ali) è inseguita dagli Eliminatori (mutanti che da umani si trasformano in lupi), poi, nel capitolo successivo, Max è a casa, alle prese con altri cinque ragazzi, orfani e mutanti come lei; cosa ci sia di tanto movimentato in quest'ultimo caso? Be', la scena ci mostra una combriccola di bambini e adolescenti (sei in totale) durante la colazione; caspita, c'è quasi più azione rispetto all'inseguimento! Senza contare i tanti nomi da memorizzare e da associare a personaggi che già mostrano un bel caratterino, ognuno diverso dall'altro.
Fang, Iggy, Nudge, Gasman, Angel e Max.
Facilissimo confonderli all'inizio, comprensibile rimanere spaesati; questi nomi acquisteranno corpo, anima e identità, solo man mano che si familiarizza con la storia.
Allora si scoprirà che Fang è il taciturno, nonché spalla della protagonista quando si tratta d'agire per il gruppo; Iggy è il cieco dalle abilità manuali, prezioso perché ha tutti gli altri sensi più sviluppati (udito, tatto e pure percezione); Nudge è la bambina chiacchierona che più di tutti desidera trovare i veri genitori... in seguito svilupperà abilità esclusive; Gasman è il fratello di Angel, un impensabile stratega sul campo di battaglia, specie quando si tratta di fabbricare... bombe!; Angel è la piccolina del gruppo, legge nel pensiero (chi non lo fa, ormai? Intendo nei romanzi :P) e ha anche qualche altra dote nascosta. Infine c'è Max, la capo-gruppo, il cui ruolo è anche quello di "mamma", nonostante abbia solo quattordici anni e il suo bisogno di una figura materna è al pari (e forse superiore, visto le responsabilità premature) degli altri. Un altro piccolo particolare: Max deve salvare il mondo.
Come? Perché?
In questo libro non otteremo alcuna risposta, però c'è un indizio, dato da una misteriosa Voce, che dice più o meno così: "il mondo non può essere salvato dai grandi, Max. Sono loro che lo stanno rovinando".
Credo che questa frase dica già molto se si pensa che "i grandi" sono gli Eliminatori e i Camici Bianchi, ossia coloro che vogliono ripetere gli esperimenti su Angel e desiderano "riappropriarsi delle proprie creature", i sei ragazzi.
Su "i grandi", è inoltre fermamente collegato il tema ricorrente di questo romanzo: gli adulti identificabili come famiglia, e l'abbandono.
C'era un adulto nella vita dei sei orfani, si chiamava Jeb, ed era stato lui a portarli in salvo, via dai laboratori. Jeb era come un padre per loro, tuttavia è scomparso, e da anni non si hanno più sue notizie.
In seguito, ci saranno diversi colpi di scena legati alla sua figura, e una certa ambiguità, un mistero che tormenterà il lettore dato che non ha la possibilità di leggere degli anni in cui lui stava con i ragazzi; ciò che si conosce di Jeb, lo si apprende solo attraverso i ricordi di Max.
Il tema della famiglia si manifesta anche nell'episodio di Ella e sua madre; una piccola parentesi nella vita di Max, davvero significativa e commovente.
I sei ragazzi, inoltre, si considerano parte della stessa famiglia, e l'elemento che lo enfatizza è il rapporto tra Angel e Max: è tenerissimo e struggente quando Max pensa a Angel come "la mia piccola, la mia bambina", e questa bambina viene rapita subito nei primi capitoli; ecco che si manifesta la sensazione dell'abbandono.
Non solo, considerando che i nostri "eroi" sono alla ricerca dei propri genitori, è amaro il pensiero che possano rischiare di separarsi da un momento all'altro, una volta ritrovati; già, di nuovo, abbandonarsi.
Combattuti tra il dubbio che siano stati proprio gli stessi genitori a cederli per gli esperimenti o che siano stati sottratti con l'inganno, consapevoli che una volta ritrovati, potrebbero non essere desiderati dai familiari dato che non sono ragazzi "normali", loro viaggiano gli States a questo scopo: risalire alle proprie origini, ritrovare i genitori, e infine, scoprire il perché di tutto questo.
Tra gl'inseguimenti dei camici bianchi e degli Eliminatori, tra l'interrogarsi su quanto possa durare la vita di questi esperimenti (Eliminatori e gli stessi protagonisti) e la trasformazione, per qualcuno, dell'amicizia in un sentimento d'amore, un'altra situazione che mi ha entusiasmato è il volo: come li descrive bene, James Patterson, le virate, e i piegamenti delle ali al fine di compiere un certo movimento...! Qui c'è da imparare qualcosa, e visto che scrivo, comincio a prendere appunti!
In conclusione, come si evince dalla lunghezza di questa recensione, è un romanzo che offre diversi spunti e non si finerebbe mai di discutere; sul tema degli esperimenti genetici, ad esempio, e sulla religione... poi sul modo in cui è scritto, i capitoli brevi e incisivi... insomma, questo romanzo garantisce il piacere della lettura. E scusate se è poco.
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