a più di un anno di distanza torno a pubblicare una recensione per la categoria anime!
Purtroppo, negli ultimi tempi, ho avuto poche occasioni di leggere manga e guardare anime, ma qualche giorno fa mi è presa la smania e ho approfittato della "videoteca" di Netflix per sceglierne uno. Ero in vena di qualcosa di leggero, dunque ho scelto "Toradora!", che mi era stato consigliato eoni fa dopo che avevo visto "Lovely Complex" (e quanto lo avevo amato! Se siete curiosi, trovate la mia recensione QUI).
Titolo: Toradora!
Soggetto originale: Yuyuko Takemiya (autrice della Light Novel)
Regista: Tatsuyuki Nagai
Produttore: J.C.Staff
Regista: Tatsuyuki Nagai
Produttore: J.C.Staff
Distribuzione italiana: Dynit
Genere: Sentimentale, Scolastico
Messa in onda giapponese: 2 ottobre 2008
Messa in onda italiana: 28 aprile 2011
Messa in onda italiana: 28 aprile 2011
Durata episodi: 24 min.
Prezzo del cofanetto: € 35,99 (4 DVD)
Link per l'acquisto: amazon
Sinossi:
Ryuji è un ragazzo tranquillo, timido e ossessionato dalla pulizia della casa. Ma a causa del suo aspetto piuttosto inquietante è sempre stato considerato un teppista. Il primo giorno di scuola nel nuovo liceo si incontra/scontra con una strana ragazza di nome Taiga: nonostante sia piccolina e carina, Taiga ha un carattere estremamente irascibile e nessuno può fermarla una volta che inizia a tirare pugni. Per questo viene chiamata la Tigre-Palmare! Tuttavia Ryuji scopre un segreto di Taiga che nessun altro sa... La Tigre e il Drago uniscono così le forze per risolvere importanti questioni di... cuore...
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Avevo cominciato a guardare questo anime anni fa, subito dopo aver visto (e adorato) "Lovely Complex": purtroppo non ero riuscita ad andare oltre al terzo episodio, probabilmente perché mi aspettavo le stesse risate e le stesse esilaranti scene, mentre "Toradora!" appare fin dall'inizio più serioso.
E in effetti lo è, come ho scoperto ora che ho visto tutti e 25 gli episodi.
I toni sono più controllati perché la storia affronta delle tematiche importanti, che non è solo il giudizio che si tende ad avere su una persona basandosi esclusivamente sull'aspetto fisico quando la realtà è diversa, ma tratta anche della famiglia; mi ha sopreso, perché spesso le storie adolescenziali/scolastiche si limitano alle cotte e agli intrecci amorosi, invece "Toradora!" offre qualcosa di più, interessante anche per chi ha superato quell'età (come la sottoscritta).
Cercavo un anime leggero, e devo dire che "Toradora!" riesce ad abbinare dei messaggi seri e "utili" ai giovani, strappando anche qualche risata, grazie a quelle scene buffe ed esagerate tipiche degli anime dove le ragazze hanno una forza sovraumana (Taiga è una vera furia!) e non mancano gli animali "mascotte", come il pappagallo Inko-chan che fa ridere solo a guardarlo!
I protagonisti della storia Ryuji e Taiga sono dei personaggi agli antipodi: lui, introverso e tranquillo, ha l'aspetto di un teppista; lei, dall'aspetto dolce e la corporatura così minuta da sembrare una bambolina, è una vera bulla! In comune hanno un amore segreto e il sogno di conquistarlo: Taiga è più intraprendente, tuttavia è talmente goffa e maldestra che la sua confessione d'amore finisce per errore nello zaino di Ryuji, ma solo come busta (senza lettera!); Ryuji è così timido e imbarazzato che invece non ha ancora agito. Combinazione: Taiga è innamorata del migliore amico di Ryuji, Yūsaku, mentre Ryuji è innamorato della migliore amica di Taiga, Minori! La trama non è di certo tra le più originali e i risvolti finali sono prevedibili, eppure l'amore tra Ryuji e Taiga sboccia così gradualmente che sembra naturale e realistico. Non è affatto un banale insta-love: è un sentimento che sorprende e sconvolge persino loro stessi nel profondo, arrivando addirittura a respingerlo e a rinnegarlo per via di una convinzione mentale che non rispetta il cuore: la scena di Taiga la notte di Natale è la migliore dell'anime, secondo me (mentre quella del penultimo episodio è dolcissima!).
I personaggi secondari sono qualcosa di più che semplici figure di contorno: ricordo che in "Lovely Complex" i protagonisti dominavano la scena a discapito degli altri (delle vere macchiette), qui invece, c'è più di un episodio dedicato a ognuno dei personaggi secondari e all'approfondimento del loro carattere: Yūsaku è probabilmente quello più semplificato con gli eccessivi sentimentalismi e quel piccolo atto di ribellione, mentre le ragazze sono molto più interessanti. L'ingenua Minori, solare e positiva, ha un istinto materno e protettivo verso Taiga ed eccelle nello sport, ma soprattutto Ami, la modella che arriva successivamente a scuola e che cela una doppia personalità, una di "facciata", e un'altra, nascosta, che è quella vera. Ami l'ho trovata, però, anche un po' contraddittoria: confesso di non averla capita del tutto, è un personaggio complesso per cui avrei voluto scoprire qualcosa di più.
In certi momenti è infantile, mentre in altri si dimostra "matura", o comunque, quella che ha capito tutto prima e meglio di tutti. Interessante che le altre ragazze della scuola pensino che lei sia più matura semplicemente perché lavora in mezzo agli adulti... in realtà non è così matura: ha semplicemente capito prima degli altri, probabilmente perché il suo lavoro la rende più sveglia. Mi ha colpito anche perché l'ho vista molto sola: nonostante sia una che non passa inosservata e anzi, fa del suo aspetto il suo biglietto da visita, è quella che si rintana tra i due distributori di bevande e snack nel corridoio della scuola, e a parte quelle due amiche con cui fa gruppo, sembra che non si confidi con nessuno e si tenga tutto dentro. Paradossalmente, lei che è quella più in vista sembra vivere nell'ombra degli altri.
Minori [rispondendo a Ryūji che le ha chiesto se ha il ragazzo]: Takasu, a te è mai capitato di vedere un fantasma? [...] Io ci credo all'esistenza dei fantasmi, però in realtà non ne ho mai visti né credo che qualcuno possa averli visti davvero, lo dicono in troppi... Però allo stesso tempo penso anche un'altra cosa, sono convinta che anch'io un giorno mi innamorerò, mi sposerò e sarò felice, però nella realtà non mi è mai capitato con nessuno di provare dei sentimenti collegabili a tutto questo. Le persone che si innamorano come se fosse la cosa più facile di questo mondo sono così lontane da me, perché in altre parole io non le vedo... E così, continuando a ripetermi «come pensavo, i fantasmi non esistono», mi sto arrendendo... Per questo, la risposta alla tua domanda è: non ce l'ho. Takasu, e tu? Sei una di quelle persone che i fantasmi li vedono?
Ryūji: Io, forse, sono di quelli che li vorrebbero vedere. Per questo vado nei punti di avvistamento dei fantasmi o guardo DVD spaventosi, è solo una mia idea però... Anche quelli che hanno il dono saranno rimasti sbigottiti la prima volta che hanno visto un fantasma, come ci saranno persone che li hanno visti ma avranno liquidato il fatto come assurdo, come se non fosse accaduto,
o altre che si sono impegate al massimo per riuscire a vederli e alla fine ci sono
riuscite. Perciò, anche tu, non puoi decidere fin da adesso che non riuscirai mai a
vederne nessuno in tutta la vita. [...] Ti auguro di poterlo vedere, un giorno, un
fantasma, Kushieda. Perché penso che da qualche parte ci sia un fantasma che
desidera essere visto da te.
Come scrivevo all'inizio, tra gli elementi che mi hanno più colpito nella storia ci sono le vicende familiari, o meglio, i drammi familiari: i genitori di Taiga sono divorziati, e lei ha deciso di mollarli entrambi per andare a vivere da sola in un loro appartamento; del resto, sono benestanti e a lei basta strisciare la carta in un bancomat. Eppure non se la cava tanto bene da indipendente... Dall'altra parte c'è Ryuji che vive solo con la madre ma è del tutto assente poiché lavora di notte e dorme di giorno, e in pratica è lui che si occupa di lei cucinando e tenendo pulita e in ordine la casa; il padre è scomparso e Ryuji non l'ha mai conosciuto. Una delle cose che si apprende con l'avanzare della storia e specialmente verso gli episodi finali, SPOILER, evidenziate le frasi di seguito a vostro rischio! → è che s'instaura un surrogato del rapporto familiare mancante tra Taiga e Ryuji: lui si comporta come un padre, accudendola, poi alla fine si rivela che nemmeno il rapporto tra Ryuji e la madre è così roseo e tranquillo come sembra, per cui Taiga diventa la figura femminile onnipresente che il ragazzo non ha. Potrebbe sembrare forzata come riflessione, ma non penso sia un caso che nel penultimo capitolo Taiga ripeta le stesse identiche parole della madre di Ryuji e lui l'associ a quest'ultima.
Penso che questo particolare offra uno spunto molto interessante riguardo le logiche dell'amore.
Complice la comodità offerta da Netflix, mi sono guardata tutti gli episodi in un fine settimana, trascorrendo delle ore piacevoli e sempre più incuriosita da quello che sarebbe accaduto nell'episodio dopo.
L'ultima puntata, però, mi ha spiazzata: ci sono due stacchi temporali che sono presentati a ridosso l'uno dall'altro e accadono tante cose, ma soprattutto, non mi aspettavo la reazione di Taiga. E così, "Toradora!" si dimostra essere anche una storia di formazione, che certo, può partire da una storia d'amore.
Ciò nonostante, il modo frettoloso in cui evolve la situazione ha fatto sì che scemasse l'emozione intensa che si era prima creata; mi ha dato meno di quanto mi aspettassi...
Per questo non riesco a dare il massimo dei voti a quest'opera perché ho la sensazione che qualcosa sia rimasto in sospeso (tipo il carattere di Ami, la storia della madre di Ryuji, la storia dell'insegnante trentenne single, la velocità della svolta nell'ultimo episodio e gli eventi finali legati a Taiga), oltre alla malcelata intenzione (aiutata dal filosofeggiare dei ragazzi) d'avere un significato immenso e una portata universale che alla fine non regge il compito: per questa profondità sarebbero stati necessari degli episodi in più.
"Toradora!" non è un capolavoro.
Ma fa passare delle ore in piacevole compagnia, sa emozionare e offre spunti interessanti: intrattenimento, con qualcosina in più.
La storia d'amore farà sognare le più giovani!
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