lunedì 18 settembre 2017

Recensione: "Dark Games" di Anna Carey (Newton Compton Editori)

Carissimi astronauti,
avevo letto questo libro per partecipare a una sfida letteraria, convinta che si trattasse di un urban fantasy mezzo distopico ma, almeno per quanto riguarda questo volume, non sono così convinta di etichettarlo sotto questo genere.
Per la sfida in questione ho scelto dunque di leggere un altro libro, ma questo titolo merita comunque attenzione, dunque eccomi qua!




Titolo: Dark Games
Autrice: Anna Carey
Editore: Newton Compton
Collana: Vertigo
Genere: Urban fantasy
Data di uscita: 3 novembre 2016
Pagine: 256
Formato: cartaceo ed ebook
ISBN: 9788854198029
Prezzo: cartaceo 7,90 € / 2,99 € ebook
Link per l'acquisto: amazon

Coinvolgente come Hunger Games
Adrenalinico come Divergent

Sinossi:
Una ragazza senza nome e senza memoria si sveglia sui binari della metropolitana e l’unica cosa che è in grado di ricordare è che qualcuno la vuole morta. Con sé ha solo uno zaino e un coltello e sul polso ha uno strano tatuaggio con un uccello nero. Sunny deve scoprire chi è davvero e perché qualcuno sta cercando di ucciderla. Sente che la sua vita è in pericolo e l’istinto le dice che deve darsi da fare per salvarsi. Non è facile riuscire a capire cosa stia succedendo. Probabilmente è in corso una caccia all’uomo… E la preda è lei.


Le recensioni e gli articoli di Universi Incantati

Essendoci il paragone con Hunger Games e Divergent, non ho potuto fare a meno di credere che questo libro fosse un urban fantasy/distopico; in realtà, però, almeno in questo primo volume spicca il genere giallo/thriller, mentre l'atmosfera distopica è ancora solo vagamente accennata.
Il nucleo della trama è risolvere il mistero riguardo la protagonista stessa che si ritrova distesa sui binari della metropolitana senza sapere perché lo sta facendo o come ci sia arrivata: la protagonista non ricorda nulla del suo passato, nemmeno il suo nome.
Probabilmente non è il primo romanzo che tratta di una crisi di memoria/identità, ma ciò che rende "Dark Games" particolare è prima di tutto lo stile della narrazione, poi il contesto che scatena questa perdita di memoria, ossia quella svolta che potremmo etichettare come distopia. Purtroppo, per evitare qualsiasi anticipazione che toglierebbe il gusto della scoperta, non posso pronunciarmi oltre con le mie considerazioni, ma vi basti sapere che ciò che coinvolge la protagonista non è un evento a sé stante ma una "pratica" globale; è stato qui che ho cancellato ogni dubbio sulla classificazione dell'opera. E' molto diverso dai distopici a cui ci siamo abituati attualmente: in Hunger Games e in Divergent era subito definita l'intera ambientazione e la società; qui invece non sappiamo proprio nulla, e siamo semplicemente chiamati a vestire i panni della protagonista come se ci fossimo noi al suo posto, in una narrazione che comporta l'uso della seconda persona, cosa rara a leggersi.






«Cos'è successo? Come sei arrivata qui?», chiede uno dei dottori mentre ti issano sopra la bachina.
Guardi i tuoi vestiti, osservi un corpo che ti sembra completamente sconosciuto. Il davanti della maglietta è intriso di sangue. Indossi jeans e scarpe nuove. I lacci sono rigidi, bianco fluorescente.
«Non lo so», rispondi, incapace di capire che ora o che giorno sia, incapace di
richiamare alla mente un solo dettaglio della tua vita. Esiste solo quel momento,
nient'altro.




Mi rendo conto che questo stile possa spiazzare (è stato così anche per me, all'inizio) ma trovo che questa scelta conferisca a "Dark Games" la capacità di distinguersi, così come la scelta d'incentrare la quasi totalità della trama sul mistero e sul tentativo di ricostruire la storia della protagonista come in un ottimo thriller, compreso il coinvolgimento della polizia. La ragazza non è una prescelta al ruolo di eroina, al contrario è una preda, continuamente costretta a fuggire dai suoi inseguitori senza sapere il perché l'abbiano presa di mira. "Dark Games" è un romanzo adrenalinico attraverso cui si percepisce il pericolo dell'essere eternamente esposto a un nemico sconosciuto, un romanzo che sa trasmettere la solitudine e l'insicurezza, perché nessun luogo sembra sicuro e nessuna persona sembra degna di fiducia. Eppure qualche alleato per la protagonista ci sarà, ma non sarà mai facile prevedere la reale onestà di questi personaggi nei suoi confronti.

"Dark Games" fonda le sue radici nel dubbio delle relazioni: quando non conosci te stesso, come puoi fidarti degli altri?
Ho trovato intrigante che si metta in dubbio persino la genuinità della protagonista; ciò porta il lettore stesso a chiedersi se stia leggendo la storia di un'innocente o di una delinquente.
A complicare situazioni ed emozioni c'è che si tratta di una ragazza molto giovane, per cui vi si può facilmente identificare il target Young Adult, soprattutto quando si tratta d'amore: uno appartiene ai flashback del passato, l'altro è quello attuale. Sia chiaro: se siete tra quelli che non amano i triangoli amorosi, vi tranquillizzo dicendo che il passato resta tale, almeno in questo volume, dunque non troverete interferenze e tormenti sentimentali di questo tipo.
In effetti, c'è poco sentimento in questo libro che preferisce di gran lunga l'azione. Mi ha sorpreso che del sentimento emerga soprattutto nelle figure adulte, persone che s'inteneriscono davanti a questa ragazza sola e indifesa e la guardano con un affetto quasi materno. Ma, ripeto, questi sentimenti si possono leggere tra le righe di una narrazione fluida, al cardiopalma, al punto che è impossibile fare pause tra un capitolo all'altro; in men che non si dica vi troverete alla fine del libro.

La storia contiene numerosi colpi di scena tra cui spicca quello finale.
Il romanzo sembra abbia ancora molto da offrire con quei frammenti di ricordi sparsi ancora da ricollegare, ma viste le premesse attendo con fiducia il volume successivo: la mia curiosità è stata appena stimolata!

Consigliato a chi è in cerca di una ventata d'aria nuova rispetto ai decantati Hunger Games e Divergent, e a chi non disdegna la mescolanza con il mistero, le investigazioni e l'adrenalina tipica dei generi giallo/thriller.


Il voto di Universi Incantati:




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