Ultimo uguale solo. Profondità e tenerezza.
"L'ultimo elfo" mi ha conquistata sotto tutti i punti di vista: emotivo, morale, sociologico, filosofico, fino allo stile narrativo e la scrittura.
Non c'è niente che manchi in questo libro, è tutto rifinito e studiato nei minimi particolari; com'è mio solito fare ora lo analizzerò a fondo, e qui di materiale ce n'è parecchio!
Per prima cosa, il titolo.
La parola "ultimo" da un tono epico alla vicenda, ma è solo leggendo che pian piano comincia a emergere il vero significato: ultimo uguale solo. La solitudine è il tema principale della vicenda, e non riguarda solo il piccolo elfo che non ha più nessuno al mondo, ma anche un drago anziano che ha perso tutto, anche le memorie del suo stesso nome. Il nucleo della storia è poi dato da un'antica profezia che dice che l'ultimo elfo e l'ultimo drago spezzeranno il cerchio, e il cerchio a cui si riferisce, il male da sconfiggere, non è dato dagli orchi o i troll (che peraltro l'elfo trova belli), ma è dentro se stessi; il cerchio da spezzare è il vuoto della solitudine.
A complicare la faccenda solitudine c'è che l'ultimo elfo Yorsh (meglio chiamarlo col solo diminutivo) è un emarginato appunto perché è un diverso, e per giustificare questa ostilità, gli umani lo considerano un nemico, o meglio, un mostro, capace di piegare le menti al proprio volere, incendiare case, e soprattutto, uccidere. Ma Yorsh in realtà è tutto il contrario: non mangia alcun essere che abbia pensato (quindi niente pesci, capre, polli...) e piuttosto che uccidere un moscerino, il cui solo pensiero lo getta nella disperazione, lo risuscita con amore.
Yorsh è fortemente sensibile e innocuo, e per capirlo bisognerebbe conoscerlo, invece si da più importanza al pensiero comune, che è un altro, quindi da qui si allaccia un altro tema del romanzo: il pregiudizio.
C'è da dire che anche lo stesso Yorsh è condizionato dal pregiudizio, ma questo perché da piccolo è stato educato dalla nonna che gli ha trasmesso l'ingiustificata paura che gli esseri umani mancgino gli elfi (col rosmarino).
Riepilogando: gli umani credono che gli elfi siano mostri; gli elfi sono convinti che sono gli umani ad essere dei mostri. Quando ci sono dilemmi del genere l'unica soluzione sarebbe parlarne, invece si aggiunge un altro particolare: le incomprensioni date dalla lingua e dai modi di dire, nonché dagli usi e dai costumi. Solamente armati di una buona dose di pazienza ci si può sforzare di comprendersi ed è ciò che fa una donna, Sayra, quando incontra il piccolo Yorsh. Ai due si unirà poi un cacciatore, Monser.
Cosa fondamentale, è che il libro è diviso in due parti: "L'ultimo elfo" e "L'ultimo drago"; nella prima parte seguiamo Yorsh bambino, mentre nella seconda lo troviamo da ragazzo. Contrariamente alla sensazione "spaesata" che si può provare nel distacco tra la prima e l'inizio della seconda parte, le due vicende sono strettamente correlate e intrecciate; si tratta semplicemente di un salto temporale che ci pone davanti a risvolti inaspettati.
In questo "Libro secondo" si sviluppa la parte finale della profezia, ossia quella che riguarda "la sposa" (scrivere di più toglierebbe il gusto) e la narrazione per la prima volta si alterna, da Yorsh, a Roby, una bimba orfana, e in più, quando si tratta di Yorsh c'è un altro protagonista: il drago Erbrow (come non fare salti di gioia davanti alla mia creatura preferita?).
Anche a proposito del drago ci sarebbe da dire di più, ma ho deciso di non lasciarmi andare alle anticipazioni quindi passo oltre... non prima di dire, però, che il drago Erbrow ha un ruolo fondamentale, e la sua intera storia (che parte dal "Libro primo") è epica e affascinante: lo adoro!
Un’illustrazione de “L’ultimo elfo” è utilizzata come copertina del saggio “Il drago come realtà”: è il drago Erbrow!
Se tutto questo non fosse abbastanza affascinante, vorrei almeno elencare altri aspetti che mi hanno colpito: Yorsh che legge nella mente, non il pensiero, ma il vissuto delle creature che tocca; le creature con cui interagisce diventano un unico essere con lui e lo attendono prima che sopraggiunga la morte; i poteri magici costano enorme fatica a Yorsh, un eroe vulnerabile; infine, l'importanza della cultura e la cura di Yorsh nel custodire un'antica biblioteca, così come il drago Erbrow ha la necessità d'imparare e/o svagarsi grazie a essa.
Come preannunciato, mi ha conquistato anche la scrittura dell'autrice Silvana De Mari. Tra i suoi lavori avevo letto "Il drago come realtà" e anche in quel caso ero rimasta folgorata, specialmente dalla sua conoscenza, dato che si trattava di un saggio. Ebbene, in quest'opera la De Mari conferma il suo sapere (m'inchino) e ha uno stile unico, delle capacità narrative da far invidia, o meglio, vorrei essere come lei, quindi devo imparare da lei! In particolare ho notato che scrive paragoni in base al personaggio che li sta formulando (Roby utilizza degli esempi dovuti alla sua esperienza di vita in campagna), poi che il linguaggio di Yorsh da bambino è diverso rispetto a quando cresce, una differenza linguistica che si nota anche nel vecchio drago... poi ho trovato grazioso il ritornello "un cucciolo, un piccolo, uno nato da poco", come del resto tutto il suo stile emana tenerezza e dolcezza; esprime concetti universali e profondi in modo così spaventosamente naturale che è disarmante. Per questo, per ogni pagina in cui ridevo di gusto, ce n'era un'altra in cui piangevo a dirotto.
Questo è un libro che dev'essere letto. Uno di quelli che fanno venir voglia di leggere ancora e ancora. Uno di quelli che stimolano il piacere della lettura.
Può bastare? ;)
Semplicemente un grande libro, una fiaba fantasy che da un sacco di insegnamenti, scritto con maestria e con semplicità al tempo stesso.
RispondiEliminaBella anche la tua recensione, grazie
ciao
andrea
www.compagniadeldado.it
Sicuramente splendido il libro che ogni tanto rispolvero e solo tenerlo fra le mani mi fa sta bene. La de Mari afferma che la costruzione di un mondo fantastico ci permette di vivere, appunto, in questo mondo nuovo dimenticare le cattiverie di quello reale.... e io sono pienamente daccordo! Sto pensando di raccontare brevemente a bimbi di 7/8 anni questa storia, rappresentandola anche con disegni, ma ti assicuro che non è cosa facile... si rischia di perdere molto del romanzo, che comunque, per questa fascia di età, va diluito!!!
RispondiEliminaComunque complimenti e continua a vivere così....!!!!
Grazie! Complimenti anche a te per questa iniziativa! Di certo i disegni ne aiuterebbero la comprensione (ma non ti invidio sul lavoro del riassunto!) ;) Ciao!
RispondiEliminaNon volevo essere anonima.... ho dimenticato:Federica di Schivenoglia(mn)
EliminaAllora, piacere Federica! ^^
EliminaQuasi sono i messaggi Che ti hanno colpito di più ?
EliminaFederica sei tu ..........io sono Federica, ma face book non mi piace preferisco le mail!
EliminaAllora il messaggio migliore il potere della lettura e l'amore per la natura e gli animali... quanto penso a questo libro, che ho letto due volte, rivivo ancora intensamente queste emozioni!!!
Ciao Federica e ciao Valentina da Federica-Schivenoglia.....!!!!
Oggi sono tornata al lavoro e la voglia è zero per cui viaggio con la mente, penso ai miei libri preferiti, e naturalmente ecco l'Ultimo Elfo.... allora mi sino ricordata anche il tuo sito. Per correttezza ti dico che ho cambiato idea sul racconto da illustrare... troppo complesso il nostro elfetto e ridurlo mi dispiace. Mi accontento di "Carletto che si mette sempre le dita nel naso"... carinissimo!
RispondiEliminaComunque mi sono data al fantasy: ho letto Lo Hobbit8bellissimo) e adesso passo al Signore degli anelli!
Per chiarezza volevo dirtelo ... buone vacanze!!!!
Ciao Federica.
Ciao Federica! Mi fa piacere risentirti! :) Ti sei pure ricordata del mio blog: che onore! Hahahaha, sarei proprio curiosa di leggere il tuo racconto su Carletto! :)
EliminaAnch'io leggo fantasy, ultimamente sospeso perché mi son ritrovata dei classici (di narrativa non di genere) tra le mani... Come dico sempre: troppi libri e troppo poco tempo per leggerli! *__* Buone vacanze anche a te!
Vere tutte e due le cose: troppi libri e poco tempo!
RispondiEliminaMa fa niente, l'importante è sapere che hai un libro in borsetta, da toccare con le mani e ritrovarti..... con i libri al seguito non ci si smarrisce mai...!!!
Alla prossima! :)
Sto leggendo L'Ultimo Orco.... continuazione dell'Ultimo Elfo.... stupendo!!!!!
RispondiEliminaPerò troppo caldo... non riesco nemmeno al leggere!
Buona estate federica!
Ciao Federica!
EliminaL'ho acquistato anch'io ma non ho ancora avuto modo di leggerlo; ti saprò dire in futuro! Eh sì, è un bel caldo: buona estate anche a te!
Carissima............ ho scoperto che sei stata al festival fantasy di San Giorgio!!!!
RispondiEliminaDai... non è possibile... c'ero anch'io come volontaria....!!!!Io disto appena 30 Km. da lì e una mia carissima amica(Anna Giraldo 436) è una delle organizzatrici: com'è piccolo il mondo!
Ho visto che abiti a Rimini? dobbiamo incontrarci perchè io, con la mia associazione, voglio organizzare una serata sul fantasy inizio 2014... che ne dici...????
Ciao Federica.
Ciao Fede! Sì, avevo scritto anche un post a tal proposito; ci sono andata l'anno scorso e anche quest'anno... ma spero di esserci anche per il prossimo! Conosco Anna Giraldo: abbiamo fatto due chiacchiere più volte, sia nel virtuale che nel reale; il mondo è piccolo davvero! ^^
EliminaSì, sono di Rimini e sarebbe fantastico se ci fosse una serata sul fantasy... se poi è a inizio 2014 dovrei riuscire ad esserci anche col secondo romanzo (uscirà tra qualche mese!) e sarebbe un'ottima occasione anche per incontrarci. Se sei su Facebook (o Goggle+) puoi mandarmi l'amicizia!
Sono "indietro" in queste cose....... sono vecchia (52 anni) e non mi piace espormi come fate voi giovincelli! posso però darti la mia mail che apro ogni giorno: insiemecreando@libero.it.
RispondiEliminaSi sarà febbraio/marzo 2014,alla prossima.
Ma che storia sembra un fantasy urban.... due persone non si conoscono proprio e poi , a un certo punto, le loro vite si incontrano e chissà.....nasce una storia!!!!!
Vecchia? Macché! Comunque possiamo sentirci tranquillamente anche via e-mail: registro la tua e-mail e ti lascio la mia, universiincantati@libero.it Ci sentiamo prossimamente!
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