Carissimi astronauti,
eccomi puntuale con l'ultimo appuntamento del Review Party dedicato alla trilogia Romance / Distopica / Sci-Fi "La Principessa dei Mondi" di Monica Brizzi, edita Genesis Publishing.
La trilogia si compone dei seguenti volumi (cliccando sul titolo raggiungerete la recensione):
- "Mirika"
- "Collisione"
La recensione a quest'ultimo la troverete subito dopo la scheda del libro!
Titolo: La Principessa dei Mondi - Collisione
Autrice: Monica Brizzi
Editore: Genesis Publishing
Genere: Romance Distopico
Data di uscita: 11 Giugno 2020
Pagine: 252
ISBN: 978-9606470936
Formato: cartaceo ed ebook
Prezzo: € 10,60 cartaceo € 3,99 ebook
Link per l'acquisto: amazon
Sinossi:
Autrice: Monica Brizzi
Editore: Genesis Publishing
Genere: Romance Distopico
Data di uscita: 11 Giugno 2020
Pagine: 252
ISBN: 978-9606470936
Formato: cartaceo ed ebook
Prezzo: € 10,60 cartaceo € 3,99 ebook
Link per l'acquisto: amazon
Sinossi:
Maxilimilian Davis Hall e Niristilia Nerol della famiglia Neraides sono due leggende, tuttavia i popoli preferiscono acclamarli come Max, colonnello e capo dei ribelli terrestri, e Niris, principessa e futura regina di Mirika. E nessuno sa cosa il futuro ha in serbo per loro.Il pianeta rosa ha bisogno di una guida, quello blu di risposte. Perché le domande si affollano intorno a H e Mirikantes e le spiegazioni sembrano sempre più confuse e oscure. Nuove città, scoperte sconcertanti, perdite e addii. Tra una rivelazione e l’altra, Max e Niris dovranno cercare di tenere insieme i pezzi dell’universo e di loro stessi. Perché tutto sta per cambiare. E questa volta, sarà per sempre.
Collisione, volume conclusivo della trilogia romance-distopica “La Principessa dei Mondi”, si prepara a fare giustizia laddove è sempre stata negata e a collegare due mondi apparentemente troppo distanti. Max e Niris vi aspettano per raccontarvi il loro strabiliante e rocambolesco epilogo.
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"Collisione" è il volume conclusivo della trilogia Romance Distopica "La Principessa dei Mondi"; nonostante questo romanzo contenga il finale di una storia che ha posto le sue basi in altri due volumi, è imprevedibile dalla prima all'ultima pagina!
Visti i risvolti finali del precedente volume "Mirika" e le ultime battute mi aspettavo che il libro prendesse una piega più romance, quasi frivola, invece risolve subito quello che era stato il cliffhanger rosa per catapultarci nel vivo dell'azione: poche pagine di scelte di cuore, ma anche di politica e di burocrazia, dopodiché il ritmo cambia all'improvviso, e ci ritroviamo a passare dal 20% del libro all'80% senza quasi respirare (numeri che seguono le statistiche del mio lettore kindle) ma le questioni di cuore non passano in secondo piano; piuttosto, evolvono con esso.
La catena di eventi che si susseguono è appassionante, sia perché è impossibile indovinare la soluzione della trama che accade qualcosa capace di portarci in una direzione imprevista (ed è sempre una rivelazione da rimanere a bocca aperta), sia perché in questo volume possiamo seguire per la prima volta il punto di vista del colonnello Max, oltre a quello della principessa Niris. L'incipit in media res che anticipa un capitolo all'interno del libro è riportato proprio dalla voce del tenebroso ragazzo, ed è enigmatico quanto lui stesso; un'altra scelta azzeccata.
La cosa che più mi è piaciuta di questo volume è che riporta finalmente le parole e i pensieri di Max, il che rende la storia d'amore più coinvolgente e la passione più travolgente. Trattandosi di una serie narrata in prima persona, ed essendo il personaggio maschile di un carattere volubile, è difficile da comprendere se non si ha l'opportunità di approfondire cosa c'è oltre quello sguardo tormentato, perciò era indispensabile avere la sua visione; se fosse stato piatto, probabilmente sarebbe bastata la narrazione di Niris. L'assenza del suo punto di vista era stato, per me, il maggior difetto nel primo volume "La Terra", mentre nel seguito "Mirika" ero riuscita a comprenderlo comunque attraverso Niris, grazie alle maggiori esternazioni di Max durante i dialoghi; qui, però, entriamo nella sua testa, e solo qui riusciamo a inquadrarlo come si deve! Non a caso è proprio in questo volume che l'amore decolla, abbracciando il romanticismo ma diventando anche più fisico, di un bisogno viscerale e struggente: non si può più dubitare dei loro sentimenti intensi, e la storia vissuta dai due ragazzi ci regala anche dei momenti di quotidiana normalità dove ognuno di noi può riconoscere la sua. Mi ha fatto anche sorridere.
Uno dei momenti che mi sono piaciuti di più sono legati alla scoperta dell'aliena Niris di un nuovo sentimento: la gelosia. Ancora una volta mi è piaciuto come l'autrice Monica Brizzi si sia soffermata a mostrare la nascita di una nuova emozione attraverso le sensazioni della principessa e i suoi gesti contrastanti: è come se in ogni pagina di questa trilogia si mostrasse l'essenza dell'umanità pura e semplice, pregi e difetti. Questo episodio in particolare è un pulsante che fa scattare un'attrazione prepotente che mi ha dato soddisfazione leggere, soprattutto perché parte da una diatriba verbale; l'autrice non smette di considerare le azioni che conseguono alle parole, ed è abile sia nell'uso delle une, sia delle altre. Ma è con le parole che mi ha conquistata.
Ad esempio, con questo meraviglioso inno all'imperfezione: grazie al personaggio di Niris ciò che è imperfetto diventa una qualità.
"Fissi il mondo, fissi realtà alternative, fissi un posto diverso ed è una meraviglia osservarti mentre lo fai, mentre scopri che puoi stare bene anche se l'universo continua a rovesciarti merda addosso. Guardati, Niris. Sorridi e sei felice anche dopo [spoiler] non era niente di buono. Ti hanno portato via tutto eppure sei così. E se l'unica conseguenza dello schifo che hai vissuto è sembrare imperturbabile, ben venga. Lui, d'altronde" disse, il dito su Max, "prende a pugni la gente. Tra i due vinci tu. Il mondo dovrebbe essere pieno di gente come voi. Quindi continua a fissarlo. Fissa quello che vuoi. Per noi è perfetto così."
"La Principessa dei Mondi" è una trilogia che manifesta la sua personalità grazie all'uso delle parole, perché riflette la personalità carismatica dell'autrice.
Già dal primo volume avevo evidenziato dei monologhi interiori che mi erano piaciuti molto e questo libro non fa eccezione. Che si tratti della descrizione dell'ambiente distopico-fantascientifico o delle emozioni, la prosa è curata e delicata (salvo pochi termini scurrili ma giustificati dalla situazione), eppure in questo preciso volume mi ha colpita soprattutto per lo stile che ha adottato nelle scene d'azione: poche parole e tanta punteggiatura. Concisa ed essenziale, a scandire il ritmo, come una cinepresa che si ferma su poche e singole inquadrature, quelle degne di focus. In breve, una bellissima lezione di stile!
Unico difettuccio, ma di poco conto che scrivo solo perché mi sono soffermata su questioni riguardanti l'editing, non ho potuto fare a meno di notare un eccessivo uso della simbologia "a pezzi" nella descrizione dello stato d'animo o dello stato delle cose: non l'ho mai considerato una ripetizione fastidiosa perché Niris era giustamente "a pezzi" anche nei precedenti volumi, ma quando smette d'essere un suo modo di dire, diventa un difetto, perché lo dice anche Max e addirittura un personaggio secondario della milizia del Respel.
Tornando alla trama, "Collisione", il volume conclusivo della trilogia, prima di risolvere, complica: propone verità alternative, nutre dubbi esistenziali, presenta doppiogiochisti... e i risvolti, ripeto e insisto ma sono la carta vincente del libro, sono imprevedibili e originali; numerosi i colpi di scena che mi hanno portata a evidenziare varie porzioni di testo con le note con su scritto "non ci posso credere" e "waaa!". Oltretutto, vi ho trovato anche qualche riflesso di attualità.
Di attualità ci sono anche i temi, quelli evergreen di amicizia, amore e famiglia (concetti che Niris impara per la prima volta con questa avventura sulla Terra) ma anche quello che si legge tra le righe per poi dichiararsi nelle note finali dell'autrice: la salvaguardia dell'ambiente e il messaggio ecologista. Come ogni distopico, anche questa trilogia ha una morale da trasmetterci.
Molto interessante anche il tema della vendetta: pur se non approfondito al pari degli altri lo si può comprendere con le scelte finali di Niris e Max; ci entra sottopelle, senza far troppo rumore.
Abituata ormai a essere cullata dalle parole delle emozioni, il finale mi è sembrato invece brusco: accadono moltissime cose e non ci si sofferma per assimilarle, purtroppo. Avrei voluto ancora più sentimenti, e nonostante le spiegazioni e le verità svelate non mi sembra che l'avventura si possa dire definitivamente conclusa perché lasciamo i nostri eroi che hanno ancora molte incertezze sul proprio futuro... dopotutto, però, chi ne ha? Un lieto fine ma non di quelli con campane a festa e applausi, perciò forse più realistico.
In conclusione, consiglio questa trilogia a tutte le amanti delle storie romantiche, perché più che una distopia, io ho percepito una storia d'amore di quelle grandi e appassionate.
Da questo punto di vista, l'esperienza di lettura è appagante, completa, e fa sognare.
Anche di essere imperfetti.
Cosa ne pensate, carissimi?
Commentate con le vostre impressioni, e, se non avete ancora letto questa trilogia, ecco dove trovarla:
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