Sono una (questa raccolta)
Sono qui perché ho sofferto:
il primo allarme nel dolore della carne
il secondo nei distacchi
il terzo nella perdita.
Allarmi come sveglie
tintinnio di un campanile
perché all'uscio c'è la grazia:
si celebra un matrimonio
l'unione ripristinata
tra corpo, anima e Chi la nutre.
Scrivo
perché sono qui
non in cerca di consolazione,
di comprensione
o per vantarmi di qualche traguardo
né per raggiungere obiettivi;
solo per mettere a disposizione i miei occhi.
Credevo fosse questo, all'inizio,
ma è meglio di così:
è servizio universale
si devolve l'organo più importante
e intimo
senza riserve o paure;
nessuno tradirà.
Tu prendi ciò che vuoi
libero arbitrio,
ma non appropriarti
di ciò che non è nemmeno mio.
È il verbo "essere"
e non "avere".
È il verbo "provare"
al tempo stesso consiglio
e incerta opportunità.
È il medaglione di Bastian de La Storia Infinita
"Fa' ciò che vuoi".
Ho raccolto esperienze
segreti nel campo
ma non ne conosco i frutti
non so se sono acerbi o maturi;
puoi gradirli
digerirli
sicuro non saranno indigesti
poiché fatti su misura
di chi li cerca.
Arrivano per un motivo
toccano chi devono toccare
e saziano chi ha fame.
Questione di anime
non si tratta di me o di te;
senza involucri che fanno massa
si vola leggeri
e se Qualcuno alita dall'alto
io dal basso contribuisco,
membro dell'alleanza
e niente più.
Le parole sono giuste
nei limiti miei
perché il mio lavoro è questo:
accompagnatrice di strada
che non chiede denaro
non ha orari
bacia nei cuori
indiscriminatamente
fino a sentirsi
restituita.