Recensione "Cime tempestose" di Emily Brontë (ediz. Mondadori)
*** Attenzione: di seguito anticipazioni sulla trama (SPOILER) ***
Una tempesta di emozioni
Una tempesta di emozioni
So che "Cime Tempestose" rappresenta un classico della letteratura, ma io ho avuto modo di leggerlo e conoscerlo solo in questi giorni e mi ha profondamente colpito, tanto che per molto tempo non sono riuscita a levarmelo dalla testa!
Mi aspettavo la solita storia d'amore invece mi ha sorpreso con la sua originalità, mi ha avvolto nelle tenebre e nelle tempeste della brughiera così come nell'animo dei tormentati protagonisti.
Da una parte mi sono sentita dentro un'incubo, con i deliri di questo amore passionale tra Catherine e Heatcliff, e dall'altra, lo stesso amore si rivelava di un romanticismo che credo non abbia pari: un'amore mentale e spirituale piuttosto che fisico; un amore travolgente e che da dipendenza, in eterno bilico tra inferno e paradiso.
Tra l'altro mi ha sorpreso anche lo stile in cui viene narrata la storia: prima attraverso l'affittuario (di cui mi sfugge il nome) poi attraverso i racconti che la domestica Dean rivolge a quest'ultimo; sudetta tecnica la considero molto "avanti" ed è a dir poco geniale anche "il gioco temporale" che, almeno per quanto mi riguarda, mi ha incollata pagina dietro pagina, curiosa di sapere le parti mancanti della vicenda (nonostante alcune restino per sempre nel mistero).
Il finale è realista, consolatore e sistema le cose (sembra riscattare le generazioni passate) infine c'è una magia che solo chi crede nell'amore può riuscire ad accettare serenamente.. e io ci credo!
Mi aspettavo la solita storia d'amore invece mi ha sorpreso con la sua originalità, mi ha avvolto nelle tenebre e nelle tempeste della brughiera così come nell'animo dei tormentati protagonisti.
Da una parte mi sono sentita dentro un'incubo, con i deliri di questo amore passionale tra Catherine e Heatcliff, e dall'altra, lo stesso amore si rivelava di un romanticismo che credo non abbia pari: un'amore mentale e spirituale piuttosto che fisico; un amore travolgente e che da dipendenza, in eterno bilico tra inferno e paradiso.
Tra l'altro mi ha sorpreso anche lo stile in cui viene narrata la storia: prima attraverso l'affittuario (di cui mi sfugge il nome) poi attraverso i racconti che la domestica Dean rivolge a quest'ultimo; sudetta tecnica la considero molto "avanti" ed è a dir poco geniale anche "il gioco temporale" che, almeno per quanto mi riguarda, mi ha incollata pagina dietro pagina, curiosa di sapere le parti mancanti della vicenda (nonostante alcune restino per sempre nel mistero).
Il finale è realista, consolatore e sistema le cose (sembra riscattare le generazioni passate) infine c'è una magia che solo chi crede nell'amore può riuscire ad accettare serenamente.. e io ci credo!
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