mercoledì 10 novembre 2010

Recensione "Storie di draghi, demoni e condottieri" di Vari Autori

Recensione "Storie di draghi, demoni e condottieri" di Chiara Guidarini, Antonia Romagnoli, Fabrizio Valenza, Marco Murgia, Adriana Comaschi (Domino edizioni)







Fantasy mediterraneo: lo adoro!


Questo libro mi è arrivato tramite catena di lettura su aNobii e l'ho letteralmente divorato in mezza giornata.
Si tratta di una raccolta di racconti concisi, dinamici, d'impatto immediato, e gustosi, come speziati crostini da assaggiare tra una pausa e l'altra, di quelli che più ne mangi, più ne mangeresti (infatti è un peccato che ce ne siano solo cinque!).

La cosa più entusiasmante è la loro origine: 100% italiana (sembra che sto parlando di polli, ma va be'). Tutti i racconti, infatti, si basano sulle leggende del nostro Bel Paese, e per dovere di cronaca e quindi sapere dove finisce la realtà e comincia la fantasia, al termine di ogni racconto c'è un'interessante cenno storico/leggendario: che forza! La raccolta s'impreziosisce, e per una volta mi sono risparmiata le ricerche su internet (sono una curiosona e se non ci fossero state le spiegazioni le avrei cercate).

A questo proposito, per il mio semplice gusto personale, ovvero quello che vede l'immaginazione vincere sulla realtà, i racconti che ho apprezzto di più sono quelli che attingono solo lievemente ai fatti reali, dove piuttosto si da sfogo alla fantasia.
Ad ogni modo, tutti i racconti sembrano delle favole, infatti hanno anche una morale che spinge a riflettere, e in più, pur trattando il fantastico, tengono in considerazione anche il punto di vista della religione cristiana.
Ma vediamo di scendere nei dettagli (senza rivelare le realtà per non rovinare le soprese).

"Il cavaliere nero" di Adriana Comaschi: voto 4 stelle
Questo racconto si basa su una teoria leggendaria che vede un Re rapito da un cavallo demoniaco. Raccontato con l'alternarsi del punto di vista del Re con quello di una donna costretta alla miseria a causa del suo dominio, tratta in modo crudo e al tempo stesso delicato (non chiedetemi come ci riesce la brava autrice) il tema della vendetta e del perdono. Ritmo e suspance fino al volo - in tutti i sensi - finale.

"L'ultimo segreto" di Chiara Guidarini: voto 5 stelle
Questo è il mio racconto preferito, quello romantico, quello che dalla realtà trae la più sottile ispirazione (quindi è puro frutto della fantasia dell'autrice) e che, paradossalmente, mi ha coinvolta e appassionata di più, arrivando persino a commuovermi. Scritto in prima persona, racconta di un Mago emotivamente distrutto dalla perdita della propria amata, il che lo spinge ad agire oltre ogni limite. Tra tranelli e sensi di colpa, tra il rispetto della vita come quello della morte, delle bellissime considerazioni che lasciano il segno. Ottimo!

"Un capzioso uomo" di Marco Murgia: voto 3/5
Penalizzo sempre ciò che si rivela essere un po' amaro, non me ne voglia l'autore! Questo racconto ha meno ritmo rispetto agli altri perché si tratta del racconto di un pellegrino che si trova in carcere, e al nuovo arrivato narra la sua storia, di quando era appestato, e di come è guarito grazie al miracoloso intervento di un cane... che è tutt'altro rispetto l'animale domestico coccolone e fedele cui siamo abituati! Brividi, colpi di scena, e un alone enigmatico (ancor più quando si leggono i fatti veri!).

"San Stolzo e i draghi" di Antonia Romagnoli: voto 5 stelle
Complice il tema dei draghi, questo racconto prende un bel voto (ho il debole per queste creature e non mi stancherò mai di ripeterlo). La storia narra dell'antieroe per eccellenza, uno "stolto" più che Stolzo (ho subito notato il gioco di parole!) e pur essendo spiritoso, è di quei racconti che quasi ci si vergogna a prendere con umorismo perché al tempo stesso suscita commiserazione, dispiacere e voglia di rivalsa per l'indifeso protagonista, che a ben pensarci, rappresenta un po' tutti quelli che nella realtà sono vittime del gruppo. A dargli una mano, due fantastici, simpatici e possenti draghi... ma che peccato quel che succede dopo! Ci si risolleva, però, con il finale postumo e la sua graziosa scenetta.

"Fondamenta d'incubo" di Fabrizio Valenza: voto 4/5
Che coinvolgimento, che brividi! E' il racconto più teso, il più... horror. Niente scene spatter, nemmeno lievemente disgustose, è solo che mi ha sfiorato la tipica paura che nasce da un film horror; essendo ormai sera credevo che a fine lettura avrei avuto gl'incubi anch'io, infatti, il protagonista, si trasferisce in una nuova abitazione e dopo strani accadimenti che non si capisce se li vive davvero o li sogna (almeno, prima del finale), l'incubo si fa sempre più feroce. In questo racconto ho trovato un'atmosfera in stile Zafón: misteri, case abbandonate, conti aperti con il passato e ancora brividi, brividi, brividi. Uao!

In conclusione, una raccolta da leggere, assolutamente da non perdere, sia per scoprire leggende poco note (e che ci riguardano), sia perché vorrei che questo nuovo filone narrativo guadagnasse lo spazio che merita; insomma, stiamo parlando del nostro passato, della cultura del nostro paese! Ne vorrei leggere tanti altri di racconti come questi... complimenti a tutti!

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