lunedì 30 marzo 2015

Segnalazione libro "Generazione oltre la linea" di Sergio Messere (Librinmente)

Rubrica dedicata alle segnalazioni
di autori emergenti e case editrici
(per la tua segnalazione scrivimi)

Cari Astronauti,
mentre la stesura di "Eleinda 2" continua (ho superato la metà della storia), eccomi qui, oggi, per una nuova segnalazione Made In Italy!
A bussare alla mia casella e-mail è stavolta un romanzo dal sapore distopico, ambientato nella nostra italica penisola in un prossimo futuro:



Titolo: Generazione oltre la linea
Autore: Sergio Messere
Editore: Librinmente
Pagine: 262
Prezzo ebook: 4,99 euro
Prezzo cartaceo: 10,10 euro
Acquistabile su: amazon, inmondadori

Trama:
Anno 2040. Siamo nella metropoli tirrenica Sìagora e la società è molto diversa dall'attuale. I giovani lasciano il nucleo familiare prima della maggiore età e una costellazione di comunità di varia estrazione prolifica sul territorio.
In un lembo di costa ai margini di Sìagora, un uomo ambiguo e maturo di nome Gabriel radunerà tramite un indovinello pubblico diciotto ragazzi; li suddividerà in gruppi di lavoro e impartirà loro precise e rigide regole di convivenza.
Qual è il suo reale obiettivo, ammesso che ce ne sia uno? fondare un gruppo di anarchici? una setta esoterica? oppure è un megalomane annoiato dalla vita?
Le giornate nel casale scorreranno intense, fra odio e amore, alleanze e dibattiti. La Storia busserà alla porta della crem crema della generazione emergente. Ruvida. Talentuosa. Rabbiosa.

"La Storia bussava alla nostra porta, ora con la foga di un'amante indemoniata, ora con la grazia di una vergine. E il rumore di quei battiti lo sentivamo fin troppo bene."


Sembra interessante, vero?
E voi, cosa ne pensate?


venerdì 27 marzo 2015

Segnalazione libro: "Stoneland" di Roberto Saguatti (Echos edizioni)

Rubrica dedicata alle segnalazioni
di autori emergenti e case editrici
(per la tua segnalazione scrivimi)

Carissimi astronauti,
da quando ho condiviso il mio indirizzo di posta elettronica personale con quello del blog, riesco a stare dietro alle e-mail che ricevo (cosa che prima mi era difficile con due indirizzi diversi - più un terzo della mia attività lavorativa O_o) perciò, d'ora in poi vedrete più segnalazioni! ^^
Oggi dedichiamo spazio al Made in Italy, col romanzo fantasy dell'esordiente Roberto Saguatti.




Titolo: "Stoneland: i signori del vento e del fuoco"
Autore: Roberto Saguatti
Editore: Echos edizioni
Pagine: 420
Prezzo: 15 euro
Dove trovarlo: www.amazon.it, www.ibs.it, www.a3editrice.it/shop, www.ebay.it, www.echosedizioni.it. Per una copia con dedica scrivere a: sanguy12@inwind.it (spedizione gratuita)

Quarta di copertina:
Le pietre del potere sono in grado di amplificare le capacità innate di ogni persona. Gerrit è un ragazzo come tanti altri ma, durante la prova per ricevere la sua prima pietra, compie un'impresa mai vista nella storia. Dall'altra parte del mondo, Val ha appena ottenuto la pietra del vento, quando qualcuno tenta di ucciderlo. Il Duras è in fermento, il malcontento si è diffuso fra il popolo. Il generale Askar, in segreto, fomenta i tumulti con l'intento di deporre il monarca. Entrambi i ragazzi, ignari dei recenti accadimenti, partono per il Duras alla ricerca della loro seconda pietra. Si troveranno coinvolti nello scoppio della rivolta, loro malgrado protagonisti di una straordinaria avventura: magia, amore e battaglie epiche, durante i quali gli eventi si rincorreranno frenetici,fino al sorprendente finale.

Biografia dell'autore:
Saguatti Roberto nasce (1978), vive e lavora a San Giovanni in Persiceto (BO). Laureato in Scienze Motorie, nel tempo libero, rubato a moglie e figli, adora leggere, scrivere e aggiornare il suo piccolo sito di recensioni e interviste: www.animadidrago.it
STONELAND: I signori del vento e del fuoco è il suo romanzo d’esordio.


Ordunque, cari astronauti, cosa ne pensate di questo high fantasy?
La parola a voi!



venerdì 13 marzo 2015

Recensione anime: "Wolf Children - Ame e Yuki i bambini lupo" di Mamoru Hosoda

Carissimi astronauti,

in questo periodo mi sto dedicando alla stesura di Eleinda 2 (chi mi segue nella pagina di Eleinda è costantemente aggiornato sul "dietro le quinte" ;)) ma prima di cominciare, avevo preparato due recensioni per voi e per TrueFantasy, visto che le ho passate anche al boss Alessandro Iascy ^.^

La prima è stata pubblicata ieri su TrueFantasy, e visto che si tratta di un film anime, rientra nella rubrica "Jappo World!" ^.^
Ma ora basta con i convenevoli: ecco a voi la recensione!


Recensione anime: "Wolf Children - Ame e Yuki i bambini lupo" di Mamoru Hosoda




Trama (dal sito del distributore Dynit): 
"Due vite. Due strade. Una sola scelta. La giovane Hana è una ragazza allegra e determinata, che studia in un'università alla periferia di Tokyo e si mantiene svolgendo diversi lavori part-time. Un giorno, in un'aula dell'università, Hana nota uno studente che le sembra completamente diverso da tutti gli altri. Incuriosita, lo segue e gli propone di studiare assieme a lei. Lentamente, tra i due giovani sboccia l'amore e per Hana sembra giunto il momento di realizzare i progetti di una vita a due. Ma il giovane nasconde uno sconvolgente segreto. Una notte, davanti ad Hana, assume le sembianze di un grosso lupo…”

Recensione:




Ho cominciato a guardare questo film senza alcuna aspettativa; addirittura non avevo letto nemmeno la trama perché era già bastato il titolo (e l’immagine di copertina) a incuriosirmi.
Forse è per questo che l’inizio mi ha un po’ destabilizzato…
I primi momenti del film sono piuttosto veloci: ho percepito quella fretta di arrivare al dunque, ossia ai “Wolf children”, e infatti occorrono pochi fotogrammi prima che l’universitaria Hana scopra la reale identità del ragazzo che saltuariamente frequenta il suo corso e del quale si è (rapidamente) innamorata. Lui è un ragazzo lupo. É lui stesso a confessarglielo, e anche questo particolare, unito alla precisazione che lui non l’abbia mai detto a nessun’altro (e lo dice così, a una mezza sconosciuta?), mi ha fatto un po’ storcere il naso. Ma non è finita. Appena il ragazzo confessa la sua vera natura, lei cosa fa? Beh, ci sta. Lo fa. E pare che il primo bacio tra i due ci sia quando lui ha ancora il muso da lupo!!!!! (consentitemi i tripli, quadrupli punti esclamativi, per una volta) 
Pochi fotogrammi dopo, scopriamo che Hana è incinta. I due si abbracciano e inizia il periodo della gravidanza, con scene che riassumono i sintomi della dolce attesa fino alla nascita della bimba – voce narrante – Yuki, e subito dopo, una seconda gravidanza, che dà alla luce il maschietto Ame. 
Il tutto mi è sembrato troppo semplicistico e veloce, e forse, più di tutti, ho sentito la mancanza della magia di un amore che nasce nonostante lui sia umano solo per metà. 

Sei un lupo? E che importa: baciami!
Poi, di colpo, la storia subisce un profondo cambiamento, un mutamento che si ripercuote anche nello stile della narrazione, perché finalmente rallenta…
La storia si fa interessante dal momento in cui troviamo di fronte a una madre che è diventata improvvisamente sola, e che, alla sua prima esperienza, deve crescere due cuccioli di uomo-lupo. 
La storia è realistica nella stanchezza e nella fatica della giovane madre, divisa tra le faccende di casa e le esigenze dei piccoli che invece, hanno energie inesauribili; è inverosimile ogni volta che i figli (come il padre quando si è confessato a lei) si trasformano in lupo in men che non si dica, senza dolori o spasmi, ma sempre silenziosamente (senza rotture di ossa) e improvvisamente (senza il cambiamento graduale del viso in muso). 
L’atmosfera, nonostante qualche situazione ironica (se stanno male, dove deve portare, Hana, i suoi pargoli? Dal pediatra o dal veterinario?), si mantiene su una costante drammatica; del resto la vita dei due piccoli inizia con la scomparsa del padre.

Dove si portano i bambini-lupo? Dal pediatra o dal veterinario?

È curioso vedere i due caratteri opposti di Yuki e Ame, soprattutto la loro inaspettata evoluzione; questo è l’aspetto reso meglio, nonché il punto di forza del film. Vale la pena di guardarlo solo per vederli crescere… E Hana, vale la pena di guardarlo anche per lei, la giovane madre, una donna forte che riesce sempre a mantenere il sorriso, esemplare con la sua umiltà, sia verso i figli perché ammette di non sapere come allevarli, sia in altri momenti come quando si occupa dell’orto, dove s’impegna a imparare ogni cosa da zero. Soprattutto, Hana vive la sua vita in funzione dei figli e per il loro futuro: è solo per loro che sceglie di trasferirsi in una casa vicino ai boschi e la montagna (che come posizione ricorda tanto quella di Totoro!), allo scopo di lasciare che siano loro stessi a decidere chi scegliere di essere, se umani o lupi. Un concetto nobile, il suo, più facile dirsi che a farsi. Hana è veramente molto “umana”, con tutta la forza e la fragilità che caratterizza gli esseri come noi.

Yuki è quella che subito abbraccia la sua natura animale, senza paure
Un altro aspetto che ho notato nel film, è la differenza tra la vita in un piccolo paese, sperduto, in campagna, rispetto alla vita che Hana e i figli vivevano in città, dove pur essendo circondati da tante persone non ricevevano aiuto e anzi, il condominio le ha voltato le spalle perché non sono ammessi animali domestici (hanno sentito degli ululati qualche volta!) e gli ostacoli burocratici si presentano anche nelle vesti degli assistenti sociali, perché da un’indagine è risultato che i figli non sono mai stati vaccinati. Queste difficoltà aiutano a comprendere la libertà che invece si prospetta in una casa di campagna. Sì, la gente mormora, ma si tratta di menti semplici che danno più importanza allo spirito di condivisione e l’aiuto al prossimo. Non è tutto rose e fiori se guardiamo al personaggio del vecchio scontroso, ma con l’avanzare della storia impareremo la sua stessa tolleranza.

Ame, invece, è introverso e timoroso. E' tormentato dalla sua metà animale
La storia da narrare è bella corposa, per cui capisco la difficoltà di Hosoda-san di svolgerla in soli 117 minuti, e in effetti, salvo l’inizio, riesce a svilupparla bene: racconta Yuki e Ame e le loro diverse esperienze, la difficoltà dell’integrazione, l’accettare la propria natura o il rifiutarla, addirittura temendola, e lo scontro tra i due giovani adulti che è un po’ come una lotta tra due fazioni; natura e umanità. 
Sono molti i fotogrammi dedicati alla spettacolarizzazione della natura, coi lupi che corrono tra i boschi e discendono per una collina… che però sembra una vuota pista da sci. Insomma, questo scenario poteva essere realizzato meglio. Siamo lontani dai paesaggi firmati Studio Ghibli, il paragone è inevitabile, tuttavia, i personaggi conservano caratteristiche indimenticabili.
Una storia davvero graziosa, talvolta forzatamente drammatica perché sembra voler puntare alla commozione dello spettatore, ma che resta interessante sotto ogni punto di vista. 
È unica nel suo genere perché abbraccia il genere fantasy e lo trasforma, finendo col raccontare “scene di vita quotidiana”, più reali di quanto ci si poteva aspettare. 
Il tema centrale è reale come la paura di una madre quando si sente inadeguata e insicura nel crescere da sola due figli. Siano essi umani, o siano bambini-lupo.


Per leggere la recensione su TrueFantasy cliccare il banner qui sotto ^.^



martedì 3 marzo 2015

"Eleinda - Una leggenda dal futuro" recensita da Il Rifugio degli Elfi!

Rubrica che raggruppa tutte le notizie su di me e le mie opere; 
un viaggio sulla luna ("pianeta donna" per eccellenza) e ritorno! ;)


Carissimi Astronauti,

presto vi posterò un paio di nuove recensioni, ma oggi sono ancora qui a darvi notizie sulla mia creatura urban fantasy/sci-fi dal titolo "Eleinda - Una leggenda dal futuro".


Ieri è apparsa una recensione nel blog Il Rifugio degli Elfi, e sono felice che ad Arwen Elfa sia piaciuto!
La recensione non è esente da critiche, ma è positiva nel complesso ;)

Non mi resta che lasciarvi al link qui e darvi appuntamento al prossimo post!


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