l'ultima volta che ho aperto questa rubrica è stato a marzo dell'anno scorso! :O
Ovvio che nel frattempo abbia letto diversi libri, solo che non avevo più trovato qualche testo che potesse rientrare in questa rubrica; con "Leggi Universali" infatti, non si tratta di semplici estratti...
Rubrica dedicata agli estratti Letture significative che vanno oltre la letteratura d'evasione |
Nei prossimi giorni, invece, aprirò questa rubrica un'altra volta... ma oggi mi dedico a Jane Austen e a quello che è considerato uno dei suoi migliori romanzi: "Orgoglio e Pregiudizio"!
Il primo estratto riguarda uno dei concetti chiave del romanzo: l'orgoglio! Leggete un po' qua:
«L’orgoglio», osservò Mary che teneva a dimostrare la profondità dei suoi pensieri, «è un difetto assai comune. Da tutto quello che ho letto, sono convinta che è assai frequente; che la natura umana vi è facilmente incline e che sono pochi quelli tra noi che non provano un certo compiacimento a proposito di qualche qualità — reale o immaginaria — che suppongono di possedere. Vanità e
orgoglio sono ben diversi tra loro, anche se queste due parole vengono spesso usate
nello stesso senso. Una persona può essere orgogliosa senza essere vanitosa.
L’orgoglio si riferisce soprattutto a quello che pensiamo di noi stessi; la vanità a ciò che vorremmo che gli altri pensassero di noi».
Quest'altra perla di saggezza è invece dell'amica di Elizabeth, Charlotte; avrei dovuto leggere una cosa del genere in età adolescienziale, così avrei capito come funzionavano le cose! Anche in amore occorrono tattiche e il mio carattere assomiglia fin troppo a quello di Jane.
[...] per Elizabeth non era meno evidente che anche Jane si abbandonava a quella simpatia che aveva provato per lui fin dal primo momento, simpatia che era già sulla buona strada per diventare un vero e proprio amore. Vedeva anche, e se ne compiaceva, che nessun altro poteva accorgersi di questo, perché Jane univa a una grande profondità di sentire un temperamento così calmo e una così uniforme serenità di contegno, che la salvaguardava da ogni commento maligno. Ne parlò con la sua amica, Miss Lucas.
«Forse, può essere comodo riuscire a non tradirsi davanti alla gente», rispose Charlotte. «Ma essere troppo prudenti può costituire anche uno svantaggio. Se una donna nasconde i suoi sentimenti con tanta cura anche all’oggetto amato, può perdere l’occasione di conquistarlo, e in questo caso sarebbe una ben magra consolazione pensare che nessuno ne ha saputo mai nulla. Vi è tanta parte di gratitudine e addirittura di vanità in quasi tutti i sentimenti, che è più prudente saper far vibrare tutte queste corde all’unisono. Ognuno di noi s’innamora spontaneamente, ma sono ben
poche le persone dal cuore tanto generoso da amare senza essere incoraggiate. In
nove casi su dieci, a una donna conviene mostrare ancora più affetto di quello che
prova. A Bingley tua sorella piace di sicuro, ma, se non lo incoraggia, questo
sentimento rischia di rimanere una pura e semplice simpatia».
Un altro dialogo interessante è quello che intercorre tra Elizabeth e Mr. Darcy a proposito del ruolo della donna nella società inglese dell'800. Rilevante il punto di vista della Austen espresso attraverso le acute parole di Lizzie: queste considerazioni sono i primi passi verso l'emancipazione femminile!
«La tua lista delle abilità femminili», disse Darcy, «è anche troppo esatta purtroppo. Si usa la parola “colta” per definire una signorina che spesso sa soltanto ricoprire un paravento o ricamare una borsa. Tuttavia non sono affatto d’accordo con te nell’ affermare che tutte le donne in genere meritino i tuoi complimenti. Nell’intera cerchia delle mie conoscenze non saprei trovarne più di una mezza dozzina che siano veramente colte».
«Nemmeno io», confermò Miss Bingley.
«È segno che vi fate un’idea molto alta di come dovrebbe essere una donna», disse Elizabeth.
«Sì, secondo me, una donna deve possedere molte qualità».
«Oh, certo!», esclamò la sua vivace interlocutrice, «nessuna donna può essere considerata veramente colta se non sorpassa di gran lunga la misura comune. Una donna deve possedere una conoscenza profonda della musica, del canto, del disegno e della danza, conoscere le lingue moderne, e, oltre a questo, deve avere nel suo aspetto e nel suo modo di muoversi, nella sua voce e nella sua maniera di parlare, qualcosa che la distingua veramente».
«Non solo», continuò Darcy, «ma deve aggiungere a tutto questo qualcosa di ancor più importante: sapere coltivare la sua mente con delle profonde letture».
«Non c’è da meravigliarsi se conoscete soltanto sei donne di questo genere; è già strano che ne conosciate una».
«Siete così severa verso il vostro sesso?»
«Io non ho mai incontrato una donna simile. Mai ho visto tanta cultura, gusto,
applicazione ed eleganza, come quelle da voi descritte, riunite in una persona sola».
Per finire, vi lascio alle considerazioni sull'amore verso la fine del libro: non ho mai trovato delle definizioni così precise come in questo romanzo. Esistono, in effetti, diversi sistemi per innamorarsi, così come altrettanto numerosi sono i modi in cui si può esprimere quest'emozione. La considerazione mossa nei confronti di Elizabeth, pur se razionale e lucida, è comunque romantica ai miei occhi...
[...]
Né si può biasimare il cambiamento dei sentimenti di Elizabeth, se stima e gratitudine possono essere le basi per un affetto. Ma se si vuole ritenere che il vero amore è quello che nasce a prima vista e prima ancora che si siano scambiate due parole con l’oggetto amato, allora nulla può essere detto in difesa di Elizabeth, se non che, avendo provato questo metodo con la sua inclinazione per Wickham, così
mal riuscita, era naturale che fosse ora portata a tentare un’altra forma di affetto,
anche se meno romantica. Ma qualunque ne fosse la ragione, Elizabeth
vide con rimpianto Darcy allontanarsi.
Cosa ne pensate, carissimi?
Qual'è il vostro passo preferito?
Pensate anche voi che tra questi concetti siano racchiuse delle leggi universali?
Ora tocca a voi esprimervi! ;)
Ho letto e ho anche ascoltato innumerevoli volte l'audio libro. Ne ho molto da dire approposito delle sue osservazioni,inizio caoticamente: Purtroppo,io sono d'accordo con Miss Bingley e Mr. Darcy. Una donna che considera se stessa colta deve conoscere diverse lingue,deve avere un ottimo gusto per le belle cose,deve intendersi di arte,musica e in generale di cultura. Deve anche sapere apparire nella sua luce migliore e deve saper muoversi bene. L'eleganza è il nostro biglietto da visita.Deve anche essere creativa perché la creatività è nucleo dell'intelletto e il resto gira attorno. Deve avere una cultura generale molto ampia,deve essere una persona capace di fare molte cose(crafty),deve avere molti interessi e hobby ,deve essere curiosa e deve appassionarsi di lettura,preferisco la letteratura classica.Detesto la superficialità. Per quanto riguarda se esiste una donna tale,ne esistono molte, è normale essere tutto quanto.Non è normale vivere senza cercare di imparare più cose possibili durante la vita ed evolversi come persona. Ma questo non vale solo per le donne,vale appieno anche per gli uomini. Per ogni essere che tende a considerarsi colto. E ogni volta che ascolto l'audio libro,ogni volta trovo cose con quali non sono d'accordo con Jane Austen e il suo pensiero ,in generale sulle cose nella vita.Non sono d'accordo con Elizabeth nel giudicare così severamente la sua amica per la scelta che ha fatto, è facile giudicare quando hai tante opzioni. Non sono d'accordo sul fatto che si vergogna della sua famiglia,per quanto sono disdicevoli le sue sorelle ,madre e padre,non sono d'accordo neanche sul fatto che giudicava Mr. Darsi,finché non ha visto la sua dimora. Dal momento in quale ha visto la sua vasta proprietà ha iniziato a fantasticare di essere la proprietaria della tenuta e sua moglie.Prima di quel evento il povero ragazzo ricco non aveva alcuna chance.E ultimo ,ma nn per questo meno importante - Elizabeth durante tutto il libro giudica persone e tutto quello che respira e non respira con lo stile di una comune pettegola di cortile.Cose che non farebbe una donna di classe, saggia e di buona educazione.
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