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venerdì 16 giugno 2017

5 Cose Che... #63: 5 Libri di cui non mi è piaciuto il finale

Carissimi astronauti,
eccoci a un nuovo appuntamento con la rubrica ideata dal blog Twins Book Lovers.
L'iniziativa si svolge ogni venerdì, e ogni volta si tratta un argomento diverso; dai libri ai fumetti, dai telefilm ai film, talvolta anche canzoni e locations!
Vi ricordo che la partecipazione è libera e aperta a tutti; basta iscriversi QUI.




5 Libri di cui non mi è piaciuto il finale
... non è mica facile ricordarli tutti!
Di solito, i libri di cui non mi piace il finale li scarto, e vanno immediatamente nel dimenticatoio 😝
A parte il primo, per gli altri in elenco ho delle motivazioni particolari...


1. "Forever" (I lupi di Mercy Falls #3) di Maggie Stiefvater


Questo è il primo libro che mi è venuto in mente: sono rimasta fortemente delusa, non tanto dalla storia in sé (anzi, mi è piaciuta la soluzione genetica che si è trovata), quando per come è stata lasciata finire la storia tra Cole e Isabel.
Lo so, l'anno scorso è uscito "Sinner", solo che io non l'ho ancora letto, e ci sono voluti anni prima che l'autrice aggiungesse questo libro alla saga, per cui avevamo le ragioni per credere che la serie si concludesse con "Forever", in una conclusione non proprio soddisfacente.
Perché non ho ancora letto "Sinner"? Beh, l'avevo regalato a una mia amica e mi ha detto che non è un granché... Mi è passata la voglia, sinceramente.


2. "La Via Tracciata" di Pedro De Paz


Ho dato a questo thriller quattro stelle, togliendogli un punto proprio perché non mi è piaciuto il finale. Dalla mia recensione "un libro che mi è piaciuto molto ma che mi ha un po' deluso sul finale, solitamente una parte che ritengo di fondamentale importanza. Ma la godibilità e le piacevole ore trascorse, oltre che la cura magistrale nella caratterizzazione del protagonista (e l'interessante rapporto con Luisa), mi suggeriscono di non penalizzare ulteriormente la mia valutazione; non può scendere oltre le quattro meritatissime stelle." Se volete leggerla per intero, vi rimando QUI.


3. "I Dannati di Malva" di Licia Troisi


Anche a questo libro ho dato una valutazione alta: cinque stelle.
Come ho scritto nella recensione, "Purtroppo il racconto non risolve la questione universale ma si limita all'episodio narrato: ero tentata, per questo, di scalare un voto alla mia valutazione. Poi ho pensato che a distanza di un paio di settimane dalla lettura, il libricino mi è rimasto fortemente impresso, mi ha scosso su più fronti e fatto riflettere, dunque, non è questo ciò che dovrebbe fare un buon libro? La soluzione ai grandi problemi del mondo non si compie con un solo e unico gesto, ma con piccoli passi in grado di muovere le coscienze..." Per leggere la recensione completa vi rimando QUI!


4. "La Fattoria degli Animali" di George Orwell


Confesso di amare gli happy ending. Per questo, il finale de "La fattoria degli animali" non mi è piaciuto! Sia chiaro: comprendo il significato dell'opera e che, dopotutto, un finale del genere rende ancor più drammatico e realistico il concetto, ma dopo tutto quello che i poveri animali (cioè noi, il popolo) hanno dovuto subire, i maiali (la classe politica) resta nella sua posizione, al massimo si "scannano tra loro"; non c'è alcuna rivalsa o ribellione da parte degli altri.
Quanto è reale!
La mia recensione a quattro stelle è QUI.


5. Uno dei tanti libri scartati

?

Non mi viene in mente altro, ma sono sicura di aver buttato nel dimenticatoio tutti quei libri il cui finale mi ha deluso al punto tale da scartare l'intera storia, senza nemmeno salvarne una briciola!
Mi è successo più di una volta...




Cosa ne pensate delle mie cinque quattro scelte?
Avete letto anche voi questi libri? E a voi vi è piaciuto il finale?
Quali sono, invece, i vostri peggiori finali nei libri?

Lasciate nei commenti le vostre opinioni in proposito e le vostre eventuali 5 scelte; se poi siete tra i blog partecipanti all'iniziativa, passo volentieri a curiosare! ;)

Nel gruppo di discussione Facebook "Blogger: 5 Cose Che " abbiamo deciso tutti gli argomenti del mese di giugno: ci restano...


23 Giugno - 5 letture che mi hanno fatto ridere
30 Giugno - I 5 più bei film tratti da libri






venerdì 17 febbraio 2017

5 Cose Che... #46: 5 Finali di Libri o Serie TV che cambierei

Carissimi astronauti,
il precedente appuntamento con questa rubrica ideata  dal blog Twins Book Lovers l'ho affrontato in ritardo (ero in vacanza e non mi sono rimediata prima di lunedì) ma stavolta lo pubblico nel giorno giusto!
L'iniziativa si svolge infatti ogni venerdì, e ogni volta si tratta un argomento diverso; dai libri ai fumetti, dai telefilm ai film, talvolta anche canzoni e locations!
Vi ricordo che la partecipazione è libera e aperta a tutti; basta iscriversi QUI.




5 Finali di Libri o Serie TV che cambierei


1) "Death Note" (manga/anime)


Se c'è una storia che avrei voluto cambiare, la prima che mi viene in mente è quella raccontata in "Death Note", capolavoro manga della coppia Ohba e Obata. Lo definisco un capolavoro comunque, perché è geniale anche per via di questo finale inaspettato, ma non posso fare a meno di pensare a come mi avrebbe dato gusto se ci fosse stato L al posto di Near! L era l'avversario giusto, il solo e unico, nonché il migliore, a tener testa a Light Yagami nella loro silenziosa guerra d'intelligenza e strategie.
E' una delle poche storie che mi ha sempre spinto a scrivere una fan fiction; non l'ho mai sviluppata, ma l'idea c'è sempre, fosse anche solo per puro divertimento e da conservare nel cassetto!
Per saperne di più su questa meravigliosa serie, anni fa ho scritto un articolo che trovate QUI.


2) "Dawson's Creek" (Serie Tv)


Ecco, di questa serie invece avevo scritto una fanfic! Ma è stato ai tempi della seconda superiore e ho il timore a rileggerla adesso! Era basata sul finale della seconda stagione perché avrei cambiato anche quello (XD), e pur avendo adorato il telefilm al punto d'aver collezionato tutti i cofanetti, l'ultima maxi puntata di due ore la si sarebbe potuta benissimo fare dopo la seconda stagione, perché non considera tutto quel che è accaduto nel frattempo! E' stata una mezza delusione, per me. I motivi sono diversi: non mi è mai piaciuta la coppia Pacey-Joey; non avrei mai voluto che Jen facesse quella fine; alcuni personaggi sono completamente dimenticati (e desideravo da tanto rivedere Andie...). Il finale giusto, secondo me, sarebbe stato Joey con Dawson, Pacey con Andie, e Jen con un uomo più grande adatto a lei, e mamma. L'unica accoppiata che condivido è quella gay con Jack.


3) "1984" (Libro)


Considero l'opera di Orwell geniale, ma secondo il mio gusto è davvero troppo deprimente! "La fattoria degli animali" è sulla stessa linea d'onda ma si fa del forte sarcasmo, complice l'associare le bestie agli uomini; in "1984" questa ironia manca terribilmente e si sente ancor più il peso della sconfitta. Il finale sembra dire che per quanto ci si possa sforzare, le cose non cambieranno; la speranza è solo un'illusione. Avrei voluto che il protagonista non fosse tradito; avrei voluto un happy ending.
Trovate la mia recensione QUI.


4) "Vampire Knight" (Manga)


Questo manga mi aveva fatto impazzire; mi piaceva da morire. Poi a un certo punto si è perso e ha iniziato a divagare, raccontando vicende molto meno interessanti, che addirittura mi sono sembrate non adatte al contesto, nel senso che non c'entravano nulla con la trama che si era tracciata fino a quel momento. Mi riferisco a quando il collegio viene chiuso e non esiste più la Night Class; a quando Yuki diventa vampira e parte con quel borioso/noioso Kaname. Io volevo che lei stesse con Zero, ma a parte questo mi aspettavo che la storia restasse tormentata, con il pericolo per lui di trasformarsi in un Level E, e allora ancora passione, tormento... *__* invece nulla, la storia prende una piega diversa e si concentra sulla reclusione di Yuki, sul suo nuovo e assurdo ruolo, su una vampira di nome Sarah che vien voglia di strangolarla fin da subito, fino al sempre più sospettoso comportamento di Kaname; il fatto che l'autrice abbia giustificato tutti i suoi gesti mi è sembrato forzato e poco plausibile. Il finale sembra un contentino sia per le fan di Yuki-Kaname sia per quelle Yuki-Zero; una mezza roba che non si può proprio sopportare.


5) "I dannati di Malva" (Libro)


Questo è l'unico caso in cui non è che cambierei il finale, perché quello che c'è va benissimo, è solo che avrei preferito che la storia coninuasse! Sarebbe stato ancora meglio se quell'epilogo del libro fosse solo la conclusione della prima parte di una trama ancora più grande, un po' come avviene con "La storia infinita" dove la storia continua dopo che Bastiano interagisce fuori dal libro per salvare la principessa bambina, e poi finisce con l'entrare in quel mondo, oppure ancora come avviene con "L'ultimo elfo" di Silvana De Mari, dove ci sono come due grandi parti nello stesso romanzo; si conclude una e se ne apre un'altra. "I dannati di Malva" si limita purtroppo all'episodio in sé, mentre il resto dobbiamo immaginarlo. Peccato perché sono sicura che sarebbe stato epico. Lo immagino comunque volentieri. Per saperne di più, la mia recensione è QUI.




Ho aggiunto alla mia lista anche dei manga; non ho potuto farne a meno!
Conoscete queste varie opere? Cosa ne pensate delle mie scelte?

Come al solito passo a curiosare nei vostri blog se ne avete uno e partecipate all'iniziativa, ma se non avete un blog potete comunque esprimervi scrivendo la vostra lista in un commento qui sotto ;)

Nel gruppo di discussione Facebook "Blogger: 5 Cose Che " abbiamo già scelto i prossimi argomenti; segnateveli per partecipare in tempo!

24 febbraio - 5 luoghi in cui mi piacerebbe leggere
3 Marzo - 5 canzoni del cuore
10 Marzo - 5 libri, 5 tipi di tè
17 Marzo - 5 personaggi di cui vorrei leggere uno spin-off


lunedì 30 gennaio 2017

Recensione "I dannati di Malva" di Licia Troisi (Edizioni Ambiente) - Made in Italy Books Challenge

Carissimi astronauti,
come forse sapete, quest'anno ho deciso di lanciare anch'io una sfida di lettura: la Made in Italy Books Challenge, che ha come esclusivo obiettivo quello di leggere libri scritti dagli autori nostrani; se volete partecipare siete sempre in tempo. Trovate QUI il regolamento!




Per il mese di Gennaio era prevista la lettura di un libro di un autore italiano famoso.
Da amante del genere fantasy quale sono, mi è subito venuta in mente Licia Troisi, e siccome avevo uno dei suoi libri fermo sul mio scaffale dal 2008 (!!), ho colto l'occasione di leggerlo, finalmente!




Titolo: I dannati di Malva
Autrice: Licia Troisi
Editore: Edizioni Ambiente
Collana: Verdenero
Genere: Fantasy / Giallo
Data di uscita: febbraio 2008
Pagine: 184
Formato: cartaceo ed ebook
ISBN: 9788889014738
Prezzo: € 10,00
Link per l'acquisto: amazon


Sinossi:
Malva, la scintillante città di vetro e metallo, circondata dalla foresta. E laggiù, scavata nella terra, l’altra città segreta, soffocata da miasmi tossici. Sopra gli umani, sotto i loro schiavi. È questo il mondo diviso in cui si muove Telkar, il mezzosangue cresciuto tra i privilegi, ma segnato dal marchio infamante dei Drow. E quando a Malva cominciano le morti misteriose, sarà lui a offrirsi per una missione quasi impossibile, scendere nelle viscere della città e scoprire il colpevole. Un viaggio nelle tenebre e nella paura, tra macchinari infernali e veleni, da cui Telkar uscirà completamente trasformato.


Le recensioni e gli articoli di Universi Incantati

Questo piccolo libro, piccolo anche nel formato da me letto (quello di Edizioni Ambiente è 12 x 16,5 cm) racchiude una grande opera di denuncia, ricca di messaggi etici e ambientalisti, capace di offrire diversi spunti di riflessione.
Se pensavate che il fantasy di Licia Troisi fosse solo mezz'elfi, draghi, e romanzi per ragazzi, rimarrete sbalorditi per come l'autrice sia riuscita a creare un intero, nuovo e credibile mondo in così poche pagine (184 in questa edizione, 141 negli Oscar Mondadori) e per tutte le emozioni contrastanti che, se avrete una lettura continuata, vi susciterà in un solo pomeriggio.

La vera protagonista della storia è una cna città, Malva, che sotto la sua parvenza lucida e trasparente, cela una tagliente e fredda verità, proprio come il vetro con cui è costruita; l'autrice non avrebbe potuto pensare a un materiale migliore con cui realizzarla.
Malva sembra di vederla: è una città splendente, ricca, moderna, ordinata e civile. Questo perché, ovviamente, ci abitano gli uomini. Poi ci sono i Drow, selvaggi dalla pelle nera, i capelli bianchi e dotati di arti magiche, che vivono per lo più nei bassifondi, sotto quel pesante strato di vetro e metallo; solo alcuni sono ammessi in superficie, per lo più schiavi e altri lavoratori che svolgono mansioni umili e faticose, mentre le posizioni di prestigio e le alte cariche sono prerogativa degli esseri umani.
Tra le due razze c'è Telkar, il protagonista della storia, ma prima di conoscerlo, il prologo ci introdurrà un ragazzino di nome Mal; vedremo così che il romanzo breve inizia inaspettatamente con un omicidio.
Il mezzosangue Telkar, da sempre in cerca d'affermazione (e accettazione) da parte della razza umana, oltre a essere già membro della guardia cittadina, si farà avanti per occuparsi delle indagini infiltrandosi nei bassifondi dei Drow.

La narrazione colpisce già dal prologo per via di una regia dinamica e viva (la scena in cui a Mal pesa lo spadone, poi il fatto che mentre cammini per Malva, la descriva in base alle emozioni del momento "Le case si poggiavano le une alle altre come bimbi impauriti...), ma con l'arrivo di Telkar si massimizza il fascino ed esplode l'interesse:



Ancora una volta lo specchio mi rimanda l'immagine di un volto che non riconoscevo. E come sempre mi passai una mano sulla guancia perché non potevo credere che quello fossi io.

[...]

La mia vita era stata una fuga. Ma da noi stessi non si scappa.






E' proprio in questa frase che si concentra l'intero racconto. Telkar è uno dei personaggi più interessanti che abbia mai incontrato: è un personaggio tormentato che non accetta se stesso, ma si aspetta di essere accettato dagli altri. Lui dice di servire Malva, ma in realtà le sue valorose imprese hanno lo scopo di farlo apparire umano agli occhi degli altri, perché non basta mascherare il suo essere Drow nell'aspetto per far dimenticare cos'è lui veramente.
Egli agisce a ambisce ad essere umano al cento per cento, rinnega la sua metà selvaggia perché nato da uno stupro; per lui gli odori della foresta (sempre più lontana) sono un'isopportabile puzza, per cui condivide usi, costumi e persino i pensieri degli esseri umani. Non ha una propria identità; preferisce nasconderla e amalgamarsi alla comunità.
Ma gli è mancato, finora, conoscere l'altra faccia della medaglia e sentire la versione dei Drow: uno di loro è un assassino, ma gli esseri umani sono tutti degli eroi giusti e senza macchia? Oltretutto, il serial killer sembra uccidere le vittime secondo una logica, dunque, qual'è il suo movente?

Metà storia di formazione e metà giallo/thriller, il romanzo solleva temi importanti come l'odio razziale e la discriminazione. Personalmente ho sentito che mi è servito leggere qualcosa del genere proprio adesso che i media tendono a fare di tutta un'erba un fascio, in questi anni che essere di una religione diversa vuol dire essere un terrorista, che essere povero vuol dire essere un ladro, e che essere nero vuol dire essere uno stupratore. Si sta tendendo ad associare un'intera popolazione a un certo comportamento, e seppur pensi che non esista alcuna scusante a certe azioni, il profilo del serial killer di questo romanzo mi ha mostrato che possono esserci sentimenti inaspettati dietro a queste, sentimenti che potrei provare anch'io e che magari sfogherei in modo diverso, perché come ci mostra Telkar alla fine, ci possono essere anche altre soluzioni; di certo meno facili, ma ciò non significa che siano impossibili.
Con entrambi i personaggi, pur se opposti, è nata una spontanea empatia; merito dell'autrice che li ha caratterizzati in ogni sfumatura. Mi è piaciuto anche come la Troisi abbia abilmente giocato con la bilancia spostando gradualmente l'ago dall'illusione alla disillusione.

In merito alla discriminazione razziale, cito un ulteriore estratto:


I Drow sono selvaggi, vivono nella Foresta commettendo atti indicibili e hanno la superstizione della magia. Quando li strappiamo alle loro case, forti del nostro essere civili, facciamo loro un favore. Li mettiamo a parte del nostro mondo ordinato di vetro e metallo, diamo loro un lavoro e un senso alla
loro esistenza. Nessuno ai Quartieri Alti si chiedeva mai se un
Drow avesse dei sentimenti, se amasse la propria famiglia, se
avesse nostalgia di casa. Un Drow era una bestia da soma.





Questo passo mi ha ricordato la deportazione degli schiavi in America e mi sono chiesta se fossero stati più o meno questi i pensieri di noi grandiosi occidentali mentre andavamo a prelevare la popolazione africana. Ho trovato altre similitudini con i popoli dell'Africa, ad esempio quando appare una sorta di guaritore che cura con le erbe, oppure ancora quando ci si riferisce ai Drow come un popolo che è diviso in più tribù, e che per questo faticano a mettersi d'accordo nonostante il comune nemico.

La storia è stata inizialmente pubblicata in esclusiva da Edizioni Ambiente per la collana "Verdenero", definita "noir di ecomafia"; solo nel 2011 è stata pubblicata anche da Oscar Mondadori.
Ripensando alla collana in cui il libro è stato collocato, direi che calza a pennello: non si tratta della classica storia ambientalista ma dello spaccato reale di alcune regioni d'Italia, per lo più quelle del sud. E' un libro che tira in ballo economia, politica e mafia.

Purtroppo il racconto non risolve la questione universale ma si limita all'episodio narrato: ero tentata, per questo, di scalare un voto alla mia valutazione. Poi ho pensato che a distanza di un paio di settimane dalla lettura, il libricino mi è rimasto fortemente impresso, mi ha scosso su più fronti e fatto riflettere, dunque, non è questo ciò che dovrebbe fare un buon libro?
La soluzione ai grandi problemi del mondo non si compie con un solo e unico gesto, ma con piccoli passi in grado di muovere le coscienze.
"I dannati di Malva" è uno di questi.

Acquistate l'edizione di Edizioni Ambiente e una parte delle royalties sarà devoluta al progetto Salvaitalia di Legambiente.





Il voto di Universi Incantati:





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