venerdì 26 aprile 2019

Recensione "Oracoli" di Alessandra Leonardi (NPS Edizioni)

Cari astronauti,
come vi accennavo la volta scorsa, ho alcune recensioni da recuperare, e fortunatamente mi sono organizzata prendendo appunti a fine lettura, commentando così le mie impressioni "a caldo"!
Il libro che recensisco oggi mi è piaciuto davvero tanto: è una raccolta di racconti ispirati alla figura mitologica dei veggenti... acutizzate i vostri sensi e preparatevi a entrare in questo magico mondo.




Titolo: Oracoli
Autrice: Alessandra Leonardi
Editore: NPS Edizioni
Copertina: Fabio Maffia
Genere: Storia / Avventura
Data di uscita: 24 Maggio 2018
Pagine: 100
Formato: ebook
ISBN: 978-88-31910-07-1
Prezzo: € 1,99 
Link per l'acquisto: amazon


Sinossi:
Quattro racconti, quattro epoche remote, quattro popoli che hanno segnato la storia del Mediterraneo, accomunati da un’ossessione: la divinazione, per aprire squarci sul futuro e scoprire il volere degli Dei. I Fenici in Sardegna, gli Etruschi in Toscana, Umbria e Lazio, gli Ellenici in Campania e nel Sud dell’Italia, infine i Romani: sussurri divini nell’acqua e nella pietra, voli di uccelli e viscere degli animali, sacrifici e visioni, oracoli vergati su fogli di papiro e libri con una risposta per ogni domanda.
Storia, mito e fantasia sono le basi da cui si dipanano le avventure narrate in “Porpora”, “Il dono dell’aruspice”, “Sibilla” e “I libri fatali”.


Le recensioni e gli articoli di Universi Incantati


Ho letto questa raccolta di racconti in qualche oretta nell'arco della stessa giornata, ed è stato impossibile staccarmi perché, pur trattandosi di racconti diversi sono in qualche modo collegati tra loro. Ogni racconto ha come protagonista un veggente, cambia solo il modo in cui ognuno pratica il suo dono (che spesso arriva senza preavviso) e l'approccio che hanno nei confronti di questa dote: da chi si ribella, la maledice, oppure la rifiuta tentando di liberarsene, a chi l'accoglie con curiosità, vuole approfondirla, oppure l'abbraccia senza remore; in ogni caso, si assiste a un'evoluzione del protagonista.

Mi ha colpito come ogni racconto, attraverso i vari personaggi, proponga diverse situazioni sia per esplorare l'essere umano in tutte le sue sfacettature, sia per trattare in modo approfondito il tema della preveggenza, ponendo in particolare queste domande esistenziali: il destino si può cambiare? Lo crea l'individuo, o un'entità superiore (in questo caso, gli dèi)? Ma quella che per me è  la più interessante è la seguente: pur sapendo di andare incontro a un destino nefasto, lo accetteresti senza cercare di cambiarlo? Accetteresti di passare attraverso tutta la sofferenza che ti aspetta per qualche momento di pura gioia ineguagliabile? Da qui, anche l'accettazione delle sventure, la consapevolezza di dover fare delle rinunce... insomma, riflessioni sulla vita.

L'ambientazione è quella dal fascino antico: i racconti seguono la mitologia (ma in uno specifico caso riporta anche fatti storici) risalendo in un periodo che va dal VII secolo a. C. al 200 a. C., sempre nel Mediterraneo.




Roma non è solo un'entità geografica. Roma non è circoscritta da fium, monti o mari. Roma non è un fatto di razza, sangue o religione: Roma è un ideale. Roma è la più sublime personificazione della libertà e della legge mai realizzata da un essere umano.


Come sempre in questi casi, esaminerò ogni racconto nel dettaglio:

"Porpora" è l'unico racconto che non mi ha convinta, ed è quello che apre la raccolta. Il protagonista è un ragazzino che assieme alla sua famiglia (madre, padre e fratellino), approda in una nuova isola: si trasferiscono qui perché il padre è un mercante, ma subito la madre, veggente, è richiamata dalla loro divinità per adempiere a un compito orribile e disumano.
Il racconto non mi è piaciuto perché i pensieri della madre verso un simile compito li ho trovati trattati in modo frettoloso, dunque superficiale, e in generale l'intero racconto soffre di questo eccesso di velocità: accadono troppe cose in tempi così brevi che non si riesce a immagazzinare le informazioni, e i protagonisti non riescono a coinvolgere; il rapporto familiare mi è sembrato pieno di lacune. Il messaggio finale mi ha un po' angosciato.

- "Il dono dell'aruspice" narra invece di un giovane visionario, un apprendista che dopo aver cominciato a studiare questa pratica per "stimolare" il suo innato dono, desidera liberarsene. Il racconto è strutturato molto meglio del precedente, con eventi precisi, affascinanti e intriganti, che si svolgono in un periodo ristretto ma sufficiente a far maturare il protagonista. L'epilogo l'ho trovato poetico.

"Sibilla" è il mio racconto preferito della raccolta, ed è incentrato sul celebre mito della Sibilla Cumana. Stavolta c'è una ragazza come protagonista, che dopo un breve cenno al fatto che da bambina fosse stata notata dalla Sibilla, ora che ha quindici anni torna nel suo antro per interrogarla. Durante il suo breve viaggio si respira una bella atmosfera onirica e magica, e la saggia Sibilla dispensa consigli e non solo: con le sue spiegazioni integra persino i racconti precedenti!

- "I libri fatali" vede protagonista una giovane vestale che ha una gran curiosità e il desiderio di conoscenza, ma soprattutto, nonostante la pena di morte subita dalle sue compagne che hanno ceduto ai piaceri della carne, si lascia corteggiare da un decemvrio. E' l'unico racconto romantico e passionale, una storia d'amore che pur sviluppandosi in poche pagine, lascia alcune delle più profonde riflessioni sulla vita, con l'aggiunta di qualche brivido di suspance sia per il legame proibito, sia per la natura delle premonizioni.
Epilogo memorabile e da plausi, davvero toccante. E' un'inno alla vita che va vissuta nel bene e nel male, al di là di ogni "nonostante".

Interessanti le note storiche e i glossari alla fine di ogni racconto.

In conclusione, una bella raccolta che sa intrattenere alcune ore, offrendo anche qualche spunto di riflessione.
Imperdibile per gli amanti di miti e leggende.


Il voto di Universi Incantati:




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2 commenti:

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