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venerdì 28 agosto 2020

Fiera Virtuale di Eleinda: tutti i volumi a prezzi scontato, pacchetti-offerta con segnalibri in omaggio e dedica dell'autrice!

 


Per l'acquisto potete commentare qui sotto oppure scrivermi privatamente QUI


Mi sono accorta che i link delle recensioni non funzionano, dunque inserisco trame e recensioni qui di seguito:


"Eleinda - La Vita prima della Leggenda"
volume prequel

Eleonora sta per diplomarsi, e questa è l’ultima occasione per dichiararsi al suo compagno di scuola prima di trasferirsi da Verona all’università di Milano. È anche l’ultimo anno che deve sopportare un gruppetto di “bulle” che la rendono protagonista di episodi imbarazzanti.

A Milano, la European Technology sta attraversando la perdita del fondatore “I”: mentre l’egocentrico dipendente Davide Guerra cerca una ragazza con cui dividere l’affitto del suo appartamento, il dottor Brandi prende le redini dell’azienda, usando i laboratori per il compimento dei suoi piani segreti.

Nella frazione di Villapace, il nonno Salvo e il nipote Alessandro sono costretti ad affrontare una serie di eventi che minacciano il futuro della loro fattoria, compresa l’eventualità del giovane di abbandonare la vita in campagna per una fidanzata molto ambiziosa.

Ambientato tre stagioni (primavera, estate e autunno) prima degli eventi di “Eleinda – Una leggenda dal futuro”, il racconto narra le vite dei cinque protagonisti, inconsapevoli che le loro strade sono destinate a incrociarsi.

L’uovo di una creatura leggendaria si sta per schiudere.



"Eleinda - Una Leggenda dal Futuro"
(Volume 1)

Eleonora Giusti è sempre stata una ragazza sola fino al giorno in cui un drago geneticamente modificato è piombato nella sua vita.
A lui basta guardarla per condurla in una dimensione parallela in cui entrambi percepiscono reciprocamente i pensieri più intimi; le basta sfiorarla perché la pelle della ragazza assuma lo stesso colore della sua.
Ma è un’invasione che fa sentire Eleonora come mai si era sentita prima: capita, speciale.
Amata.
Non le importa se il drago è stato creato in un laboratorio della European Technology o se si tratta di un esperimento segreto il cui vero obiettivo ancora le sfugge.
Lei vuole proteggerlo, proprio come ha fatto il drago quando sono fuggiti dalla sede della E.T. a Milano.
Vuole stare con lui, perché da quando lo ha incontrato, la sua vita ha finalmente trovato un senso.
Vuole amarlo, perché superati i vent’anni non credeva più all’esistenza di un sentimento così puro e incondizionato.
È disposta a viaggiare per ogni continente, inseguire leggende, fuggire da una realtà opprimente, vivere sogni e incubi sulla sua pelle in nome di questa passione travolgente, a dispetto di ogni logica razionale.
Ma non ha fatto i conti con il dottor Brandi: il creatore del drago è deciso a riprenderselo con ogni mezzo pur di portare a compimento i suoi eccentrici piani.
Né uomini né draghi sono al sicuro.



"Eleinda - La Formula dell'Immortalità"
(Volume 2)

Alessandro ed Eleonora vivono insieme, ma la loro affinità e complicità sembra confinarli in un’eterna amicizia.
Dalla sua cella, lo scienziato dottor Brandi impartisce direttive. Il suo desiderio di possedere il drago Indaco è un’ossessione che lo porta ad attuare un piano bizzarro.
Un evento che sconvolge tutti gli equilibri.
Mentre la ragazza turbata si occupa di Indaco, l’arrivo di un nuovo drago scuote gli animi: conosciuta come “la rossa”, ha un temperamento selvaggio e una forza fisica che, unita all’astuzia, la rende indomabile. Ma ha bisogno di Alessandro per affrontare un nemico comune: la risorta E.T.
Alessandro e la sua nuova compagna dragonessa sono gli unici su cui il Nuovo Regno dei Draghi può contare.
Ci sono ancora altri esemplari da scovare e la caccia è appena cominciata, ma a Milano si annuncia la guerra.
Una cella apre le sue porte, liberando anche il torbido passato del dottor Brandi: i suoi tormenti non risparmieranno nessuno.
Ha giocato con la vita.
Ora, è il turno della morte.


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Grazie!

domenica 29 marzo 2020

BlogTour: "Non ti Perdere" di Giada Fariseo (Lettere Animate) - 3°Tappa: Leggende Giapponesi



Carissimi astronauti, buona domenica!
come state trascorrendo questa quarantena forzata?
Oggi vi propongo di passare un po' di tempo con la tappa del BlogTour dedicato al romanzo "Non ti Perdere" di Giada Fariseo (Lettere Animate) a tema Leggende Giapponesi *__*
Prima di procedere con lo speciale, diamo uno sguardo al libro.




Titolo: Non ti Perdere
Autore: Giada Fariseo
Editore: Lettere Animate
Genere: Narrativa per ragazzi
Data di uscita: 24 Luglio 2019
Formato: cartaceo ed ebook
Pagine: 414
ISBN: 978-8871125398
Prezzo: € 14,99 cartaceo / € 3,99 ebook
Link per l'acquisto: amazon


Sinossi:
Tea è una studentessa-lavoratrice prossima alla laurea, con le idee ben chiare su ciò che vuole, o almeno così sembrerebbe. Ancora non sa che la sua vita sta per essere travolta da una serie di avvenimenti e dall’incontro con due ragazzi che, in modi diversi, risveglieranno il suo lato più istintivo. Intanto il destino le offre un’occasione irripetibile: un viaggio Oltreoceano per completare la sua tesi sui relocation centers americani. La sua storia andrà ben presto a intrecciarsi a quella di una famiglia di nisei e al dramma da loro vissuto durante la Seconda Guerra Mondiale. Tea aggiungerà quindi ai propri un nuovo obiettivo, il più importante: trovare risposte a un dubbio durato decenni, cercando di non perdersi dentro un finale tutt’altro che scontato.


Speciale 3° Tappa:
Leggende Giapponesi
(I testi sono direttamente estratti dal libro!)


Il Filo Rosso del Destino


"Un’antica leggenda giapponese narra come ognuno di noi sia indissolubilmente legato alla propria anima gemella da un invisibile filo rosso, annodato intorno al mignolo della mano sinistra.
Il suo scopo è quello di tenere unite due persone destinate a incontrarsi e a stare insieme per sempre e, per farlo, deve essere molto lungo e soprattutto indistruttibile.
Molto spesso accade che proprio a causa della sua lunghezza il filo si aggrovigli creando strani intrecci impedendo alle due anime di ricongiungersi facilmente.
Ma proprio qui viene il bello: contrariamente a ciò che potrebbe sembrare a un primo sguardo, ogni groviglio che verrà sciolto sarà il superamento di un ostacolo e servirà per rafforzare quel legame profondo che lega le due anime per sempre."


La Leggenda della Via Lattea


"Anticamente sulle sponde del fiume Celeste, ossia la Via Lattea, viveva il sovrano di tutti gli dèi e imperatore del cielo, Tentei, la cui figlia, Orihime, passava le giornate a tessere e cucire stoffe e vestiti regali per le divinità. Lavorava talmente tanto che non aveva neppure il tempo di pensare a se stessa e ai propri interessi.
Giunta all’età adulta, però, il padre le scelse un marito: era un giovane, mandriano, di nome Hikoboshi, anch’egli un gran lavoratore, la cui attività consisteva nel far pascolare buoi attraverso le sponde del Fiume Celeste.
Per i due giovani fu amore a prima vista.
Ed erano talmente felici che, presi dall’amore e dalla passione, trascorrevano ogni giornata insieme, dimenticandosi di tutto il resto, anche dei loro doveri.
Di conseguenza, Orihime e Hikoboshi furono separati da Tentei ai due lati del Fiume Celeste e costretti a tornare ai loro doveri.
La principessa era disperata, non poteva vivere senza il suo amato e continuava a piangere ininterrottamente.
Tentei, commosso dalle lacrime della figlia, consentì allora che i due si potessero incontrare, ma solamente una volta l’anno, il settimo giorno del settimo mese.
Da allora, uno stormo di gazze giunge ogni anno in quel giorno, creando un ponte con le proprie ali, cosicchè Orihime possa attraversare il Fiume Celeste e riabbracciare il suo tanto amato Hikoboshi.
Da qui nasce la festa chiamata Tanabata, “la settima notte”, si celebra ogni sette luglio. È una dei gosekku, le cinque festività maggiori dell’anno.
I giapponesi si riversano nelle strade illuminate dalle luci degli zen-washi, le tipiche lampade di carta arricchite da diverse decorazioni simboliche, indossando il tradizionale yukata.
Le strade sono decorate di tazaku, le strisce di carta intrecciati da Orihime.
Su di essi vengono scritte preghiere e desideri rivolti alle stelle protagoniste della festa e successivamente legati ai rami di bambù. In particolare sono attratti da questa usanza i più giovani, che chiedono fortuna in amore, nello studio… "


Leggenda della Farfalla Bianca


"Un vecchio di nome Takahama viveva in una casetta dietro a un cimitero.
I vicini lo apprezzavano anche se ritenevano che fosse un uomo strano, dal momento che nessuno l’aveva mai visto con una donna.
Un’estate Takahama stava così male che invitò sua sorella con suo figlio a venirlo a trovare per rendergli gli ultimi giorni di vita più facili.
Un giorno, mentre lo osservavano dormire, dalla finestra entrò una farfalla bianca e si fermò sul suo cuscino.
Madre e figlio tentarono di allontanarla, ma la farfalla continuò a tornare inesorabilmente.
Quando la farfalla uscì dalla stanza per l’ultima volta, il nipote di Takahama decise di seguirla.
Il ragazzo vide che la farfalla puntava dritto verso una tomba.
Volò brevemente intorno alla lapide e improvvisamente scomparve.
Il giovane allora corse al sepolcro e lo fissò da tutti i lati e notò un foglio bianco su cui era scritto il nome “Akiko”.
Il giovane tornò a casa e disse alla madre ciò che aveva visto.
Nel frattempo Takahama morì. Quando la madre sentì quello che era successo, il suo cuore si riempì di gioia.
“Akiko”, mormorò. “Quando era giovane tuo zio era fidanzato con una bella ragazza di nome Akiko. Pochi giorni prima del matrimonio, lei si ammalò e morì.
Il giorno del suo funerale, Takahama giurò che non avrebbe più guardato altre donne e fino alla fine della sua vita avrebbe vissuto vicino alla sua tomba per prendersi cura di lei”. In tutti quegli anni aveva mantenuto la promessa.
Ogni giorno si recava sulla sua tomba e le portava dei fiori.
Negli ultimi momenti della sua vita non era più in grado di mantenere la sua promessa, allora Akiko era andata da lui. Quella farfalla bianca in realtà era la sua anima."





Cosa ne pensate di questo libro?
Lo speciale vi ha incuriosito?
Quale leggenda vi affascina di più?
Fatemi sapere nei commenti!


mercoledì 30 ottobre 2019

Blogtour: "Bestie d'Italia vol. 2" di AA. VV. (NPS Edizioni) - Speciale 12° Tappa: Recensione



Carissimi astronauti,
come preannunciato lunedì, eccomi a ospitare un nuovo evento speciale: la tappa finale del Blogtour "Bestie d'Italia vol. 2" edita da NPS Edizioni, con tanto di recensione!

Comincio con l'annunciarvi che oggi esce quest'antologia di racconti folcloristici ambientati nel nostro Bel Paese, e ho scelto di ospitare la decima tappa del BlogTour che tratta il racconto di Daniela Tresconi, "Il Mistero di Atlanta".
Ma prima di approfondire l'argomento, eccovi una panoramica generale del libro.




Titolo: Bestie d’Italia – volume 2
Autori: AA. VV.
Editore: NPS Edizioni
Genere: antologia di racconti fantastici
Data di uscita: 1 Ottobre 2019 (ebook), 15 Ottobre 2019 (cartaceo).
Formato: cartaceo ed ebook
Pagine: 194
ISBN: 978-88-31910-217
Prezzo: € 2,99 ebook / € 14,00 cartaceo
Link per l'acquisto: amazon


Sinossi:
Ogni terra ha i suoi segreti, ogni regione le sue leggende. Ogni fiume, monte o borgo ospita le sue creature, nate dalle “paure” della gente, alimentate dalla fantasia, dal bisogno di esorcizzare il male quotidiano, di dargli un volto: animalesco, bestiale. Non poi così diverso da quello degli umani.

Il progetto “Bestie d’Italia” parte dal recupero delle tradizioni folcloristiche italiane, per raccontarle a chi non le conosce, per guardare con occhi diversi il nostro territorio, ricco di storia, misteri e magia. 

La seconda tappa di questo viaggio nel folclore regionale ci porterà nel nord Italia, per scoprire i segreti delle Alpi e delle Dolomiti e le creature fantastiche che si annidano nelle anse del fiume Po e negli anfratti del Carso: basilischi, orchi, lupi e aquile, ninfe ammaliatrici e draghi.

Alzate lo sguardo, amici lettori, e fronteggiate la furia delle Bestie d’Italia!

Il volume 2 di “Bestie d’Italia” contiene dieci racconti di scrittori italiani, appassionati di fantastico e folclore, ambientati nelle regioni del Nord Italia: La notte del Re di Biss, di Giuseppe Gallato; L’Orcul di Len, di Giuseppe Chiodi; Il mostro del fiume, di Alessandro Ricci; La fiera bestia del milanese, di Alessio Del Debbio; I suoni della montagna, di Maria Pia Michelini; Le nebbie di Parma, di Alessandra Leonardi; Il caso del basilisco, di Debora Parisi; La ninfa e il cacciatore, di Micol Fusca; L’eredità di Dolasilla, di Luciana Volante; Il santo di nessuno, di Francesca Cappelli.


Speciale 12° Tappa:
Recensione

Le recensioni e gli articoli di Universi Incantati


Ho provato interesse per questo progetto fin dal suo annuncio: quando sei appassionata di libri fantasy e di creature soprannaturali, e provi un forte interesse nei confronti di miti e leggende, non puoi lasciarti sfuggire un libro che raccoglie le origini, i detti e le credenze popolari del nostro Bel Paese.
In attesa di leggere il primo volume dell'antologia, ho approfittato del blog tour per candidarmi alla tappa che prevedeva la recensione del secondo; trattandosi di raccolte di racconti, i volumi non sono collegati tra loro e si possono leggere indipendentemente gli uni dagli altri, ma vi assicuro che dopo aver cominciato con uno, non potrete fare a meno di cimentarvi anche nei restanti!

Il filo conduttore di ogni volume è la localizzazione geografica: in questo secondo libro si tratta del Nord Italia e non manca, oltre alla leggenda, la storia di alcuni paesi. Ma ciò non significa che l'ambientazione sia sempre rivolta al passato, perché in un paio d'occasioni le storie sono immaginate in epoca moderna o nel futuro!
L'antologia conta ben dieci racconti di dieci autori italiani diversi, preceduti da un'introduzione esplicativa del progetto, scritta da Alessio Del Debbio, interessante e intrigante, che alimenta la curiosità e ne fa crescere il bisogno impellente d'essere soddisfatta.

Come per ogni raccolta, ora mi soffermerò su ogni racconto preso singolarmente prima di fare il bilancio dell'esperienza di lettura.

"La notte del Re di Biss" di Giuseppe Callato è il racconto con ambientazione futuristica, ma che ho trovato simile a un'avventura del videogioco "Monster Hunter": protagonista è un cacciatore armato di ogni strumento avanzato e tecnologico, la cui missione è quella di uccidere il Basilisco che invade la Valsesia. Lo assistiamo durante la caccia, mentre s'ingegna a stanare la bestia consultando vecchi documenti per approfondirne la natura e mentre prepara esce e trappole, in una lotta che non può contare sulla forza, visto la creatura in questione, ma sull'ingegno. E' un racconto ben riuscito perché sa catturare il lettore, astutamente lo inganna, e infine lo lascia sorpreso con uno scenario apocalittico che mi ha ricordato l'atmosfera del primo e tesissimo episodio di "The Walking Dead". Il protagonista non è altrettanto carismatico perché sembra piuttosto l'alter ego del lettore/videogiocatore, mentre mi è piaciuta molto la descrizione che appare sul finale.
Un racconto che si può etichettare nello scaffale del genere horror e che si conclude con il sapore aspro di una morale. Voto: 4 stelle.

"L'Orcul di Len" di Giuseppe Chiodi è l'unico racconto che mi ha dato delle difficoltà perché contiene delle espressioni dialettali (il paese è Sutrio) e non ci sono note per comprenderle; ci si arriva tramite intuizione oppure leggendo il racconto due volte, come ho fatto io. Ho sentito il bisogno di rileggerlo anche perché non avevo capito la storia già dall'incipit: la narrazione parte col protagonista nel bel mezzo dell'azione mentre costruisce un microcosmo e i suoi personaggi; si tratta, come capiremo, di un falegname. Il racconto è dunque un po' ostico all'inizio, complice l'entrata repentina di altri personaggi, ma leggendo, la matassa scioglie i suoi nodi fino a rivelare una trama geniale, intrigante e magica. Purtroppo, però, il racconto si conclude sul più bello, ossia quando ci siamo finalmente ambientati, strappandoci dalla magia bruscamente. Per questo racconto l'idea è ottima, l'atmosfera fantasy che strizza l'occhio alla quotidianità è riuscita, ma la trama troppo elaborata per condensarla in così poche pagine e le difficoltà linguistiche, mi concedono di valutarlo non più di 3 stelle.

"Il mostro del fiume" di Alessandro Ricci è il racconto che mi è piaciuto di meno. Ambientato a Sancto Zenono, piccolo villaggio sulle rive del Po, vede protagonisti un soldato e un bambino che vanno insieme alla ricerca di un mostro che vive nelle acque del fiume. Il bambino è un improbabile eroe per il modo in cui si comporta, per ciò che fa e per ciò che dice (ad esempio, ammette due volte con nonchalance di essersela fatta addosso per la paura), ma non ho trovato convincenti nemmeno i dialoghi tra lui e il soldato o addirittura quando parla il mostro.
E' un racconto che mi ha lasciato pochissimo, infatti è l'unico che mi devo sforzare di ricordare; la trama l'ho trovata debole. Ho sottolineato qualche frase memorabile ma a parte queste citazioni non ho motivo per salire oltre le 2 stelle, purtroppo.

"La fiera bestia del Milanese" di Alessio Del Debbio è uno dei racconti che spicca di più: si nota che le proprietà linguistiche di Del Debbio sono di livello professionale, così come l'abilità narrativa. Qualche pagina e si nota anche che il racconto è collegato, tratto o ispirato a una sua serie urban fantasy con protagonisti i lupi mutaforma: "Ulfhednar war". L'ho compreso pur non avendo ancora letto gli altri libri e devo dire che questo assaggio ha fatto crescere in me la curiosità di approfondire la trama, perché i personaggi son ben costruiti con il loro passato maledetto e i tormenti interiori. Pur essendo un racconto che ha origine in altri libri (o pone la sua base qui; non avendoli ancora letti non lo so dire) si regge perfettamente con le sue sole gambe e l'ho trovato completo: inizio in media res, svolgimento ed epilogo epicoHa ritmo, è intenso. Ha azione e ha sentimento. E' coinvolgente e lascia la soddisfazione nel palato, perciò il mio voto è di 5 stelle.

"I suoni della montagna" di Maria Pia Michelini è il racconto più tetro, cupo e violento, eppure anche magico. Ambientato nella vallata di Sardagna vede protagonisti un uomo represso, la moglie all'apparenza dittatrice, e un'acquila fuori dall'ordinario. Si presenta con un incipit forte, a cui segue la descrizione precisa del carattere del protagonista a partire dal suo passato in famiglia. Il racconto contiene diversi colpi di scena mentre la leggenda narrata è una delle più belle del libro, nonché una delle poche in cui la creatura fantastica non è vista come una bestia malvagia da affrontare, piuttosto, è una creatura pura. Classico esempio di quanto siano più bestie gli uomini degli animali, un esempio che in una simile raccolta non poteva mancare e che è reso benissimo dall'autrice in questo racconto breve ma intenso. 5 Stelle.

"Le nebbie di Parma" di Alessandra Leonardi è il racconto che vanta il numero più vasto di creature fantastiche. Ambientato a Parma, comincia nel presente poi torna al passato, alternando i due tempi fino all'epilogo. Al centro della trama troviamo dei personaggi di Chiesa, una peccatrice e un alchimista; non si dà molto peso alla descrizione di questi poiché l'attenzione si concentra sulla catena di eventi che hanno origine nel 1195, da fatti storici e da una reliquia. Scrivere di più vorrebbe dire svelare la trama, dunque mi limito a giudicare: la leggenda è interessante, ma la ragazza protagonista mi è parsa alquanto bizzarra e sento che manca qualcosa nel suo profilo... perciò non mi sento di andare oltre le 3 stelle.

"Il caso del Basilisco" di Debora Parisi è un racconto fantasy che vanta la presenza dei classici nani e draghi. Ma diversamente dai classici ha come protagoniste due eroine, cacciatrici, che sono anche una coppia. Beatrice è un personaggio molto ben delineato e carismatico, forse il meglio caratterizzato dell'antologia. Per questo racconto ho avuto la stessa sensazione di quello di Alessio Del Debbio, poiché trovo che qui ci sia tutto: amore, azione, fantasia, leggende; animali e il loro rispetto, personaggi che evolvono e già di per loro hanno personalità. Un buon racconto su tutti gli aspetti nonché uno dei miei preferiti. 5 stelle.

"La ninfa e il cacciatore" di Micol Fusca è un racconto fantastico che si tinge di giallo. A Montello, una collina del Trevigiano, c'è un alone di mistero sulla morte di due ragazzi, e colui che si occupa di tenere in ordine la tenuta della famiglia benestante, Lele, diventa suo malgrado lo Sherlock Holmes della situazione. Fortunatamente la scelta di questo personaggio non è data al caso ma è, al contrario, ben motivata nel finale chiarificatore. Il racconto è avvolto da un'atmosfera tesa e misteriosa, quasi da incubo, poi ogni mistero è risolto e... ed è un peccato! Perché la soluzione è semplificata (ma non banale) e davvero sembra finire troppo presto. Credo sarebbero state necessarie delle pagine in più, per questo il mio voto è tra 3/4 stelle.

"L'eredità di Dolasilla" di Luciana Volante è un altro racconto fantasy con tanto di creature classiche come basilischi (i più gettonati della raccolta, devo dire!) e folletti. E' ambientato a Braies e resta sul classico fantasy con l'eroe predestinato che non conosce il mondo magico, figuriamoci le creature che lo abitano, e si ritrova catapultato ad affrontare una guerra già in corso e più grande di lui. Protagonista è però una ragazza, la nipote che riceve in eredità dalla nonna l'incarico di proteggere la zona dalle creature straordinarie. L'atmosfera è bellissima, ben descritta sia per quanto riguarda la quotidianità (la casa ora vuota dei nonni) sia per il mondo magico (il sogno premonitore e la creatura che si palesa), purtroppo, però, questo racconto sembra l'introduzione a un romanzo dal respiro più ampio perché potrebbe benissimo continuare. Mi spiego meglio: l'episodio si conclude ma ci mostra che c'è dell'altro. Questo finale aperto potrebbe piacere o infastidire, ma ripensandoci, appoggio la scelta dell'autrice (a suo modo geniale) e valuto con 4 stelle.

"Il Santo di nessuno" di Francesca Cappelli è il racconto conclusivo della raccolta nonché l'altro mio preferito. Ambientato nella Valle Isarco, il racconto ha un ottimo incipit che si concentra sullo stato d'animo della protagonista: la sua caratterizzazione è ben fatta e si esprime con pensieri credibili. C'è pathos nella trama che si sta delineando man mano che si procede con la lettura, e al tempo stesso c'è un buon ritmo, scandito da un rapido alternarsi della narrazione che passa dal presente a un dialogo avvenuto nel passato; c'è mistero su chi siano i due interlocutori, e c'è mistero su cosa sia successo in passato e su cosa stia accadendo adesso.
Ho amato questo dialogo.





"Era questione di un istante. Ogni cosa riprendeva il suo corso. La montagna offriva il suo volto più dolce. Ai turisti non succede mai niente. E' sempre
alla gente del posto che capita, sai. E se ci pensi bene, è logico. Quei turisti saranno
preda di qualcos'altro, a casa loro. Ogni posto ha le sue ombre."




A un certo punto, questo dialogo così serio, che si potrebbe ricondurre alla nostra realtà, è riuscito perfino a farmi ridere, sempre grazie all'ottima caratterizzazione della protagonista. L'intero racconto è interessante e offre spunti di riflessione, mi ha trasmesso tensione e addirittura romanticismo, bellezza, amore per la natura, in un passo particolare che è quasi poesia. Il finale è sospeso ma solo in apparenza, poiché visto quanto descritto prima lo possiamo immaginare benissimo; una soluzione perfetta. 5 Stelle.

Al termine di ogni racconto c'è una bellissima illustrazione a cura di Marco Pennacchietti, e a concludere l'antologia ci sono le varie biografie degli autori protagonisti.

A questo punto non mi resta che terminare questa lunghissima recensione (son tre ore che scrivo!) dicendo che "Bestie d'Italia vol. 2" è esattamente come mi aspettavo, con il giusto mix di leggende nostrane coi riflessi dei tempi moderni, un tour attraverso la penisola ma anche un viaggio nelle profondi radici che caratterizzano il nostro popolo.
Dopotutto, il fantastico ha origini lontane. E l'Italia è Storia.


Il voto di Universi Incantati:




Cosa ne pensate di questo libro?
La mia recensione vi ha incuriosito?
Vi lascio al link d'acquisto di questo volume e anche del precedente, casomai foste degli appassionati di miti e leggende come me!


martedì 14 maggio 2019

BlogTour: "La Leggenda degli amanti del Lago" (La saga delle Streghe Quinti #3) di Simona Cremonini. 3° Tappa: le Leggende nel libro



Carissimi astronauti,
tenetevi forte perché sto per ospitare un nuovo evento speciale!
Oggi ospito la terza tappa del BlogTour dedicato al terzo e ultimo volume di una serie intitolata "La Saga delle Streghe Quinti" di Simona Cremonini, ossia "La Leggenda degli amanti del Lago", edito da PresentARTsì.
Si tratta di una trilogia ispirata alle leggende del Lago di Garda e, come sapete, quando si tratta di mitologia nostrana io sono sempre curiosissima! E voi?
Intanto v'invito a dare uno sguardo al volume, dopodiché, in questa tappa, approfondirò con l'autrice il tema delle leggende contenute nel libro.




Titolo: "La Leggenda degli amanti del Lago" (La saga delle Streghe Quinti #3)
Autrice: Simona Cremonini
Editore: PresentARTsì
Genere: Fantasy Mitologico
Data di uscita: 6 Maggio 2019
Formato: cartaceo
Pagine: 246
ISBN: 978-8897730750
Prezzo: € 15,00
Link per l'acquisto: amazon

Leggende, letteratura, mitologia e storia del lago di Garda: il terzo romanzo, l’avventura finale della giovane strega Brunella Quinti.

Sinossi:
Dopo tante scoperte sulla propria famiglia di streghe, e non solo, Brunella ha una nuova missione personale da compiere, sulle tracce delle due gemelle annunciatrici di sventure sul lago di Garda, Les Eguales, e delle misteriose Anguane Nere.

Mentre un ammaliante e pericoloso corteggiatore insidia la sua storia con il carabiniere e templare Cristian, nella magia dell’attesa di Imbolc la ricerca porterà Bru da Manerba fino a Tenno e a Lazise, ma anche tutto attorno al lago lungo le vicende di coloro che, secondo una paradossale leggenda, tra la Lugana, Sirmione e il Lavagnone sono stati amanti: il poeta Catullo e la regina Adelaide di Borgogna, vissuta mille anni dopo di lui.

Da Catullo a Gabriele D’Annunzio, dal periodo romano all’Alto Medioevo, dall’epoca d’oro del Vittoriale fino a quella contemporanea: con “La leggenda degli amanti del lago” la cronaca delle donne magiche del lago di Garda, la “Saga delle Streghe Quinti”, discendenti dal poeta Catullo e dalla sua amante Quinzia, giunge al terzo capitolo, in un crescendo di colpi di scena che accompagneranno Brunella a scoprire non solo nuovi segreti della sua famiglia ma anche i lati più oscuri della sua anima e delle leggende del lago di Garda.


L'autrice:
Nata nel 1979 a Mantova, fin da bambina ha trascorso le estati nella casa di famiglia a Manerba del Garda. Il lago da una parte, la passione per il genere fantastico dall’altro: dall’incontro di queste due costanti della sua vita è nato il progetto sulle leggende del Garda, ovvero di scrivere narrativa fantastica ambientata intorno al lago e, così, di creare la sua saga di streghe – la Saga delle Streghe Quinti – ispirandosi alla mitologia locale e a tutte le situazioni del magico e del sovrannaturale che abbracciano la zona: leggende e aneddoti a cui ha dedicato una lunga ricerca dal 1999.

Parallelamente, in questi anni, è stata autrice di racconti horror e fantastici pubblicati su numerose antologie e riviste e piazzati in diversi concorsi letterari, oltre che di numerosi articoli nell’ambito del folclore e della letteratura di genere editi su riviste e siti come LaTelaNera.com e sul blog personale PietreForate.com.

Oggi la scrittura è una sua passione ma soprattutto è il suo lavoro: è una copywriter ed editor freelance, cura l’editing e la correzione bozze di libri per autori e case editrici, si occupa di ghostwriting di libri per conto di imprenditori e scrive testi per la comunicazione istituzionale, stampa e web per aziende e agenzie di comunicazione.


Link Utili:
Sito


Uno sguardo ai volumi precedenti:

"Il Sigillo di Sarca" (La saga delle Streghe Quinti #1) di Simona Cremonini
PresentARTsì | 226 pagine | € 15,00 | 2016
Il romanzo che apre la saga, con la protagonista, l'erborista/strega Brunella che si troverà (ragazzina e poi adulta) a Manerba del Garda a fronteggiare il crudele dio Sarca (una delle divinità che hanno dato origine al lago di Garda) e a essere invece protetta dalla ninfa Garda, moglie di Sarca, e aiutata da una serie di personaggi femminili legati all'avventura vissuta da adolescente e al forum di stregoneria che frequenta.
Ulteriori informazioni
Link d'acquisto



"Le streghe del Monte Corno" (La saga delle Streghe Quinti #2) di Simona Cremonini
PresentARTsì | 222 pagine | € 15,00 | 2017
La seconda avventura di Brunella in un luogo, il Monte Corno di Desenzano del Garda, su cui da sempre si racconta di processioni pagane vocate al dio Cernunnos. Il tema del romanzo sono i luoghi celtici e in particolare questo, dove Bru andrà in cerca del padre che non ha mai conosciuto.

Ulteriori informazioni
Link d'acquisto

Speciale 3° Tappa:
Le leggende trattate nel libro

Disclaimer: le foto sono mie. Sono stata sul Lago di Garda proprio un mese fa: che combinazione!


Ciao Simona e benvenuta nel mio blog!
Perché hai scelto di basarti su leggende italiane piuttosto che inventarne tu stessa?

L’ispirazione di trarre idee e personaggi dalle leggende esistenti personalmente a me è arrivata per caso, perché una ventina d’anni fa ho scoperto la storia di una strega bruciata sulla collina dietro casa mia a Manerba... Questo fatto mi ha particolarmente impressionato, perché allora, come lettrice di autori del fantastico come Stephen King o Anne Rice, vedevo certe storie lontane dai luoghi del mio quotidiano. 
Quando però ho iniziato ad approfondire l’argomento ho scoperto che così non era e mi si è aperto un mondo... un mondo ricchissimo di leggende, di personaggi, di aneddoti e di rimandi che appartengono alle diverse culture che hanno attraversato i nostri territori, quindi un patrimonio da cui è possibile attingere tantissimo per parlare di fantastico e sovrannaturale senza dover prendere a prestito da Oltreoceano.
sulle rive del Garda a Sirmione
Ho sempre scritto un genere di fantastico più legato all’horror che al fantasy classico, così è stato naturale mantenere un’ambientazione contemporanea anche quando ho iniziato a sviluppare questa nuova tipologia di “fantasy gardesano”. L’ho chiamato così perché “urban fantasy” dà l’idea di città, di costruzione, di insediamento, ma le scene dei miei personaggi sovrannaturali si svolgono perlopiù all’aperto, sulle spiagge, sulle colline, sulle montagne, e ho cercato un’etichetta che non desse l’impressione di un’ambientazione in un luogo urbano, appunto.
In generale credo che il patrimonio italiano ed europeo siano così ricchi (pensiamo solo al fatto che abbiamo “reimportato” Halloween dagli Stati Uniti, quando le zucche in quel periodo nelle nostre campagne le hanno sempre intagliate e riempite con delle candele) che sia possibile utilizzarli senza prestiti da altri luoghi. 
Dal mondo romano a quello celtico, dagli Etruschi al Medioevo, arrivando anche a culture molto localizzate come quella retica o cimbra: penso che abbiamo davvero tanto da cui attingere spunti, se vogliamo scrivere fantastico. 


Mi trovi perfettamente d'accordo! Allora dicci, quali sono le leggende coinvolte nella Saga delle Streghe Quinti?

Come “sfondo” delle vicende di Brunella, la mia protagonista, e della sua famiglia esistita fin dall’epoca romana, ho deciso di utilizzare l’insieme delle divinità e delle creature del piccolo popolo che sono state raccontate attorno al lago di Garda, anche perché si tratta di un argomento molto affascinante: infatti in questi luoghi l’esistenza di ninfe e altre figure è stata trasformata in una vera e propria mitologia locale collegata a quella classica romana.
Il dio del lago di Garda, Benàco, figlio del dio Nettuno, si è trasformato nelle leggende locali in una sorta di piccolo Giove che, viaggiando attorno al lago, ha avuto modo di amare ed essere amato da ninfe di ogni anfratto, città, golfo, collina, e di generare numerosi figli e figlie. Riunificare tutte queste storie in modo organizzato e non frammentario mi ha permesso di creare uno sfondo davvero unico.
scorcio di un giardino privato
Tra i personaggi più interessanti in cui mi sono imbattuta negli anni, e che poi ho utilizzato, c’erano senz’altro la ninfa Garda, figlia di Benàco, e il dio Sarca, divinità legata al fiume omonimo. Il loro matrimonio, secondo la leggenda dà origine al lago... e nel cercare di creare una storia ho capito che volevo qualcosa di meno fiabesco e più passionale. Così nella mia saga la loro unione diventa l’ultimo tassello di una guerra tra gli dèi in lotta per conquistare il lago di Garda e soprattutto un matrimonio infelice. Sarca è infatti un marito infedele e crudele, mentre Garda ama ricambiata il pescatore Carpio che, a differenza di quanto raccontano le leggende, non è un bandito ma un brav’uomo che cade vittima di un inganno.
Con questa premessa ho ottenuto un’atmosfera più intrigante che a sua volta ha creato la situazione giusta perché Brunella si scontri con questa realtà sovrannaturale nel primo romanzo, "Il Sigillo di Sarca".
Nel secondo romanzo, invece, "Le streghe del Monte Corno", ho scelto di omaggiare la presenza celtica attorno al lago di Garda avvenuta tramite il popolo dei Cenomani. Qui Brunella, dopo aver scoperto buona parte della storia della famiglia della madre, andrà alla ricerca del padre mai conosciuto grazie a una serie di visioni collegate al Monte Corno di Desenzano, un luogo che anticamente, grazie alla leggende e a misteriose usanze locali, si può ricollegare a un culto al dio celtico Cernunnos.
La differenziazione dei due romanzi è abbastanza forte: pur essendo presente la ninfa Garda, come protettrice della famiglia Quinti come nel primo romanzo, nel secondo c’è un’atmosfera molto più naturalistica e spirituale.
Al riguardo c’è un brano (in cui a parlare è proprio la ninfa Garda) che spiega secondo me questa essenza:
«Io non conosco molto del dio cornuto... così come degli altri dèi celtici, come Lugh, Epona, che comunque hanno toccato queste terre con la loro presenza. Mio nonno, il dio Nettuno, nonostante l’amore per questi luoghi ha sempre preferito stare lontano da mio padre e dalle acque dolci di cui è lui il dio supremo, perché è come se queste divinità celtiche avessero dei poteri che travalicano quelli del ceppo della mia famiglia, come se fossero collocati e vivessero a un diverso livello della realtà e non fosse possibile, per gli dèi gardesani e per i nostri progenitori divini, di trovare il modo di avere un reale scambio con questi dèi: e quando è successo, è sempre stato un incontro dai contorni foschi. 
Quel che è certo, insomma, è che da sempre i contatti con loro per me e la mia famiglia sono difficili, ambigui, così non ho molte informazioni ma... di sicuro a un dio, di qualunque natura egli sia, non farà piacere che i seguaci di un’altra divinità invadano il suo tempio... potrebbero essere giorni difficili».


E riguardo al nuovo “La Leggenda degli amanti del Lago”, quali sono le sue caratteristiche rispetto ai precedenti volumi?

Le grotte di Catullo
In “La leggenda degli amanti del lago” il tema preponderante è ancora quello del lago e delle sue leggende, ma c’è un fortissimo legame anche con i personaggi letterari passati per il lago (Catullo in particolare ma anche D’Annunzio) e con i personaggi storici, in particolare la regina Adelaide di Borgogna
Ma al centro del libro ci sono anche leggende sovrannaturali, e così chi ha letto il mio libro di racconti “Garda Doble”, oppure il saggio “Fantastico Garda” sulle creature fantastiche attorno al lago, ritroverà due personaggi che a suo tempo hanno dato parecchio filo da torcere alle streghe Quinti: si tratta di  due ragazzine spaventose, Les Eguales, considerate nelle leggende le annunciatrici di sventura del lago di Garda.
A questi due personaggi in particolare la mia protagonista è già legata: infatti è proprio per colpa loro che la madre di Bru è morta (dando un immenso dispiacere ad alcuni miei fan, tra l’altro, che me lo rinfacciano dal 2014!).
In questo nuovo libro ci sarà perciò una resa dei conti... ma la matassa da sciogliere sarà molto più complessa di quanto può apparire e incrocerà tra loro diverse leggende!
Ovviamente non voglio spoilerare troppo... ma credo che dopo aver letto questo libro nessuno vedrà più il lago di Garda alla stessa maniera! 

Se poi volete scoprire di più del titolo di questo libro, lo potete fare alla prossima tappa del blog tour!




Cosa ne pensate, carissimi?
Questa tappa vi ha incuriosito?
Allora non vi resta che seguire l'invito dell'autrice e proseguire il Tour nel blog Infiniti Universi Fantastici prevista il 16 Maggio!
Se nel frattempo volete approfondire i volumi precedenti, vi lascio qui sotto i link dei libri in ordine di lettura.


lunedì 6 maggio 2019

BlogTour: "Quando Betta filava" di Alessio Del Debbio (NPS Edizioni) - 3° Tappa: Creature fantastiche del folclore toscano



Carissimi astronauti,
la settimana comincia subito con il botto: un evento speciale!

Oggi ospito infatti la terza tappa del BlogTour dedicato al libro di Alessio Del Debbio, "Quando Betta filava", edito da NPS Edizioni.
Si tratta di una raccolta di racconti ispirati al folclore toscano, e prima di approfondire l'argomento della mia tappa, v'invito a dare uno sguardo generale al libro.




Titolo: Quando Betta filava
Autore: Alessio Del Debbio
Editore: NPS Edizioni
Genere: raccolta di racconti fantastici
Data di uscita: 1 Maggio 2019 (ebook), 15 Maggio 2019 (cartaceo).
Formato: cartaceo ed ebook
Pagine: /
ISBN: 978-88-31910-132 (cartaceo) / 978-88-31910-149 (digitale)
Prezzo: € 2,99 ebook / € 14,00 cartaceo
Link per l'acquisto: amazon


Sinossi:
Molto tempo fa, il mondo era pieno di meraviglie: folletti che burlavano i paesani, donne depositarie dei segreti delle erbe, cavalieri erranti in cerca di gloria e diavoli tentatori. Non era raro, per gli incauti viandanti, imbattersi in chimere e serpenti volastri, strigi e mannari. Ma solo chi aveva occhi attenti, e mente aperta, poteva ammirare i tesori nascosti negli anfratti delle Alpi Apuane e in Maremma, immergersi negli abissi del mare e camminare per l’antica Tirrenide.
Nelle pagine di questo libro rivivono storie e leggende dimenticate, creature fantastiche che popolavano la Toscana e, chissà, magari la popolano tutt’oggi, sfuggendo allo sguardo distratto dell’uomo moderno.
Quando Betta filava” contiene quindici racconti fantastici ispirati a leggende del folclore toscano, che offrono uno spaccato dell’immaginario della regione.

Quando Betta filava” contiene i racconti: Il diavolo vede lungi, La lupa di sangue, La vera storia di Burlaman, Il tesoro nel castello, La rificolona, Il labirinto del re, L’ultimo cavaliere, La camera rossa, Il tempio del destino, Anime nella bufera, Sulle tracce della Tirrenide, L’ombra della sera, L’amore di Lencio Meo, Oltre gli stretti L’ultima Kinzica.


Col tempo, Jonathan aveva imparato che il diavolo esisteva davvero, in forme orribili e diverse, come esistevano torme di disperati pronti a evocarlo e a chiederne i favori. Aveva cacciato ed era stato cacciato, aveva visto gli orrori celati negli abissi del mare e nei boschi delle Alpi Apuane, creature dimenticate che attendevano nell’ombra il soffio del vento del riscatto.


L'autore:
Alessio Del Debbio, scrittore viareggino, appassionato di tutto ciò che è fantastico e oltre la realtà. Numerosi suoi racconti sono usciti in riviste e in antologie, cartacee e digitali. I suoi ultimi libri sono la saga fantasy contemporanea Ulfhednar War, composta da “La guerra dei lupi” e “I Figli di Cardea” (Edizioni Il Ciliegio, 2017), l’urban fantasy “Berserkr” (DZ Edizioni, 2017) e l’antologia “L’ora del diavolo” (NPS Edizioni, 2018).
Cura il blog “i mondi fantastici”, che sostiene la letteratura fantastica italiana. Presiede l’associazione culturale “Nati per scrivere”, che organizza eventi e incontri letterari con scrittori locali. Tiene laboratori e workshop di scrittura e lettura creativa e editoria, in giro per l’Italia.


Link Utili:
Sito
Blog “I mondi fantastici”
Pagina Facebook “I mondi fantastici – Alessio Del Debbio”


Speciale 3° Tappa:
Creature fantastiche del folclore toscano
A parlarcene è direttamente l'autore!

Il folclore toscano, al pari di quello di altre regioni, è ricco di leggende e tradizioni popolari, in cui esistono tantissime figure, animalesche o bizzarre, che popolano i boschi, i campi, i laghi del nostro territorio. Durante la stesura di “Quando Betta filava” mi sono divertito a recuperare alcune di queste figure, inserendole nei miei racconti.


STREGHI
Sono gli stregoni del folclore lucchese, noti soprattutto sulle Alpi Apuane e in Garfagnana. Queste creature prediligono infatti luoghi appartati, di collina o di montagna, che non le città, troppo rumorose e soprattutto troppo piene di persone. Non amano la compagnia, solo quella dei loro simili, e non sempre. Sono riservati, schivi, tanto che molti li temono, ma non sono mai stati registrati atti di aggressione nei confronti dell’uomo.
Nei miei racconti, sono i Signori dei Boschi e della Natura, figure quasi sciamaniche che vivono in grotte o nei boschi, in comunione con la natura. Si mostrano di rado, non amando la compagnia, né la scelleratezza del genere umano, ma sono sempre prodighi ad aiutare chi li aiuta o chi si comporta bene con la natura, come fa Sandorino.
Cavalcano Serpenti Volastri e si ritrovano la notte alla tavola di pietra in cima al Monte Matanna, dove spesso tengono adunate in compagnia di fate, folletti e centauri.
Uno strego, di nome Cadmo, compare nel racconto “Il tesoro nel castello”, ma vengono citati anche in altre occasioni.

«A me piace andare per boschi. Ho tanti amici da vedere» disse Sandorino.
«Sì, sì, questi amici invisibili di cui parli spesso: folletti, fate e centauri. Scommetto che hai visto pure gli streghi!» riprese Tonino.
«No, gli streghi e le fate escono per lo più di notte, ma di buffardelli ne ho visti tanti. Nel castagneto giù a valle. E una volta l’Omo Selvatico mi ha portato nella sua tana per farmi assaggiare la ricotta appena fatta».
(estratto dal racconto “Il tesoro nel castello”)


GATTO MAMMONE
Creatura fantastica conosciuta in molte regioni d’Italia, che assomiglia a un gatto, ma con connotati più terrificanti, quasi demoniaci (da “mammona”, il demone tentatore della ricchezza, nella Bibbia).
È uno spauracchio utilizzato per spaventare i bambini, ma nella campagna senese, a volte, lo si può vedere aggirarsi di notte, soprattutto vicino alle case dove vivono bambini.
È uno degli antagonisti con cui dovranno vedersela Galvano e Aloisio nel racconto “L’ultimo cavaliere”. In questo contesto, l’ho immaginato come un mutaforma, in grado di mutare tra gatto e uomo. Perché il gatto? Proprio per la vicinanza all’ambiente domestico, ho immaginato fosse un animale ideale per chi desideri entrare nella vita di qualcuno, studiare le sue vittime, prima di sorprendersi con efferata violenza.


GAMBA GIALLA
Una gigantesca gallina, grossa e vorace, che becca tutti coloro che le stanno attorno.
Viene utilizzata come spauracchio, soprattutto in Versilia e in Lucchesia, per dissuadere i bambini dal fare qualcosa. “Stai buono o viene la Gamba Gialla e ti mangia!”
Compare nel racconto “La vera storia di Burlaman”, come uno degli antagonisti del supereroe.

Insomma, c’era quest’enorme gallina che imperversava nei campi, distruggendo le colture e danneggiando le serre. Gli agricoltori avevano provato a scacciarla, rimediando sonore beccate, ma quella bestiaccia aveva il diavolo in corpo, fomentata dal linchetto, suo emissario.
(estratto dal racconto “La vera storia di Burlaman”)


STRIGI
Grandi uccelli notturni rapaci.
Nel mio universo narrativo, sono uccelli dalle ali di tenebre, portatori di carestie e sciagure. Appaiono nei momenti critici dell’umanità, quando qualcosa di terribile, quasi di apocalittico, è alle porte.
Raramente si fanno addomesticare, certo non dagli uomini. Forse da negromanti o dal diavolo stesso, che tendono a temere: preferiscono infierire sulle vittime, nutrirsi dalle loro carcasse, succhiando via fino all’ultima stilla di energia vitale.
Compaiono nel racconto d’apertura, “Il diavolo vede lungi”, ambientato a Lucca, e nel racconto “L’ultimo cavaliere” e in entrambi i casi danno del filo da torcere ai protagonisti.




Cosa ne pensate di questo libro?
Lo speciale vi ha incuriosito?
Prossimamente pubblicherò anche la mia recensione!
Intanto, per approfondire ulteriormente il libro vi rimando al calendario con le tappe, fissato in alto in questo post.


venerdì 26 aprile 2019

Recensione "Oracoli" di Alessandra Leonardi (NPS Edizioni)

Cari astronauti,
come vi accennavo la volta scorsa, ho alcune recensioni da recuperare, e fortunatamente mi sono organizzata prendendo appunti a fine lettura, commentando così le mie impressioni "a caldo"!
Il libro che recensisco oggi mi è piaciuto davvero tanto: è una raccolta di racconti ispirati alla figura mitologica dei veggenti... acutizzate i vostri sensi e preparatevi a entrare in questo magico mondo.




Titolo: Oracoli
Autrice: Alessandra Leonardi
Editore: NPS Edizioni
Copertina: Fabio Maffia
Genere: Storia / Avventura
Data di uscita: 24 Maggio 2018
Pagine: 100
Formato: ebook
ISBN: 978-88-31910-07-1
Prezzo: € 1,99 
Link per l'acquisto: amazon


Sinossi:
Quattro racconti, quattro epoche remote, quattro popoli che hanno segnato la storia del Mediterraneo, accomunati da un’ossessione: la divinazione, per aprire squarci sul futuro e scoprire il volere degli Dei. I Fenici in Sardegna, gli Etruschi in Toscana, Umbria e Lazio, gli Ellenici in Campania e nel Sud dell’Italia, infine i Romani: sussurri divini nell’acqua e nella pietra, voli di uccelli e viscere degli animali, sacrifici e visioni, oracoli vergati su fogli di papiro e libri con una risposta per ogni domanda.
Storia, mito e fantasia sono le basi da cui si dipanano le avventure narrate in “Porpora”, “Il dono dell’aruspice”, “Sibilla” e “I libri fatali”.


Le recensioni e gli articoli di Universi Incantati


Ho letto questa raccolta di racconti in qualche oretta nell'arco della stessa giornata, ed è stato impossibile staccarmi perché, pur trattandosi di racconti diversi sono in qualche modo collegati tra loro. Ogni racconto ha come protagonista un veggente, cambia solo il modo in cui ognuno pratica il suo dono (che spesso arriva senza preavviso) e l'approccio che hanno nei confronti di questa dote: da chi si ribella, la maledice, oppure la rifiuta tentando di liberarsene, a chi l'accoglie con curiosità, vuole approfondirla, oppure l'abbraccia senza remore; in ogni caso, si assiste a un'evoluzione del protagonista.

Mi ha colpito come ogni racconto, attraverso i vari personaggi, proponga diverse situazioni sia per esplorare l'essere umano in tutte le sue sfacettature, sia per trattare in modo approfondito il tema della preveggenza, ponendo in particolare queste domande esistenziali: il destino si può cambiare? Lo crea l'individuo, o un'entità superiore (in questo caso, gli dèi)? Ma quella che per me è  la più interessante è la seguente: pur sapendo di andare incontro a un destino nefasto, lo accetteresti senza cercare di cambiarlo? Accetteresti di passare attraverso tutta la sofferenza che ti aspetta per qualche momento di pura gioia ineguagliabile? Da qui, anche l'accettazione delle sventure, la consapevolezza di dover fare delle rinunce... insomma, riflessioni sulla vita.

L'ambientazione è quella dal fascino antico: i racconti seguono la mitologia (ma in uno specifico caso riporta anche fatti storici) risalendo in un periodo che va dal VII secolo a. C. al 200 a. C., sempre nel Mediterraneo.




Roma non è solo un'entità geografica. Roma non è circoscritta da fium, monti o mari. Roma non è un fatto di razza, sangue o religione: Roma è un ideale. Roma è la più sublime personificazione della libertà e della legge mai realizzata da un essere umano.


Come sempre in questi casi, esaminerò ogni racconto nel dettaglio:

"Porpora" è l'unico racconto che non mi ha convinta, ed è quello che apre la raccolta. Il protagonista è un ragazzino che assieme alla sua famiglia (madre, padre e fratellino), approda in una nuova isola: si trasferiscono qui perché il padre è un mercante, ma subito la madre, veggente, è richiamata dalla loro divinità per adempiere a un compito orribile e disumano.
Il racconto non mi è piaciuto perché i pensieri della madre verso un simile compito li ho trovati trattati in modo frettoloso, dunque superficiale, e in generale l'intero racconto soffre di questo eccesso di velocità: accadono troppe cose in tempi così brevi che non si riesce a immagazzinare le informazioni, e i protagonisti non riescono a coinvolgere; il rapporto familiare mi è sembrato pieno di lacune. Il messaggio finale mi ha un po' angosciato.

- "Il dono dell'aruspice" narra invece di un giovane visionario, un apprendista che dopo aver cominciato a studiare questa pratica per "stimolare" il suo innato dono, desidera liberarsene. Il racconto è strutturato molto meglio del precedente, con eventi precisi, affascinanti e intriganti, che si svolgono in un periodo ristretto ma sufficiente a far maturare il protagonista. L'epilogo l'ho trovato poetico.

"Sibilla" è il mio racconto preferito della raccolta, ed è incentrato sul celebre mito della Sibilla Cumana. Stavolta c'è una ragazza come protagonista, che dopo un breve cenno al fatto che da bambina fosse stata notata dalla Sibilla, ora che ha quindici anni torna nel suo antro per interrogarla. Durante il suo breve viaggio si respira una bella atmosfera onirica e magica, e la saggia Sibilla dispensa consigli e non solo: con le sue spiegazioni integra persino i racconti precedenti!

- "I libri fatali" vede protagonista una giovane vestale che ha una gran curiosità e il desiderio di conoscenza, ma soprattutto, nonostante la pena di morte subita dalle sue compagne che hanno ceduto ai piaceri della carne, si lascia corteggiare da un decemvrio. E' l'unico racconto romantico e passionale, una storia d'amore che pur sviluppandosi in poche pagine, lascia alcune delle più profonde riflessioni sulla vita, con l'aggiunta di qualche brivido di suspance sia per il legame proibito, sia per la natura delle premonizioni.
Epilogo memorabile e da plausi, davvero toccante. E' un'inno alla vita che va vissuta nel bene e nel male, al di là di ogni "nonostante".

Interessanti le note storiche e i glossari alla fine di ogni racconto.

In conclusione, una bella raccolta che sa intrattenere alcune ore, offrendo anche qualche spunto di riflessione.
Imperdibile per gli amanti di miti e leggende.


Il voto di Universi Incantati:




Cosa ne pensate della mia recensione?
Conoscevate questo raccolta?
Fatemi sapere cosa ne pensate!




sabato 5 gennaio 2019

Le uscite più interessanti di fine 2018: Adiaphora Edizioni

Cari astronauti,
tra le uscite più interessanti del 2018 c'è anche Adiaphora Edizioni che conclude l'anno con un solo titolo, ma interessante se, come vale per me, vi piace la narrativa di genere ;)

Rubrica dedicata alle segnalazioni
di autori emergenti e case editrici
(per la tua segnalazione, scrivimi)

Si tratta di un nuovo titolo dal retrogusto macabro... un horror!


"È giunto il momento che una nuova creatura si riveli, 
tra le fronde maledette del Canada: 
il Wendigo è tra noi. 
Creatura nata dalle tradizioni locali, 
ha ricevuto il dono della definizione grazie a questo romanzo di Algernon Blackwood
dal quale si sono susseguiti nei decenni sempre più omaggi e onori."
L'editore




Titolo: Wendigo
Autore: Algernon Blackwood
Editore: Adiaphora Edizioni
Genere: Horror
Data di uscita: 31 Ottobre 2018
Pagine: 368
Formato: cartaceo ed ebook
ISBN: 978-8831980197
Prezzo: € 4,15 cartaceo / € 1,99 ebook
Link per l'acquisto: amazon


«Fu in quel momento di angoscia e confusione che la frusta del terrore diede la più mirata delle sferzate al suo cuore.»

Sinossi:
Nelle regioni selvagge dell’Ontario nordoccidentale, il giovane studente di teologia Simpson e lo zio, il dottor Cathcart, sono impegnati in una battuta di caccia all’alce in compagnia di Hank e del franco-canadese Joseph Défago, loro guide. La spedizione si divide in due gruppi: Cathcart procede al fianco di Hank, mentre Défago conduce Simpson a bordo di una canoa nell’esplorazione di un vasto territorio inviolato.
Appena accampatisi, Défago è allarmato da uno strano e spaventoso odore portato dal vento e, nel pieno della notte, i suoi lamenti svegliano Simpson: la guida è rannicchiata tra le coperte in preda all’angosciante terrore di una presenza in agguato nella foresta. Défago fugge nelle tenebre, costringendo Simpson a un inseguimento tra oscuri alberi e sentieri impervi. Seguendo le tracce sulla neve per miglia, il giovane nota che altre orme si sono aggiunte a quelle di Défago: più grandi, inquietanti, e non sembrano appartenere a un essere umano…
In quelle foreste glaciali una blasfema creatura ha dato inizio a una caccia spietata.








Cosa ne pensate di questo libro?
Fatemi sapere nei commenti!


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