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lunedì 28 agosto 2023

Cover Reveal: "Profumo d'Incenso: Il Tempo di Iside" di Valentina Bellettini




Carissimi astronauti,
oggi è un giorno speciale: sono pronta a rivelare la copertina del mio nuovo romanzo! Un momento, ma è nuovo oppure no? Sì e no!

Si tratta di "Profumo d'Incenso", il libro col quale ho esordito nel 2008 e che mi ha fatto entrare nell'ambiente dell'editoria tramite una casa editrice; dal 2018 pubblico come autrice indipendente e questo libro era rimasto l'unico ad essere ancora legato, fino alla scorsa primavera...

Nel corso di questi mesi, come annunciato nei vari profili social (telegram, instagram, facebook, tiktok), l'ho ripreso in mano e ne ho ricavato una versione nuova, non solo riveduta e corretta, ma proprio ampliata, approfondita e integrata di nuova consapevolezza, figlia dell'esperienza di vita e dell'evoluzione come ricercatrice spirituale.

Quando l'ho scritta in soli quindici giorni nel 2006 dormivo beatamente, nonostante mi sia piovuta addosso questa storia di Marta che si incarna nella dea Iside, traendo un senso profondo per questa vita materiale, principalmente riguardo la sfera adolescenziale e la società che le ruota attorno; adesso, a 17 anni di distanza, non ho dovuto fare altro che concentrarmi, viceversa, sui misteri della sfera spirituale, tuffandomi nel pantheon egizio con lo stesso entusiasmo, ma ben lontana dai giudizi e dai preconcetti che avevo (vedi incesti e sensualità! Sempre considerando il pubblico di riferimento, però).

Senza dilungarmi ulteriormente su questi retroscena già considerati nei miei post sui social in fase di ri-stesura, è il momento di svelarvi lo splendido lavoro dell'illustratrice Evelyn Artkorks: la copertina!


Fronte


Retro!

Copertina completa


Non è fantastica? L'elaborazione grafica è a cura dell'amica Lyra del blog Stellaryus!

Sono rimasta così entusiasta da questo disegno che ho chiesto a Evelyn di illustrarmi anche alcune altre divinità protagoniste, perciò quello che avrete nelle mani sarà, rispetto alla prima edizione, un libro contenente illustrazioni a colori!

C'è un'altra novità: tra i collaboratori di questa edizione c'è la scrittrice Erica Gavazzi che sta curando l'editing/correzione delle bozze!

Di cosa parla questo libro e di che genere si tratta? Ecco la scheda del libro.




Titolo: Profumo d'Incenso: Il Tempo di Iside
Autrice: Valentina Bellettini
Editore: Self-Publishing
Genere: Fantasy Mitologico, Travel Time, Romance, Young Adult, Romanzo di Formazione, Spiritualiltà
Data di uscita: 10.10.2023
Pagine: 222
ISBN: 9798850886363
Formato: cartaceo ed ebook
Prezzo: € 2,99 ebook / € 15,00 cartaceo
Link per l'acquisto: amazon


Chi sono io: Marta o la dea Iside?


Quarta di copertina:
Marta Franchini non sa cosa fare da grande.
Società, famiglia e studi pretendendo che a tredici anni si sappia scegliere l'indirizzo superiore che porterà alla formazione professionale; lei vaga ancora nelle fantasticherie, nella meraviglia delle piccole cose e nei sogni, finché, uno di questi, diventa una realtà parallela: dal momento in cui la sorella è partita in vacanza per l'Egitto, Marta si trasferisce nell'Antico Egitto nei panni della dea Iside dove, assieme all'aspetto e alla lingua, le riaffiorano i ricordi e l'amore per il marito, il dio Osiride.
Ma Osiride è morto, assassinato dal fratello Seth.
Iside deve salvare lo spirito del marito al quale è stato promesso di regnare l'Oltretomba, mentre il trono d'Egitto è usurpato da Seth e le terre chiedono vendetta e liberazione.
La missione di Iside avanza in ogni sogno mentre la quotidianità di Marta subisce il fascino del mondo antico e delle emozioni scatenate dai legami con le divinità: qual è la vera realtà? Chi è lei veramente, Marta o Iside?


Il libro d'esordio di Valentina Bellettini nel 2007, entrato nel programma di una scuola media, rinasce oggi revisionato, integrato e ampliato per un viaggio ancor più profondo nell'interiorità attraverso il mito.




​​​​​*** Recensioni ***
"Una “figata” sarebbe il termine ideale, di adolescenziale reminiscenza, per definire il romanzo d’esordio di Valentina Bellettini, oppure in maniera meno colorita e aggressiva, posso dire che è un piccolo capolavoro di inventiva e fantasia."
Cinzia Baldini, scrittrice

"Rivolto soprattutto ai ragazzi, ma assolutamente necessario agli adulti che crescendo hanno dimenticato che nella vita serve sempre credere ad...A KIND OF MAGIC, per dirla come farebbero i mitici Queen. Un legame tra passato, presente e futuro sottile e impalpabile; trame invisibili e misteriose. Ma c'è più di un semplice sogno o di una fervida fantasia...”
Annalisa Marino, scrittrice

"L'autrice ci porta tra gli dèi, con gli dèi, e fa in modo che gli stessi non siano separati in una casta superiore ma risultano incastrati in noi, nel nostro animo, un modo diverso per dire che gli dèi siamo proprio noi."
Barbara Risoli, scrittrice

"Le problematiche dell’adolescenza si intrecciano con il fascino della mitologia dando vita a una favola senza tempo. L’antica storia d’amore tra la dea Iside e il dio Osiride rivive così, attraverso gli occhi di una ragazza dei giorni nostri, arricchendosi di nuovo fascino. Un fantasy perfetto per i più giovani perché affronta con assoluto realismo il loro universo dando voce e forma ai loro problemi quotidiani ma anche perché riesce ad evidenziare il lato giocoso dello studio. Tuttavia, ne consiglierei la lettura soprattutto agli adulti perché non dimentichino “che i ragazzini a volte hanno bisogno di sentirsi dire che la magia esiste davvero”, la si può trovare in se stessi, nell’emozione che si prova scoprendo una nuova passione, nel profumo che sanno sprigionare le pagine di un buon libro come questo."
Miriam Mastrovito, scrittrice


*** L'autrice ***
Valentina Bellettini è in eterno bilico tra mondi fantastici e quella che viene comunemente chiamata realtà; tra sogno e raziocinio.
Dopo otto anni di pubblicazioni con case editrici ha deciso di passare al self-publishing.
Lavora nei mercati in piazza dove cattura temi sociali e di attualità; attenta ascoltatrice, spesso intreccia legami empatici con i suoi animali. Ha scritto la serie "Eleinda" e le raccolte di poesie spirituali “Riflessi di un'Anima Incarnata”.




Vi ho incuriosito?
Vi ispira?

Il romanzo breve, auto conclusivoesce il 27 Settembre!








venerdì 28 agosto 2020

Fiera Virtuale di Eleinda: tutti i volumi a prezzi scontato, pacchetti-offerta con segnalibri in omaggio e dedica dell'autrice!

 


Per l'acquisto potete commentare qui sotto oppure scrivermi privatamente QUI


Mi sono accorta che i link delle recensioni non funzionano, dunque inserisco trame e recensioni qui di seguito:


"Eleinda - La Vita prima della Leggenda"
volume prequel

Eleonora sta per diplomarsi, e questa è l’ultima occasione per dichiararsi al suo compagno di scuola prima di trasferirsi da Verona all’università di Milano. È anche l’ultimo anno che deve sopportare un gruppetto di “bulle” che la rendono protagonista di episodi imbarazzanti.

A Milano, la European Technology sta attraversando la perdita del fondatore “I”: mentre l’egocentrico dipendente Davide Guerra cerca una ragazza con cui dividere l’affitto del suo appartamento, il dottor Brandi prende le redini dell’azienda, usando i laboratori per il compimento dei suoi piani segreti.

Nella frazione di Villapace, il nonno Salvo e il nipote Alessandro sono costretti ad affrontare una serie di eventi che minacciano il futuro della loro fattoria, compresa l’eventualità del giovane di abbandonare la vita in campagna per una fidanzata molto ambiziosa.

Ambientato tre stagioni (primavera, estate e autunno) prima degli eventi di “Eleinda – Una leggenda dal futuro”, il racconto narra le vite dei cinque protagonisti, inconsapevoli che le loro strade sono destinate a incrociarsi.

L’uovo di una creatura leggendaria si sta per schiudere.



"Eleinda - Una Leggenda dal Futuro"
(Volume 1)

Eleonora Giusti è sempre stata una ragazza sola fino al giorno in cui un drago geneticamente modificato è piombato nella sua vita.
A lui basta guardarla per condurla in una dimensione parallela in cui entrambi percepiscono reciprocamente i pensieri più intimi; le basta sfiorarla perché la pelle della ragazza assuma lo stesso colore della sua.
Ma è un’invasione che fa sentire Eleonora come mai si era sentita prima: capita, speciale.
Amata.
Non le importa se il drago è stato creato in un laboratorio della European Technology o se si tratta di un esperimento segreto il cui vero obiettivo ancora le sfugge.
Lei vuole proteggerlo, proprio come ha fatto il drago quando sono fuggiti dalla sede della E.T. a Milano.
Vuole stare con lui, perché da quando lo ha incontrato, la sua vita ha finalmente trovato un senso.
Vuole amarlo, perché superati i vent’anni non credeva più all’esistenza di un sentimento così puro e incondizionato.
È disposta a viaggiare per ogni continente, inseguire leggende, fuggire da una realtà opprimente, vivere sogni e incubi sulla sua pelle in nome di questa passione travolgente, a dispetto di ogni logica razionale.
Ma non ha fatto i conti con il dottor Brandi: il creatore del drago è deciso a riprenderselo con ogni mezzo pur di portare a compimento i suoi eccentrici piani.
Né uomini né draghi sono al sicuro.



"Eleinda - La Formula dell'Immortalità"
(Volume 2)

Alessandro ed Eleonora vivono insieme, ma la loro affinità e complicità sembra confinarli in un’eterna amicizia.
Dalla sua cella, lo scienziato dottor Brandi impartisce direttive. Il suo desiderio di possedere il drago Indaco è un’ossessione che lo porta ad attuare un piano bizzarro.
Un evento che sconvolge tutti gli equilibri.
Mentre la ragazza turbata si occupa di Indaco, l’arrivo di un nuovo drago scuote gli animi: conosciuta come “la rossa”, ha un temperamento selvaggio e una forza fisica che, unita all’astuzia, la rende indomabile. Ma ha bisogno di Alessandro per affrontare un nemico comune: la risorta E.T.
Alessandro e la sua nuova compagna dragonessa sono gli unici su cui il Nuovo Regno dei Draghi può contare.
Ci sono ancora altri esemplari da scovare e la caccia è appena cominciata, ma a Milano si annuncia la guerra.
Una cella apre le sue porte, liberando anche il torbido passato del dottor Brandi: i suoi tormenti non risparmieranno nessuno.
Ha giocato con la vita.
Ora, è il turno della morte.


Per l'acquisto potete commentare qui sotto oppure scrivermi privatamente QUI.


Grazie!

giovedì 23 aprile 2020

Cover Reveal: "Portami nel tuo Inferno" di Yvan Argeadi e Diletta Brizzi



Carissimi astronauti, 
oggi ho un evento speciale in serbo per voi: sto per svelarvi la copertina della nuova edizione di "Portami nel tuo Inferno" di Yvan Argeadi e Diletta Brizzi!
Si tratta di un Fantasy / Paranormal Romance che fonda le sue radici nella mitologia Greca... *__*
Ma bando alle ciance, ecco la bellissima copertina realizzata da Catnip Design:




Questa era la copertina estesa della versione cartacea del libro.
Di seguito vi riporto la scheda del libro con tutti i dati.




Titolo: Portami nel tuo Inferno
Autori: Yvan Argeadi e Diletta Brizzi
Editore: Self-publishing
Genere: Fantasy mitologico / Paranormal Romance
Data di uscita: Maggio 2020
Pagine: 400
ISBN: /
Formato: cartaceo ed ebook
Prezzo: /
Link per l'acquisto: prossimamente


Sinossi:
Eoni dopo la sconfitta del perfido Crono, i suoi tre figli maschi, Zeus, Poseidone e Ade si spartirono i tre regni del creato, divenendo rappresentanti di ognuno di essi. Così, a Zeus toccò in sorte il Cielo, a Poseidone i sette mari, mentre a Ade, ingannato dai suoi fratelli, spettò il tenebroso Erebo dei defunti. Per mantenere l'equilibrio del creato Zeus legittimò che i tre regni non sarebbero mai dovuti venire a contatto gli uni con gli altri, per nessuna ragione. Il sovrano dell’Olimpo, tuttavia, non aveva messo in conto tra quelle ragioni la più nobile, e al contempo pericolosa, capace da sola di far vacillare le basi stesse su cui l'equilibrio si fondava: l'amore. E quando il Signore dell'Oltretomba si innamorerà della figlia prediletta del Dio del Cielo decidendo, contro volere di quest'ultimo, di prenderla in sposa, l'equilibrio del cosmo sarà messo a dura prova da quella che in seguito sarebbe diventata la storia d'amore più famosa e tormentata di tutti i tempi. Questo era il preludio della storia d'amore di Ade e Persefone: una realtà camuffata da mito, sopravvissuta nel tempo ai mutamenti del mondo, così come a quelli dei Divini che tra intrighi e subdoli giochi di potere giocavano con il destino dell'umanità, coinvolgendo e stravolgendo a più riprese la tormentata coppia, fino allo straordinario e inaspettato colpo di scena finale. Questo è il mito di Persefone, la favola di un cuore innamorato disposto a rinunciare alla Luce per amore: questo è “Portami nel tuo Inferno”.


Gli autori:
Diletta Brizzi
Fin da piccola ha sviluppato la sua passione per la scrittura e per la lettura soprattutto di Urban Fantasy e di Young Adult a sfondo mitologico, tema di cui si è sempre interessata, approfondendo in particolar modo il pantheon greco, quello egizio e quello celtico. Pubblica col compagno il romanzo fantasy mitologico Portami nel tuo Inferno e il racconto folkloristico Il Fascino del Male.  In solitaria si dedica alla saga She is my Sin dedicata agli angeli caduti, divenuti principi dell’Inferno.  Attualmente sta scrivendo due romanzi dedicati ai vampiri.  Formata alla New Line Academy di Firenze, ottiene l'attestato del corso di Make-up Artist a novembre 2018.  Attualmente lavora nel settore della moda, delle cerimonie, del beauty e degli effetti speciali. 

Yvan Argeadi
Da sempre appassionato di storia antica e miti, ha iniziato a scrivere storie fortemente influenzato dalla sua compagna Diletta Brizzi, con la quale ha scritto a quattro mani il romanzo fantasy/mitologico Portami nel tuo Inferno, narrante la leggenda greca di Ade e Persefone e un racconto storico/folkloristico (Il Fascino del Male) dedicato alla contessa vampira Bathory. Negli anni seguenti, dopo una parentesi nel genere erotico, in quello poetico e spirituale, si è dedicato prevalentemente al genere storico (la serie Spartan, La Prima Battaglia di Alessandro, La Regina della Guerra, L’Odissea di Alessandro e Xerxes). 



.
Cosa ne pensate, carissimi?
Avevate già letto questo libro in una precedente edizione?
Ditemi la vostra sia sulla cover sia sulla trama del romanzo!



martedì 14 maggio 2019

BlogTour: "La Leggenda degli amanti del Lago" (La saga delle Streghe Quinti #3) di Simona Cremonini. 3° Tappa: le Leggende nel libro



Carissimi astronauti,
tenetevi forte perché sto per ospitare un nuovo evento speciale!
Oggi ospito la terza tappa del BlogTour dedicato al terzo e ultimo volume di una serie intitolata "La Saga delle Streghe Quinti" di Simona Cremonini, ossia "La Leggenda degli amanti del Lago", edito da PresentARTsì.
Si tratta di una trilogia ispirata alle leggende del Lago di Garda e, come sapete, quando si tratta di mitologia nostrana io sono sempre curiosissima! E voi?
Intanto v'invito a dare uno sguardo al volume, dopodiché, in questa tappa, approfondirò con l'autrice il tema delle leggende contenute nel libro.




Titolo: "La Leggenda degli amanti del Lago" (La saga delle Streghe Quinti #3)
Autrice: Simona Cremonini
Editore: PresentARTsì
Genere: Fantasy Mitologico
Data di uscita: 6 Maggio 2019
Formato: cartaceo
Pagine: 246
ISBN: 978-8897730750
Prezzo: € 15,00
Link per l'acquisto: amazon

Leggende, letteratura, mitologia e storia del lago di Garda: il terzo romanzo, l’avventura finale della giovane strega Brunella Quinti.

Sinossi:
Dopo tante scoperte sulla propria famiglia di streghe, e non solo, Brunella ha una nuova missione personale da compiere, sulle tracce delle due gemelle annunciatrici di sventure sul lago di Garda, Les Eguales, e delle misteriose Anguane Nere.

Mentre un ammaliante e pericoloso corteggiatore insidia la sua storia con il carabiniere e templare Cristian, nella magia dell’attesa di Imbolc la ricerca porterà Bru da Manerba fino a Tenno e a Lazise, ma anche tutto attorno al lago lungo le vicende di coloro che, secondo una paradossale leggenda, tra la Lugana, Sirmione e il Lavagnone sono stati amanti: il poeta Catullo e la regina Adelaide di Borgogna, vissuta mille anni dopo di lui.

Da Catullo a Gabriele D’Annunzio, dal periodo romano all’Alto Medioevo, dall’epoca d’oro del Vittoriale fino a quella contemporanea: con “La leggenda degli amanti del lago” la cronaca delle donne magiche del lago di Garda, la “Saga delle Streghe Quinti”, discendenti dal poeta Catullo e dalla sua amante Quinzia, giunge al terzo capitolo, in un crescendo di colpi di scena che accompagneranno Brunella a scoprire non solo nuovi segreti della sua famiglia ma anche i lati più oscuri della sua anima e delle leggende del lago di Garda.


L'autrice:
Nata nel 1979 a Mantova, fin da bambina ha trascorso le estati nella casa di famiglia a Manerba del Garda. Il lago da una parte, la passione per il genere fantastico dall’altro: dall’incontro di queste due costanti della sua vita è nato il progetto sulle leggende del Garda, ovvero di scrivere narrativa fantastica ambientata intorno al lago e, così, di creare la sua saga di streghe – la Saga delle Streghe Quinti – ispirandosi alla mitologia locale e a tutte le situazioni del magico e del sovrannaturale che abbracciano la zona: leggende e aneddoti a cui ha dedicato una lunga ricerca dal 1999.

Parallelamente, in questi anni, è stata autrice di racconti horror e fantastici pubblicati su numerose antologie e riviste e piazzati in diversi concorsi letterari, oltre che di numerosi articoli nell’ambito del folclore e della letteratura di genere editi su riviste e siti come LaTelaNera.com e sul blog personale PietreForate.com.

Oggi la scrittura è una sua passione ma soprattutto è il suo lavoro: è una copywriter ed editor freelance, cura l’editing e la correzione bozze di libri per autori e case editrici, si occupa di ghostwriting di libri per conto di imprenditori e scrive testi per la comunicazione istituzionale, stampa e web per aziende e agenzie di comunicazione.


Link Utili:
Sito


Uno sguardo ai volumi precedenti:

"Il Sigillo di Sarca" (La saga delle Streghe Quinti #1) di Simona Cremonini
PresentARTsì | 226 pagine | € 15,00 | 2016
Il romanzo che apre la saga, con la protagonista, l'erborista/strega Brunella che si troverà (ragazzina e poi adulta) a Manerba del Garda a fronteggiare il crudele dio Sarca (una delle divinità che hanno dato origine al lago di Garda) e a essere invece protetta dalla ninfa Garda, moglie di Sarca, e aiutata da una serie di personaggi femminili legati all'avventura vissuta da adolescente e al forum di stregoneria che frequenta.
Ulteriori informazioni
Link d'acquisto



"Le streghe del Monte Corno" (La saga delle Streghe Quinti #2) di Simona Cremonini
PresentARTsì | 222 pagine | € 15,00 | 2017
La seconda avventura di Brunella in un luogo, il Monte Corno di Desenzano del Garda, su cui da sempre si racconta di processioni pagane vocate al dio Cernunnos. Il tema del romanzo sono i luoghi celtici e in particolare questo, dove Bru andrà in cerca del padre che non ha mai conosciuto.

Ulteriori informazioni
Link d'acquisto

Speciale 3° Tappa:
Le leggende trattate nel libro

Disclaimer: le foto sono mie. Sono stata sul Lago di Garda proprio un mese fa: che combinazione!


Ciao Simona e benvenuta nel mio blog!
Perché hai scelto di basarti su leggende italiane piuttosto che inventarne tu stessa?

L’ispirazione di trarre idee e personaggi dalle leggende esistenti personalmente a me è arrivata per caso, perché una ventina d’anni fa ho scoperto la storia di una strega bruciata sulla collina dietro casa mia a Manerba... Questo fatto mi ha particolarmente impressionato, perché allora, come lettrice di autori del fantastico come Stephen King o Anne Rice, vedevo certe storie lontane dai luoghi del mio quotidiano. 
Quando però ho iniziato ad approfondire l’argomento ho scoperto che così non era e mi si è aperto un mondo... un mondo ricchissimo di leggende, di personaggi, di aneddoti e di rimandi che appartengono alle diverse culture che hanno attraversato i nostri territori, quindi un patrimonio da cui è possibile attingere tantissimo per parlare di fantastico e sovrannaturale senza dover prendere a prestito da Oltreoceano.
sulle rive del Garda a Sirmione
Ho sempre scritto un genere di fantastico più legato all’horror che al fantasy classico, così è stato naturale mantenere un’ambientazione contemporanea anche quando ho iniziato a sviluppare questa nuova tipologia di “fantasy gardesano”. L’ho chiamato così perché “urban fantasy” dà l’idea di città, di costruzione, di insediamento, ma le scene dei miei personaggi sovrannaturali si svolgono perlopiù all’aperto, sulle spiagge, sulle colline, sulle montagne, e ho cercato un’etichetta che non desse l’impressione di un’ambientazione in un luogo urbano, appunto.
In generale credo che il patrimonio italiano ed europeo siano così ricchi (pensiamo solo al fatto che abbiamo “reimportato” Halloween dagli Stati Uniti, quando le zucche in quel periodo nelle nostre campagne le hanno sempre intagliate e riempite con delle candele) che sia possibile utilizzarli senza prestiti da altri luoghi. 
Dal mondo romano a quello celtico, dagli Etruschi al Medioevo, arrivando anche a culture molto localizzate come quella retica o cimbra: penso che abbiamo davvero tanto da cui attingere spunti, se vogliamo scrivere fantastico. 


Mi trovi perfettamente d'accordo! Allora dicci, quali sono le leggende coinvolte nella Saga delle Streghe Quinti?

Come “sfondo” delle vicende di Brunella, la mia protagonista, e della sua famiglia esistita fin dall’epoca romana, ho deciso di utilizzare l’insieme delle divinità e delle creature del piccolo popolo che sono state raccontate attorno al lago di Garda, anche perché si tratta di un argomento molto affascinante: infatti in questi luoghi l’esistenza di ninfe e altre figure è stata trasformata in una vera e propria mitologia locale collegata a quella classica romana.
Il dio del lago di Garda, Benàco, figlio del dio Nettuno, si è trasformato nelle leggende locali in una sorta di piccolo Giove che, viaggiando attorno al lago, ha avuto modo di amare ed essere amato da ninfe di ogni anfratto, città, golfo, collina, e di generare numerosi figli e figlie. Riunificare tutte queste storie in modo organizzato e non frammentario mi ha permesso di creare uno sfondo davvero unico.
scorcio di un giardino privato
Tra i personaggi più interessanti in cui mi sono imbattuta negli anni, e che poi ho utilizzato, c’erano senz’altro la ninfa Garda, figlia di Benàco, e il dio Sarca, divinità legata al fiume omonimo. Il loro matrimonio, secondo la leggenda dà origine al lago... e nel cercare di creare una storia ho capito che volevo qualcosa di meno fiabesco e più passionale. Così nella mia saga la loro unione diventa l’ultimo tassello di una guerra tra gli dèi in lotta per conquistare il lago di Garda e soprattutto un matrimonio infelice. Sarca è infatti un marito infedele e crudele, mentre Garda ama ricambiata il pescatore Carpio che, a differenza di quanto raccontano le leggende, non è un bandito ma un brav’uomo che cade vittima di un inganno.
Con questa premessa ho ottenuto un’atmosfera più intrigante che a sua volta ha creato la situazione giusta perché Brunella si scontri con questa realtà sovrannaturale nel primo romanzo, "Il Sigillo di Sarca".
Nel secondo romanzo, invece, "Le streghe del Monte Corno", ho scelto di omaggiare la presenza celtica attorno al lago di Garda avvenuta tramite il popolo dei Cenomani. Qui Brunella, dopo aver scoperto buona parte della storia della famiglia della madre, andrà alla ricerca del padre mai conosciuto grazie a una serie di visioni collegate al Monte Corno di Desenzano, un luogo che anticamente, grazie alla leggende e a misteriose usanze locali, si può ricollegare a un culto al dio celtico Cernunnos.
La differenziazione dei due romanzi è abbastanza forte: pur essendo presente la ninfa Garda, come protettrice della famiglia Quinti come nel primo romanzo, nel secondo c’è un’atmosfera molto più naturalistica e spirituale.
Al riguardo c’è un brano (in cui a parlare è proprio la ninfa Garda) che spiega secondo me questa essenza:
«Io non conosco molto del dio cornuto... così come degli altri dèi celtici, come Lugh, Epona, che comunque hanno toccato queste terre con la loro presenza. Mio nonno, il dio Nettuno, nonostante l’amore per questi luoghi ha sempre preferito stare lontano da mio padre e dalle acque dolci di cui è lui il dio supremo, perché è come se queste divinità celtiche avessero dei poteri che travalicano quelli del ceppo della mia famiglia, come se fossero collocati e vivessero a un diverso livello della realtà e non fosse possibile, per gli dèi gardesani e per i nostri progenitori divini, di trovare il modo di avere un reale scambio con questi dèi: e quando è successo, è sempre stato un incontro dai contorni foschi. 
Quel che è certo, insomma, è che da sempre i contatti con loro per me e la mia famiglia sono difficili, ambigui, così non ho molte informazioni ma... di sicuro a un dio, di qualunque natura egli sia, non farà piacere che i seguaci di un’altra divinità invadano il suo tempio... potrebbero essere giorni difficili».


E riguardo al nuovo “La Leggenda degli amanti del Lago”, quali sono le sue caratteristiche rispetto ai precedenti volumi?

Le grotte di Catullo
In “La leggenda degli amanti del lago” il tema preponderante è ancora quello del lago e delle sue leggende, ma c’è un fortissimo legame anche con i personaggi letterari passati per il lago (Catullo in particolare ma anche D’Annunzio) e con i personaggi storici, in particolare la regina Adelaide di Borgogna
Ma al centro del libro ci sono anche leggende sovrannaturali, e così chi ha letto il mio libro di racconti “Garda Doble”, oppure il saggio “Fantastico Garda” sulle creature fantastiche attorno al lago, ritroverà due personaggi che a suo tempo hanno dato parecchio filo da torcere alle streghe Quinti: si tratta di  due ragazzine spaventose, Les Eguales, considerate nelle leggende le annunciatrici di sventura del lago di Garda.
A questi due personaggi in particolare la mia protagonista è già legata: infatti è proprio per colpa loro che la madre di Bru è morta (dando un immenso dispiacere ad alcuni miei fan, tra l’altro, che me lo rinfacciano dal 2014!).
In questo nuovo libro ci sarà perciò una resa dei conti... ma la matassa da sciogliere sarà molto più complessa di quanto può apparire e incrocerà tra loro diverse leggende!
Ovviamente non voglio spoilerare troppo... ma credo che dopo aver letto questo libro nessuno vedrà più il lago di Garda alla stessa maniera! 

Se poi volete scoprire di più del titolo di questo libro, lo potete fare alla prossima tappa del blog tour!




Cosa ne pensate, carissimi?
Questa tappa vi ha incuriosito?
Allora non vi resta che seguire l'invito dell'autrice e proseguire il Tour nel blog Infiniti Universi Fantastici prevista il 16 Maggio!
Se nel frattempo volete approfondire i volumi precedenti, vi lascio qui sotto i link dei libri in ordine di lettura.


lunedì 6 maggio 2019

BlogTour: "Quando Betta filava" di Alessio Del Debbio (NPS Edizioni) - 3° Tappa: Creature fantastiche del folclore toscano



Carissimi astronauti,
la settimana comincia subito con il botto: un evento speciale!

Oggi ospito infatti la terza tappa del BlogTour dedicato al libro di Alessio Del Debbio, "Quando Betta filava", edito da NPS Edizioni.
Si tratta di una raccolta di racconti ispirati al folclore toscano, e prima di approfondire l'argomento della mia tappa, v'invito a dare uno sguardo generale al libro.




Titolo: Quando Betta filava
Autore: Alessio Del Debbio
Editore: NPS Edizioni
Genere: raccolta di racconti fantastici
Data di uscita: 1 Maggio 2019 (ebook), 15 Maggio 2019 (cartaceo).
Formato: cartaceo ed ebook
Pagine: /
ISBN: 978-88-31910-132 (cartaceo) / 978-88-31910-149 (digitale)
Prezzo: € 2,99 ebook / € 14,00 cartaceo
Link per l'acquisto: amazon


Sinossi:
Molto tempo fa, il mondo era pieno di meraviglie: folletti che burlavano i paesani, donne depositarie dei segreti delle erbe, cavalieri erranti in cerca di gloria e diavoli tentatori. Non era raro, per gli incauti viandanti, imbattersi in chimere e serpenti volastri, strigi e mannari. Ma solo chi aveva occhi attenti, e mente aperta, poteva ammirare i tesori nascosti negli anfratti delle Alpi Apuane e in Maremma, immergersi negli abissi del mare e camminare per l’antica Tirrenide.
Nelle pagine di questo libro rivivono storie e leggende dimenticate, creature fantastiche che popolavano la Toscana e, chissà, magari la popolano tutt’oggi, sfuggendo allo sguardo distratto dell’uomo moderno.
Quando Betta filava” contiene quindici racconti fantastici ispirati a leggende del folclore toscano, che offrono uno spaccato dell’immaginario della regione.

Quando Betta filava” contiene i racconti: Il diavolo vede lungi, La lupa di sangue, La vera storia di Burlaman, Il tesoro nel castello, La rificolona, Il labirinto del re, L’ultimo cavaliere, La camera rossa, Il tempio del destino, Anime nella bufera, Sulle tracce della Tirrenide, L’ombra della sera, L’amore di Lencio Meo, Oltre gli stretti L’ultima Kinzica.


Col tempo, Jonathan aveva imparato che il diavolo esisteva davvero, in forme orribili e diverse, come esistevano torme di disperati pronti a evocarlo e a chiederne i favori. Aveva cacciato ed era stato cacciato, aveva visto gli orrori celati negli abissi del mare e nei boschi delle Alpi Apuane, creature dimenticate che attendevano nell’ombra il soffio del vento del riscatto.


L'autore:
Alessio Del Debbio, scrittore viareggino, appassionato di tutto ciò che è fantastico e oltre la realtà. Numerosi suoi racconti sono usciti in riviste e in antologie, cartacee e digitali. I suoi ultimi libri sono la saga fantasy contemporanea Ulfhednar War, composta da “La guerra dei lupi” e “I Figli di Cardea” (Edizioni Il Ciliegio, 2017), l’urban fantasy “Berserkr” (DZ Edizioni, 2017) e l’antologia “L’ora del diavolo” (NPS Edizioni, 2018).
Cura il blog “i mondi fantastici”, che sostiene la letteratura fantastica italiana. Presiede l’associazione culturale “Nati per scrivere”, che organizza eventi e incontri letterari con scrittori locali. Tiene laboratori e workshop di scrittura e lettura creativa e editoria, in giro per l’Italia.


Link Utili:
Sito
Blog “I mondi fantastici”
Pagina Facebook “I mondi fantastici – Alessio Del Debbio”


Speciale 3° Tappa:
Creature fantastiche del folclore toscano
A parlarcene è direttamente l'autore!

Il folclore toscano, al pari di quello di altre regioni, è ricco di leggende e tradizioni popolari, in cui esistono tantissime figure, animalesche o bizzarre, che popolano i boschi, i campi, i laghi del nostro territorio. Durante la stesura di “Quando Betta filava” mi sono divertito a recuperare alcune di queste figure, inserendole nei miei racconti.


STREGHI
Sono gli stregoni del folclore lucchese, noti soprattutto sulle Alpi Apuane e in Garfagnana. Queste creature prediligono infatti luoghi appartati, di collina o di montagna, che non le città, troppo rumorose e soprattutto troppo piene di persone. Non amano la compagnia, solo quella dei loro simili, e non sempre. Sono riservati, schivi, tanto che molti li temono, ma non sono mai stati registrati atti di aggressione nei confronti dell’uomo.
Nei miei racconti, sono i Signori dei Boschi e della Natura, figure quasi sciamaniche che vivono in grotte o nei boschi, in comunione con la natura. Si mostrano di rado, non amando la compagnia, né la scelleratezza del genere umano, ma sono sempre prodighi ad aiutare chi li aiuta o chi si comporta bene con la natura, come fa Sandorino.
Cavalcano Serpenti Volastri e si ritrovano la notte alla tavola di pietra in cima al Monte Matanna, dove spesso tengono adunate in compagnia di fate, folletti e centauri.
Uno strego, di nome Cadmo, compare nel racconto “Il tesoro nel castello”, ma vengono citati anche in altre occasioni.

«A me piace andare per boschi. Ho tanti amici da vedere» disse Sandorino.
«Sì, sì, questi amici invisibili di cui parli spesso: folletti, fate e centauri. Scommetto che hai visto pure gli streghi!» riprese Tonino.
«No, gli streghi e le fate escono per lo più di notte, ma di buffardelli ne ho visti tanti. Nel castagneto giù a valle. E una volta l’Omo Selvatico mi ha portato nella sua tana per farmi assaggiare la ricotta appena fatta».
(estratto dal racconto “Il tesoro nel castello”)


GATTO MAMMONE
Creatura fantastica conosciuta in molte regioni d’Italia, che assomiglia a un gatto, ma con connotati più terrificanti, quasi demoniaci (da “mammona”, il demone tentatore della ricchezza, nella Bibbia).
È uno spauracchio utilizzato per spaventare i bambini, ma nella campagna senese, a volte, lo si può vedere aggirarsi di notte, soprattutto vicino alle case dove vivono bambini.
È uno degli antagonisti con cui dovranno vedersela Galvano e Aloisio nel racconto “L’ultimo cavaliere”. In questo contesto, l’ho immaginato come un mutaforma, in grado di mutare tra gatto e uomo. Perché il gatto? Proprio per la vicinanza all’ambiente domestico, ho immaginato fosse un animale ideale per chi desideri entrare nella vita di qualcuno, studiare le sue vittime, prima di sorprendersi con efferata violenza.


GAMBA GIALLA
Una gigantesca gallina, grossa e vorace, che becca tutti coloro che le stanno attorno.
Viene utilizzata come spauracchio, soprattutto in Versilia e in Lucchesia, per dissuadere i bambini dal fare qualcosa. “Stai buono o viene la Gamba Gialla e ti mangia!”
Compare nel racconto “La vera storia di Burlaman”, come uno degli antagonisti del supereroe.

Insomma, c’era quest’enorme gallina che imperversava nei campi, distruggendo le colture e danneggiando le serre. Gli agricoltori avevano provato a scacciarla, rimediando sonore beccate, ma quella bestiaccia aveva il diavolo in corpo, fomentata dal linchetto, suo emissario.
(estratto dal racconto “La vera storia di Burlaman”)


STRIGI
Grandi uccelli notturni rapaci.
Nel mio universo narrativo, sono uccelli dalle ali di tenebre, portatori di carestie e sciagure. Appaiono nei momenti critici dell’umanità, quando qualcosa di terribile, quasi di apocalittico, è alle porte.
Raramente si fanno addomesticare, certo non dagli uomini. Forse da negromanti o dal diavolo stesso, che tendono a temere: preferiscono infierire sulle vittime, nutrirsi dalle loro carcasse, succhiando via fino all’ultima stilla di energia vitale.
Compaiono nel racconto d’apertura, “Il diavolo vede lungi”, ambientato a Lucca, e nel racconto “L’ultimo cavaliere” e in entrambi i casi danno del filo da torcere ai protagonisti.




Cosa ne pensate di questo libro?
Lo speciale vi ha incuriosito?
Prossimamente pubblicherò anche la mia recensione!
Intanto, per approfondire ulteriormente il libro vi rimando al calendario con le tappe, fissato in alto in questo post.


venerdì 26 aprile 2019

Recensione "Oracoli" di Alessandra Leonardi (NPS Edizioni)

Cari astronauti,
come vi accennavo la volta scorsa, ho alcune recensioni da recuperare, e fortunatamente mi sono organizzata prendendo appunti a fine lettura, commentando così le mie impressioni "a caldo"!
Il libro che recensisco oggi mi è piaciuto davvero tanto: è una raccolta di racconti ispirati alla figura mitologica dei veggenti... acutizzate i vostri sensi e preparatevi a entrare in questo magico mondo.




Titolo: Oracoli
Autrice: Alessandra Leonardi
Editore: NPS Edizioni
Copertina: Fabio Maffia
Genere: Storia / Avventura
Data di uscita: 24 Maggio 2018
Pagine: 100
Formato: ebook
ISBN: 978-88-31910-07-1
Prezzo: € 1,99 
Link per l'acquisto: amazon


Sinossi:
Quattro racconti, quattro epoche remote, quattro popoli che hanno segnato la storia del Mediterraneo, accomunati da un’ossessione: la divinazione, per aprire squarci sul futuro e scoprire il volere degli Dei. I Fenici in Sardegna, gli Etruschi in Toscana, Umbria e Lazio, gli Ellenici in Campania e nel Sud dell’Italia, infine i Romani: sussurri divini nell’acqua e nella pietra, voli di uccelli e viscere degli animali, sacrifici e visioni, oracoli vergati su fogli di papiro e libri con una risposta per ogni domanda.
Storia, mito e fantasia sono le basi da cui si dipanano le avventure narrate in “Porpora”, “Il dono dell’aruspice”, “Sibilla” e “I libri fatali”.


Le recensioni e gli articoli di Universi Incantati


Ho letto questa raccolta di racconti in qualche oretta nell'arco della stessa giornata, ed è stato impossibile staccarmi perché, pur trattandosi di racconti diversi sono in qualche modo collegati tra loro. Ogni racconto ha come protagonista un veggente, cambia solo il modo in cui ognuno pratica il suo dono (che spesso arriva senza preavviso) e l'approccio che hanno nei confronti di questa dote: da chi si ribella, la maledice, oppure la rifiuta tentando di liberarsene, a chi l'accoglie con curiosità, vuole approfondirla, oppure l'abbraccia senza remore; in ogni caso, si assiste a un'evoluzione del protagonista.

Mi ha colpito come ogni racconto, attraverso i vari personaggi, proponga diverse situazioni sia per esplorare l'essere umano in tutte le sue sfacettature, sia per trattare in modo approfondito il tema della preveggenza, ponendo in particolare queste domande esistenziali: il destino si può cambiare? Lo crea l'individuo, o un'entità superiore (in questo caso, gli dèi)? Ma quella che per me è  la più interessante è la seguente: pur sapendo di andare incontro a un destino nefasto, lo accetteresti senza cercare di cambiarlo? Accetteresti di passare attraverso tutta la sofferenza che ti aspetta per qualche momento di pura gioia ineguagliabile? Da qui, anche l'accettazione delle sventure, la consapevolezza di dover fare delle rinunce... insomma, riflessioni sulla vita.

L'ambientazione è quella dal fascino antico: i racconti seguono la mitologia (ma in uno specifico caso riporta anche fatti storici) risalendo in un periodo che va dal VII secolo a. C. al 200 a. C., sempre nel Mediterraneo.




Roma non è solo un'entità geografica. Roma non è circoscritta da fium, monti o mari. Roma non è un fatto di razza, sangue o religione: Roma è un ideale. Roma è la più sublime personificazione della libertà e della legge mai realizzata da un essere umano.


Come sempre in questi casi, esaminerò ogni racconto nel dettaglio:

"Porpora" è l'unico racconto che non mi ha convinta, ed è quello che apre la raccolta. Il protagonista è un ragazzino che assieme alla sua famiglia (madre, padre e fratellino), approda in una nuova isola: si trasferiscono qui perché il padre è un mercante, ma subito la madre, veggente, è richiamata dalla loro divinità per adempiere a un compito orribile e disumano.
Il racconto non mi è piaciuto perché i pensieri della madre verso un simile compito li ho trovati trattati in modo frettoloso, dunque superficiale, e in generale l'intero racconto soffre di questo eccesso di velocità: accadono troppe cose in tempi così brevi che non si riesce a immagazzinare le informazioni, e i protagonisti non riescono a coinvolgere; il rapporto familiare mi è sembrato pieno di lacune. Il messaggio finale mi ha un po' angosciato.

- "Il dono dell'aruspice" narra invece di un giovane visionario, un apprendista che dopo aver cominciato a studiare questa pratica per "stimolare" il suo innato dono, desidera liberarsene. Il racconto è strutturato molto meglio del precedente, con eventi precisi, affascinanti e intriganti, che si svolgono in un periodo ristretto ma sufficiente a far maturare il protagonista. L'epilogo l'ho trovato poetico.

"Sibilla" è il mio racconto preferito della raccolta, ed è incentrato sul celebre mito della Sibilla Cumana. Stavolta c'è una ragazza come protagonista, che dopo un breve cenno al fatto che da bambina fosse stata notata dalla Sibilla, ora che ha quindici anni torna nel suo antro per interrogarla. Durante il suo breve viaggio si respira una bella atmosfera onirica e magica, e la saggia Sibilla dispensa consigli e non solo: con le sue spiegazioni integra persino i racconti precedenti!

- "I libri fatali" vede protagonista una giovane vestale che ha una gran curiosità e il desiderio di conoscenza, ma soprattutto, nonostante la pena di morte subita dalle sue compagne che hanno ceduto ai piaceri della carne, si lascia corteggiare da un decemvrio. E' l'unico racconto romantico e passionale, una storia d'amore che pur sviluppandosi in poche pagine, lascia alcune delle più profonde riflessioni sulla vita, con l'aggiunta di qualche brivido di suspance sia per il legame proibito, sia per la natura delle premonizioni.
Epilogo memorabile e da plausi, davvero toccante. E' un'inno alla vita che va vissuta nel bene e nel male, al di là di ogni "nonostante".

Interessanti le note storiche e i glossari alla fine di ogni racconto.

In conclusione, una bella raccolta che sa intrattenere alcune ore, offrendo anche qualche spunto di riflessione.
Imperdibile per gli amanti di miti e leggende.


Il voto di Universi Incantati:




Cosa ne pensate della mia recensione?
Conoscevate questo raccolta?
Fatemi sapere cosa ne pensate!




lunedì 9 luglio 2018

Blogtour "I figli di Cardea" (Ulfhednar war #2) di Alessio Del Debbio - 3° Tappa: Miti e Leggende



Carissimi astronauti,
buon lunedì!
Iniziamo la settimana alla grande ospitando un evento speciale: si tratta della terza tappa del Blogtour di "I figli di Cardea", secondo volume della serie fantasy contemporaneo Ulfhednar war di Alessio Del Debbio, edita da Il Ciliegio.
Rinnovo la presentazione del libro, dopodiché vi aspetta il contenuto esclusivo della mia tappa, ossia l'approfondimento dei Miti e delle Leggende narrate nel libro!




Titolo: "I figli di Cardea" (Ulfhednar war #2)
Autore: Alessio Del Debbio
Editore: Edizioni Il Ciliegio
Genere: Fantasy contemporaneo
Data di uscita: 25 Maggio 2018
Formato: cartaceo
Pagine: 416
ISBN: 978-88-6771-544-2
Prezzo: € 19,50
Link per l'acquisto: amazon


Sinossi:
Dopo lo scontro alla Grande Quercia, gli ulfhednar del Vello d’Argento sono senza un Alfa e temono attacchi da parte dei Figli di Cardea. Daniel cerca di addestrare i nuovi membri del branco, la Dottoressa è tormentata dai fantasmi del suo passato, Dominic, infine, medita vendetta, incolpando Ascanio e Daniel della morte di sua madre.

Quando un nuovo branco invade l’Appennino, i Figli di Cardea decidono di sferrare l’attacco finale, per cancellare lupi e stregoni dalla penisola. Nel frattempo, Ascanio è scomparso…

I Figli di Cardea è il secondo capitolo della trilogia Ulfhednar War, iniziata con La guerra dei lupi.

Ambientato in Toscana, tra Viareggio e le montagne della Garfagnana, il libro mescola mitologia nordica e celtica a storia e leggende toscane, alternando, con ritmo incalzante e colpi di scena, capitoli nel presente e altri nel passato.




L'autore:
Alessio Del Debbio, scrittore viareggino, appassionato di tutto ciò che è fantastico e oltre la realtà. Numerosi suoi racconti sono usciti in riviste (come Con.tempo e StreetBook Magazine) e in antologie, cartacee e digitali (come I mondi del fantasy, di Limana Umanìta Edizioni, Racconti Toscani, di Historica Edizioni, Sognando, di Panesi Edizioni). I suoi ultimi libri sono Favola di una falena (Panesi Edizioni, 2016), Ulfhednar War – La guerra dei lupi (Edizioni Il Ciliegio, 2017) e Berserkr (Dark Zone edizioni, 2017).

Cura il blog “I mondi fantastici” che promuove scrittori di fantasy italiano. Scrive articoli per il portale di letteratura fantastica “Le lande incantate”. È presidente dell’associazione culturale “Nati per scrivere” che d’estate organizza la rassegna “Un libro al tramonto” – Aperitivi letterari a Viareggio, per far conoscere autori locali.


Link Utili:
Pagina Facebook “I mondi fantastici – Alessio Del Debbio”
Sito autore
Blog “i mondi fantastici”
Twitter autore


Speciale 3° Tappa: Miti e Leggende


ULFHEDNAR
Nella mitologia nordica, gli ulfhednar erano i leggendari guerrieri lupo di Odino, i più fedeli (assieme ai berserkir) sostenitori del Dio della guerra. La Isnardi, nel saggio “I miti nordici”, li definisce “casacche di lupo” o “pellicce di lupo”, perché erano soliti indossare queste grandi pellicce con cui si coprivano anche il capo, quindi si tingevano la faccia e assumevano allucinogeni e sostanze stupefacenti. Quando questi uomini scendevano in battaglia erano come invasati, travolti dalla berserksgangr, la furia animalesca, che li spingeva a comportarsi come fossero animali, ed erano davvero convinti di esserlo.
Nella saga “Ulfhednar War”, la magia ci ha messo lo zampino, così gli ulfhednar sono diventati dei veri e propri guerrieri lupo, ossia degli uomini, abili combattenti, che possono mutare in lupo. Tale trasformazione è dovuta a un rito di comunione con la natura, compiuto da un’apposita figura: gli officianti, che uniscono uomini e lupi in un’unica entità, che abbia le capacità dell’una e dell’altra specie. Non è un rito facile, c’è un percorso da compiere e non tutti i candidati riescono a superarlo. Non tutti riescono a sopportare la prima mutazione. 
Fin dai tempi di Odino, primo officiante e primo mutaforma, accanto a ogni ulfhedinn c’è un officiante, una figura tutelare, che gli ricordi la sua natura umana e impedisca agli istinti ferini di prendere il sopravvento.


ICHOR
Nell’Antichità, l’icore era il fluido che costituiva il sangue delle creature immortali. 
Nella saga “Ulfhednar War”, l’ichor è il sangue degli ulfhednar, chiamato così proprio perché dotato di virtù miracolose; infatti aiuta i guerrieri lupo ad avere una lunga vita e a curare le loro ferite. Può anche essere usato per guarire i malati, ma non su tutti gli esseri umani funziona; c’è chi lo rifiuta, lo rigetta o addirittura potrebbe morirne.


CARDEA, FORCULUS E LIMENTINUS
Chi sono questi tre? Sono tre divinità romane, poco note (come lamenta sempre Forculus), protettrici della soglia, della casa familiare, dalle forze maligne che stavano all’esterno. Cardea, infatti, era la Dea dei cardini, Foruclus, il Dio della porta (anzi, delle porte, a voler essere precisi, in quanto era comune per i romani avere porte doppie negli edifici pubblici e nelle case patrizie) e Limentinus era il Dio della soglia (da “limen”, confine). 
Erano le divinità preposte alla difesa del focolare domestico dall’oscurità, incaricate di tenere le creature maligne fuori dalle mura di casa. 
Proprio a queste figure si sono appellati i fondatori dell’organizzazione segreta che, dai tempi di Nerone a oggi, caccia tutto ciò che è sovrannaturale, tutto ciò che è fuori dall’ordinario, tutto ciò che è diverso. L’organizzazione “I Figli di Cardea” è guidata da un triumvirato, tre figure che si fanno chiamare come le antiche divinità romane: Cardea, Forculus e Limentinus.

«Forculus, Dio della porta, membro del triumvirato, somma guida dei Figli di Cardea e tanti altri titoli che nessuno ascolta mai. Chi lo conosce, in fondo, Forculus? Non potevano scegliere, chessò, Zeus, Ade e Poseidone, quelli sì che erano nomi che incutevano timore. Io avrei scelto Ade, ti dirò, ma anche essere Zeus non mi sarebbe dispiaciuto, tirar fulmini nel culo a tutti i rompipalle sarebbe il divertimento perfetto per le giornate di pioggia».
(Estratto da “I Figli di Cardea”)


LUPARI 
Quella del luparo era, ahimè, una professione. Erano cacciatori di lupi, pagati proprio per questo. Uccidevano lupi e ricevevano mance e ricompense.
Nella saga “Ulfhednar War”, i lupari sono i cacciatori più pericolosi tra i “Figli di Cardea”, addestrati per uccidere senza perdersi in chiacchiere o esitazioni. Attualmente, i tre in circolazione si fanno chiamare Arge, Bronte e Sterope, come i Ciclopi della mitologia greca, a rimarcare la loro indiscussa superiorità su qualunque bestia incontrino nel cammino. Saranno avversari non facili da sconfiggere per Daniel e gli altri.


BENANDANTI 
Sono figure del folklore regionale italiano, in particolare del Nord-Est, della zona del Friuli.
I benandanti, o buoni camminatori, erano persone “nate con la camicia”, ossia ancora avvolte nel sacco amniotico. In seguito lo stesso sacco amniotico, o perlomeno una sua parte, veniva benedetto e cucito in un sacchettino da porre al collo del predestinato. Grazie a questa procedura, il predestinato acquistava i suoi poteri, ma il sacchetto non doveva mai essere perso altrimenti con esso se ne sarebbero andati via anche i poteri. I benandanti aiutavano le famiglie povere, davano consigli agli agricoltori, combattevano le potenze del demonio, favorendo la buona sorte e la prosperità.
Nella saga “Ulfhednar War”, la congrega dei benandanti è formata da dodici officianti, riuniti assieme per farsi forza e aiutarsi a vicenda, proteggendosi dai Figli di Cardea. Fu creata da Girolamo, uno degli allievi di Giordano Bruno, il Grande Officiante, dopo la sua morte, per riunire tutti coloro che fuggivano alla violenza del triumvirato ed è perdurata fino ai giorni nostri. Attualmente, i benandanti vivono nell’ombra nascosti a Monte Lama, nella città degli stregoni, nelle montagne attorno a Pontremoli. E nell’ombra osservano…
(alcune informazioni sui benandanti sono prese dal sito “Welcome to nocturnia”).




Cosa ne pensate di questo libro?
E dei miti e delle leggende trattate? Personalmente hanno fatto crescere la mia curiosità sul romanzo!
Ditemi la vostra nei commenti!
Intanto vi lascio i link a entrambi i volumi della serie usciti finora:




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