venerdì 31 dicembre 2010

Felice Anno Nuovo!

FELICE ANNO NUOVO A TUTTI!!!!!!!
 
 
Stasera si festeggia, ma nella mia testa sto già pensando ai primi post del 2011 (e ai preparativi del matrimonio; manca un mesetto!). 
Qualche anticipazione per Universi Incantati? Sicuramente si comincerà con la recensione di "Evangelion 2.22 You can (not) advance" (visto ieri sera su RAI4) e la recensione al manga di "Maison Ikkoku" (mi mancano solo due volumetti!) dopodiché ritornerò a dedicarmi alla lettura dei romanzi... sempre che riuscirò a staccarmi almeno un po' da questa mania per i manga! Ciò che è certo, è che non abbandonerò la fantasia... ^_^

Buon annooooooooooooooooooooooo!!!!
 

giovedì 30 dicembre 2010

Il mio "Profumo d'incenso" su Amazon.it!

Rubrica che raggruppa tutte le notizie su di me e le mie opere; 
un viaggio sulla luna ("pianeta donna" per eccellenza) e ritorno! ;)

Oggi ho una piccola news: Profumo d'incenso è in vendita su Amazon.it!
E a soli 7,00 € (quasi conviene anche a me XD)!




Non riesco ad aggiungere la copertina sul sito perché mi considera un nuovo cliente; non si "ricorda" che ho già fatto acquisti in passato... e va bene, va bene! Saranno passati un po' di anni dal mio ultimo acquisto su Amazon, erano un paio di guide di The Legend Of Zelda versione per collezionisti (in inglese) *__* ma visto che ora è il sito è anche italiano e c'è il mio libro, tornerò a frequentarlo, specie se i prezzi sono più convenienti ^_^

lunedì 27 dicembre 2010

Recensione "Evangelion 1.11 You are (not) alone"

Recensione "Evangelion 1.11 You are (not) alone" di Hideaki Anno




Non sei solo...

Qualche giorno fa anche la mia regione è passata definitivamente al digitale terrestre, così, giovedì scorso, mi sono messa a cercare il canale RAI4, che prima non riuscivo a vedere e mi mangiavo le mani, perché sapevo che è uno dei pochi canali in chiaro dove trasmettono anime, addirittura i più recenti; erano le 20 quando trovandolo, ho scoperto che poco più tardi avrebbero dato "Evangelion 1.11 You are (not) alone" e non ho potuto fare a meno di fare i salti di gioia!

Di "Neon Genesis Evangelion" ho ormai visto tutto ciò che si poteva vedere, dalla serie animata ai film "Death & Rebirth" e "The end of Evangelion", mi manca solo il manga... insomma, la seguo al punto tale d'essermi conciata da Rei Ayanami al Lucca Comics & Games 2010, e nonostante il finale della serie mi abbia spiazzato, o meglio, reso interdetta/inebetitaconun'espressionedipintainvoltoequivalenteaun"eh?", e mi ha fatto scervellare dall'inizio alla fine senza darmi una chiara risposta, spingendomi a interrogandomi sul vero significato degli Eva e soprattutto, di questi angeli che attaccano gli umani, e sul fatto cruciale della storia evidenziato solo all'ultimo, ossia il progetto di perfezionamento dell'uomo... è stato il mio pensiero fisso per giorni e non ho potuto fare a meno di affezionarmici! In seguito ho visto gli altri film e mi sono addirittura documentata, ma tutto ciò mi ha fatto sorgere un'ultima e fondamentale domanda: Evangelion è la storia fantascientifico-apocalittica di un'umanità che tenta di sopravvivere a tutti i costi (respingendo addirittura gli attacchi degli angeli), o è una storia fittizia, frutto della mente autistica di Shinji Ikari? La prima ipotesi sembra trovare appoggio in "The end of Evangelion", mentre la serie a puntate si avvale della seconda teoria; personalmente tengo in considerazione entrambe, trovo in ognuna il suo perché che me la fa apprezzare, tuttavia... voglio la verità! E andrò fino in fondo!

Il primo passo per andare fino in fondo è guardare il "nuovo" film che dopo questa lunga premessa mi accingo a recensire: "Evangelion 1.11 You are (not) alone".
Lo dico subito, la parola "nuovo", tra virgolette, è perché veramente si tratta di un ulteriore restyling della serie, come già era successo con "Death & Rebirth", solo che, se in quest'ultimo le scene si susseguivano in un rapido riassunto (delle prime 25 puntate), in "Evangelion 1.11" c'è più respiro: si torna ai lunghi silenzi, ai paesaggi dove eccheggia, monotono, il canto delle cicale, al nastro della cassetta che ripete in rotazione le stesse canzoni, al vuoto vagone di un treno, agli improvvisi "soffitti sconosciuti"... parola chiave: solitudine. 
Solitudine nell'aria, nelle cose, nelle esistenze dei protagonisti.

Primo fra tutti, Shinji Ikari, un quattordicenne abbandonato dal padre e orfano di madre, richiamato dal padre solo per adempiere ai suoi "loschi" scopi e altrettanto facilmente liquidabile nel caso in cui non li adempisse. Egli, piuttosto che affrontare i problemi, scappa, e si ostina ad essere un antieroe, concentrato solo su se stesso, i suoi problemi e il suo "mal d'animo"; non ho mai conosciuto un protagonista così debole, per certi versi, "negativo". Shinji è come se fosse continuamente afflitto da depressione, ma se si abbraccia la teoria della serie a puntate, tutte queste caratteristiche potremmo riassumerle con una parola: autistico.
Seconda, in ordine di apparizzione, il direttore operativo della Nerv, Misato Katsuragi: pur avendo grinta, coraggio, mascolinità e sregolatezza, il suo è semplicemente un altro modo per gridare al mondo la sua solitudine. Vive sola, si abbuffa e si ubriaca; dietro la sua esuberanza c'è un volto incredibilmente triste, segnato dalla perdita del padre, dall'incubo che si verifichi un Third Impact (lei ha vissuto le conseguenze del Second Impact quand'era solo una bambina) e... qualcos'altro che sicuramente si tratterà in "Evangelion 2.22". Misato propone a Shinji di andare a vivere da lei, ma penso che il motivo di questa scelta sia perché lei ha bisogno a sua volta di compagnia per riempire la sua stessa solitudine.
Infine, Rei Ayanami, la misteriosa ragazza dai capelli azzurri alla guida dell'EVA 00, il cui passato ci è oscuro ma del presente sappiamo - e questo "Evangelion 1.11" lo mostra chiaramente - che il padre di Shinji ha un debole per lei, come se fosse la figlia prediletta ("se sarà un maschio lo chiameremo Shinji, se sarà una femmina Rei..."). E' introversa e silenziosa, non parla mai di sé ed è un miracolo anche il semplice fatto che rivolga ad altri la parola, è fredda, e come un automa esegue gli ordini e basta; si mostra indifferente se Shinji la vede nuda e le cade addosso (toccandole un seno, per di più), ma s'infervora e lo schiaffeggia quando lo sente parlar male del padre. Forse è proprio questo il punto: per lei, il corpo non conta; resiste nonostante le gravi ferite fisiche, e anche se agonizzante si butta nella battaglia perché non ha nulla da perdere; le vere ferite sono quelle dell'animo... L'unico legame che Rei ha, è con il suo EVA, ed è con questo discorso e quel dimesso "arrivederci" che si arriva a capire quanto anche lei soffra di solitudine (e del non avere altri scopi, di non avere senso se non per stare a bordo dell'EVA); è forse la più sola di tutti, conoscendo la storia.

Ebbene, ho trattato la solitudine, ma questo film s'intitola "You are (not) alone", ovvero, "non sei solo"! Ecco, quel "not" tra parentesi è parecchio enigmatico. Proverei a dare la soluzione dicendo che ognuno di noi è solo, in realtà. E' come la storia raccontata da Misato e Akagi a proposito delle relazioni tra i porcospini, che per paura di ferirsi l'uno con l'altro non si avvicinano... ma è avvicinandosi che si vince la solitudine. Quel messaggio "non sei solo" è nascosto nella stretta di mano tra Shinji e Rei, nel pianto di lui e nel sorriso appena accennato di lei; nel compensarsi, davanti alle difficoltà. Non sei solo, you are not alone, come quella bella canzone.

Trattandosi di una trilogia di film, il ciak finale però va oltre, e ci mostra, a sorpresa, Kaworu Nagisa e le sue parole di sfida verso Shinji. Devo dire che il personaggio è introdotto con largo anticipo rispetto alla serie televisiva, comunque vedremo presto come si evolverà la storia perché "Evangelion 2.22 You can (not) advance" sarà trasmesso su RAI4 questo giovedì 30 dicembre alle 23 circa. Stay tuned!

Questa recensione non finisce mai, ma devo ancora spendere due parole per le caratteristiche tecniche del film. 
Visivamente è una bomba: tratti puliti, colori vivaci, tutto bello nitido e luminoso con cura nei dettagli... è perfetto, una goduria per gli occhi! 
L'audio, invece, non mi ha soddisfatto pienamente: addirittura certe frasi non sono riuscita a sentirle! Forse perché era in Dolby Surround e non l'avevo impostato... chissà... fatto sta che è successo, ad esempio, che quando dentro la NERV dopo la fuga e il ritorno di Shinji, Misato parlava fuori dalla stanza rivolgendosi al ragazzo, io... non ho sentito un tubo! Ma proprio niente! Che fastidio.
Altra nota, l'inizio del film mostra un mare di sangue che non ricordavo d'aver visto prima di "The end of Evangelion" (quindi il finale-finale); che sia un cenno a ciò che ha causato il Second Impact?
Poi ancora, guardando "Death & Rebirth" avevo finito con l'apprezzare maggiormente quell'inizio, costruito come una sorta di prologo, e che vedeva la storia partire dal Second Impact con la piccola Misato, ma qui si ripropone lo stesso inizio della serie, revisionato quel tanto che basta per renderlo impeccabile; quindi torno anch'io ad apprezzare le origini!
Infine, come accennavo in precedenza, questo film riassume meglio di "Death & Rebirth" (per forza di cose perché l'altro riassumeva 25 episodi) quindi c'è più respiro e sono state tagliate le scene veramente superflue, tuttavia c'è un pezzo, quello in cui si accenna che Shinji dovrà entrare in una nuova scuola e di punto in bianco egli riceve un cazzotto da Tōji Suzuhara (suo compagno di classe)... ecco, questo è l'unico punto in cui si sente che manca qualcosa!

Ora non mi resta che darvi appuntamento alla recensione di "Evangelion 2.22" dicendo: andrò fino in fondo!


BUONE FESTE! :D

Ai familiari,
agli amici,
ai lettori,
a chi segue questo blog,
ai visitatori di passaggio...

Tanti Auguri di Buone Feste!


mercoledì 15 dicembre 2010

Recensione "Nemesis - l'ordine dell'Apocalisse" di Francesco Falconi

 Recensione "Nemesis - l'ordine dell'Apocalisse" di Francesco Falconi (ediz. Castelvecchi)

 



 Angeli o demoni. Bianco o nero. Ma perché non "grigio"?


Comincio la mia recensione con questo titolo provocatorio, perché questo romanzo - come spesso accade con Falconi e altri autori di talento - mi ha stimolato ragionamenti che si traducono in un'opinione ben precisa... e temo che stavolta non sia coerente con quella dell'autore (ops!). Proprio non ce la faccio a vedere il romanzo in modo obiettivo, ha scatenato troppe reazioni nel mio animo perché qui si tratta di una filosofia di vita (addirittura? Ebbene sì)!

Dunque, abbiamo due fazioni opposte: da una parte gli Angeli Ombra, dall'altra, i Demoni Emersi (belle, intanto, queste definizioni). I due schieramenti hanno una precisa costruzione gerarchica, un po' come nel manga "Angel Sanctuary", e proprio come in quest'opera, ciò che risalta subito è che ci sono Angeli che non si comportano come tali, e Demoni dal cuore tenero e clemente; gli Angeli dovrebbero spingere l'uomo verso il bene, mentre i Demoni verso il male, ad esempio provocando guerre e malattie, tuttavia, per quanto lo neghino a se stessi, anche loro hanno dei sentimenti e una propulsione che talvolta è opposta rispetto a quella che suggerisce la loro natura. Viene dunque automatico pensare che in fondo non esistano divisioni nette, e che invece di bianco o nero, sia permesso anche il grigio... e invece no! Il grigio è il nemico! E chi ha deciso questo, chi ha il controllo su tutto e decide cosa sia sbagliato e cosa giusto, chi ha il compito di ristabilire l'equilibrio ogni tetrastile riunendo Angeli e Demoni al suo cospetto, è il Consiglio.

Questo Consiglio mi fa proprio infervorare.
Ma ancor più, i nostri amati protagonisti che nonostante tutto "gli vanno dietro".
Insomma, Ellen è un Demone Emerso, Kevin un Angelo Ombra, già il fatto che si amino e non gli è permesso perché "contro natura" (ogni volta che leggo questa frase mi viene in mente ciò che alcuni ancora pensano degli omosessuali. Va be', se mi soffermo non finisco più), quindi, a me è successo, che dall'inizio alla fine ho sperato vivamente che si unissero all'Ordine dell'Apocalisse! E dirò di più, ero convinta che sarebbe successo, perché ogni tanto c'erano delle frasi di Ellen e di Kevin che mi parevano inequivocabili!
Forse son fuori di testa.
Prima di arrischiarmi a scrivere questa recensione ho letto i pareri altrui e vedo che nessuno ha fatto una piega a proposito dello svolgimento della storia, mentre io, in un certo senso, parteggiavo per Nemesis! D'altronde se il fratello di Ellen è stato ingiustamente condannato e ha vissuto tanti anni in carcere, è proprio colpa del Consiglio! Ribellatevi! Ellen ce l'ha con loro, e anche Kevin ha i suoi motivi, eppure continuano a fronteggiare Nemesis...

Certo è che questa reincarnazione di Nemesis non è il massimo: non voglio svelare chi sia, ma basti la considerazione che una persona che porta rancore non è per niente adatta a mantenere l'equilibrio; già di per sé non è bilanciata, ma l'idea di questo Nemesis, in generale, un essere mezzo angelo e mezzo demone, con un'ala bianca e un'ala nera... a me piace da matti! Be', c'è il "piccolo particolare" della fine dell'umanità... ma siamo poi sicuri che questa profezia sia veritiera? Magari è solo una scusa del Consiglio che non sa più cosa inventarsi pur di stare al potere (stiamo parlando di politica)!
Ecco, secondo me, Nemesis è il simbolo dell'equilibrio per eccellenza, ma chiaramente si deve comportare come tale, evitando di sbilanciarsi nell'odio o nell'amore. Pe questo ho sognato di un Nemesis nato dagli opposti Ellen e Kevin... ma vediamo quali saranno le scelte narrative di Falconi (pare ci sarà un seguito).

Dopo questa lunga analisi, ora mi soffermerò sui protagonisti.
Ellen mi è piaciuta un sacco, con la sua grinta, la sua ironia, la passionalità, le paranoie tipicamente umane (è vero, è sempre Ellen!) con i conflitti interiori, la paura dei cambiamenti... Quando è lei a raccontare, la storia ha un ritmo serrato e coinvolgente: che "ganza", la tipa!
Kevin invece l'ho trovato un po' noioso, forse perché ha un carattere troppo "inquadrato" che lo rende freddo ai miei occhi; anche i suoi flashback nel passato non mi hanno entusiasmato più di tanto.
Riguardo al rapporto tra i due avrei voluto vedere di più, specie il primo appuntamento e il primo bacio... invece Falconi non ci "mostra" niente, lo racconta e basta. Mannaggia! Fa emergere il mio lato adolescenziale poi liquida in due frasi tutte le possibili emozioni che mi potevano nascere! Inoltre, penso che sarebbe stato più d'impatto quello che succede dopo se avessi percepito il loro amore fin dalla nascita, e ne avrei compreso ancor meglio la graduale crescita.

Ma più che soffermarsi su una storia d'amore, probabilmente l'autore voleva mettere a fuoco le fondamenta stesse della storia, che forse sono proprio il motivo che lo ha spinto a scrivere "Nemesis - l'ordine dell'Apocalisse": le ingiustizie, il potere, il marcio, gli animi corrotti, la prigionia, e di conseguenza il desiderio di rivalsa, di libertà... anche quella più cara, la più preziosa, quella esistenziale.

Detto questo, siccome un libro è anche un "prodotto" (orribile da dirsi, ma è così) ora mi tocca fare una cosa che detesto perché sa tanto di "maestrina": nel libro ci sono diversi errori. Sono fastidiosi perché distraggono dalla lettura. Soprattutto, in uno dei capitoli iniziali, il cognome di Ellen è sostituito con quello di Kevin per ben due volte. Anche nell'epilogo c'è uno scambio: Ellen apre le ali bianche e Kevin le ali nere. Okay, ho finito (leviamoci da questa situazione imbarazzante).

Ora non mi resta che attendere pazientemente il seguito, ma nell'attesa, mi piacerebbe scambiare opinioni con chi lo ha letto per vedere se davvero non c'è nessun altro che abbia avuto questa "simpatia" per l'essere, o meglio, il concetto Nemesis.
Consiglio dunque la lettura!

lunedì 13 dicembre 2010

Premio Rimini-Europa 2010

Come promesso, ecco il resoconto della premiazione di venerdì scorso nella Sala degli Archi in Piazza Cavour, Rimini.

L'incontro ha avuto luogo dalle 21 a mezzanotte, con tanto di buffet finale.
Sono stati premiati romanzieri, poeti e pittori, ma anche un giornalista, un autore Rai, una addetta ai montaggi di film/documentari, un musicista, e una stilista con le sue modelle; come si nota, un Premio ad ampio raggio, purché riguardi l'arte e la cultura.


A ritirae coppe, medaglie e targhette, non solo personalità locali, ma anche artisti arrivati direttamente da Roma, Milano e Gubbio; chi timido al punto da limitarsi ad annuire e ringraziare, chi egocentrico e quindi capace di monopolizzare il microfono per una buona mezz'ora, in sostanza, persone (e personaggi!) che in un modo o nell'altro sono entrati in contatto, e di conseguenza "scoperti" dal Centro Culturale Sociale e Ricreativo della Romanga, in primis nella persona di Nadia Giovagnoli.
Una bella serata, a tratti commovente, a tratti divertente, ma soprattutto, interessante, sia per le opere lette (meravigliose alcune poesie) sia per i racconti di vita (come il pittore che dipinse una stanza d'albergo durante un viaggio in Oriente).
E alla fine, proprio per ultimo, è arrivato il mio turno (il dulcis in fundo, magari ^.^)


Sul palco, Nadia mi ha introdotto parlando delle poesie che ho scritto e del libro che ho pubblicato, poi ha anche informato il pubblico che sono prossima al matrimonio! Quindi ha passato a me la parola...


Con voce tremante e guance rosse, ma ciò nonostante carica di fiducia grazie alle persone che vedevo in ultima fila (fidanzato e amici, tra cui la mia migliore amica), ho fatto un timido accenno a me, alla mia piccola esperienza come autrice di romanzi, racconti e poesie, poi ho parlato di questo mio blog, delle recensioni e degli articoli ai libri che leggo (a fine serata, a questo proposito, si è avvicinato un autore che mi ha regalato il suo libro dicendomi che gli piacerebbe ricevere una mia recensione).


In seguito, Nadia mi ha chiesto di leggere al pubblico una mia poesia, ma conoscendo la timidezza cui sono afflitta (già, è una malattia! :P)  ha subito proposto un "sostegno morale", cosicché la mia poesia "Nel vento" è stata recitata da un'altro dei premiati (chiedo venia, sono una frana con i nomi e non me ne ricordo manco uno!)


Ho poi ritirato il mio premio... avidamente...


... e infine ho fatto una bella foto di rito con Nadia Giovagnoli (grazie Fe per questi scatti!).
Sulla targa c'è scritto: "Premio Rimini-Europa 2010 per l'impegno Artistico e Culturale" e presto sarà in bella mostra nella mia mansardina, magari sopra la scrivania dove nasceranno le mie future creature...

Colgo l'occasione per ringraziare pubblicamente Nadia Giovagnoli e gli altri organizzatori del Premio Rimini-Europa per aver pensato a me.
Ringrazio il mio amore, che nonostante la stanchezza dovuta ai lavori per la casa mi ha seguito (come sempre); la mia migliore amica Lety e l'amico/testimone/fidanzato di Lety, Fe, non dimenticherò mai quanto mi siete stati vicino e le risate che ci siamo fatti a fine serata, ma ringrazio anche tutte le persone che mi sostengono, nella vita, qui, e su Facebook, e che non finirò mai di ringraziare per lo stimolo che è capace di darmi la loro sempice fiducia nelle mie capacità.

Evviva! :D

venerdì 10 dicembre 2010

Eventi: Premio Internazionale Letterario Artistico Rimini-Europa 2010

Un mesetto fa, ho ricevuto una telefonata dalla giornalista Nadia Giovagnoli (fondatrice del Centro Culturale Sociale e Ricreativo di Romagna):

"A dicembre ci sarà il Premio Rimini-Europa e abbiamo deciso di premiarti per le tue poesie."


Io (con la faccia più o meno così: O_o) son letteralmente caduta dalle nuvole.
Che bella notizia! :D

Così, stasera, alla Sala degli Archi in Piazza Cavour nella mia bella Rimini, andrò a ritirare il premio... e chissà che non debba leggere ad alta voce qualche mia creazione.

Trascrivo il programma per chi fosse interessato:

Venerdì 10 dicembre ore 21/24 

- In prima serata con la partecipazione dell'Assessore Karen Visani Pari Opportunità, ospite Gabriella Piccari che con una breve relazione c'illustrerà le molteplici funzioni da lei svolte all'interno della propria attività dedicata alle donne.
- A seguire, premiazione autori e artisti partecipanti al Premio Internazionale Letterario Artistico Rimini-Europa 2010 che quest'anno si avvale del Patrocinio del Comune di Rimini.
- Ospiti della serata le modelle di Mitzi, con creazioni, abiti e gioielli realizzati dalla geniale stilista.
- Graziano Vannucci presenterà il film documento "La dolce vita cinquant'anni dopo": articoli, foto, video, filmati, personaggi di Romagna.
- Presentazione sezione: "Per amore della tua città", la città che ami, la città dei tuoi sogni, la città della tua fantasia.

Non mancheranno momenti di vario intrattenimento e buffet finale.
Ingresso libero.

Ho un po' d'ansia... il solito "panico-da-palcoscenico/oddio-sarò-al-centro-dell'attenzione", ma ho il fidanzato e la mia migliore amica con la sua dolce metà (i miei testimoni di nozze, insomma!) a fare da supporto come è già successo in altre occasioni; grazie per starmi vicino, vi voglio beneeeeeee! ^_^
A domani con il resoconto!


Piazza Cavour, Rimini

giovedì 9 dicembre 2010

Recensioni Anime e OAV

Clicca sui titoli per visualizzare le recensioni degli Anime che ho visto
(alcune recensioni fanno parte della rubrica "Jappo W!" che curo per "TrueFantasy")


A
"Arrietty - il mondo segreto sotto il pavimento" di Hiromasa Yonebayashi

B
-

C
"la Città incantata" di Hayao Miyazaki
"Claymore" di Hiroyuki Tanaka
"Code Geass: Lelouch of the Rebellion" di Goro Taniguchi

D
-

E
"Evangelion 1.11 You are (not) alone" di Hideaki Anno
"Evangelion 2.22 You can (not) advance" di Hideaki Anno

F
"Fiocchi di cotone per Jeanie" di Shiro Ishinomori

G
-

H
"Hakushaku to Yousei (il Conte e la Fata)" di Tani Mizue

I
-

J
-

K
-

L
"Lamù la ragazza dello spazio (Urusei Yatsura)" di Rumiko Takahashi
"Laputa - Castello nel cielo" di Hayao Miyazaki
"Lovely Complex" di Aya Nakahara

M
"Maison Ikkoku (Cara dolce Kyoko)" di Rumiko Takahashi
"Metropolis" di Rintaro
"il Mio vicino Totoro" di Hayao Miyazaki
"Moby Dick 5" di Tetsuo Imazawa

N
"Nausicaä della Valle del Vento" di Hayao Miyazaki

O
-

P
"Porco rosso" di Hayao Miyazaki
"Princess Mononoke" di Hayao Miyazaki


Q
-

R
-


S
-


T
"Toradora!" regia di Tatsuyuki Nagai


U
-


V
"Vampire Knight" di Matsuri Hino


W
"Wolf Children" di Mamoru Hosoda


X
-


Y
-


Z
-



Recensioni Manga e Fumetti



A 
"A Sort of Fairytale" di Paolo Maini e Ludovica Ceregatti
"Angel sanctuary" di Kaori Yuki

B
-

C
"Candy Candy" di Kyoko Mizuki e Yumiko Igarashi
"Chobits" delle CLAMP

D
"Death note Vol. 13 Guida alla lettura" di Tsugumi Ohba & Takeshi Obata

E
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F
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G
-

H
-

I
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J
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K
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L
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M
-

N
-

O
-

P
-

Q
-

R
Rinne: circle of reincarnation di Rumiko Takahashi (articolo e recensione del primo volume)

S
-

T

U
-

V
"Vampire knight" di Matsuri Hino
"Video girl Ai" di Masakazu Katusura

W
-

X
-



Y
-


Z
-


Recensione "Porco Rosso" di Hayao Miyazaki

Recensione “Porco Rosso” di Hayao Miyazaki






Andando oltre...


Questa è la prima volta che recensisco un film, e visto che più che altro m’interessava trattare anime e OAV, cosa c’è di meglio che iniziare con uno dei capolavori di Hayao Miyazaki?
Premetto che se non fosse per la mia recente passione per le opere made in Japan, mi sarei limitata al titolo del film, bando alle curiosità, e avrei sparato sentenze, ridacchiando: “Porco rosso... ma che roba è?”. Lo confesso, perché sono convinta che ci sia qualcuno là fuori che condivide tuttora quello che era un mio pensiero (tu che stai leggendo, sì, proprio tu! Ti ho beccato!).

Ebbene, la storia è ambientata nell’Italia degli anni ’30 e, contrariamente alla aspettative, “Porco rosso” è la storia di un uomo, uno stimato aviatore italiano, che per una misteriosa maledizione è ora tramutato in un grosso maiale; il suo vero nome è Marco Pagot, e già dall’inizio impariamo a conoscerlo nelle sembianze antropomorfe, in un presente fatto di lotte contro i Pirati dell’Aria, e in veste di un temibile Cacciatore di Taglie. Un mutamento non solo fisico quindi, tuttavia, pur cambiando attività, l’animo del protagonista è sempre lo stesso: le sue buone intenzioni sono subito chiarite con la prima scena, ossia il salvataggio delle bambine di una scuola elementare dalle mani dei Pirati.

Già, Porco Rosso è un eroe.
É questo ciò che conta, egli è simbolo di giustizia, ha un animo buono e coraggioso; è imparando a conoscerlo che impariamo ad amarlo. Il suo unico punto debole è l’aspetto, ed è lì che i Pirati e gli altri nemici lo vanno a colpire, mentre per chi va oltre le apparenze, c’è addirittura l’innamoramento. Di innamorate, Porco Rosso ne ha ben due: una lo conosce da tempo, prima della trasformazione, e non lo ha mai dimenticato; l’altra lo ha conosciuto solo di recente, ma standoci insieme comincia a provare qualcosa per lui. In entrambi i casi è chiaro come sia stato il suo animo, la sua interiorità, a conquistarle, complice una serie di suoi piccoli, ma significativi gesti.

Paradossalmente a queste riflessioni, però, nel film ci sono cose in cui non si andrà fino in fondo: come e perché Marco è stato tramutato in un maiale? Che ne è stato del suo passato nell’aviazione militare italiana? Per quale motivo è ricercato? Queste sono domande che rimbalzeranno nella nostra testa fino alla fine, ma dopotutto quelle risposte non sono importanti... e dire che io sono la prima che si irrita quando non si svelano tutti i misteri, eppure, stavolta non ne ho sentito il bisogno.
Il giudizio positivo e la bellezza di una storia come quella di “Porco Rosso” non si trova nello “svelato”, ma nel “velato”; non nella verità sbandierata, ma nelle percezioni intime. Ne sono un esempio, le parole non dette ma lo sguardo di Gina quando vede Porco Rosso volteggiare nel cielo davanti casa sua, e, per un effetto contrario, le dichiarazioni di Fio ma l’inquadratura che non ci mostra il viso di Marco (cosa che si ripeterà sul finale), poi ancora, la scena più emozionante, dove Marco vede nel cielo una scia che apparentemente sembra fatta di nuvole, mentre in realtà, a guardar bene... che pathos. É in particolari come questi che si vede la grandezza dell’opera di Miyazaki.

E di particolari, il film ne è ricco: cito, ad esempio, il marchio di una nota casa automobilistica nostrana, e dato che sono italiana fa molto piacere anche ritrovare volti storici come Baracca, Visconti e Ferrarin, nonché riconoscere i Navigli di Milano, e non mancano cenni quali il fascismo e la I guerra mondiale.

Altra cosa importante è la figura della donna; ho visto ormai diversi film di Miyazaki e non ho potuto fare a meno di notare che non manca occasione in cui ci ritragga indipendenti e lavoratrici, forti nello spirito e, anche se con alcuni limiti, nel fisico. Le scene all’interno della “Piccolo spa” mi hanno ricordato la città/miniera de “La principessa Mononoke”.

Concludendo, tanta poesia e... umanità.
Perché, come dice una frase significativa di Porco Rosso: “un maiale che non vola è soltanto un maiale”, allora voliamo, ragazzi, voliamo!

mercoledì 1 dicembre 2010

Post di servizio con sorpresa finale (inaspettata anche a me!)

Rubrica che raggruppa tutte le notizie su di me e le mie opere; 
un viaggio sulla luna ("pianeta donna" per eccellenza) e ritorno! ;)

Post di servizio, eh sì, perché comincio a notare un po' di persone che seguono queste pagine ed è tanto che non scrivo... bisogna pure che spieghi qualcosa...
Ecco, è colpa di una piccola cosetta da fare, molto "piccola"... insomma, questa:

:)
Inizio a sentire lo stress dei preparativi, complice il fatto che devo congiuntamente pensare ai lavori per la casa e sperando che sia pronta per il fatidico giorno (devono intonacare, fare il massetto... e la data di "scadenza" è il 6 febbraio! Ansia, ansia, ansiaaaa!)

Ho una valagna di libri da leggere e che soprattutto vorrei leggere (tipo "Nemesis" di Falconi comprato al Lucca Comics & Games)! Purtroppo al momento mi risulta davvero difficile, non impossibile, ma ripeto, difficile, così ho scelto di mettere un attimo da parte queste letture che necessitano di recensioni coi controfiocchi, per gustarmele al meglio quando sarò più tranquilla; ho persino rifiutato una lettura gratuita che mi voleva passare Alessandro di TrueFantasy :((( Son messa proprio male, non è da me :P
In questo periodo sto però leggendo il manga di "Maison Ikkoku" (Cara dolce Kyoko) di cui ho visto, fino a poco tempo fa, tutto l'anime, e sono rimasta troppo coinvolta *__* Alé, prevedo una nuova fissazione.


E non è tutto: stamattina mi è arrivato "Codice Haggard" di Mauro Martini Raccasi, copia vinta in occasione del mini concorso su Asengard che chiedeva d'inventarci il nome per la nuova collana di cui questo libro è il primo titolo... oh, cappero!!!! O_O Sono passata or ora sul blog della Asengard per cercare notizie, o meglio, avevo cercato "Codice Haggard" su google e mi è venuta fuori questa pagina: Primo titolo della nuova collana Runaway! avete letto? RUNAWAY!!!!!!!! Ma era la mia proposta!!!!! :D Felicità, felicità, felicitàààààààààààààààààààààààààà!!! Che sola, il post è di novembre e io me ne accorgo solo ora; si vede che son proprio fuori dal mondo, ultimamente (e va bene, mi correggo, "più del solito, ultimamente").
Che roba... non me lo aspettavo. Sapevo che la mia era una delle tre proposte in lizza, ma la Asengard aveva specificato che forse non avrebbero scelto nessuno dei tre titoli perché anche loro avevano avuto diverse e proprie idee... e invece cosa vedo? Hanno scelto la mia... :)
Okay, forse è il caso che mi metta a leggere questo libro. Direi proprio di sì, è il minimo. Poi ci voleva un po' d'avventura, qualcosa di diverso dalle mie ultime letture. E la cara Kyoko? Mannaggia, mi sa che le toccherà aspettare...


Ci credete che era proprio così che mi ero immaginata il logo della collana? Esattamente così, come se fosse in corsa, e con delle righe orizzontali a dargli movimento... okay, basta sognare, chiedo venia; è che si tratta della piccola gloria per una personcina in ombra, un'aspirante scrittrice professionista, per di più :)

Be', ora scappo perché devo portare Zorrina (la mia inseparabile - credevo fosse maschio, per quello ora ha questo nome strambo XD) dal veterinario, sperando che la faccia stare meglio; è vecchiotta, ma io le voglio un mondo di bene...
Per questo, devo... runaway! :D
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