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venerdì 19 maggio 2017

5 Cose Che... #59: 5 Scrittori che mi piacerebbe intervistare

Carissimi astronauti,
eccoci a un nuovo appuntamento con la rubrica ideata dal blog Twins Book Lovers.
L'iniziativa si svolge ogni venerdì, e ogni volta si tratta un argomento diverso; dai libri ai fumetti, dai telefilm ai film, talvolta anche canzoni e locations!
Vi ricordo che la partecipazione è libera e aperta a tutti; basta iscriversi QUI.




5 Scrittori che mi piacerebbe intervistare
...e scusate se sogno in grande!


1. George R.R. Martin


Sarebbe un grandissimo onore poter intervistare l'autore che ha creato una saga così articolata e intrigante come Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco! Anni fa ho avuto l'occasione di partecipare a un seminario di scrittura con Terry Brooks al Lucca Comics and Games (e in quell'occasione non ero riuscita a spiccicare mezza parola per fare domande; poco male, ascoltavo le risposte a quelle che gli erano fatte dagli altri!) quindi sarebbe altrettanto interessante, per me, conoscere le sue tecniche di stesura, gli intrecci, il passare da un protagonista a un altro... ma non gli chiederei mai come pensa di finire la saga (voglio scoprirlo solo leggendo)!
Tra le domande mi piacerebbe anche chiedergli perché la sua serie tende a puntare sulle donne (il loro potere e la rivalsa) e da cosa nasce la sua passione per i draghi, visto che sono le mie creature fantastiche preferite! Gli chiederei anche quanto è affezionato alla sua saga; se fa fatica a staccarsene e se sono previsti spin-off.
Insomma, la mia sarebbe un'intervista da fanatica; altro che professionale! XD


2. J. K. Rowling


Ho potuto conoscerla ed apprezzarla solo da poco, ma con la sua serie Harry Potter mi ha drogata fin dalle prime pagine. La cosa che più m'incuriosisce di lei è il suo passato prima d'essere travolta da questo successo, perché ha pensato a un ragazzino come protagonista, e quanto c'è di autobiografico nella sua storia. Vorrei anche chiederle se, potendo, riscriverebbe davvero l'intera storia scegliendo Hermione al posto di Ginny. Penso che la mia lista di domande per lei sarebbe infinita, se penso anche che ha scritto sotto pseudonimo una serie di gialli!


3. Jill Cooper


Una piacevole scoperta grazie a Dunwich Edizioni! Mi è bastato leggere il primo libro della serie "Rewind Agency" per sentirmi coinvolta nei viaggi del tempo della protagonista Lara, e con lo spin-off non ha fatto che alimentare la mia curiosità sugli eventi futuri. Anche in questo caso non chiederei nulla sulla trama, ma mi piacerebbe sapere com'è nata l'idea alla sua base: saltare indietro nel tempo per salvare la madre. Di solito i romanzi young adult trattano per lo più di storie d'amore con l'altro sesso! Le chiederei anche come riesce a districarsi tra i possibili paradossi che i viaggi del tempo possono creare. Sono anche curiosa di sapere perché ha pubblicato come self negli States mentre in Italia si è affidata a una casa editrice.


4. Carlos Ruiz Zafón


Per me Zafón è un idolo: anche in questo caso non so se riuscirei a formulare domande! Gli chiederei, però, se aveva progettato fin dall'inizio che L'Ombra del Vento fosse una tetralogia. Visto che il suo amore per i libri è palese, gli chiederei quali sono i suoi autori preferiti e quali ritiene siano i libri da leggere almeno una volta nella vita. Ovviamente sarei curiosa anche nel suo caso di conoscere come gli nascono le idee, come le intreccia, e da cosa pensi derivi la sua propulsione per i personaggi "maledetti"!


5. Lois Lowry


Di suo ho letto solo "The Giver - Il donatore"; so che ci sono altri libri ma già questo primo volume mi ha conquistata. Vorrei chiederle se scrivendo questa serie pensava all'intrattenimento dei ragazzi, o se davvero il suo principale intento fosse trasmettere dei messaggi etici precisi. Nel caso in cui mi confermasse la seconda ipotesi, vorrei che mi dicesse da cosa sono scaturite queste sue riflessioni; quali sono state la cause che hanno scatenato questo suo bisogno di comunicare dei messaggi così importanti, e perché farne una trilogia.
Poi quando leggerò gli altri due libri mi verranno in mente ulteriori domande: ne sono certa!




Cosa ne pensate di questi autori?
Ne abbiamo qualcuno in comune (ho la sensazione di sì; ho scelto dei nomi troppo noti)?

Lasciate nei commenti le vostre opinioni in proposito e le vostre eventuali 5 scelte; se poi siete tra i blog partecipanti all'iniziativa, passo volentieri a curiosare! ;)

Nel gruppo di discussione Facebook "Blogger: 5 Cose Che " abbiamo deciso gli argomenti della prossima settimana; prendetene nota!

26 Maggio - 5 personaggi che ho amato dei libri



venerdì 11 novembre 2016

5 Cose Che... #30: 5 Autori di cui comprerei i romanzi a occhi chiusi

Carissimi astronauti,
dopo i commenti acidelli di venerdì scorso (5 Libri che non consiglierei mai, QUI il post), prosegue l'iniziativa creata dal blog Twins Book Lovers, ma stavolta parleremo di amore e fiducia!
Prima di cominciare vi ricordo che per unirvi ai blogger partecipanti vi basta iscrivervi QUI
E ora... ecco i miei Fab 5!



5 Autori di cui comprerei i romanzi a occhi chiusi


1) Carlos Ruiz Zafón



Spesso citato in questa rubrica, Zafón è uno dei miei autori preferiti. ho avuto un colpo di fulmine con "L'ombra del vento" (recensito QUI), e dopo "Marina" (recensito QUI), "Il gioco dell'angelo" (recensito QUI) e "Il principe della nebbia" (QUI la recensione), ora non leggo nemmeno la trama dei suoi libri; basta che ci sia stampato sopra il suo nome e lo compro! Così è stato per "Il palazzo della mezzanotte" (QUI la recensione) e "Le luci di settembre" (quest'ultimo ancora leggere).
Ho poi scoperto qualche giorno fa nel blog di Francesca, The Reading Pal, che il 22 novembre uscirà "Il labirinto degli spiriti", un altro nuovo capitolo della serie del Cimitero dei Libri Dimenticati! *___* Ho letto la trama ma non sono arrivata nemmeno fino in fondo, perché la mia reazione è stata esattamente questa:


Oltretutto mi piace restare all'oscuro di tutto e avere la sorpresa durante la lettura! Il motivo di tanta fiducia è che ho una passione viscerale per tutte le sue storie: adoro i suoi personaggi maledetti e i tormenti che mi coinvolgono nelle loro vicende! Senza dimenticare il fascino del mistero. Ma al tempo stesso, durante la lettura mi sento cullata dalle parole dell'autore, dalle sue frasi... Zafón è la mia comfort zone, nonostante le sue atmosfere tenebrose mi facciano avere gl'incubi la notte!


2) Haruki Murakami


Già durante la lettura del Libro 1 di "1Q84" (recensito QUI) ho deciso che avrei letto tutto di questo autore. 
Come forse ormai sapete, sono ancora ferma a qualche pagina dalla fine del terzo libro (non voglio finirlo, ha ha ha!) ma per quanto riguarda le altre sue opere, beh, non so da che parte cominciare! Li leggerò a prescindere, senza nemmeno sapere di cosa parlano perché so che si tratterà di storie atipiche e originali; ho la garanzia che di trovare qualcosa di diverso e speciale! 
Una trama, però, l'ho letta, quella de "La strana biblioteca"; inutile dire che è già nella mia wishlist!
Ovviamente mi piace anche come scrive, non a caso ho sottolineato interi capitoli della trilogia di "1Q84". E' il genere di autore che preferisco perché scrive storie surreali che si possono comunque accostare alla realtà quotidiana e al pensiero comune.


3) Nicholas Sparks


Dopo i "bad boys" scelgo l'angelico e amoroso Nicholas Sparks, da me battezzato: "il re dei drama"!
Ad essere sincera sono anni che non leggo qualcosa di suo; ci vuole la predisposizione giusta per cominciare una lettura che si sa, causerà milioni di lacrime! E al momento non voglio disperarmi per una storia d'amore XD
Mi ha conquistata con "Le pagine della nostra vita", dopodiché ho letto "I passi dell'amore", "Un cuore in silenzio", "Come un uragano"... ma è passato così tanto tempo che ho scritto giusto un commento su "I passi dell'amore" QUI, per il resto, ricordo che non facevo altro che smettere di leggere un suo libro e subito dopo ne iniziavo un altro! Non avevo tempo da perdere per scrivere o recensire (non ero così dedita al blog, allora) e vivevo in un periodo di fame di storie, o forse, soprattutto, fame d'amore! In compenso, vado a occhi chiusi anche quando si tratta di un film tratto da un suo libro; non è la stessa cosa che leggere il libro, ma almeno so che cosa sta creando! E' un autore che continuo a seguire in un modo o nell'altro.


4) Silvana De Mari


In mezzo a tutti questi uomini mi è venuto automatico pensare a una grande donna: la "nostra" Silvana De Mari! L'ho scoperta con il tenero e saggio "L'ultimo elfo" (recensito QUI) dopodiché sono passata a "Il drago come realtà" un saggio davvero interessante sull'origine e il vero significato delle fiabe. Desidero leggere tutti i suoi libri, e neanche in questo caso m'importa conoscere la trama: so che con lei si arricchisce la mia conoscenza, e che al tempo stesso posso fare un magnifico volo di fantasia. Nelle sue storie ci sono formazione, cultura, e una serie di messaggi sociali. Ho fatto persino una corsa all'ultimo minuto al Conad per accaparrarmi, coi punti della spesa, i suoi due libri legati all'iniiziativa "Scrittori di Classe", sia l'anno scorso che quest'anno!
Ditemi voi se questa non è fanatismo fiducia.


5) Scott Westerfeld


Ho conosciuto questo autore tramite un racconto contenuto nell'antologia "Amori Infernali" (recensito QUI); la sua era la storia per me più intrigante e originale, se non addirittura l'unica per cui valesse la pena acquistare il libro! Infatti, il libro mi era stato prestato da un'amica, poi l'ho comprato perché nella mia libreria non poteva mancare questo incredibile racconto: un vero, piccolo capolavoro! Dopodiché, è cominciata su google la ricerca alle altre sue opere. Con il primo volume de "I diari della mezzanotte - L'ora segreta" (recensito QUI) ho avuto la conferma del suo talento, e mentre aspettavo di leggere i due libri successivi mi è capitato di trovare, alla Fiera del Libro a Torino, l'intera trilogia in un unico libro; mi sono dunque ritrovata con il primo volume in una doppia edizione! Sono ancora indecisa se liberarmene o conservarlo per collezionismo XD Ad ogni modo, devo ancora leggere il proseguimento della storia, ma ho già messo gli occhi sulla trilogia "Beauty", poi su quella di "Leviathan", e infine la duologia "Vampirus". Adoro i suoi young adult perché non cadono nella banalità pur incendrandosi sull'istinto (ormonale e non!) tipico di quell'età, il tutto con una dose massiccia di sfrenata fantasia.




Riepilogando: uno spagnolo, un giapponese, uno statunitense, un'italiana e un australiano; sembra l'inizo di una barzelletta! XD
Ma ora ditemi: avete letto uno o più libri di questi autori?
Nei loro confronti siete fiduciosi quanto me?
Intanto che mi rispondete passo a vedere le scelte degli altri blog partecipanti!

Prima di lasciarvi vi ricordo che nel gruppo Facebook "Blogger: 5 Cose Che " sono stati decisi gli argomenti di tutti i venerdì di novembre. Ecco gli ultimi due:

18 Novembre - 5 generi preferiti
25 Novembre - 5 libri che ho amato da piccola

Non vedo l'ora di partecipare anche a questi, comunque mi è salita una gran voglia di leggere tutti i libri che mi mancano degli autori che ho elencato... ce la farò a compirere l'impresa? *___*


venerdì 8 luglio 2016

5 Cose Che... #12: 5 Autori di cui abbiamo più libri!

Carissimi astronauti,
non vedevo l'ora di questo nuovo appuntamento con l'iniziativa di Twins Books Lovers: 5 Cose Che...!
Questa volta, nel gruppo Facebook "Blogger: 5 Cose Che " abbiamo scelto di elencare i 5 autori di cui abbiamo più libri, e se all'inizio avevo pensato di metterli in ordine sparso, poi mi sono convertita al modus operandi delle altre blogger, ovvero, ho deciso di stilare una classifica! :D
Il fatto è che non mi ero resa conto di avere così tante opere degli stessi autori, e in certe occasioni mi sono trovata degli ex aequo; la mia libreria su aNobii è stata fondamentale per ordinare gli autori in base al maggior numero dei libri!

Vi ricordo che l'iniziativa è aperta a tutti e ci si può ancora iscrivere; v'invito a leggere il post di presentazione qui.




5 Autori di cui abbiamo più Libri


1) Katherine Applegate


Non avrei mai pensato, ma al primo posto col maggior numero di libri nella mia libreria c'è Katherine Applegate con la sua serie fantasy/avventura per ragazzi "Everworld": ben 12 graziosi libricini! *__* Graziosi perché sono veramente belli da vedere, pratici da maneggiare, e penso che siano anche una delle chicche della mia libreria, perché non tutti conoscono questa serie e ciò mi fa sentire un po' nerd! XD Poi però vi devo confessare che ho letto solo i primi due/tre! Li ho acquistati da adolescente ed ero già una accumulatrice seriale... ma per fortuna! Almeno posso dire di avere tutti i volumi dal primo all'ultimo! Come avrei fatto, altrimenti, a trovarli adesso? Non ricordo di preciso di cosa parla, solo che questa serie mi stava piacendo tantissimo; sono anni che voglio ricominciare la lettura, stavolta senza fermarmi... ce la posso fare!


2) Laurell K. Hamilton


Con ben 7 libri della serie dark fantasy /erotica "Anita Blake", rigorosamente tutti (a parte "Nodo di sangue") nella deliziosa edizione TEA, Laurell K. Hamilton tinge di un fascino torbido e oscuro la mia libreria! Ho letto i primi 6 volumi tutti d'un fiato, uno dietro l'altro, poi la serie è diventata un po' spinta (orge tra vampiri e altri esseri di dubbia identità) e mi sono un po' stancata, pur essendo molto interessata riguardo l'evoluzione di quella tostissima protagonista (Anita, appunto). Non sono sicura di riprendere la serie; ho fatto passare troppo tempo da quel sesto volume, e a scoraggiarmi c'è anche il fatto che la serie è andata avanti con diversi altri libri e non ho ancora capito quando finirà, o se sarà eterna come la vita di un vampiro (a meno che gli si ficca un palo nel cuore XD).


3) Caros Ruiz Zafón / Nicholas Sparks

 

Gli autori al primo posto nel mio cuore, nonché quelli destinati a scalare la classifica dei miei scaffali! Se le prime due autrici, infatti, hanno il vantaggio di avere una serie (ed è per questo che ho tanti libri loro), Zafón e Sparks hanno ciascuno 6 opere indipendenti l'una dalle altre. I loro libri sono tra i miei preferiti in assoluto, e vantano delle valutazioni che non scendono quasi mai sotto le cinque stelle; al minimo quattro, ma è raro! C'è da dire, però, che al momento il mio interesse è più concentrato sulle opere di Zafón, che trovo più stimolante e intrigante rispetto alle storie romantiche e strappalacrime (non per sminuirle, ma è un dato di fatto che emozionano davvero tanto!) di Sparks.


4) Licia Troisi / Francesco Falconi / Stephenie Meyer

  

Finalmente degli autori italiani! :D Sono a pari merito con 5 libri, tra serie e opere indipendenti. Della Troisi ho la trilogia delle "Cronache dal mondo Emerso", "I Dannati di Malva" e il primo volume de "La ragazza drago" (questi ultimi due non ancora letti); di Falconi ho la duologia "Prodigium" e la duologia "Nemesis", poi "Gothica" (il mio preferito!); della Meyer ho la serie di "Twilight" e "L'ospite" (quest'ultimo l'ho abbandonato!). Sono autori che ho scelto di tenere ancora d'occhio, e in particolar modo vorrei recuperare le ultime opere di Falconi, autore che, tra l'altro, ho incontrato e avuto modo di parlare varie volte in occasione delle fiere, e i libri che ho sono tutti con autografo e dedica ^^


5) George R. R. Martin


Ha rischiato che i suoi libri saltassero in aria dopo il finale della quinta serie, ma per fortuna ho resistito all'impulso e sono ancora sul mio scaffale... fino al prossimo colpo di testa (suo, non mio XD). George R. R. Martin non poteva mancare in questa classifica coi suoi giganteschi quattro volumi delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco (ora meglio conosciuti come "Il Trono di Spade") e quel libriccino piccino picciò "Il Drago di ghiaccio", una favola illustrata carinissima, specie per me che ADORO i draghi in modo insano e maniacale (leggasi la mia serie "Eleinda" XD). Destinato a scalare anche lui questa classifica non appena acquisterò i nuovi volumi e non solo, perché ho questa mezza idea di riacquistarli tutti nella versione tascabile uscita di recente (si capisce che adoro questo formato, eh? XD); insomma, sono dei mattoni veramente scomodi. Sarei in pari con la storia se non fossero così pesanti da tenere in mano! Come faccio a portarmeli in giro! >_< okay, basta. Non è colpa dell'autore...




Ora che vi ho lasciato ficcanasare nella mia libreria, non vedo l'ora di fare lo stesso con le vostre! ;)Lasciatemi i link ai vostri post o semplicemente commentate; vi troverò comunque, muahahaha! Ok sto delirando... cosa c'era nella mia insalata di farro?

Di questa mia classifica, invece, cosa ne pensate?

A più tardi con un nuovo post!


mercoledì 23 marzo 2016

Recensione: "Il Palazzo della Mezzanotte" di Carlos Ruiz Zafón (Mondadori)

Cari astronauti,
eccomi a scrivere questa recensione, finalmente! :D
Mi sono ridotta un po' tardino anche oggi, ma almeno sono rilassata perché più che incombenze, oggi mi sono dedicata all'aspetto "social" iscrivendomi a Instagram (mi trovate come valentina_bellettini), scambiando e-mail per nuove collaborazioni del blog e per chiacchierare con un'altra autrice, e infine per partecipare a un concorso!

Ma veniamo a noi ;)
Questo è il libro che ho scelto per partecipare alla sfida di Marzo de Le Parole Segrete di Gaia, che in questo mese prevede la lettura di un libro non ancora letto di un autore che si ama.

Erano anni che avevo questo libro sullo scaffale, ma passava sempre in secondo piano per via di altre urgenze (tipo gli impegni presi con autori ed editori attraverso il blog, oppure proprio con le mie stesse opere!); oh, mio amato Zafón, quanto mi sei mancato! *___*




Titolo: Il Palazzo della Mezzanotte
Autore: Carlos Ruiz Zafón
Editore: Mondadori
Collana: Numeri Primi
Genere: Fantastico, noir
Data di pubblicazione: 17 giugno 2011
Formato: cartaceo / ebook
ISBN-10: 8866210099
ASIN: B008ESPSEI
Pagine: 299
Prezzo: 13 euro / 9 euro (ebook)
Link per l'acquisto: amazon


Sinossi:
Calcutta, 1916. Una locomotiva infuocata squarcia la notte portandosi dietro un carico di morti innocenti mentre un giovane tenente inglese sacrifica la vita per salvare due gemelli neonati, un maschio e una femmina, inseguiti da un tragico destino. Calcutta, 1932. Ben, il gemello maschio, compie sedici anni e festeggia l'inizio della sua vita adulta, il giorno in cui dovrà abbandonare l'orfanotrofio. Festeggia anche l'ultimo giorno della Chowbar Society, un club segreto formato da sette orfani che per anni si è riunito in un antico edificio in rovina, il Palazzo della Mezzanotte. Ma il passato bussa alla porta. Una bellissima ragazza, la sorella gemella Sheere, entra nel palazzo e inizia a raccontare una storia d'amore, morte, pazzia e vendetta che come un'ombra nera si proietta sul futuro del fratello. Le braci dell'incendio di sedici anni prima ricominciano ad ardere...


Le recensioni e gli articoli di Universi Incantati


Vorrei riuscire a cominciare questa recensione senza osannare Zafón ma non ci riesco.
Sono passati anni da quando l'ho conosciuto con "L'ombra del vento" e ho iniziato a seguirlo leggendo "Il gioco dell'angelo", "Il principe della nebbia" e "Marina". Era subito rientrato tra i miei autori preferiti e nell'incetta delle sue opere, "Il Palazzo della Mezzanotte" è rimasto a prendere polvere nel mio scaffale per diversi anni. Troppi.
Presa com'ero dalla creazione dei miei mondi e dalle letture degli emergenti l'ho lasciato in disparte, ma il detto "lontano dagli occhi, lontano dal cuore" non è mai stato il mio caso, e il concetto vale anche per questo libro; è stato il primo e unico romanzo che mi è venuto in mente quando ho letto la scaletta della sfida di lettura! Insomma, sono una fan di Zafón.
Dopo tutti questi anni di auto-costretta attesa, "Il Palazzo della Mezzanotte" ha deluso o rispettato le mie aspettative?

Sono stata travolta, come se il treno infuocato dell'immagine di copertina fosse fuoriuscito.
Gli elementi tipici dello stile narrativo di Zafón mi hanno investito dei più diversi sentimenti, tutti schiavi della passione: la tensione per il mistero che s'infittisce, l'adrenalina delle scene d'azione, la paura "gotica" per l'ignoto, gli intrighi del passato e gli amori maledetti... impossibile non divorare il libro pagina dopo pagina.

L'atmosfera rientra nel genere di solito trattato da Zafón, ma in particolare condivide con "Il Principe della Nebbia" la scelta dei protagonisti adolescenti (qui ce ne sono molti di più, per un totale di otto) e i temi dell'amicizia e della famiglia che sorpassano quello dell'amore di coppia.
Verrebbe da pensare che si tratti anche di un romanzo di formazione, ma qui non c'è la magia, il riscatto, né un'evidente evoluzione personale: la visuale di Zafón è quasi sempre fondata sul cinico realismo, e il percorso in cui si muovono i protagonisti è rischioso come la vita vera, fatta anche di sogni infranti e false speranze.
L'epilogo risolve il mistero della storia, ma non si pone come obiettivo quello di risolvere i misteri della vita; nessuna morale, solo emozioni e sentimenti. Cosa succede a Ben, dopo, possiamo solo intuirlo, o magari sognarlo, sperarlo con lui; il lettore si trasforma in autore disegnando il futuro dei personaggi che Zafón è riuscito a incastonargli nel cuore.
Non c'è coinvolgimento più totale di questo.

La maggiore differenza rispetto alle opere a cui l'autore spagnolo ci ha abituato, è che ne "Il Palazzo della Mezzanotte" l'ambientazione non è Barcellona, ma Calcutta. All'inizio mi ha un po' disorientato (non avevo riletto la trama!) e, a essere sincera, fatto storcere anche il naso, ma mano a mano che proseguivo la lettura non ho rimpianto le gloriose cattedrali e le strade europee: il fascino gotico (maledetto e spettrale) si ritrova, incredibilmente, anche qui: nell'orfanotrofio St. Patrick, nei vicoli della città nera, nel palazzo in cui si ritrovano i ragazzi della Chowbar Society, nella stazione distrutta dall'incendio, in una fantastica casa...

Esatto: "fantastica". Perché, come sempre, il noir di Zafón si amalgama con elementi sorpannaturali, con inquietanti presenze, spiriti tormentati, angeli e demoni, toccando anche il genere horror con scene di trucida violenza.
Sono cresciuta, sono passati anni dall'ultima volta in cui ho letto uno dei libri di Zafón, ma leggere una sua opera, specie la sera, circondata dal buio, mi causa ancora tensione e il timore di avere un incubo la notte!
Al tempo stesso sa anche commuovermi: la tenerezza di Ben e Sheree che si ritrovano dopo sedici anni, l'iperprotettività della nonna Aryami, il legame del direttore dell'orfanotrofio con i ragazzini con cui è costretto a separarsi, la solidarietà e la solidità dell'amicizia tra i sette/otto della Chowbar Society, e persino i barlumi di lucidità nella follia dell'antagonista.
Il fatto che il libro sia scritto dal punto di vista di uno dei membri della Chowbar Society, Ian, coinvolge maggiormente nella storia dei gemelli Ben e Sheree, poiché attraverso le sue parole e il suo sguardo emergono i suoi sentimenti, ed è come se rafforzassero quelli che si formano, nel lettore, quando legge le parti scritte in terza persona. Il libro è infatti scritto con due tecniche: ci sono pagine d'intermezzo scritte in prima persona da Ian che si alternano ai capitoli narrati in terza persona in una visuale impersonale. Potrebbe sembrare fuorviante e destabilizzante, all'inizio, ma una volta abituati si diventa curiosi di conoscere ciò che pensa Ian davanti a certe rivelazioni.

Anche in questo romanzo si nota l'amore reverenziale di Zafón per i libri: non manca il personaggio che scrive, con le frasi che sono come enigmi da risolvere dove le lettere si trasformano in giochi di parole. La prosa stessa di Zafón è ancora una volta affascinante, capace di rinnovare il mio amore per la scrittura e le parole che lui abilmente intreccia quasi fossero fili di un tessuto che ricamano una frase e la legano a un concetto. Il risultato finale è pura poesia (qui gli estratti che ho raccolto nella rubrica "Leggi Universali").

L'epilogo è straziante, disarmante: ho pianto come una fontana.
Ed ero in giro.
Ma mi piace così: adoro il modo in cui mi travolgono le storie di questo autore perché sono un tipo passionale e desidero vivere queste emozioni sulla mia pelle; in fondo è questo che cerco in un libro.
Perciò, in casi del genere cinque stelle non bastano.
Chi è passionale non può contenersi.
Voglio leggere un altro suo libro, immediatamente!


Il voto di Universi Incantati:




venerdì 18 marzo 2016

Leggi Universali: Estratti da "Il Palazzo della Mezzanotte" di Carlos Ruiz Zafón

Carissimi astronauti,
pur avendo delle segnalazioni da recuperare, oggi vi propongo qualcosa di diverso, altrimenti il blog rischia di diventare un po' monotono! ;)

Il mio tempo in queste due settimane è stato molto scarso, quindi, in attesa di averne per poter scrivere una recensione in tranquillità, ho deciso di dedicarmi comunque all'ultimo libro che ho letto rendendolo protagonista della rubrica degli estratti "Leggi Universali".
Carlos Ruiz Zafón è uno dei miei autori preferiti dai tempi de "L'ombra del vento", e dopo tanti anni di distacco (nel corso dei quali mi è mancato! *__*) ho finalmente letto "Il Palazzo della Mezzanotte".


Rubrica dedicata agli estratti
Letture significative che vanno oltre la letteratura d'evasione


Adoro Zafón.
Il modo in cui mette insieme le parole e le accorda... la sua scrittura mi affascina. E non è solo questione di forma, ma anche di contenuti, per cui doveva per forza esserci in questa rubrica!




Il primo estratto che vi propongo è un po' sadico e triste; del resto, il fascino delle opere di Zafón è proprio quest'aurea maledetta che permea personaggi e ambientazioni. Il fascino gotico, insomma. Tuttavia, riflettendoci, ciò che scrive potrebbe anche essere una "Legge Univerrsale", che personalmente non condivido come ondata di pensiero, ma trovo comunque interessante.




Quel giorno, nessuno di noi ospitava nel proprio cuore la paura che, dietro lo strano incidente e le parole incerte pronunciate dalle labbra baciate dal fuoco del nostro rettore, potesse celarsi una minaccia più grande di quella della separazione e del vuoto verso il quale le pagine bianche del nostro futuro
sembravano condurci. Dovevamo ancora imparare che il Diavolo ha creato la gioventù per farci commettere i nostri errori e che Dio ha istituito la maturità e la vecchiaia per consentirci di pagarne il prezzo.





Un'altra serie di massime è contenuta in questo monologo dell'anziana Aryami.




"So che queste rivelazioni non sono il regalo più adatto per il vostro sedicesimo compleanno; normalmente si permette ai ragazzi di vivere nell'ignoranza del vero volto del mondo fino alla gioventù inoltrata, ma temo che voi non godrete di questo dubbio privilegio. So anche che, per il semplice fatto che provengono da un'anziana, dubiterete delle mie parole e dei miei giudizi. In tutto questo tempo ho imparato a riconoscere quello sguardo negli occhi di mia nipote. E in effetti nulla è
difficile da credere come la verità e, al contrario, niente è più seducente della forza
della menzogna quanto maggiore è il suo peso. E' una legge della vita e starà al
vostro giudizio trovare il giusto equilibrio."




Dalla saggezza della nonna, a una verità pronunciata dalla nipote Sheeree; mi è piaciuta molto perché evidenzia come spesso si usi dare le cose per scontato, in particolare il fatto che siccome sei giovane/bambino/ragazzino, allora non hai problemi di alcun genere. Non si può sapere cosa si porti dietro ogni persona e quale che sia il suo passato...




"Lo sai, Ben? Ieri notte, con i tuoi amici in quella casa abbandonata, il vostro Palazzo della Mezzanotte, mentre vi raccontavo la mia storia, pensavo che non ho mai potuto essere una bambina come le altre. Sono cresciuta in mezzo ai vecchi, tra paure e menzogne, con mendicanti e viaggiatori come unica compagnia. Mi sono ricordata che inventavo amici invisibili e parlavo con loro per ore nelle sale d'attesa delle stazioni o sui carri. Gli adulti mi guardavano e sorridevano. Ai loro occhi, una bambina che parlava da sola era una visione incantevole. Invece non lo è, Ben. Non è
incantevole essere soli, né da bambini né da vecchi. Per anni mi sono chiesta
com'erano gli altri bambini, se avevano i miei stessi incubi, se si sentivano infelici
come me. Chi dice che l'infanzia è l'età più felice della vita è un bugiardo o uno
stupido."



Per finire, una sola frase che (di nuovo) afferra la differenza tra adolescenza ed età adulta con semplicità e onestà disarmanti, nonostante possa suonare anch'esso un po' cinico.




"Maturare non è altro che il processo attraverso il quale si scopre che tutto ciò a cui credevi da giovane è falso mentre tutto quello a cui ti rifiutavi di credere in gioventù risulta vero"







Cosa ne pensate, carissimi?
Siete d'accordo con queste affermazioni?
Qual'è il vostro passo preferito?
Io, come al solito, sono letteralmente conquistata dalla prosa di questo autore *__*
Ma ora tocca a voi: ditemi la vostra!
E prossimamente tornerò con la recensione a questo splendido libro...


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